martedì 4 settembre 2012

Vorrei che ogni post si trasformasse in una lettera...

Stavo pensando che mi piacerebbe che ogni post che vedete di volta in volta elencato su questa pagina venisse automaticamente trasformato in lettera. Una lettera vera e propria, tradizionale, fatta di carta da lettere sottile e colorata accompagnata della propria busta in cui ripiegare con cura e inserire uno o più fogli contemporaneamente a seconda della lunghezza dello scritto. Quel romantico oggetto che ancora oggi è possibile scrivere a mano e spedire con tanto di francobollo.....

Il mio più grosso rimpianto, nell'avanzare dello strapotere delle tecnologie sempre più comode e veloci è proprio questo. In tutte le comodità e varietà di personalizzazione che un blog gratuito come questo può offrire in maniera illimitata c'è comunque una grossa pecca. Quella da me descritta più sopra nel senso che un blog non potrà mai offrire semplicità immediata quanto quella della cara vecchia lettera scritta a penna, per chi come me si trova bene a scrivere.

Vorrei potervi scrivere tante lettere quanti post sono apparsi finora in questa pagina lungo tutta la storia del blog. Sarebbe proprio bello!!! Un abbraccio bimbi, vi voglio bene!!!

Elena

Hey gioventù,

non mi sono dimenticata di voi. Avevo promesso che sarei tornata a scrivere e cerco di fare il possibile per essere di parola nonostante abbia ripreso da solo due giorni la mia consueta attività lavorativa. Come andiamo, cosa mi dite di bello?! Il sole sembra averci abbandonato in questi giorni e l’estate si è finalmente decisa a dire “Goodbye”?! Non ne sarei ancora così sicura.

Per una serie di motivi che qui preferisco evitare, attendo l'arrivo dell'inverno, ma spero che l'estate non finisca così presto. Ho deciso che ne parlerò ma lo accennerò brevemente e solo in questo post. Mi riferisco al violento sisma che ha più volte (e seriamente) colpito le nostre zone. Mi ha un po’ scombussolata, come è naturale che cose di questo genere provochino a tutti. E lo dico sia dal punto di vista lavorativo che da quello privato, ma ho cercato di fare grandissimi sforzi sin da subito per cercare di non essere traumatizzata più di tanto da quanto accaduto dopo il giustificabile momento di spavento che avrebbe colpito chiunque. La mia vita è già svantaggiata di per sé sotto mille punti di vista. Non volevo permettere al terremoto di complicare la mia situazione più di quanto perlomeno già non lo sia nel quotidiano, purtroppo. Perciò ho cercato di impormi di fare di tutto per superare questo stato d’animo di malessere, tensione e paura, assai sgradito compagno. Sentivo che dovevo liberarmene e farlo al più presto. Ciascuno di noi reagisce in maniera differente a questi grandi eventi che volente o nolente ci condizionano inevitabilmente l’esistenza. Io però non mi sono lasciata sopraffare e ho cercato quasi subito di riappropriarmi necessariamente della mia consueta serenità.

Una volta constatato che la mia famiglia sta bene, la casa è perfettamente agibile e ha retto ai due più violenti scossoni, conservando intatte tutte le mie cose più care mi sono ritenuta doppiamente fortunata. Cosa avrei potuto pretendere di più dalla vita in una simile circostanza improvvisa?! Tutto questo nonostante il mio paese è stato comunque quello più colpito della provincia di Reggio Emilia, in cui grossi danni sono accaduti al centro storico e alle case più vecchie e buona parte della popolazione ha riportato gravi danni alle abitazioni o peggio ancora è stata costretta a sfollare. In paese le tendopoli a tre mesi e più dalla prima scossa ci sono ancora ma chiuderanno entro la fine del mese di settembre e le scuole ripartiranno a metà mese nei container, così come hanno fatto le attività lavorative che prima stavano in paese quasi immediatamente dopo il succedersi delle due scosse di fine maggio. Personalmente parlando mi ritengo privilegiata a non aver mai avuto bisogno di questi servizi nonostante il protratto periodo di emergenza seguito ai devastanti terremoti in Emilia.

Ho sempre pensato di avere la bellezza di due santi protettori a mia buona guardia dal momento in cui sono nata con tutte le conseguenze che sono capitate alla mia vita nella particolare situazione in cui in ogni momento mi trovo a vivere. E con tutto quello che è capitato alla nostra regione, alle nostre vite soprattutto ultimamente, per via del terremoto, credo proprio di avere avuto la concerta riprova che il mio convinto pensiero di aiuto divino da queste due sante persone verso di me ci sia davvero, quando vedi che nulla accade a te e alle cose o alle persone cui tieni di più a fronte di un nemico così grande ed imprevedibile sei proprio portato a pensare che qualcuno di immensamente buono continui costantemente a vegliare il tuo cammino. Anche il fatto che abbia cercato quasi subito di affrontare il naturale spavento e la lontananza dal lavoro (mi hanno lasciata a casa, lontana dall’ufficio, dal lavoro e dai colleghi per oltre due mesi per motivi di sicurezza) cercando di riconquistare quanto prima la mia tranquillità mi ha portato a pensare che c’è sempre qualcuno che veglia su di noi dall’alto dei cieli.

Insomma, in fin dei conti, questo 2012 è stato un anno particolare ed impegnativo un po’per tutti qui, ed è per quello che a conti fatti spero di recuperare entro fine anno qualche uscita che avevo in programma e non ho ancora avuto occasione di fare.

In mezzo a tante cose non proprio felicissime che mi hanno segnato in questi ultimi 12 mesi , credo che ricorderò comunque questo anno anche per cose positive, come il nostro ultimo incontro a Verona in quel pomeriggio di maggio pochi giorni prima che il sisma avesse luogo.

Elena

venerdì 31 agosto 2012

Seconda domanda: Arriviamo a un quesito più delicato e personale. Come risolvo questa situazione? Aiutatemi voi!

Allora,

pochi giorni fa vi ho promesso che avrei fatto un breve riassunto raccontando tutto quello che ho fatto in questo tempo in cui mi sono assentata dal blog.

Vedete ragazzi, quando capisci che hai un sito ma ti mancano le idee per proseguire, o semplicemente non ci sono stimolanti notizie, nel mio caso, da parte della band che segui perché sta incidendo un nuovo disco in segretezza, puoi anche decidere di interrompere per un po’ i post in attesa che qualcosa si muova o ti torni semplicemente l’idea originale e stravagante per scrivere. Molto bene.

É quanto io ho fatto per circa un annetto e ne sono stata felice dopotutto. Usavo sempre e comunque il computer ma mi sono forzatamente imposta di dimenticarmi per un lasso di tempo imprecisato della mia pagina che avevo creato per voi, ripromettendomi che l’avrei riaaperta seriamente non appena fossi stata sicura che avevo qualcosa di ancora valido da scrivervi, come è stato per tanto tempo in passato.

Non sapevo quanto sarebbe durata questa mia assenza, sentivo solo che era necessario farlo.

Poi mi sono abituata velocemente a questa idea e sono stata ben presto attratta da altro, anche da ciò che (al di là della lettura e della musica, le mie più grandi passioni di sempre) magari prima non avevo mai fatto o di cui, avrei pensato, mai mi sarei interessata. Invece quando meno te lo aspetti, può accadere di tutto. E il bello è che è effettivamente successo proprio questo. Dovete sapere che sono stata spinta da un consiglio offertomi gentilmente da chi è ben più esperto e pratico di me in materia di fitness od esercizio fisico di cui avevo gran bisogno. E sin dal primo momento in cui ho provato a seguire questa dritta ho scoperto quasi subito i lati positivi di questa nuova passione.

Diciamo per esempio che in particolare ho cominciato a fare con costante regolarità, attività sportiva utilizzando una cyclette da camera che avevo in casa inutilizzata da anni ed anni. Una sera ben decisa l’ho rimessa in moto e ho col tempo notato effetti benefici sulla mia salute. Sono riuscita a perdere (non senza costanza, effetti collaterali e sacrificio) una decina di chili. Non molto, in rapporto al mio bisogno personale, ma è stato comunque un buon inizio.

Più o meno nello stesso periodo in cui ho cominciato a pedalare come buona abitudine il destino ha voluto essere incredibilmente generoso con me e ha voluto che sia entrata in progressiva conversazione con colei che considero una persona davvero speciale. Di cui non farò il nome ma garantisco che sono tuttora in contatto con lui tramite chat, e mail o Facebook. Questo accade raramente, almeno al momento, perché non è sempre possibile che la persona che chiacchiera con me (e ha portato un guizzo di gioia in più alla mia esistenza) sia davanti allo schermo in ogni momento.

Anzi, ci incontriamo raramente in questo periodo, da uno come lui so che non posso mai aspettarmi nulla di certo ma so che se promette una cosa la fa. Ne ho le prove. E naturalmente non so mai quando o a che ora, tantomeno da quale sperduto posto del mondo egli possa collegarsi quando aggiorna il suo profilo. Ma quando tutto questo capita ad entrambi e nello stesso momento, se abbiamo entrambi tempo e voglia di qualcosa che sia più di un veloce saluto, ne escono sempre simpatiche conversazioni tra di noi. Niente che non si possa non dire, o di cui non si possa sinceramente discutere tra due semplici amici che uscirebbero volentieri insieme per mangiare una pizza. Nulla di più ovvio. Se per assurdo ci fosse qualcosa in più (cosa che sicuramente nel mio caso sono pronta a scommettere quello che volete che non capiterebbe comunque, mi metto comunque il cuore in pace) non reggerei l’emozione, non sopporterei questa cosa.

Lasciamo che tutto questo sia amicizia, sono già contenta e fortunata ad avere tutto questo dal mio corrispondente!

Questo preambolo era assolutamente necessario per introdurre la domanda che volevo farvi.

Considerato che a priori devo specificare che la persona con la quale corrispondo non è un utente qualunque, secondo voi dovrei informarlo o meno del fatto che sono invalida e non riesco a muovermi come qualsiasi altro individuo?! Vi parrà strano ma con questa persona ho parlato sinceramente di tutto, di sport, naturalmente (altrimenti se non avessi avuto domande in questo senso non sarebbe nata la mostra amicizia in generale) poiché è il campo in cui posso meglio parlare con lui. Posso dire che in chat parliamo anche di musica, parenti, rispettive vite lavorative, con accenni alle private e molto altro.

Ma in tutto questo, gli ho finora taciuto la mia vera condizione di persona diversamente abile, requisito che mi preoccupa un po’ in questo caso. Che faccio, glielo dico? Non è che magari quando sa che sono disabile non si fa più vivo con me? La cosa mi spiacerebbe molto anche perché mi da senso di grande onore, stringere amicizia con una gentilissima persona che in qualche modo a causa della sua professione rappresenta anche l’Italia in un certo senso.

Cosa devo fare ragazzi? Taccio e non dico nulla come ho fatto sinora, col rischio di risultare poi una grande delusione non appena dovessimo vederci di persona (cosa che potrebbe benissimo accadere, chissà) o glielo dico mettendo però in gioco la piacevole amicizia che c’è tra di noi finora? Datemi un aiuto please!!!

Mentre pensavo al modo in cui avrei potuto spiegarvi e chiedervi questa cosa che considero delicata perché mi riguarda direttamente mi è venuta in mente proprio la canzone che vi ha scritto Ruggeri, “l’amante di Lady Chat” nella quale si espongono i fuggevoli rapporti che possono derivare dall’uso di queste moderne tecnologie cibernetiche. Capisco l’idea centrale del testo che Ruggeri vi ha scritto, ma per certi versi non condivido il suo punto di vista, sapete?

É un po’ quanto mi è accaduto in questi mesi in cui non ho scritto sul vostro blog. Però devo anche dire che onestamente io, nella condizione in cui mi trovo (che voi avete più volte visto coi vostri occhi) non sono a sfavore della possibilità di intrecciare conoscenze tramite computer. Naturalmente bisogna cercare di rimanere il più possibile cauti e con i piedi per terra, non sai mai chi possa davvero esserci a parlare con te dall’altro capo del filo ma a me è già successo di conoscere gente grazie al PC e mi sono trovata bene. Se non fosse stato per un consiglio del gestore del mio negozio di dischi di fiducia che mi ha messo a conoscenza di un sito italiano in cui ho conosciuto per esempio fan fidati dei Duran Duran non avrei mai avuto la possibilità di cominciare nuove amicizie che si sono protratte nel tempo offrendomi nuovi spunti di socializzazione. Stessa cosa mi è accaduta coi primi forum dedicati a voi nei quali ho conosciuto dal vero Simona, Veronica, Monica, Catia e tante altre di cui ora non ricordo il nome. Proprio quello di cui ho sempre bisogno per rendere, almeno in parte, migliore la mia vita!

Molto bene, ce l’ho fatta, con questo post vi ho scritto ciò che volevo scrivere al meglio delle mie possibilità. Questa domanda mi frulla in testa da tempo e fa anche male proprio perché non sono in grado di associarle una risposta. Ho solo tanti dubbi in proposito. Milioni di “se “ e “ma” annebbiano la mia testa se ci penso! Sta a voi darmi un consiglio. Ben sapendo che non ho nessuna intenzione di perdere questa fortunata amicizia che ho intrecciato negli ultimi mesi!!!!

Aiutatemi ragazzi, per favore, nel nome del bene che vi ho sempre voluto e che nello stesso modo vi vorrò in futuro!!!!

Elena

Cominciamo questo post con un quesito culturale solo per voi!!!! Sapete rispondere a questa domanda?!

Cari Luca e Diego,

in attesa che mi vengano date notizie maggiormente confortanti sulla salute del tastierista dei Duran Duran (in questi giorni gravemente compromessa) riapro casa e vi scrivo nuovamente. Fuori non si capisce che tempo c’è, un momento il sole brilla a sprazzi coperto di bianche nuvole e squarci di cielo azzurro. Quello dopo si addensano certi nuvoloni neri che non promettono nulla di buono, difatti nel giro di pochi secondi sembra avviarsi una fitta pioggerella che dopo due minuti smette lasciando di nuovo posto con estrema rapidità ad alti sprazzi di sole. Non mi va stavolta di chiamarlo semplicemente “tempo variabile” aggiungo solo che i Righeira in questi giorni potrebbero proprio dire che “l’estate sta finendo” così come cantavano quando io andavo in prima elementare. E avevano ragione. Queste sono le prime avvisaglie di un cambio di stagione.

E ora veniamo a voi. A quanto più mi preme scrivere in questo esatto momento, altrimenti non avrei aperto per l'ennesima volta la pagina del mio blog con un nuovo post e con tutta la migliore intenzione di scrivervi. Tornando al vostro nuovo disco di cui ancora sento di aver molto da dire, proseguo dritta su questa linea e vi faccio un paio di domandine. Proprio voi mi offrite spunto per farvi una domanda a cui tengo e che arriva ad assumere i toni di un delicato consiglio di tipo personale che vorrei poter ricevere da chi mi legge. E di cui allo stesso tempo non avrei il coraggio di chiedere alla prima persona che passa. Qui posso farlo però, mi sento squisitamente libera, anche se queste parole saranno ben presto lette da chi segue la mia pagina. Cominciamo con un quesito culturale tutto per voi.

Dunque, vediamo…

Se non sbaglio Enrico Ruggeri, vostro stimato collega in Nazionale Cantanti vi ha scritto il testo di una canzone presente in questa ultima vostra fatica discografica. Spero proprio che a questo proposito voi sappiate a prescindere che Enrico Ruggeri non cominciò immediatamente la propria carriera in qualità di cantante solista. Ma faceva bensì parte di un complesso, nei primi tempi in cui è appunto emerso alla ribalta con le sue doti di leader e cantante.

Vorrei sapere da voi come si chiamava questo complesso e quale fu il più grande successo di questa band, (ancora oggi in attività, senza questo cantante ovviamente) che vedeva un giovanissimo Ruggeri alla voce. Io so rispondere ma non dico nulla, altrimenti questo mio post non avrebbe senso. É la vostra risposta a stimolare a questo punto la mia curiosità.

Siete in grado di rispondermi?! Non è così difficile. Dai, su, forza, spremete quelle meningi…

Elena

lunedì 27 agosto 2012

Ciao ragazzi,

onestamente stamattina mi aspettavo un risveglio migliore per quanto mi riguarda, almeno per il mio morale; uso la mia pagina e il primo pretesto della giornata per scrivervi, così da stemperare un po’ l’affettuosa e comprensibile tensione che mi è immediatamente esplosa, mei momenti in cui la notizia è ancora fresca e vorrei sinceramente non doverci credere ma è così, sono molto dispiaciuta, anche se capita a chiunque di stare poco bene prima o poi.

La nipote del mio datore di lavoro che vive stabilmente a San Diego, in California mi ha appena avvertito con un messaggio urgente e privato che i Duran Duran hanno annullato diversi concerti in programma negli Stati Uniti in questi giorni poiché il loro tastierista, il biondo Nick Rhodes, nonché da sempre il mio Duran preferito, è ora piantonato in ospedale, vittima di ciò che le fonti ci riferiscono essere una infezione di tipo virale di origine non ancora chiara nemmeno per i medici esperti. Pare che le sue condizioni di salute si siano rivelate immediatamente piuttosto serie e gravi in seguito a un malore improvviso avvenuto dopo uno show. Il gruppo non sa dire, almeno al momento, quando riprenderà a suonare; a titolo precauzionale sono già stati annullati diversi mesi di concerti futuri.

Secondo la mia scarsissima esperienza non si annullano decine e decine di concerti in blocco, peraltro già programmati e regolarmente seguiti da migliaia di persone per un motivo di poco conto. Bisogna che ci sia una ragione importante.

Avevo intenzione di parlarvi di tutt’altro oggi ma dopo una notizia improvvisa del genere temo proprio rimanderò tutto quanto avevo in programma per l’odierno post a prossimamente. Scusatemi.

Vi ho spiegato bene più volte su queste pagine anche se in modo sicuramente insufficiente per essere compreso a pieno quanto io tenga ai Duran sin dalla più tenera età. E francamente quando ci sono di mezzo loro non riesco più ad avere la calma che di solito mi caratterizza. Non scherzo se dico che se mi sono appassionata alla musica sin da bambina è stato per merito loro, considero questa band come le più solide, sicure e stabili fondamenta della mia passione musicale, nonché il punto personalissimo di partenza per quella che oggi è la mia vasta cultura e collezionismo generale in materia. In poche parole i Duran a casa mia non si toccano, sono da sempre un tasto delicato su cui nutro sana considerazione, sono semplicemente un’istituzione agli occhi miei per tutto quello che han fatto e che faranno in futuro, in casa mia il materiale su di loro non si conta, ed è talmente tanto che non so più dove metterne.

Speriamo tutto si risolva presto felicemente anche se quanto mi hanno spiegato fa invece preoccupare. La prima reazione che ho avuto ancor prima di aprire la pagina del blog per scrivervi? Ho aperto lo scatolone dei miei LP e ho stretto tra le braccia una copia di quello che fu il loro primo e da me consumatissimo LP disponibile in commercio, quello che da moltissimo tempo considero essere il disco più bello che abbia mai sentito in assoluto, quello che porterei con me anche su un’isola sperduta ben sapendo che potrei portare con me solo quello e che sarei costretta a lasciare a casa l’immenso resto del mio nutrito patrimonio musicale.

Non è la prima volta che compio questo gesto, porta sempre bene alla mia vita. E lo farà di nuovo anche stavolta, lo sento!!!

Un abbraccio caro Nicky, rimettiti presto, in bocca al lupo mio dolce biondone!!!! Ti giunga da qui il mio più affettuoso augurio per una completa e rapida guarigione. Usa tutto il tempo che ti serve, ma torna in forma ti prego! Credo proprio che la mia personale concezione di ciò che è la musica in generale, senza di te non avrebbe improvvisamente più senso e svanirebbe di colpo come una fragilissima bolla di sapone! Ti voglio bene!!!! Get well soon my dear!!!!

Elena

domenica 26 agosto 2012

Ragazzi,

buondì. Ho pensato a voi poiché sento che mi conoscete abbastanza bene e posso chiedervi un consiglio importante. Devo farvi una domanda a cui vorrei poter dare una risposta precisa. E in nome vostro vorrei che intervenissero tutti i miei affezionati lettori, desidererei avere delle risposte da voi. Spiegarvi ciò che mi stuzzica la mente in questi giorni non è immediatamente possibile, è una cosa delicata, devo farvelo capire bene ma ho bisogno di trovare le parole adatte per formulare tale domanda. Vi va di darmi una mano?! Grazie per aver risposto di si. A presto col mio quesito che vi riassumerà sicuramente, seppure in modo indiretto ciò che ho fatto in questo anno in cui non ho più scritto sulla vostra pagina.

Buona domenica! Un abbraccio!

Elena

sabato 25 agosto 2012

Voglio salutare Andy e "Cuppo" che coi nuovi Sonohra
sono la vera e propria novità della terza testimonianza discografica
di Luca e Diego!

Ottima scelta, non vedo l'ora di vedervi ai concerti se e quando
ne capiterà prossimamente l'occasione materiale!!!!

Complimenti!

Elena

La storia ricomincia da qui….ovvero da un pomeriggio dello scorso mese di maggio….l’inizio di una moderna rivoluzione musicale…

Allora,
ho mille cose in mente in uno stesso momento e il bello è che tutte insieme si affollano contemporaneamente nella mia testa nello stesso istante premendo furiosamente per fare a gara a quale dei concetti che vorrei dire uscirà per primo dal pennino della mia stilografica! Confusione! Aiuto!!!! Manteniamo la calma, le idee si mettano buone ed in ordine, e non fatemi innervosire, tanto vi scrivo una per volta….

Cari Luca e Diego,
dallo scorso maggio mi sono ritrovata con in mano il vostro atteso terzo disco, a partire da quello stesso giorno in cui ci siamo appunto rivisti di persona per l’ennesima volta a Verona, vi ricordate? Avevo compiuto da pochi giorni 33 anni e mia sorella era passata in città qualche giorno prima per la tappa annuale del giro d’Italia.
A dire la verità (questo blog, ripeto, è fondato sulla sincerità dal momento in cui è stato creato) quel pomeriggio manco sapevo che vi avrei trovato alla FNAC di città (non ci pensavo proprio) è stata una sorpresona! Mi sono fatta accompagnare lì dopo una intensa giornata di lavoro per un altro motivo, che ha acquisito di per sé ancora più importanza di quanto potessi dargliene in un primo istante, dal momento in cui ho visto, entrando, che avreste presentato il vostro nuovo Ciddì con un concerto che non ho fatto in tempo a sentire perché sono arrivata tardi a causa del traffico che invadeva l’autostrada.
Da tempo ero infatti a caccia di alcuni costosissimi LP di Madonna (di cui uno introvabile un po’ ovunque) che ho voluto, nel giro di tre mesi, a tutti i costi, aggiungere assolutamente alla mia amatissima collezione e ho pensato di venire a cercarli proprio alla FNAC poiché immaginavo che avrei trovato qualcosa che faceva al caso mio. Così in effetti è stato!!!! Con tanto di ulteriore sorpresa unita stavolta agli ulteriori proverbiali “due piccioni con una fava”. VOI!!!! Ma che bello!!!!
Cosa mi ricordo di quella giornata Luca? Il tuo veloce saluto impreziosito da un sorriso sincero non appena mi hai visto. Non mi ricordo neanche se vi ho detto che non avevo ancora avuto tempo di ascoltare il vostro CD poiché data l’occasione lo compravo proprio in quel momento (e lo consideravo a tutti gli effetti un regalo di compleanno visto che avevo compiuto gli anni due giorni prima) assieme al resto della spesa e non volevo rovinarmi di certo la sorpresa rimanendo ad ascoltarlo confusamente in compagnia del risaputo brusio delle altre fans in mezzo alla confusione! Ho deciso di posticipare la fase di ascolto della vostra ultima fatica discografica di qualche tempo. Sentivo che avrei avuto bisogno di un maggiore quantitativo di questa cosa importantissima perché mi sarebbe sicuramente servita per capire la vostra nuova direzione.
Devo sempre dire la verità, ho fatto non poca fatica ad accettare le vostre nuove sonorità musicali. Che addirittura sembravano non piacermi per niente, almeno non all’inizio, di prima impressione. Fatico tuttora a ritrovarmi tra quei suoni così diversi dai primi vostri due lavori; le nuove canzoni, seppur molto ben fatte ed interpretate mi hanno sinceramente lasciata spiazzata. Mi ci è voluto parecchio tempo per capire dove voleste portare la mia mente stavolta. Naturalmente, ci tengo a ribadirlo, a ulteriori ascolti, il vostro terzo disco è un disco ben congegnato e se volevate dimostrare ancora una volta che sapete suonare a conti fatti lo avete fatto capire nuovamente alla grande.
Ciò che riesco personalmente ad apprezzare meno è comunque la parte elettronica nascosta tra i suoni, aspetto molto meno presente nei primi due dischi, cosa che è forse in sostanza la vera novità, la parte che mi mette onestamente in difficoltà se posso dirvelo. É l'unico "neo" se così posso definirlo nel mio neofita parere di ascoltatore finale.
Ho subito rivissuto lo stesso senso di iniziale, completo e giustificato smarrimento provato molti anni prima quando i Duran Duran fecero uscire il loro terzo disco "Seven And The Ragged Tiger" sul finire del 1983. Per la prima volta tra quei solchi si sentivano suoni maggiormente rockeggianti rispetto a ciò che furono i loro primi due lavori, e qualche anno più tardi sarebbe stata anche la volta dei fiati, strumenti introdotti nel loro sound solo con l’arrivo di Notorious (1986). Oggi a distanza di anni e anni quei dischi sono parte della storia della più grande musica pop inglese ma c’è voluto qualche tempo perché mi abituassi progressivamente ai nuovi suoni dei Duran. Ora manco ci faccio più caso, ma allora questa cosa mi aveva colpito. Esattamente come è successo ultimamente nel vostro ultimo disco.
Tornando a voi questo è sicuramente il vostro disco maggiormente maturo ed autonomo ma non nascondo che la vostra nuova direzione mi ha sorpreso non so dire se in maniera completamente positiva o anche benevolmente critica. Morale della favola, bimbi miei, siete cresciuti e lo avete dimostrato a 360°. Complimenti!!
Il brano che preferisco è quello che da il titolo al disco, ovvero “La Storia Parte Da Qui”. Personalmente avrei preferito trovare qualche canzone in più in italiano ma alla fine, conoscendo la vostra particolare inclinazione al mercato estero ben venga una buona parte di disco anche nella lingua del rock per antonomasia. Al secondo posto piazzo volentieri “It’s Much Too Late” che mi ricorda i più epocali successi rock degli Europe di Joey Tempest dei tempi d’oro e pure dei norvegesi a-ha, band di grande successo del passato capitanata da Morten Harket, li ricordate?.
Ascoltandolo bene e più volte il vostro disco nuovo dopotutto mi piace è sicuramente diverso, questo è sicuro, esso emana sapore di luoghi lontani e magici, quasi spaziali, ha sapore di rock rivoluzionario ma ammetto che mi ci vuole più tempo per affezionarmici nella sua interezza e comunque sia io rimango personalmente maggiormente legata ai primi due dischi che spero non dimenticherete di ricordare nei vostri concerti!!!
Mica avrete avuto paura che volessi mollarvi lì da un momento all’altro, così di punto in bianco, di sana pianta, vero?! No, non lo avrei fatto mai anche se c’è stato chi, su Facebook ha purtroppo capito otto quando io avevo detto diciotto, purtroppo, come dice il proverbio. In momenti di rabbia si possono dire involontariamente anche cose che poi in un momento di calma capisci che non pensi. Questo è capitato a tutti!!! Beh, inizialmente non sono riuscita a digerire molto bene il primo singolo, lo sentivo a un primo ascolto “non perfettamente vostro” proprio perché ero troppo abituata ed affezionatissima ai primi due dischi, qualche parere discordante c’è effettivamente stato da parte mia ma ho capito che mi sbagliavo. Avevo solo bisogno di entrare meglio nell’ottica del nuovo lavoro. Tutto qui.

Ci può anche stare, ragionando bene, l’idea di fondo che non è comunque assolutamente obbligatorio che un fan apprezzi immediatamente per forza ed obbligatoriamente tutto ciò che il proprio idolo incide, ragazzi che ne dite? A volte c’è bisogno di più tempo per ascoltare più volte un disco. Cercare di studiarlo meglio per spiegare, riflettere, capire dove e cosa possa portare in chi ascolta una nuovo orientamento musicale, dico bene? Voi cosa ne pensate? In fin dei conti sentivo che il vostro nuovo disco lo avrei preso comunque e in ogni caso nonostante non abbia apprezzato subito quello che è stato il vostro nuovo singolo pubblicato dopo tanto tempo. Che io lo voglia ammettere o meno a voi, miei cari Luca e Diego, mi legano ricordi troppo profondi ed estremamente belli perché possano essere spezzati da un semplice disco nuovo che ha bisogno di più tempo nel mio caso, per essere compreso a fondo, non vi sembra?!
Se non vi avessi conosciuto dapprima artisticamente e poi di persona in vari incontri non avrei nemmeno dato vita a questa fantastica pagina che ha dopotutto aiutato a rivelare una parte di me che cercavo di mettere in luce da anni e che ho fatto il possibile per raccontarvi in tutti questi anni. Spero di riprendere a farlo bene prossimamente, con una certa regolarità, dopo un anno sabbatico che mi ha comunque molto riposato!!!
Un abbraccio,
Elena
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p.s. A te che sospetto proprio chi tu sia e compari tra i miei contatti di Facebook anche se non ne ho la matematica certezza che a dire questo sia stata/o tu (e in ogni caso nomi non ne faccio ma stai tranquillo ti ho scovato/a e ho capito chi sei) sappi che sono molto risentita nei tuoi confronti anche se te lo dico solo ora qui sul mio blog poiché ho saputo che tempo fa ti sei lamentato/a con terzi in privato su Facebook perché avevi capito che io non volessi comprare il disco nuovo dei Sonohra e invece ti ho fregato!!!! Il disco l’ho preso subito e mi piace pure tanto anche se in maniera differente dagli altri come spiegato più sopra! La prossima volta vedi bene di farti gli affari tuoi per favore, senza chiamare in causa altre persone che non c’entrano con me. OPPURE se ci tieni alla mia futura amicizia la prossima volta chiedi direttamente a me spiegazioni per favore, chiaro?????!!!!!

Voglio assolutamente riprendere a scrivervi!!!!

Luca, Diego,

ciao bellissimi, non vi preoccupate, ho con me nel cuore tutta la più ferma e sentita intenzione di tornare a scrivervi dopo circa un annetto che mi sono data ad altro e vi giuro che voglio farlo prestissimo.

É difatti ancora troppo piacevolmente vivo e presente il ricordo del nostro ultimo veloce ma fantastico incontro in ordine di tempo, risalente allo scorso maggio, ricordate? Non ho avuto una briciola di tempo per parlarne quasi con nessuno, non ancora, ma è proprio tempo che io lo faccia e non è giusto rimandare oltre.

A presto allora!!! Vi voglio bene e ve ne ho sempre voluto nonostante la mia sinora prolungata assenza dalla mia pagina!!!!

Elena

sabato 23 giugno 2012

Dove eravamo rimasti?

Dopo parecchio tempo che non scrivo più, mi sono finalmente decisa a provare a postare nuovamente qualcosa, complice il fatto che di recente mi sono presa anche il PC portatile nuovo e ora sto configurando il programma esterno per scrivere sul blog. Funzionerà? Mi leggete? Pensate che mi sono addirittura scordata di sana pianta la password per accedere alla piattaforma di Google!!!! E per forza, sono mesi e mesi che non accedo. Quasi un anno, sempre che la memoria non mi inganni. Ci sarà ancora qualcuno che mi segue? Vorrei tanto ricominciare a scrivere qualcosa.

 

Un abbraccio, Luca, Diego!!!!

 

Elena