sabato 26 settembre 2009

Hey London!

Can you hear me, is there anybody out there?

Buongiorno tesori!  Come vanno le cose lì?

Allora è vero ciò che supponevo sin dall’inizio, e che il mio cuore continuava a ripetermi sincero, ormai da mesi, silenziosamente e segretamente con ogni battito! Siete piantonati agli Abbey Road Studios!!!!! Uh uh!!!! Che colpaccio!!!!

Dunque, a voi la parola ora. Sentiamo un po’. Come ci si sente a stare lì, nel centro pulsante della capitale inglese, a lavorare in uno dei più grandi templi della musica mondiale? Che fortuna! E che spettacolo! Complimenti!!!

E già mi piace immaginare i vostri visetti attoniti, mentre vi guardate in giro scrutando l’ambiente circostante coi vostri occhioni espressivi e curiosi camminando piano per quelle grandi sale di incisione che profumano di storia e grandi successi musicali a livello planetario, cosa che auguro naturalmente anche a voi per il successore di Liberi Da Sempre. Vi vedo esattamente come farebbero due scolaretti il primo giorno di scuola elementare  o ancora come due bimbi quando si alzano la mattina di Natale e trasaliscono di stupore davanti allo spettacolo dell’albero sotto cui giacciono una montagna di misteriosi ed inediti pacchi regalo tutti da aprire. Sbaglio?  Immagino non siate in grado di trattenere la vostra emozione e avete tutto il mio appoggio, vi capisco.

C’è chi in questi casi sviene addirittura, io molto spesso, da bambina, avevo per esempio un coinvolgimento psicologico così grande che  quando avevo una grande emozione soffrivo talvolta pure  di improvvisi violenti attacchi di nausea e vomito che però, toglievano di conseguenza il gusto alla scoperta della sorpresa, perché non è che dopo aver scaricato le proprie emozioni in maniera anche piuttosto aggressiva per il fisico come succedeva a me uno stia benissimo. Comunque ho imparato crescendo a controllarmi e questi episodi sono spariti con l’inizio dell’adolescenza.

Cosa Luca, scusa? Non ti sento bene, ripeti please? No, non ci credo! Che significa “mi hai tolto le parole di bocca”?  Veramente? Mi dici che tuo fratello si è sentito male anche lui dalla sorpresa e da almeno mezz’ora e si è chiuso in bagno? Robe da matti!

Beh, che dolce,  quanto lo comprendo dopotutto; mi spiace che stia addirittura male però! Lo credo bene  in fondo sai, dato che tra l’altro Diego è una persona schiva che difficilmente esterna i propri sentimenti. Insomma, cose che possono capitare, episodi passeggeri. Anche queste reazioni sono comunque positive secondo me. Normali conseguenze del fatto che il nostro fisico reagisce perché ci si emoziona e se provi emozione, soprattutto con grande gioia significa che sei vivo, ed è una cosa di per sé commovente e quantomeno meravigliosa secondo me. Dai che scherzavo prima, spero che Diego stia benissimo invece, che stiate bene tutti ovviamente. E che abbiate un sacco di cose  elettrizzanti da raccontarmi quando tornerete in patria. Da vincitori ovviamente, anche se non c’è niente in palio. E alla grandissima!

Dite un po’ mica sarete alloggiati direttamente a casa di Paul McCartney….perché se no io do felicemente di matto sul serio! Ciò premesso ora termino dando immediatamente freno alla mia impellente e giustificata curiosità delle prime ore perché non voglio sapere oltre da voi, desideravo solo sincerarmi che il viaggio fosse andato bene e che siate arrivati sani e salvi, emozioni indescrivibili a parte.

Sapete figlioli, cambiando discorso ieri sera davo un’occhiata in TV assieme a mamma alla nuova edizione de “I Migliori Anni” programma di Carlo Conti su Rai Uno in onda il venerdì in prima serata. E ho notato una bella cosa di questo varietà che ripercorre vari aspetti e personaggi del passato. Ogni tanto, utilizzando il titolo del programma si chiede ai telespettatori di inviare una frase contenente un ricordo legato al periodo migliore che si è vissuto.

Mi giunge fresca ed ariosa, Luca,  con qualche secondo di ritardo la tua domanda a cui rispondo subito. “Bello, io e Diego siamo curiosi. Tu cosa scriveresti in proposito Elena?”

Beh vedi Piccolo Principe, la mia risposta è quantomai schietta e semplice. La mia frase, sul modello di quelle che propongono ogni tanto  in trasmissione, e tutto questo anche per merito vostro direbbe così:

Io, che a 30 primavere già scoccate i miei “migliori anni” li sto ancora praticamente solo cominciando……”.

Un abbraccio cari ragazzi, per oggi è tutto, vi voglio bene! Buon lavoro e buon divertimento! “Alive And Kicking”, come cantavano i Depeche Mode anni fa.  Vi sento sempre accanto! A presto!

Passo e chiudo! Bye bye guys!!!!

Elena

P.S. Ah, dimenticavo quasi, ragazzi! Salutatemi, per il momento, tanto tanto  il mitico “Big Ben” per favore, non appena avrete un momento libero e andrete a fare un giro in città, grazie! Vedere quel campanile di persona è il mio sogno più grande, lo adoro quasi quanto voi!!!!!

giovedì 24 settembre 2009

Nessun limite oltre il cielo.

Cervantes

Augurandovi che la partenza londinese di oggi sia solo il felice preludio alla nascita di un ennesimo, meritatissimo, futuro, brillante e vissutissimo, successo musicale. E non scordate mai che

«Nuove distanze ci riavvicineranno….»

Buon viaggio, mie tenerissime coccinelle, congratulazioni vivissime, prometto che vi penserò costantemente in ogni istante, attendendo sin d’ora con tanto affetto il vostro ritorno!!!!

Elena

P.s. Ma scusate, cosa fate ancora lì impalati a commuovervi soffiandovi il naso per la centesima volta davanti alla umile pagina del mio sito? Andiamo! Stringete forte forte al vostro cuore, sorridendo, ancora una volta mamma, papà ed Elvis e correte subito a prendere quell’aereo in partenza, ragazzi! Non fatelo aspettare oltre. La vostra vita vi chiama, trascinandovi nel suo variopinto vortice di esperienze, stimolanti sfide, impegni di lavoro, divertimento ed emozioni ed è giusto che voi le andiate incontro rispondendo al suo canto con il cuore aperto e tutta la gioia che questa solitamente merita di avere in cambio da chiunque la possieda, vero?

Io onestamente già vedo sbalordita qualcuno laggiù che vi aspetta con festosa insistenza ed impazienza, che è ardentemente desideroso di “aprire le danze” come si conviene in questi casi, innazitutto con uno speciale brindisi di benvenuto tutto per voi.

Qualcuno (e che “qualcuno”) pronto ad accogliervi e ad essere sempre spiritualmente accanto a voi perché possiate incidere il vostro nuovo album esattamente come il vostro cuore desidera, e forse anche meglio!

Beatles

«Welcome to London Sonohra….»

Già vi ho detto più volte, cari Luca e Diego che vi considero come una mia personale “vittoria” quotidiana ragazzi, e in base a questo, sapere oggi che varcherete di qui a poche ore la soglia di una nazione da me sempre amatissima, mi fa impazzire. Tutto ciò mi fa quasi veramente immaginare di essere io stessa a toccare concretamente il suolo londinese ed è prorpio un bellissimo pensiero che riempie la mia giornata di luminoso colore, anche se non è vero in realtà, ma non importa! Sono contenta, felice, troppo felice, ed è una grande cosa questa!!!!

Tutto ciò è semplicemente spettacolare, lascio da parte i mesti arrivederci che a nulla servirebbero per descrivere il mio ottimo umore attuale di questa azzurra mattinata di inizio autunno. Esulto io stessa di gioia per voi ed è dire poco, veramente!!!! Evviva!!!

lunedì 21 settembre 2009

Cari Luca e Diego,

ho saputo con gioia che molto presto, ancora prima di varcare, in settimana, quella che presumo sarà la soglia di un celeberrimo studio di registrazione inglese, vi attende un’esperienza diversa da ciò che vi vede abitualmente coinvolti.

Sarete in campo domani sera per la Partita Del Cuore, tra la Nazionale Cantanti che si disputerà a Novara! Opperò, nientepopodimeno che, che botta per tutte le vostre fan. A partire da me naturalmente…..

Le parole che attualmente compongono il tuo stato di Facebook, Luca, e che riassumono la mia ultima frase di cui sopra, sono state capaci di rievocare in me una marea di ricordi che si sono ripresentati lucidi e vividi alla mia mente, nonostante io non sia mai stata grande appassionata di calcio. Ciò non significa che al di la delle partite benefiche del cuore questo sport non abbia comunque toccato la mia vita più di una volta, con alcuni momenti che mi hanno fatta sentire legata ad altri tifosi in passato.

Certo Piccolo Principe, ho letto la tua frase su Facebook e delineando sul mio volto un sorriso quasi istantaneo e decisamente aperto, mi è parso di rivivere contemporaneamente, innanzitutto il ricordo più lontano ed emozionante che posso avere nel mio scarso ma emozionale archivio personale sul calcio.

Tu non avevi infatti che pochi mesi di vita in quell’estate del 1982 quando l’Italia ai mondiali disputatisi in quell’anno, vinse la Coppa Del Mondo. E come in una felice rosa di vaghe reminescenze infantili riconosco i visi festanti di alcuni campioni di allora, facenti parte di quella grande squadra calcistica, che mi è sempre parsa sinceramente più vera di quelle degli ultimi anni: Marco Tardelli, Paolo Rossi, Claudio Gentile e via elencando. A cui non posso fare a meno di accostare subito, commossa, il volto buono e compiaciuto che fu del saggio e caro Presidente Sandro Pertini, il quale si alzava contento festeggiando la sua squadra del cuore con l’ardore di un ragazzino.

Qualche anno dopo con i Mondiali di Italia ‘90, viene lanciato a opera di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato “Un’Estate Italiana” il tormentone sigla di quell’evento che rimane ancora oggi pietra miliare musicale da me apprezzatissima. E quella simpatica Mascotte il “Ciao” con la testa a pallone e il corpo a cubetti tricolori di cui conservo ancora da qualche parte alcune spillette ricordo. In quell’edizione, si fanno strada altri nomi storici di calciatori che nonostante le mie scarse conoscenze calcistiche rimarranno conosciuti da tutti coloro che li hanno visti giocare ed incastonati di conseguenza anche nel mio cuore per sempre. Franco Baresi, Gianluca Vialli, Totò Schillaci, Aldo Serena, Roberto Baggio, Paolo Maldini, Roberto Donadoni, Gianfranco Zola, Stefano Tacconi, Walter Zenga solo per citarne alcuni. Mi piaceva guardare le partite di calcio allora.

Era davvero divertente chiamare a casa mia tutti gli amici e sorseggiare una bibita e una spremuta con la tensione a mille mentre il tricolore beneaugurante era esposto sul terrazzo di casa nostra in bella vista. E poco mi importava che la squadra poi vincesse o meno, già ve l’ho detto che non sono mai stata una gran tifosa come lo siete voi maschi in generale. Quello che ricordo io di quel periodo era lo spirito di aggregazione che mi accomunava ad altri ragazzini e ragazzine in questa bella forma di riunione collettiva.

Coi Mondiali del 1994, negli Stati Uniti ricordo con affetto invece il mio amore (mai svanito direi) per Nicola Berti, calciatore parmense particolarmente attraente come fisico, che allora giocava nell’Inter (sicuramente lo conoscerete anche voi, almeno di nome) il quale fu, con mia grande gioia di fan chiamato in nazionale in quell’occasione. Se non erro mi pare di ricordare molto bene in quel caso anche le lacrime del mitico Franco Baresi nella partita di Semifinale che l’Italia aveva appunto perso. Vedere quest’uomo così preciso e deciso, il capitano, accasciarsi e piangere come un bambino a partita finita, scaricando con le lacrime tutta la sua tensione accumulata nel cercare di portare gli azzurri a ripetere il colpaccio fino ad allora ottenuto più recentemente solo 12 anni prima, è stato decisamente commovente. Mi piaceva da matti la determinazione di Capitan Baresi in campo. Un comportamento lodevole che farà scuola di sicuro.

Il mio interesse (relativo ma per un certo periodo sentito) per il calcio è tramontato definitivamente una volta che è comparso Francesco Totti, che non oso certo contraddire come calciatore, ma che detesto come persona, mi sta decisamente antipatico. Di lì a poco anche Roberto Baggio smette di giocare e da allora non ho più seguito una partita. Per quel che mi riguarda il calcio è morto con la venuta di Totti e il tramonto di SuperBaggio. I Mondiali del 2006 e la vittoria dell’Italia? Sono forse stata l’unica persona a essermene fregata altamente ed essere orgogliosa di questo.

Anche se Reggiolo, il mio paese è stata teatro di grandi e goliardici festeggiamenti poiché è il paese in cui vive Vincenzo Iaquinta il calciatore che tra l’altro segnò un goal in nazionale nel 2006 e che è mio coetaneo. Io lo ricordo bambino, abbiamo fatto le elementari assieme, nello stesso periodo anche se non eravamo in classe assieme.

Ciò premesso, tornando alla partita che farete anche voi due domani sera vi voglio ringraziare perché è stato grazie a voi che ho risentito sulla mia pelle la felicità provata per Italia ‘90. Vi auguro di rivelarmi il meglio anche calcisticamente, che possiate essere i nuovi Roberto Baggio e Nicola Berti. Spero riusciate a segnare tanti goal, anche se forse il più importante l’avete già inconsciamente fatto. Avete centrato il mio cuore, che è la porta più importante che potevate conquistare!

Vi voglio bene piccoli fuoriclasse! A prestissimo!

La vostra Elena

domenica 20 settembre 2009

Non c’è che dire, penso proprio  di concludere con la  giornata odierna una buona settimana sapete? E così spero di voi, a pochi giorni dalla vostra partenza per Londra che occuperà di certo tutti i vostri pensieri.

Tutto mi porta a sospettare che per diverse ragioni che personalmente parlando  quella che si apre domani potrebbe anche essere una settimana decisamente migliore di questa!

E intanto che ci penso ho tutta l’ immediata intenzione di immergermi, frattanto,  in una vasca piena di acqua tiepida delicatamente impreziosita da una nube violetta profumatissima generata dal bagnoschiuma all’Iris che ricorda molto anche la carezza del profumo del talco che si da ai bimbi piccoli. Mi consentirà un lungo e piacevolissimo bagno di totale relax…

Credo che sia il modo più immediato e semplice per proseguire bene per quanto mi riguarda, il mio positivo cammino a fianco della serenità. In attesa di rivedere oggi Simona in piazza a Reggiolo per la locale e tradizionale “Festa Della Zucca”.

A presto fiorellini, con un pensiero tutto profumato sempre accanto a voi. Buona domenica.Vi voglio bene, tanto almeno quanto un campo fiorito di  iris, lo immaginate??!!!

Elena

sabato 19 settembre 2009




«Fiorisci o Iris


e lascia che il fiume si attardi


a baciare i tuoi piedi.


Fiorisci, o nobile fiore del canto,


e rendi il mondo per sempre


più amabile e dolce.»


“Nobile fiore del canto” questa espressione mi è davvero venuta bene, a proposito direi, è proprio adatta a te. Diego, se potessi concederti alcune passeggiate in campagna, anche in questo periodo in cui l’autunno è alle porte, se ti capitasse di dare un’occhiata ai bordi dei fossi, li noteresti subito, i tuoi generosi fiori, gli Iris. Creature leggiadre della natura che con la loro nuvoletta di morbidi petali violetto rosacei, annunciano soavi e delicati nella loro forma longilinea liete e gioiose novità. Non si sbagliava di certo un famoso poeta italiano, Govoni, quando diceva che questo fiore particolare, profumatissimo e beneaugurante (proprio come il tuo sorriso) gli ricordava l’odore e il colore del cielo…..


Elena

venerdì 18 settembre 2009

“Srcollati di dosso le limitazioni che hai permesso ad altri di importi. Tu sei senza limiti. Non vi è nulla che tu non possa raggiungere. Non vi è tristezza nella vita che non possa essere capovolta..." .

(Clearwater)

"Puoi ottenere qualsiasi cosa tu voglia, se la vuoi veramente. La devi desiderare con un’ intensità che sprizza fuori dai tuoi pori, per unirsi poi all'energia vitale che ha creato il mondo."

(Sheila Graham)

"Niente di grande fu mai realizzato senza entusiasmo. La vita è meravigliosa se vissuta con sfrenato abbandono."

(Ralph Waldo Emerson)

La vita genera vita. L'energia crea energia. Soltanto spendendo se stessi si diventa ricchi."

(Sarah Bernhardt)

"Vola solo chi osa farlo"

(Luis Sepulveda)

"Se avete costruito castelli in aria il vostro lavoro non sarà sprecato: è quello il posto in cui devono stare. E adesso metteteci sotto le fondamenta".

(Henry David Thoreau)

giovedì 17 settembre 2009

Cari Luca e Diego,

c’è un famosissimo proverbio, come sapete, che dice così:

«Chi cerca trova»

Che ne dite cucciolini, oggi qualche pensiero serio mi innervosisce la mente irritandola e io su queste pagine per il momento mi limito a riflettere in vostra compagnia sul testo di questi proverbi e domandarvi personalmente se secondo la vostra esperienza nella mia vita posso ancora tenere fede, in generale, a questo detto vecchio come il mondo e forse più assieme a molti altri detti?

I proverbi e i detti di una volta sono simbolo di saggezza, solitamente, però non sempre ci prendono secondo me. Io potrei portare innumerevoli esempi di quanto un proverbio si sbagli…..

E già mi pare di vederti Luca che, sormontato da una curata drittissima chioma di capelli color del sole splendente alzi gli occhi gioiosi al cielo e spontaneamente mi dici: “Ma certo che bisogna sempre credere fermamente a queste parole e perché non dovresti farlo, proprio tu? Mi stupisco! Se non lo ricordi, te lo dico io che esiste un altro proverbio da non dimenticare il quale recita invece:

“A chi s'ama si crede.”

Grazie Piccolo Principe, hai ragione. Mi sento già meglio adesso e difatti ti credo. Mi hai restituito la calma che cercavo. Uffa ma come è brutto sentirsi interiormente nervosi e non poterlo raccontare a nessuno……

Bacione!!!! Vi voglio bene!!!! A prestissimo!!!!

Elena

martedì 15 settembre 2009

Cari leoncini,

finalmente, come avrete felicemente notato sono stata in grado di farvi una sorpresa che meditavo da tempo; sin dal primo pomeriggio di oggi, al nuovo caricamento nella mia pagina, dopo una miriade di trascorsi tentativi falliti ce l’ho fatta!!! Una inedita macchietta sprigionante una vistosa “nota” di furbo colore celeste si è aggiunta, scivolando per il vostro schermo come una pazza, alla minimale grafica del mio sito!

Lo so che vi piace un tot, ma su, da bravi, tenete fermo quel mouse adesso, altrimenti le farete girare la testa da matti con largo anticipo e lei mi chiederà il “licenziamento” solo al termine del suo primo giorno di definitivo servizio ufficiale qui…. ih, ih, ih!!!!! ;-)

Sono riuscita, infatti, come vedete a cambiare il cursore del mouse mettendo al posto della solita anonima freccetta bianca una iconcina scintillante, dalla forma decisamente spassosa e famigliare; più consona che mai all’argomento di cui parlo prevalentemente nel mio diario, non vi pare???!!!!

Proporrei a questo punto un saluto alla nuova “assunta” nonché simpatica arrivata virtuale, in paziente attesa di indossare quella preziosa da appendere con altrettanta gioia alla mia catenina….

Evvai!!! Del resto dopo aver superato le 10.000 visite un minimo di rinnovamento grafico, qualche piccolo cambiamento o sostituzione si può accettare anche qui no?

Vi voglio bene piccoli, più tardi berrò un Crodino alla vostra perenne salute e al raggiungimento di questa altra meritata conquista informatica, promesso!!!!!

La vostra Elena

P.S.: Ho scelto questo tipo di cursore, secondo i miei gusti del momento tra migliaia di modelli diversi di chitarre. In versione svafillante e ovviamente tutto azzurro sulla cassa in onore di due maschietti naturalmente.

Se volete che lo cambio, lasciate un commento, direttamente sotto questo post o più semplicemente se questo cursore vi risulta troppo appariscente, fate sapere sempre via commento, grazie, che vedo di inserire qualcosa di più tranquillo per la vista; il disegnino si può sostituire in qualsiasi momento. Io direi che questa è carina, ci sta bene, non trovate?

lunedì 14 settembre 2009

Cari Luca e Diego,

“L’estate sta finendo”, canterebbero adesso i Righeira con un loro vecchio successo di anni fa. E non avrebbero torto, direi. Perché sin dal primo mattino di oggi, ho avuto il primo segnale di questo.

Piove qui da stamattina presto, esattamente da quando io ancora dormivo. Il cielo è costantemente grigio e coperto di nuvole. Ma io sono felice di questo, sapete? C’è un sorriso spontaneo sulle mie labbra in questo istante ed è questo l’importante! Io non vedevo l'ora, sapete, di poter passare una giornata grigia e piovosa dopo tanto caldo afoso ed opprimente; desideravo tanto sentire lontano nel sonno il ticchettio sereno e ritmico della pioggia scrosciante mentre batte sicura e copiosa sul tetto di casa mia, mentre me ne sto ancora a letto. E sono stata accontentata, era ora. Che bello!

Trovo che ogni stagione abbia i suoi lati belli, per non dire meravigliosi, tesori, e secondo me queste giornate sono in un certo senso più intime, maggiormente vivibili e straordinariamente ricche, feconde, come sentimenti e pensieri positivi, almeno per me. Voi che ne dite? Mi piace essere parte di questo spettacolo che sa di magnifico ai miei occhi anche se mi è impossibile uscire fisicamente in questo caso, poco importa.

Purché la cosa non diventi ripetitiva, direi che questi climi preautunnali, ci fanno apprezzare meglio le cose materiali a noi più care, a cui, volendo possiamo dedicare più tempo, dovendo stare chiusi in casa.

Personalmente adoro da sempre anche il rassicurante calduccio delle coperte, per esempio. Pensateci, già, è proprio lui il tepore che si sprigiona piano piano sotto le coperte. Così gradevole sulla pelle, specialmente nel momento prima della nanna la sera o il pomeriggio quando si decide di andare a dormire per un pisolino, magari, cosa che non sta male in queste giornate particolari. É una delle cose più dolci e tenere del mondo vero?

Mi piacciono molto, dicevo, anche i momenti uggiosi e grigi come questo. Talvolta ci vogliono e se ci si pensa bene ci aiutano a riscoprire a modo loro ciò che è comunque la gioia di vivere sereni.

É proprio in giornate come quella di oggi che è infatti ancora più bello per me ascoltare le vostre voci e canzoni in sottofondo perché in questa stagione esse si riscoprono più belle che mai al cuore, portano un raggio di sole ed allegria tale che squarcia con la sua forza il monotono e umido grigiore atmosterico del clima circostante, che non sempre aiuta a mantenere il sorriso in sé, no?

Tutto in giornate come questa mi fa decisamente percepire ancora meglio il confortante bisogno generale di affettuoso calore e coccole che vorrei poter donare.

Assieme alla sempre crescente gioia di una vostra canzone mi piace sorseggiare (solitamente nel pomeriggio) anche una tazza colma di tisana calda in vari gusti a seconda delle volte dolcificata con un cucchiaio di miele liquido sciolto sul momento nella bevanda. Un piacere che riscalda l’anima e ben si sposa alla dolce atmosfera che sento precedere l’autunno.

Con la viva speranza che chiunque mi legge possa avvertire tuto quello che ho appena scritto proprio come lo sento io. A partire da voi due, ovvio! Vi voglio bene, giovani e rigogliosi tralci di vite. A prestissimo,

Elena

domenica 13 settembre 2009

Diecimila visite! Grazie infinite a tutti! Ma soprattutto a Luca e Diego….

La bellezza di una persona non è sul viso, è nella luce propria

emanata dal cuore di ciascuno di noi.

E io cosa  ho sempre cercato di dirvi fin dalla prima pagina del mio sito ragazzi? Quello che ho appena scritto, come tutte le altre cose vale in particolar modo per voi!

Un commosso grazie va a tutti coloro che mi leggono e mi sostengono, veramente, non so cosa dire, mai e poi mai avrei immaginato più di un anno e mezzo fa di riuscire a racimolare diecimila accessi! Che cifra grande grande per una persona piccola ed insignificante quale mi sento da sempre io. Un traguardo inaspettato, pieno di gioia e soddisfazione….

Che dite margheritine, posso uscire a festeggiare questo ambito numerone appena ottenuto  con una pizza? Un abbraccio forte, sempre circondata dal vostro affettuoso calore…..vi voglio bene!

10.000

Elena

Uh, ma che bella discussione che sono riuscita a lanciare  ieri mattina nel vostro forum ufficiale, alla nuova sezione flash, veramente, non riesco a scrivere altro oggi qui, sono troppo presa da questa cosa. Vado subito a vedere come continua l’albero delle risposte….

Buona domenica passerottini, vi voglio troppo bene….

La vostra Elenuccia

sabato 12 settembre 2009

«Si dice, ed è vero, che appena

prima di nascere un angelo glorioso delle grotte posi

delicatamente un dito

sulle labbra di ciascuno di noi e proferisca: “Shh, non

raccontare ciò che sai”. Ecco

perché nasciamo con uno spacchetto sul labbro superiore

senza ricordarci nulla di dove siamo venuti.»

RODERICK MACLEISH

“Prince Ombra”

Hey giovani marmotte,

bentornati innanzitutto, seppure con qualche giorno di ritardo! Che felice, improvvisa, gioiosa sorpresona mi avete fatto rincasando a mia insaputa! E scusatemi almeno un milione di volte se non sono riuscita a rivolgervi prima quanto nel mio cuore stavo in ogni modo già pensando di tributarvi al ritorno dal primo momento in cui avete lasciato con l’aereo la vostra cara patria. Il mio lavoro ha frattanto ripreso sopravvento su qualsiasi altra cosa e talvolta mi vedo mio malgrado, costretta a lasciare “incustodita” la mia casa per un po’.

Allora, miei splendidi angeli Serafini e Custodi allo stesso tempo, cosa mi dite? E già ti sento Luca mentre un aperto sorriso ti accende improvviso il volto curioso, raggiante e mi dici col tuo accento fortemente veneto: “Elena, Londra non è lontana, manca poco ormai. Il nuovo e già promesso capitolo della nostra storia sta per cominciare. Ci dai il permesso di portarti nella terra da te amata con noi, nel nostro cuore, almeno con un pensiero?”.

Ma certo, piccolo amore, naturale che vi dico si, si, si e ancora si, una quarta volta con la gioia più grande e spontanea che si possa esprimere! E già sapete che questa sarà una cosa ricambiata da parte mia, nonostante io dica da anni che l’Inghilterrà è la mia seconda patria, che mi sia sempre ripromessa di visitare personalmente e ancora non ci sia riuscita, prometto che farò del mio meglio per essere all’altezza del mio compito quello di percepire in me ed ascoltare le vostre emozioni pur rimanendo qui.

Buona giornata batuffolini…..

La vostra Elena

domenica 6 settembre 2009

Ciao tortorelle,

mi auguro stiate in ottima forma, cosa che non dubito. Vorrei sperare che il mio post di ieri sui Pink Floyd non vi abbia inquietato; a me questo non succede con la loro produzione, perché li conosco da una vita musicalmente e ho personalmente imparato a vedere nella loro musica non tanto inquietudine quanto energia positiva allo stato puro, grinta e voglia di affrontare la vita lottando quando e se necessario. Io sono una persona che di solito cerca di andare al di là della prima impressione che si può avere, soprattutto musicalmente. Del resto, in fondo avevo parlato di un hit storico che probabilmente riconoscerebbe anche un bambino di tre anni, perciò non mi riesce difficile immaginarvi divertiti sul fatto che la mia fantasia sia riuscita a richiamarvi in gioco anche parlando di un grande gruppo inglese come quello di David Gilmour, Roger Waters e soci, nonostante abbiate atmosfere e stili di espressione musicali completamente diversi.

E mentre ripongo oggi soddisfatta e felice nello scatolone, con ogni cura il mio trentenne cimelio di doppio LP con la celebre copertina cartonata di mattoni, cambiando discorso, mi viene in mente che devo comunicarvi una cosa importante, una frizzante decisione presa al volo mentre vi scrivevo ieri, appunto il post sul muro.

Ancora non è deciso del tutto, ci sono molte cose da pianificare e valutare, però dato che mia sorella nelle prossime due settimane è in ferie, io e lei abbiamo pensato di comune accordo di trascorrere assieme qualche giorno di vacanza. Come ho appena spiegato, questa è una buona novità della giornata di ieri e al momento in cui scrivo ancora non so dove andremo, se sulla costa adriatica, o in montagna nei pressi di qualche pacifico laghetto. Questo lo stabiliremo con calma solo nella settimana ventura però è sicuro che se il tempo regge e fa ancora decisamente bello durante questo mese io e mia sorella ci concediamo qualche giorno di relax per conto nostro.

Personalmente non ho potuto farlo durante le ferie di agosto perché anche se avessi desiderato una cosa del genere mia sorella non avrebbe avuto materialmente la possibilità di unire la propria concomitanza ferie con la mia (difatti ce le ha in questo periodo lei le ferie) ma questo non è un problema perché al massimo quando andiamo via ci assentiamo 4 giorni circa, poco più di un fine settimana perciò, non di più. Io ho comunque la possibilità di farmi sostituire in ufficio da un collega; e vorrei ben vedere se non mi sostituiscono, dopo tutte le volte che ho sostituito io i miei colleghi per i più svariati motivi, sarebbe il colmo, veramente, dato che come disabile ho pure diritto a fruire di permessi mensili in più, rispetto agli altri dipendenti, che ovviamente non devono intaccare il mio parco ferie normale.

C’è allora, come vi dicevo in progetto una vacanzina mordi e fuggi in un periodo a breve termine (entro due settimane) un soggiorno comune molto breve che se va in porto sarà però un’esperienza nuova e stimolante, soprattutto per me.

Nel giro di 30 anni non mi sono mai assentata da casa senza i miei genitori al seguito per un periodo superiore alle 24 ore, ma stavolta se tutto va come diciamo noi mamma e papà li lasciamo a casa.

Ne consegue che se vado via davvero mi assenterò sicuramente anche dal blog per qualche giorno, ma vi dico prima quando non mi leggerete, non vi dovete preoccupare, penso non farete in tempo a sentire la mia mancanza. Se non altro avrò nuove cose da raccontarvi e questo mi rende enormemente felice.

Vi faccio sapere, ragazzi! A presto! Ora vado a immergermi in una vasca piena di schiuma rosacea, ho proprio bisogno di un bagno rilassante! In cui non dimenticherò certo di cantare le vostre canzoni!

Buona domenica patatini, fate i bravi, statemi bene, vi auguro di trascorrere una ulteriore proficua giornata di successi in terra straniera, in cui potrete rendere ancora una volta la vostra musica strumento di pace, fratellanza e amore universale. Lo stesso che ho intenzione di vivere io ora con gioia e serenità, coccolata in ogni istante dal vostro pensiero sempre dolce, tenero e presente (fedele quanto un cagnolino al suo padrone) accanto a me.

Elena

La vita è un romanzo avventuroso che molti leggono ma che veramente poche persone hanno il coraggio di scrivere.

sabato 5 settembre 2009

Buongiorno boys,

come andiamo lì da voi? E sento Diego che accordando una chitarra dice: “Alla grande grazie, te?” Io carissimo ti dico che stamattina mi sono improvvisamente ritrovata sulla macchina del tempo con una gran voglia di rock storico ancora una volta; sai, non ti nascondo che è sempre un piacere per me poter tornare al passato con i mezzi attuali a nostra disposizione per vivere meglio il presente attendendo allo stesso tempo fiduciosa il futuro….

Già l’avevo scritto un paio di giorni fa che vi volevo “un muro” di bene no? Ecco, oggi sarà svelato l’arcano e il perché ho utilizzato questo tipo di complimento deicsamente insolito l’altro giorno.

Mi pare di vedere adesso i vostri volti sorpresi e sorridenti, mentre in coro mi dite. “I Pink Floyd eh? Accidenti. Nientepopodimeno che…” Vi capisco, ma sapete ragazzi era tanto che volevo parlarvi anche di loro, nella fattispecie con questo album che mi è da sempre molto caro, The Wall. Non nascondo che mi piacerebbe un sacco sapere cosa pensate voi che siete esperti del campo, avete altrettanto fatto della musica la vostra esistenza, il vostro lavoro ma siete più giovani di me. Chissà cosa ne pensate in merito a questo monumentale pezzo di storia del rock.

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Vi avevo detto tempo fa (e confermo tuttora) che il disco più bello in assoluto che io abbia mai ascoltato è quello di debutto dei Duran Duran che risale al 1981. Volendo proseguire questa classifica posso dire che in seconda posizione si piazza doverosamente questo album dei Pink Floyd. The Wall!

Conoscendo il mio carattere e la mia indole personale vi sembrerà quasi strano che io scriva che questo mitico album dalle risapute tematiche cupe conquisti la seconda posizione sul podio personale delle mie emozioni internazionali in musica. Ma è veramente così, e questo non cambia nulla del mio carattere tenero e romantico.

Apprezzo particolarmente l’atmosfera oscura e stranissima di questo fondamentale doppio LP entrato nella storia grazie al film che uscì nel 1980 e al videoclip che vedete più sopra. La trama della pellicola è questa.

In una stanza d'albergo, a Los Angeles, Pink, rockstar famosa ma con problemi di droga, rivive, grazie ad un film di guerra, i momenti più significativi della sua tragica esistenza: il padre morto in guerra quando lui era ancora in fasce, il crudele maestro di scuola, la madre iperprotettiva (riferimento a Syd Barret, ex componente, da poco scomparso del gruppo inglese) la moglie infedele e le stupide groupies che darebbero l'anima per stare con lui. Tutti questi avvenimenti non hanno fatto altro che erigere intorno a Pink un muro psicologico che lo protegge dalle altre persone, ma che col passare del tempo lo soffoca. Pink, dopo aver portato con sé in albergo una groupie e aver distrutto la sua stanza, pone l'ultimo mattone nel muro, chiudendosi del tutto nella sua follia. Le persone che organizzano il suo tour lo trovano in condizioni disumane, e dopo averlo rimesso in sesto lo trascinano ad un concerto che sembra una parata nazista. Qui Pink marcia, seguito da agguerriti skinheads, sulle altre persone, raggiungendo il culmine della pazzia; poi, stanco di questa allucinante situazione, si autosottopone ad un processo in cui tutti i personaggi significativi della sua vita, rappresentati come grottesche creature, lo accusano delle sue infamie. Alla fine il Giudice Verme impone a Pink di distruggere il muro, riesponendolo così al mondo reale.

Ragazzi, a questo punto vorrei fare a voi una domanda: Se vi dico la parola muro quali sono le prime parole che vi vengono in mente? Penso mi rispondereste dopo aver alzato un attimo gli occhi al cielo: “Casa, protezione, calore, sicurezza”. E tutto questo è più che vero.

Diciamo che però io personalmente (al di là del messaggio Floydiano in sé) in rapporto alla mia esistenza con tutto ciò che mi trovo a vivere, ho più volte accostato questa cosa fatta di mattoni sovrapposti a un impedimento che mi sovrasta, qualcosa di simbolico che è di ostacolo alla realizzazione dei miei sogni. Io sono assai affezionata e legata interiormente alla figura del “muro” presentata dai Pink Floyd, senza contare che questo disco uscì tra l’altro nel mio stesso anno di nascita. Il mio amore generale per la loro musica deriva poi dal fatto che piacevano molto a mio papà. Poi ricordo bene quel video a cartoni animati che mi riporta ogni volta alla mia primissima infanzia. Sono passati tanti anni, eh sì.

All in all it was all just the bricks in the wall

Tutto sommato è solo un altro mattone sul muro

Nella figura del “muro” e nella spettacolare atmosfera musicale di tutto questo doppio disco, più di ogni altra cosa, crescendo, con gli anni io ho personalmente imparato a riconoscere ed apprezzare anche la mia voglia di superare positivamente gli ostacoli che si presentano lungo la mia esistenza. A non arrendermi subito, davanti alla prima difficoltà che si materializza ma a cercare energicamente di dire quanto prima: “supererò questo ostacolo, magari ci vorrà del tempo ma ce la farò.”

E non nascondo che da un po’ di tempo anche in questo caso mi piace vedere proprio voi “Luca e Diego”, come validi aiutanti, protagonisti al mio fianco di quella importante partita che sono chiamata a giocare in ogni singolo istante e che si chiama vita.

Posso dire che ricollegandomi al video di The Wall, se il mio compito sarà quello di abbattere questo simbolico, alto muro che i Pink Floyd hanno reso celebre in musica, e che idealmente gli eventi della vita mi hanno costruito attorno, dopo aver conosciuto voi posso dire di aver trovato un paio di solidissimi “martelli”, strumenti che mi sono molto utili per cominciare a sgretolare questa simbolica parete. Magari ci vuole del tempo per farlo crollare definitivamemente questo soffocante muro, però, da quando vi ho conosciuto molto nella mia vita è cambiato, in positivo in tal senso e questo lo sapete.

Il muro c’è sempre attorno a me, ma grazie a voi e alla vostra musica qualche mattone è crollato polverizzandosi e abbassandolo inesorabilmente. Per merito vostro, questa parete bianca e compatta di mattoni lascia ora intravedere alcuni squarci di potentissima luce che emanano un dolce profumo di libertà.

Non sono impazzita. Non so se pensando al disco dei Pink Floyd siete in grado di comprendere quello che ho voluto dire il paragone che ho scelto di adoperare oggi pensando a voi, e con esso, tutto quello che vi ho da poco scritto sulla mia pagina.

Non è facile nemmeno per me esporre il mio punto di vista, talvolta ma dato che presumo conosciate bene questo disco non vi sarà difficile capire perché ho cercato di spiegare bene cosa intendo. E spero di esserci riuscita.

Un abbraccio, ragazzi, vi voglio bene, sempre! A prestissimo!!!

La vostra affezionatissima

Elena

When we grew up and went to school
There were certain teachers who would
Hurt the children any way they could
By pouring their derision
Upon anything we did
And exposing every weakness
However carefully hidden by the kids

Quando crescemmo e andammo a scuola
C'erano certi insegnanti che volevano
ferire i ragazzi in ogni maniera possibile
Coprendo di ridicolo
Ogni cosa che facevano
E rendendo pubblica ogni debolezza,
sebbene opportunamente celata dai ragazzi..

PINK FLOYD - The Happiest Days Of Our Lives - 1979

giovedì 3 settembre 2009

Cari Luca e Diego,

dopo aver vissuto bene due giorni lavorativamente molto (anzi troppo) intensi, oggi mi limito a rivolgere ancora una volta il mio più dolce pensiero a voi, come di consueto in maniera sempre diversa e nuova.

Ora vi penso infatti mentre sono in tutta tranquillità, e tramite le vostre pagine sto dando un caloroso, doveroso, rilassato e più che mai sincero

«Bentornata»

a uno tra i tanti inossidabili miti musicali che ho (al pari di voi due che siete i più recenti) in casa mia non scolorano col passare degli anni e che non ha proprio nulla da invidiare a molti altri artisti che riempiono con la loro musica varia e colorata il mio cuore di gioia ed emozioni sempre buone!

Stavolta sto dunque parlandovi in specifico di lei, Dolores O’ Riordan, attuale ex componente ed un tempo eterea figura centrale di quelli che 15 anni fa, (durante la mia adolescenza come studente di Ragioneria) erano gli irlandesi Cranberries. Quanti cari ricordi con i loro indimenticabili hits, accompagnati ora dal calore attuale e benefico del suo nuovo disco da solista in uscita in questi giorni, che ho appena comprato e sto ascoltando adesso che vi scrivo!

Dolores è una cantante che ho sempre ammirato molto e che ho avuto la fortuna di veder esibirsi in concerto dal vivo in Italia due differenti volte. Esattamente dieci e otto anni fa, sempre nello stesso luogo, a Bologna presso il “Palamalaguti” di Casalecchio di Reno. Una musicista dalla voce fantastica, (tra le più interessanti della storia del rock moderno) che da sempre considero “grande”. Una personcina squisita, fisicamente perfetta, piccola e minuta, ma che nonostante il passare degli anni ha saputo mantenere inalterate le proprie sopraffine, validissime qualità vocali.

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Dolores O’ Riordan, una confermata stella rock dalla potente voce luminosa impregnata di sogni e tanti ricordi miei personali che hanno il potere di mantenere sempre vivi, immutati e presenti in musica gli indimenticati anni dell’adolescenza vissuta sui banchi dell’Istituto per Ragionieri ….

Luca, Diego, sapete, mi piace da matti l’idea di ritrovare tra queste nuove canzoni anche qualcosa di voi! Tipo la delicatezza di un energico o tenero accordo di chitarra elettrica; la sicurezza di un acuto vocale preciso e pulito tipico della voce di Dolores che tanto si riconduce sia alla tua espressione sincera Luca o si sposa perfetto al tuo sorriso così vero e sempre spontaneo Diego.

Sono solo al primo ascolto di No Baggage, il suo nuovo album da solista (il secondo) ma c’è un brano inedito, (il quarto) delicato e particolare che mi fa pensare parecchio a voi. Si intitola “It’s You” e mi è entrato subito in testa alla prima nota con quel suo ritornello che ripete toccante e deciso, una frase profonda. Qualcosa che tradotto nella nostra lingua direbbe così:

Siete voi, siete voi, siete voi,

Che mi fate sentire meglio,

Qualsiasi cosa facciate…..

E io, riferendomi a voi non posso che essere pienamente d’accordo con lei. Grazie Dolores, non ti smentisci, sei sempre tu, così cara, mi hai reso tanto contenta ancora una volta! E non ne avevo dubbi francamente!

Ciao ragazzi, tornando a voi dire che vi sono affezionata oltre misura, che vi penso e che mi mancate da matti è poco, ma è mio dovere ripeterlo. Ci sentiamo presto, mentre stasera mi godo felice a tutto volume No Baggage, che giunge a ingigantire nuovamente (con desiderata soddisfazione) la mia vastissima collezione di dischi sempre in lento ma inesorabile aumento.

Aspettando sognante e paziente il vostro CD vi mando un bacione enorme!

Elena

martedì 1 settembre 2009

Ludwig Van Beethoven è stato definito un genio. Ma non si deve dimenticare che la sua genialità era basata su un continuo sforzo. Tutto dipende da un forte impegno e dalla tenacia. Non si può diventare una persona di valore a fronte di un atteggiamento superficiale e noncurante; pensando che magari in qualche modo le cose si aggiusteranno da sole.

Il motto di Beethoven era infatti: "Non un giorno senza una riga." Ogni giorno puntualmente egli scriveva musica. Il grande compositore tedesco non arrivava mai al tramonto senza aver lavorato con profonda assiduità. Sfidarsi costantemente, sapersi mettere alla prova è fonte di grande determinazione professionale e perseveranza interiore. La stessa che dimostrate voi.

A presto ragazzi! Vi voglio bene!

Elena

Hey “Fab 2”,

va bene, ci sta. Cominciamo pure con l’accostare il vostro apprezzamento di oggi in perfetto stile nomignolo Beatles che invece erano 5 ma fa lo stesso. La vostra è una versione da me “riveduta e corretta” riadattata al numero di componenti del caso, ma il soprannome rimane mitico no?

Al momento ho solo il tempo di mandarvi un saluto e dirvi che va tutto bene anche se mi leggerete indaffarata. Potessi in verità starei volentieri a parlarvi assieme scrivendo per il resto della nottata che è in lento arrivo, ma quando il dovere chiama bisogna SEMPRE darci dentro. É impossibile sfuggirgli, sarebbe un gesto da persona sciocca, ridicola, assai codarda e di poco valore generale. Che non sono certo io. E nemmeno voi.

Al secondo giorno di lavoro sono già stata travolta dallo svolgersi repentino di programmati e seri impegni professionali e lavorativi che mi riguardano. Ed è molto bello questo dopotutto. Forse la vostra conterranea Ivana Spagna direbbe cantando che tutto ciò è semplice parte tra mille altre cose de “ il cerchio della vita”, chissà.

Domani sono convocata assieme ai miei colleghi d’ufficio per assistere a una importante riunione strategica e dimostrativa di riepilogo al diretto cospetto e presenza delle alte dirigenze aziendali che operano nel complesso commerciale per cui lavoro. Forse è la prima occasione di tutta la mia ormai decennale ma ancora giovane carriera di impiegata.

Sono molto emozionata al pensiero e mi sento una scolaretta che deve prepararsi per recitare una poesia davanti all’intera classe. Sto cercando di capire come posso fare per curare maggiormente anche la presenza e il mio aspetto, nei limiti del ragionevole. É una cosa importante quella a cui sono chiamata domani e voglio essere personalmente a posto davanti a coloro che Fantozzi forse definirebbe scherzando “I Capi Supremi” e che solitamente non vedo mai. Sarà un’esperienza nuova e stimolante quella di domani, anche se con ogni probabilità credo non dovrò fare altro che ascoltare tutto quanto mi verrà spiegato, magari con l’ausilio di materiale illustrativo da conservare. Spero di non perdere nulla, farò del mio meglio!

Nel pomeriggio di oggi durante il tempo libero ho ripreso a dare una concreta mano nei compiti al figlio di mia cugina che si appresta a cominciare l’ultimo anno di scuola media. Insomma, diciamo che la sottoscritta non si annoia e proprio non trova il tempo di pensare o rimuginare sul normalissimo fatto che i due suoi beniamini italiani siano fuori patria per qualche giorno, anch’essi subissati di impegni. Ed è meglio così, ho mille cose da fare e la mia professione riprende giustamente il sopravvento su ogni altra cosa.

Perdonatemi, non ho ancora avuto tempo di parlarvi del mio post sul passato, ma direi che è complicato al momento organizzare qualcosa di carino. Per tornare indietro al mio anno di nascita in vostra compagnia avrò maggiormente tempo nel fine settimana, se tutto va bene. Bye babies!

My fantastic Fab Two, love ya! Wooossssshhhh! Forever yours,

Elena

S M A C K