martedì 4 settembre 2012

Vorrei che ogni post si trasformasse in una lettera...

Stavo pensando che mi piacerebbe che ogni post che vedete di volta in volta elencato su questa pagina venisse automaticamente trasformato in lettera. Una lettera vera e propria, tradizionale, fatta di carta da lettere sottile e colorata accompagnata della propria busta in cui ripiegare con cura e inserire uno o più fogli contemporaneamente a seconda della lunghezza dello scritto. Quel romantico oggetto che ancora oggi è possibile scrivere a mano e spedire con tanto di francobollo.....

Il mio più grosso rimpianto, nell'avanzare dello strapotere delle tecnologie sempre più comode e veloci è proprio questo. In tutte le comodità e varietà di personalizzazione che un blog gratuito come questo può offrire in maniera illimitata c'è comunque una grossa pecca. Quella da me descritta più sopra nel senso che un blog non potrà mai offrire semplicità immediata quanto quella della cara vecchia lettera scritta a penna, per chi come me si trova bene a scrivere.

Vorrei potervi scrivere tante lettere quanti post sono apparsi finora in questa pagina lungo tutta la storia del blog. Sarebbe proprio bello!!! Un abbraccio bimbi, vi voglio bene!!!

Elena

Hey gioventù,

non mi sono dimenticata di voi. Avevo promesso che sarei tornata a scrivere e cerco di fare il possibile per essere di parola nonostante abbia ripreso da solo due giorni la mia consueta attività lavorativa. Come andiamo, cosa mi dite di bello?! Il sole sembra averci abbandonato in questi giorni e l’estate si è finalmente decisa a dire “Goodbye”?! Non ne sarei ancora così sicura.

Per una serie di motivi che qui preferisco evitare, attendo l'arrivo dell'inverno, ma spero che l'estate non finisca così presto. Ho deciso che ne parlerò ma lo accennerò brevemente e solo in questo post. Mi riferisco al violento sisma che ha più volte (e seriamente) colpito le nostre zone. Mi ha un po’ scombussolata, come è naturale che cose di questo genere provochino a tutti. E lo dico sia dal punto di vista lavorativo che da quello privato, ma ho cercato di fare grandissimi sforzi sin da subito per cercare di non essere traumatizzata più di tanto da quanto accaduto dopo il giustificabile momento di spavento che avrebbe colpito chiunque. La mia vita è già svantaggiata di per sé sotto mille punti di vista. Non volevo permettere al terremoto di complicare la mia situazione più di quanto perlomeno già non lo sia nel quotidiano, purtroppo. Perciò ho cercato di impormi di fare di tutto per superare questo stato d’animo di malessere, tensione e paura, assai sgradito compagno. Sentivo che dovevo liberarmene e farlo al più presto. Ciascuno di noi reagisce in maniera differente a questi grandi eventi che volente o nolente ci condizionano inevitabilmente l’esistenza. Io però non mi sono lasciata sopraffare e ho cercato quasi subito di riappropriarmi necessariamente della mia consueta serenità.

Una volta constatato che la mia famiglia sta bene, la casa è perfettamente agibile e ha retto ai due più violenti scossoni, conservando intatte tutte le mie cose più care mi sono ritenuta doppiamente fortunata. Cosa avrei potuto pretendere di più dalla vita in una simile circostanza improvvisa?! Tutto questo nonostante il mio paese è stato comunque quello più colpito della provincia di Reggio Emilia, in cui grossi danni sono accaduti al centro storico e alle case più vecchie e buona parte della popolazione ha riportato gravi danni alle abitazioni o peggio ancora è stata costretta a sfollare. In paese le tendopoli a tre mesi e più dalla prima scossa ci sono ancora ma chiuderanno entro la fine del mese di settembre e le scuole ripartiranno a metà mese nei container, così come hanno fatto le attività lavorative che prima stavano in paese quasi immediatamente dopo il succedersi delle due scosse di fine maggio. Personalmente parlando mi ritengo privilegiata a non aver mai avuto bisogno di questi servizi nonostante il protratto periodo di emergenza seguito ai devastanti terremoti in Emilia.

Ho sempre pensato di avere la bellezza di due santi protettori a mia buona guardia dal momento in cui sono nata con tutte le conseguenze che sono capitate alla mia vita nella particolare situazione in cui in ogni momento mi trovo a vivere. E con tutto quello che è capitato alla nostra regione, alle nostre vite soprattutto ultimamente, per via del terremoto, credo proprio di avere avuto la concerta riprova che il mio convinto pensiero di aiuto divino da queste due sante persone verso di me ci sia davvero, quando vedi che nulla accade a te e alle cose o alle persone cui tieni di più a fronte di un nemico così grande ed imprevedibile sei proprio portato a pensare che qualcuno di immensamente buono continui costantemente a vegliare il tuo cammino. Anche il fatto che abbia cercato quasi subito di affrontare il naturale spavento e la lontananza dal lavoro (mi hanno lasciata a casa, lontana dall’ufficio, dal lavoro e dai colleghi per oltre due mesi per motivi di sicurezza) cercando di riconquistare quanto prima la mia tranquillità mi ha portato a pensare che c’è sempre qualcuno che veglia su di noi dall’alto dei cieli.

Insomma, in fin dei conti, questo 2012 è stato un anno particolare ed impegnativo un po’per tutti qui, ed è per quello che a conti fatti spero di recuperare entro fine anno qualche uscita che avevo in programma e non ho ancora avuto occasione di fare.

In mezzo a tante cose non proprio felicissime che mi hanno segnato in questi ultimi 12 mesi , credo che ricorderò comunque questo anno anche per cose positive, come il nostro ultimo incontro a Verona in quel pomeriggio di maggio pochi giorni prima che il sisma avesse luogo.

Elena