lunedì 31 agosto 2009

Il testo integrale del mio ultimo post a Luca su Facebook:

Ai miei dolcissimi Luca e Diego un pensiero speciale valido in ogni momento della vita:


Piccola è la goccia di rugiada e rinfresca le foglie assetate.
Piccolo è il chicco di grano e riempie le tavole di pane.
Piccolo è l'acino d'uva e riempie di vino i bicchieri.
Piccola è la perla preziosa e adorna la corona del re.
Piccolo è l'uomo alla nascita. E dobbiamo riconoscerlo.
Non c'è niente di più GRANDE di lui.


Elena

Ciao ragazzi, vi giunga un affettuoso abbraccio, che sgorga direttamente dal cuore. A presto!

domenica 30 agosto 2009

Uno scatto veramente spassoso a vacanze finite…..



Vi aspettiamo….


Certo, in occasione della visita pomeridiana di oggi a casa di Simona (senza dimenticare l’imminente ripresa delle attività lavorative di domattina) mi sono stirata di nuovo i capelli, e ho imitato decisamente la tua pettinatura Luca ….


Però, belle queste ferie 2009 dopotutto. Grazie di tutto cara “cognata rock”!


A presto ragazzi, vi voglio bene!!!!


Elena





sabato 29 agosto 2009

Un “muro” di bene….

Parafrasando un vecchio detto in voga anni fa stavo or ora giusto pensando che

se questo blog non esistesse,

forse sarebbe ora di inventarlo!!!

Voi cosa dite boys?

Questo sito sinceramente è una delle cose più belle che abbia mai fatto spontaneamente, del tutto da sola, e che mi siano riuscite completamente come dicevo io, seppur nell’arco di svariati mesi di tempo. Davvero!!!!!

Cambiando discorso, per quanto riguarda il mio prossimo post che ho intenzione di scrivervi e condividere solo con voi intanto che faccio del mio meglio per tenervi compagnia mentre siete in terra forestiera (scritto che già si delinea nella mia mente ordinato come un puzzle che combacia perfettamente, tassello dopo tassello) vi preannuncio che vi riporterò dritti dritti nel 1979. Voglio parlarvi di qualcosa che mi è molto caro, che conoscete senza dubbio anche voi come fama e che fu pubblicato appunto nel medesimo anno in cui io stessa venni alla luce.

Come mai? Portate pazienza e leggerete…..

Bacione. Luca, Diego, stavolta sarò inconsueta e sempre più strana, ma tanto per ricollegarmi all’affetto che nutro per voi, vi dico con tutto il cuore concludendo (tanto per essere ancora una volta diversa ed originale) che vi voglio letteralmente “un muro” di bene, sono stata chiara?!

La vostra Elenissima

P.s.: Se siete bravi bimbi vi sarete forse accorti che vi ho appena dato un piccolo indizio per capire di che cosa vi voglio raccontare nel prossimo post. Lo so, siete giovani, ma questo non significa nulla. Secondo me tu Luca ci arrivi, e anche su te Diego, che sei più piccolo di tuo fratello penso cominci ad aver chiaro il mio discorso; non ho dubbi che se fai due calcoli capisci subito su che cosa vado a parare, ormai mi conoscete va.

Se non altro, per divagare e continuare a narrare ciò che io sono vi racconto le mie impressioni personali in merito a qualcosa di veramente “grande”, in attesa di sentire le vostre nuove canzoni. Sempre di musica (e che musica…) si parla dopotutto, no?

Carry On Guys!!!

E

Ciao carotine,

mi verrebbe quasi da dire (imitando il grande Santana) “Oye como va?”. Su Facebook ho già avuto modo di notare da alcune foto che non ve la cavate male in terra straniera, ti ho visto Luca, metre eri alle prese con alcuni piatti locali. Però, suvvia ammettetelo, l’Italia vi manca, vero?

Per quello che riguarda me, oggi sono da una parte di malumore e da una parte contenta. Non saprei dirvi quale dei due stati d’animo prevalga sull’altro al momento in cui scrivo, e sarebbe comunque difficile stabilirlo dato che la giornata in corso è ancora lunga e il mio umore decisamente variabile.

Comunque sia, ieri sera ho passato una serata che definirei semplicemente da dimenticare, per una storia che è troppo lunga da spiegare. Vi dirò solo che per colpa di un benemerito “imbecille” - e sono molto buona con questo termine - che si diceva esperto nell’uso del computer con la scusa di aggiornarmi il programma di masterizzazione (anche se non lo era io difatti non mi fidavo e non gli avrei lasciato posare un solo dito sulla tastiera ma non volevo essere scortese e sembrare cattiva ma avevo ragione e come) ho quasi perso irrimediabilmente l’uso del mio masterizzatore e lettore DVD che sono stati mandati fuori uso da un programma non compatibile con le mie periferiche, causando gravi danni al sistema operativo. Panico!! Sono ancora nera, veramente, per quello che è successo, ieri sea ho passato un nervoso e una tensione tali che non vi immaginate!

Per fortuna, quando il danno era ormai fatto mi sono ricordata che è possibile ripristinare la precedente configurazione di Windows e riavviando il PC con una procedura particolare sono riuscita a rimettere le cose a posto da sola. Ne consegue che non solo, dopo questo presunto, fantomatico aggiornamento non ero più in grado di utilizzare per nulla le due periferiche di cui sopra e cosa non meno grave non funzionava più nemmeno Internet perlomeno nei primi drammatici momenti. Dire che avrei strozzato quel tipo con le mie mani sarebbe stato nulla.

Comunque ora è tutto ok, sono a posto, con l’unica piccola differenza che io avevo ragione a non fidarmi in partenza di certe persone. La prossima volta,se avrò bisogno di aggiornamenti vado dal tecnico qualificato, spenderò qualcosa, ma se non altro avrò la sicurezza che il mio computer funziona eccheccavolo!

A parte questo, qui tutto bene le vacanze per me stanno finendo, lunedì 31 riabbraccerò, come di consueto, con gioia, colleghi e amici che ho conosciuto nell’ambiente di lavoro. Mi sono mancati i miei colleghi, veramente molto in queste quattro lunghe settimane di pausa! Io non sono il tipo di persona che si dispera perché le proprie ferie stanno finendo. Del resto, vi ho sempre detto che mi piace molto il mio lavoro e non saranno la fine delle mie vacanze a smentire ciò. A parte tutto, si sa che anche le ferie hanno sempre un inizio e una fine, e se si vuole tornare in ferie l’anno succesivo è giusto riprendere la propria attività lavorativa no?

Nella ditta presso cui sono dipendente da quasi dieci anni si sono sempre fatte categoricamente quattro settimane di ferie l’anno nel periodo estivo. C’è chi concordando può farle spezzate (per esempio una in giugno e tre in agosto, o una in giugno, una in luglio e due in agosto) ma io me le sono sempre prese tutte in agosto. Solo che mi sono accorta che sono troppe a lungo andare per me. Non resisto a quattro settimane filate di stacco e di solito arrivo alla fine delle stesse che muoio di noia e non vedo l’ora di tornare alle mie solite attività di impiegata. I primi anni sono stati traumatici, andavo in crisi e piangevo quando cominciavano le ferie, veramente. Poi ci ho fatto l’abitudine. Quando ero a scuola non mi erano sufficienti tre mesi di vacanza, ora ne ho anche troppo di quattro settimane unite……

Certo, tutto sarebbe diverso se avessi la patente, se fossi autonoma e mi viene voglia di andare in un determinato posto, decido di partire, prendo su e vado senza interpellare nessuno, ma la realtà è diversa quando si ha bisogno degli altri. Naturalmente qualche volta sono uscita volentierissimo , lo sapete, non dico di no però ho controvoglia sempre necessitato della disponibiltà altrui per uscire, visto che non mi posso muovere e se desidero svagarmi come fanno la maggior parte delle persone è una cosa che in fondo però ho bisogno degli altri e mi da molto fastidio anche se sono costretta ad usufruirne.

Se non altro, per il momento posso darci un taglio, ho finito di pensare a queste cose che solitamente mi rattristano; finalmente lunedì si torna al lavoro ed è una grande gioia. Il lavoro mi permette sempre di essere autonoma in quello che faccio e pienamente utile agli altri. Spero solo che lunedì arrivi presto!!!!

Ci sentiamo ragazzi, mi raccomando, allargate le braccia in un gesto affettuoso e datemi una mano ad abbracciare il mondo che io da sola non ce la faccio! Tre persone sono meglio di una sola, no? Mi mancate da matti, veramente!

Bacione!

La vostra Elena

mercoledì 26 agosto 2009

Cari Luca e Diego,

ieri sera dopo le 18.00 ho deciso di andare con mamma in paese per fare un giro in bicicletta. Sentivo di avere assai bisogno di fare un po’ di moto per sgranchire le mie gambe doloranti e intirizzite dal caldo ma ho pensato di comune accordo con mamma che fosse meglio aspettare e non usicire necessariamente durante le ore più calde del pomeriggio perché sarebbe stato impensabile con l’afa di questi giorni.Abbiamo scelto dunque di uscire non appena una leggera brezza di fine estate ha cominciato gradevole a farsi strada sulla pelle, dando pronto sollievo nello stesso tempo anche alla mia anima altrettanto accaldata.

Sapete, a Reggiolo, a poche vie di distanza da dove abito io esistono vasti appezzamenti di terreno adibiti ancora a campagna, tra cui è possibile talvolta ritrovare alcune aree verdi ben tenute e completamente prive di traffico o confusione, nonché cosparse di vegetazione che cresce incolta. In cui non manca pure (fortunatamente) una lunga area su cui è presente un largo tratto di strada asfaltato di fresco in cui chi lo desidera può, volendo, andare a correre, passeggiare a piedi o (come nel mio caso) girare liberamente in bicicletta. Si tratta di un bel tratto di strada carezzata e popolata da grandi piante di biancospino e caprifoglio. La vista qui può godere anche di un piccolo fossato laterale che scorre naturale con le sue acque su cui talvolta galleggiano serene alcune anatrine.

É appunto lungo queste amate vie, ormai a me famigliari da anni, che solitamente mi piace rintanarmi non appena ho l’occasione di prendere in mano la mia bicicletta. In posti come questo mi sento sempre felice perché posso ritrovare subito il contatto primario con la natura ancora inconaminata. Facendo quel salutare percorso si fa sentire immediatamente viva ogni volta, anche una piacevole aria fresca impregnata dall’odore pungente e benefico del fieno appena raccolto o del terreno smosso della campagna circostante; tutti aromi che mi sono da sempre assai graditi sin da quando ero bambina.

Ed è stato proprio qui (mentre stavo respirando rilassata, a pieni polmoni tutte le essenze che la natura di fine estate sa darmi) che ho assistito a uno “strano” episodio assolutamente vero, che vorrei raccontarvi e che ho ritenuto molto significativo nella sua semplicità.

Come già detto, avevo fermato alcuni istanti la mia bicicletta frenandola e stavo respiramdo pienamente, a occhi chiusi, l’aria pura nella sera della campagna reggiolese, mentre intorno a me iniziava a rosseggiare il tramonto. Quando di punto in bianco mi accorgo che sento un insolito pizzicorio sul braccio sinistro. “Accidenti – pensavo irritata – vuoi vedere che mi stanno già pungendo le zanzare e io sono uscita senza mettermi nessun repellente?” . Così istintivamente ho fatto il gesto di abbassare lo sguardo divenuto minaccioso sul mio braccio sinistro mimando frattanto (con la mano destra sollevata in alto) il gesto tipico di chi desidera schiacciare una zanzara che lo sta sgradevolmente pungendo.

Quando invece, ciò che i miei occhi mi comunicano di vedere due secondi dopo, mi lascia semplicemente di stucco dalla meraviglia. No, non mi stava tormentando una zanzara in quel momento ragazzi. Che ci crediate o meno, sul mio braccio si erano improvvisamente posati si, due piccoli animaletti, ma erano creature piccolissime, innocue ed indifese, che io ho sempre amato. Si trattava di due coccinelle rosse, che stavano pian piano avanzando e facendosi strada dall’avambraccio dirette verso il mio polso. Già, erano proprio due coccinelline rosse troppo graziose, veramente, le stesse che solitamente si dice portino fortuna se te le ritrovi addosso. Sono rimasta immobile col braccio sinistro disteso a osservarle ammirata senza fiatare in modo da facilitare loro il percorso verso la mia mano. Erano agili e sicure con le loro zampette e si rincorrevano salendo lungo la mia pelle. Speravano forse di trovare un momento di riposo. Mi sono chiesta da dove venissero e dove le avrebbe condotte ancora questo loro viaggio in volo dopo la breve sosta su di me.

Poi, rallentando ulteriormente la corsa sono arrivate nell’incavo della mia mano e si sono difatti fermate lì per almeno due minuti circa, rimanendo immobili a loro volta, una accanto all’altra. Bellissime! Poi improvvisamente ho visto le loro alette spuntare e spiegarsi rapidamente per ricominciare il faticoso volo e sparire ben presto alla mia vista ancora assai incredula.

Beh ragazzi, sarà stato pure un caso il fatto che ieri abbia visto due coccinelline, e che queste si siano posate sul mio braccio quasi con amore, però sono sicura che questo è un nuovo segnale positivo per il mio futuro. Poi pensandoci bene sono convinta, come già detto in passato, che tutto quello ci accade, anche la cosa apparentemente più insignificante non accade mai per caso. E sono qui a ribadirlo ancora perché ne ho avuto nuova prova ieri sera con quello che mi è successo e che vi ho appena scritto.

Mi piace pensare più semplicemente che in questo episodio foste proprio voi Luca e Diego, sottoforma di queste due queste adorabili creaturine, che siete venuti a salutarmi un attimo prima di partire nuovamente per il Brasile. É c0sì bello pensare che magari siete in un certo senso voi due che siete venuti ad accomiatarvi da me dato che non l’ho potuto fare io di persona con voi quando sono venuta a casa vostra giovedì scorso. Un saluto velocissimo colmo di simbolica fortuna augurale per la mia vita, il vostro. Un incontro breve ma inaspettato e decisamente emozionante quello tra noi. Che nella sua dolce e delicata brevità ha saputo farsi carico di tutto il suo consueto messaggio grande come il mondo. Qualcosa di estremamente importante che avete stavolta scelto di consegnarmi al tramonto, con la prima brezza tranquilla e fresca della sera, tra i profumi propri della campagna, che da sempre mi ricordano tanto anche la mia infanzia. Fantastico. Grazie mille, care coccinelle.

Buon viaggio cuoricini, fate i bravi.

Possiate colmare con questo breve (ma sempre troppo lungo per chi come me vi attende rientranti in Patria) le vostre rispettive anime del sentimento che ben conoscete e che solo voi sapete come mettere in musica. E che, potete giurarci non tarderà a farsi anche mio in tutta la sua energica e semplice vitalità. Vi voglio bene, tanto bene, come sempre! A prestissimo!

La vostra affezionatissima Elena

«Il viaggio perfetto è di forma circolare,

la gioia della partenza, la gioia del ritorno.»

martedì 25 agosto 2009

Uh, che delicata nuova meraviglia! Un buonissimo latte deodorante al profumo delle Dalie di Verona……

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Ragazzi,

wow! Mamma mi ha appena comperato un latte deodorante spray dal profumino assai tenero delicato e squisitamente femminile. É un’essenza generosa che penso ora mi invidieranno tutte le Sonohrine e di cui sopra vedete la confezione molto carina, non trovate?

Garantisco io, è buonissimo!!!! Non potevo non fare a meno di parlare brevemente qui della mia piccola soddisfazione condividendola con voi. In fin dei conti il mio sito è il posto migliore per accennare a queste cose, non vi sembra????!!!! Bene o male questo è  un doveroso omaggio che è sempre piacevole fare a voi ed alla vostra città!!!!

Bouquet Dalie

di

Verona

Fragranza inno della città degli innamorati per eccellenza: Romeo e Giulietta, è una esplosione di effluvi carichi di sensualità ed armonia. Per le donne alla ricerca dell’amore che non tramonta mai.

Fantastico!!!! Vi voglio bene, mie profumatissime e speciali dalie, sempre,  a presto!

Elena

Ebony And Ivory

«Ebony And Ivory,

Live Together In Perfect Harmony…»

Ebano, Avorio, buongiorno!

Non credo possiate ricordarvi di quando Paul Mc Cartney e Stevie Wonder incisero assieme il brano che conoscerete anche voi e si apre con i versi che ho appena scritto più sopra. Sicuramente non tu Diego perché non esistevi e mi sa improbabile anche per te Luca pensare che sei in grado di rammentare quell’anno, il primo della tua vita.



Mi pare fosse il 1983 infatti se non ricordo male, so per certo che io ero piccolina, avevo 4 anni e sentivo sempre in radio questa emozionante canzone. Ebano e Avorio. Non ho mai saputo esattamente da dove sia scaturita l’idea di accostare questi due materiali di colore differente (indagherò, sono troppo curiosa) però ammetto che mi è capitato di pensarci nuovamente stamattina perché mi sono alzata e ho acceso la radio quando casualmente è partita questa vecchia hit che mi risveglia dolci ricordi d’infanzia e che hanno dipinto sul mio viso un appena accennato sorriso di tenerezza.

Ve ne parlo per un motivo molto semplice. A parte la bellezza del pezzo che in sé non si discute, nominando l’ebano e l’avorio mi siete venuti in mente voi due. “Ebano e Avorio, che vivono insieme in perfetta armonia”, direbbe tradotto in italiano questo splendido verso di apertura.

Non so se questa armonia di cui fanno encomiabile sfoggio canoro Wonder e Mc Cartney in duetto sia davvero presente anche nella vostra vita privata quotidiana. Vorrei sperare, siete fratelli, anche se ovviamente posso immaginare che a stare sempre insieme a un certo punto non ci si sopporta più, vero? Sicuramente poi si sente anche la mancanza del fratello/sorella e ci si cerca a vicenda anche se non lo si vuole ammettere. Io ho sempre sostenuto una cosa vera, cioè che “il sangue non è acqua” come diceva convinta la mia cara bisnonna, soprattutto per ciò che riguarda l’affetto che ti lega a colui o colei che è tuo più diretto/a consanguigno/a, insomma il parente più stretto che una persona possiede immediatamente dopo i genitori.

Tornando a voi ragazzi, dal punto di vista artistico non posso fare altro che notare che in effetti Wonder e Mc Cartney non si sbagliavano con la loro canzone, perché è proprio vero, voi siete esattamente come l’ebano e l’avorio musicalmente, vi accordate assieme in quella che è appunto una perfetta e sempre rinnovata armonia.

Trovo personalmente molto bello e non credo ci sia nulla di male pensare di poter accostare proprio l’ebano a te Diego. Ovvero questo particolare tipo di legno quasi nero, ormai raro (è risaputo che tra l’altro è una cosa progressivamente in via di estinzione che di solito viene usata per costruire strumenti musicali) un materiale che è anche piuttosto lucido se lo si osserva bene. Mi piace infatti paragonarlo immediatamente al colore marrone caldo, profondo e naturale, così come all’espressione che sono propri dei tuoi occhi, ancora prima che al colore dei tuoi capelli castani.

Ed è altrettanto tenero per me pensare che invece tuo fratello Luca possa essere tranquillamente accostato all’avorio, non tanto per il colore dei capelli biondi (“méchati” direbbe mia sorella che è quasi una parrucchiera mancata) quanto per il colore della sua pelle che personalmente mi ricorda vagamente proprio la tonalità delicata e pura dell’avorio che è quasi nocciolina secondo me. Tutto questo sa di meraviglioso!

Stamattina non c’è niente da fare non riesco a suonare niente altro, solo Ebony And Ivory, questo caro brano a ripetizione, continuamente e mi pare di vedervi assieme sorridenti, perché penso vi farebbe piacere l’idea di essere accostati a due cose così semplici e preziose che tornano regolarmente a emozionarmi vivendo nella canzone di cui vi ho parlato grazie alle voci di due grandi stelle della musica internazionale. Proprio come la prima volta che l’ho sentita ormai tanti anni fa.

Un bacione ragazzi, a prestissimo!

Elena

lunedì 24 agosto 2009

Un pensiero speciale. Buonanotte Luca e Diego…

Ammirate  il cielo sereno in questa notte di fine estate e per favore, pensatemi anche solo per un istante. Sarà un gesto semplicissimo che vi sommergerà personalmente di tanto bene.

Appariranno gioiose e copiose tutte le immense emozioni che avete regalato puntualmente  alla mia vita con la vostra musica. 

Possa sfilavi davanti agli  occhi in una miriade naturale di variopinti colori  la  vostra schietta semplicità dimostrata tutte le volte che mi avete incontrato di persona.

Non dimenticate mai tutto ciò che di più grande e sincero significato sono riuscita a trasmettervi direttamente dal mio blog,  grazie a un grande dono che per merito vostro posso finalmente coltivare concretamente, così come ho sempre desiderato. Quello della scrittura.

Mi auguro possiate con questo pensiero trascorrere una  meritata dolcissima, serena, silenziosa e possibilmente assai riposante notte.

Sogni d'oro!

E

venerdì 21 agosto 2009

Ciao patatini,

sono ancora “sconvolta” dopo la gita di ieri pomeriggio. Il mio recente ritorno a Verona mi ha fatto capire non poche cose.

Ho scritto questa parola piuttosto forte perché al momento, a mente lucida non saprei come meglio descrivere il mio stato d’animo relativo alla mia breve incursione pomeridiana di ieri. Non so proprio cosa dire sapete?

Questo termine non si riferisce certo alla vostra città da secoli immersa nella storia più antica e sempre piena di turisti, negozi ed attrattive. Tantomeno con tale termine mi riallaccio al clima assolato ed afoso tipico di questi pomeriggi.

Qualcosa è rimasto molto impresso nella mente ma adesso è ancora presto perché ve ne parli. Qualcosa da cui in tutta onestà sono anche rimasta segretamente turbata nel mio animo sensibile anche se non l’ho dato subito a vedere o non sono riuscita a confidarlo con le mie compagne di viaggio.

Se non fossi stata sicura di aver già visto coi miei stessi occhi la vostra casa nello stato in cui si trova adesso non ci avrei creduto; e invece è proprio lo stesso luogo che ho visto un anno fa. L’ho rivista anche ieri infatti la vostra casa ma se non fossi stata sveglia giurerei di aver fatto un brutto sogno, veramente. Ci sono rimasta troppo male, ho provato dispiacere nel vederla lasciata così, sola. Credetemi.

Ho capito che a causa del successo e della vostra privacy continuamente minata, anche il vostro nido non è più curato e ben tenuto come un tempo. Sta ora patendo solitudine e questo è evidente. Almeno esteriormente, lentamente ma inesorabilmente credo che la vostra casa senta la frequente mancanza dei proprietari, di colei che è la famiglia che la occupa. Sembrava quasi piangere sommessamente, disperatamente, dare segni di dolore, trasformarsi in cosa viva e sofferente. Almeno questo è ciò che si è presentato ai miei occhi. E ho provato dispiacere per voi e per la vostra famiglia.

Solo dopo aver visto la vostra casetta ad un anno di distanza dalla prima volta mi rendo conto che noi pubblico riusciamo a capire solo il lato positivo dell’assistere a un concerto, della gioia di scambiare quando ti va proprio grossa una chiacchiera con il tuo idolo o ricevere da lui un autografo. E posso capire benissimo questa soddisfazione. Ma questo è solo il lato bello della questione.

Peccato però che non si pensi, non si riesca a comprendere se non davanti a qualcosa di concreto (come è accaduto a me ieri rivedendo la vostra dimora che mi è parsa piuttosto trascurata) quanto il successo nella sua potenza travolga e trasformi anche in senso negativo la vita e talvolta le cose della persona che si esibisce invece sul palco, e questo in tutti i suoi aspetti. Come in tutte le cose c'è il pro ed il contro. Il vostro lavoro è stata anche una scelta, ma dappertutto esiste però pure il rovescio della medaglia. Che dispiacere.

“La verità mi fa male lo so” direbbe la Caselli. Triste e spontanea rilfessione quella di oggi da parte mia, ma necessaria.

A presto, vi voglio bene!

Elena

mercoledì 19 agosto 2009

Questa è la mia calligrafia autografa…..

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Che ne dite, scrivo come una gallina vero? É abbastanza comprensibile la mia calligrafia?  Lo spero! Meno male che ho sempre un foglietto di carta a portata di mano con me e una stilografica pronta all’uso in qualsiasi luogo mi trovi. Non sono stata a guardare se il foglio fosse stato dritto o meno mentre scrivevo, non era certo l’elemento che mi pareva prioritario evidenziare. I pensieri devono essere spontanei e bisogna metterli su carta subito, quando arrivano, l’importante è cogliere l’emozione del momento, che mi viene naturale gettare sul foglio scrivendoli a mano e che ho stavolta voluto riportare nella forma originale per una volta senza l’ausilio del computer…...

Elena

lunedì 17 agosto 2009

Riepilogando….

Giovedì 20 agosto:

pomeriggio a Verona…..

Passo giovedì a Verona, anche per dare un’occhiata alle oreficerie. Ciondoli cercasi e non solo a chitarra…..

Ragazzi,

ieri sera sul tardi sono partita a fare una gita notturna con la mia famiglia, e ci siamo trovati a Desenzano del Garda, ma non è che ci fosse fresco neanche sulle rive del lago! Tanto per dare un’occhiata alle vie colorate e piene di negozi, luci e vetrine ci siamo addentrati nelle vie del paese affollate di turisti, quando manco a farlo apposta capitiamo davanti a un’oreficeria grandissima, che aveva una vetrina enorme bellissima! Se solo fosse stata aperta ci sarei entrata subito almeno ad informarmi su quello che avevano, solo ad ammirare la vetrina mi sono sentita svenire.

Credo di avervi già spiegato che ultimamente mi sento molto attirata da tutto quello che luccica, ed è anche vero che sto da tempo cercando questo famigerato e famoso ciondolo a forma di chitarra, vero??????

Senza contare che nel negozio che ho visto ieri sera avevano esposto assieme ai preziosi anche delle penne stilografiche Mont Blanc che seppure amante di cose come queste non oso neanche sognare; del valore di chissà quante centinaia e centinaia di euro, insomma roba da star malissimo per un’appassionata come me! Voi sapete che io sono una esperta ed affezionata seguace in generale della scrittura con pennino e inchiostro (anzi, è da una vita che conosco esclusivamente quella, la biro sia anche solo per un semplice appunto non so neanche cosa sia, veramente è scomodissima) perciò vi posso dire che davanti a quella vetrina ero estasiata. Mi sono immaginata personalmente mentre firmavo con un oggetto simile a quelli visti in vetrina una delle mie belle carte da lettere contenente un messaggio solo per voi. Carte da lettere che ancora conservo in attesa di essere scritte a chi le sappia apprezzare, cose che collezionavo ai tempi delle medie. Comunque è stato un sogno di due secondi ma una cosa favolosa, mi sono sentita felicissima! Ho compreso bene cosa provate voi quando siete davanti a una chitarra nuova, sul serio.

Ho pensato poi che non posso certo lasciare da solo il mio grazioso ciondolo a chiave di sol, vorrei riuscire ad affiancarci appendendolo alla catenina nuova qualche altro pendaglio se riesco. A partire da lei, naturalmente, la famosa chitarra, a cui non rinuncio fino a che non l’ho trovata. Che si potrebbe aggiungere magari anche a qualcos’altro ancora.

Ho visto alcune medagliette molto piccole e carine in giro che mi vedrei bene addosso a far compagnia alla mitica e fedele chiave di sol, pendagli diversi dai vostri, naturalmente che però mi piacciono un tot, del tipo:

  • cavalluccio marino;
  • saetta;
  • campanellina;
  • delfino;
  • coda di diavoletto;
  • angioletto;
  • una E, naturalmente, l'iniziale del mio nome;

E dato che giovedì pomeriggio devo venire a Verona in città, vediamo cosa c’è anche dalle vostre parti! Voglio almeno chiedere informazioni! Si sa mai! E se la medaglietta ci fosse, probabilmente la prenderei!!!

Già avete letto bene, passo giovedì 20 nel pomeriggio se tutto va bene, da voi e in città per un giro turistico e di shopping. Vengo con mia sorella e Simona, andiamo a trovare Tania, la cantante delle Star Girls che forse può darmi qualche suggerimento sull’argomento ciondoli e conosce i negozi forniti del centro di quello che mi interessa avere o chiedere info…..la terra scaligera mi riserva sempre tante sorprese, staremo a vedere se anche stavolta sarà così.

Ci teniamo in contatto! Un bacione tesori!!! Vi voglio bene, sempre! A prestissimo!!!

Un abbraccio!!!!

Elena

Ciao morbidi cricetini,

mi siete mancati un tot in questi due giorni, ma non ho avuto bene il tempo di rendermi conto di tutto quello che mi è successo, solo in questo momento sto cercando di rimettere ordine nelle mie idee ancora confuse. E voi cosa mi raccontate?

Già vedo Luca che mi sfodera in segno di saluto un mezzo sorriso ma non dice niente perché a rispondere alla mia domanda è l’espressione del suo viso saggia e serena, mentre Diego invece abbassa lo sguardo concentrato e si porta l’indice alla bocca in segno di silenzio. In effetti tutto quello che forse lui vorrebbe dirmi col suo gesto sta racchiuso un famoso detto, che quando io ero più giovane si riassumeva in queste semplici parole che mi rassicuravano molto: “Aspetta e vedrai”.

Lo so, lo so che avreste un sacco di cose da dirmi, più di quanto io riesca a raccontarvene in queste mie pagine, però non è ancora tempo di rivelazioni. Vi capisco! Io sono una che sa aspettare con la necessaria pazienza ed è giusto che sia così, nonostante non veda l’ora di sentire che cosa avete di nuovo in cantiere da proporre al vostro pubblico.

Sono molto contenta di dover aspettare per diversi mesi questa nuova uscita discografica, mi piacciono le attese lente e piuttosto lunghe dopotutto, è bello viverle piano piano e immaginare man mano che il tempo avanza la grande gioia che si scatenerà una volta che il successore di “Liberi Da sempre” arriverà fisicamente a far compagnia ai suoi fratelli maggiori.

A proposito, tornando a me, vi avevo lasciato piuttosto contenta alla vigilia di ferragosto che ho poi trascorso proprio nel paese che vi è parecchio famigliare. Sfortunatamente non sono riuscita a passare in piscina tutta la giornata come avevo previsto. Per colpa di una personale indisposizione mensile tipica di tutte noi donne accidenti, sopraggiunta proprio nel momento meno desiderato (beati voi maschietti che non avete a che fare con questi questi problemi, vi invidio da questo punto di vista) non sono riuscita ad andare la mattina presto come era stato stabilito. Ma tale sgradevole inconveniente non mi ha comunque impedito di vivere un pomeriggio di ferragosto pegognaghese indimenticabile piuttosto allegro e di morale decisamente alto dopotutto!

Comprenderete bene il mio stupore che è stato quasi infantile. Sono rimasta a bocca aperta quando ho varcato l’ingresso delle piscine, sul serio! Non mi pareva vero!

Vi dico sinceramente che prima di questo ferragosto l’ultima volta che ho in effetti messo piede in una piscina comunale risale a quando avevo appena compiuto 7 anni. Ci sono andata a Reggiolo nella lontana primavera 1986, quando il tuo cuore Diego aveva si e no cominciato a pulsare. Esattamente 23 anni fa. Mamma mia quanto tempo che è passato! E l’unica cosa che rimpiango della scomoda, vecchia e poi dismessa piscina reggiolese di allora era onestamente il Juke-Box che era sempre a tutto volume in funzione coi 45 giri dei successi dell’estate che i giovani gettonavano continuamente. Per il resto, la piscina all’aperto a Pegognaga con quella che abbiamo avuto noi in paese fino alla fine degli Anni 80 viene battuta ventimila a zero, chiaro???!!!

Mi piace molto la piscina di Pegognaga, è comoda, un ambiente ampio, tranquillo, organizzato al massimo ed accogliente, la trovo molto pulita, ben tenuta e curata estremamente in ogni dettaglio. La parte atttorno alle piscine che non è adibita a prato naturale, è rivestita di piastrelle su cui vengono posati gli sdrai e gli ombrelloni ed è molto agevole e sicura ci posso camminare sopra (senza rischiare di scivolare sul bagnato come facevo a Reggiolo) spostandomi piuttosto bene da sola con le mie stampelle ed è un requisito fondamentale questo per me. C’è un bar piuttosto ampio e tenuto proprio bene, le piscine poi sono tre, molto grandi, limpide e spaziose ma non le ho potute provare, come ho spiegato prima. Tuttavia non dispero, perché ci sarà di sicuro una prossima volta per me, se riesco anche prima della fine delle ferie. Nell’interno ci sono anche dei giardinetti immersi nel verde con le altalene e le giostrine per bambini, se uno vuole può andare a passeggiare tranquillamente. Tutto all’insegna della comodità. Quando ci sono andata sabato c’erano soprattutto famiglie con tanti bambini e i gestori verso l’ora di cena hanno servito un fantastico piatto di carne alla griglia mista per tutti. Mi sono sentita molto bene, completamente rilassata e tranquilla, grazie anche al fatto che con me ci fosse la mia cara amica Simo84 e la mia vicina di casa con la sua famiglia.

Non sono riuscita a trovare nessuno di particolare anche perché non c’erano tanti ragazzi, io sono arrivata tardi dopo le 16 e i gestori della piscina erano indaffaratissimi a preparare la buonissima grigliata perciò non mi sono potuta fermare a parlare, nulla è perduto però. Intanto ho cominciato a prendere ottima confidenza con un ambiente semplice e rilassante in cui tornerò non appena ci sarà occasione. Ogni esperienza che si vive è positiva perché ci insegna un sacco di cose che arricchiscono il nostro bagaglio di esperienze generali. Se c’è una cosa che non dimenticherò sicuramente di questo ferragosto 2009 è l’ottimo vinello rosso e fresco che ho bevuto molto volentieri ed è stato servito assieme con la corposa grigliata. Scherzando l’ho subito ribattezzato il mitico “vinello di casa Tini” che ha suggellato un allegro brindisi di buone vacanze tra tutti i presenti al mio tavolo.

Elena

domenica 16 agosto 2009

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Ci voleva, ci voleva, ci voleva. Carino!!!

(Io lo sto ancora cercando)

Bacioni!
(sono ancora stordita dal troppo sole in piscina, dalla grigliata e
dall'ottimo vinello fresco di casa Tini offerto a tutti.......)
A prestissimo, vi faccio sapere!!!
E

venerdì 14 agosto 2009

Mi aspetta un piacevole ferragosto nel paese di Roberto Tini! Stay Tuned!!!!

Ragazzi,

Il mio ferragosto di quest’anno sarà celebrato nientemeno che presso la rinomata Piscina Comunale che ha sede nel paese natale del Robby e si preannuncia frizzante, completamente diverso da quello degli altri anni.

Sarò sotto l’ombrellone per una giornata di chiacchiere e relax in compagnia di Simo84 e mia sorella, e non mancherà la presenza una mia simpaticissima vicina di casa originaria di lì, che viene con la sua famiglia Alle ore 18 sarà servita una grigliata di carne a tutti i presenti.

Fantastico! Non sono mai stata in piscina a Pegognaga e il proverbio dice che c’è sempre una prima volta per qualsiasi tipo di evento. Secondo me mi diverto un sacco con tutti coloro che vedrò e con la vostra musica che uscirà a botto dal mio cellulare. Sarà un’esperienza nuova.

Non vedo l’ora di trascorrere questa giornata attaccando bottone con chiunque si presenti accanto al mio ombrellone (chissà, da cosa nasce cosa, non si può mai sapere, io cerco un compagno, lo sapete…) e tentando se capita di interrogare – civilmente e con tatto si intende – anche il gestore della suddetta piscina che so essere amico col vostro manager.

Cosa dite, sarà in grado questo giorno di festa di portarmi novità? Mah, Staremo a vedere! É scontato che se l’esperienza della piscina mi piacerà ci tornerò ancora senz’altro. Io ho fiducia!!! Vi faccio sapere! Un abbraccio!!! Di nuovo buon ferragosto a voi e a tutti quelli che hanno puntualmente la pazienza di leggermi! Vi voglio bene!

Elena

Una gita sulle montagne veronesi da ricordare almeno per il cibo, che mi ha fatto pensare a voi. Specialmente con le “S di Boscochiesanuova”….

Cari Luca e Diego,

finalmente trovo dieci minuti di tempo per spiegarvi quello che ho fatto ieri e che non posso fare a meno di raccontare. Sono passata a fare un giro in giornata con la mia famiglia e lo zio Alberto per i monti Lessini, la catena montuosa del vostro Veneto. Siamo passati esattamente per Boscochiesanuova, il paese che sicuramente voi conoscete bene e di cui è originaria la mia mamma e mio zio Alberto, come dicevo, suo fratello.

I miei nonni, loro genitori, abitavano (ora non più però) nella “Contrada Falzo” che non è più di proprietà dei miei avi, però esiste ancora oggi e continua ad essere abitata su in quel comune montanaro. La Contrada Falzo è una vecchia casa di montagna ora ristrutturata e circondata da alcune valli verdeggianti, senza dimenticare di visitare anche alcune zone limitrofe a Boscochiesanuova che sono frequentate più che altro da gente anziana soprattutto in questo lasso di tempo. I giovani, se ci sono, si spostano altrove in periodo di ferie e dunque non è che ci sia molto da vedere o qualcuno di nuovo con cui conversare come speravo.

Questo mi ha un po’ deluso e non so che avrei dato per dire agli altri di proseguire senza me, avrei voluto fermarmi per conto mio con mia sorella in città. Solo che poi sono stata contenta di non farlo perché non potrei mai venire a Verona senza la mia fedele amica Simo84 perciò è stato meglio così. Mentre ero in macchina, in autostrada, diretta a Soave a casa dello zio, in prossimità dell’uscita per Verona vi ho subito pensato con un tenero sorriso ragazzi sapete? Già perché ho visto coi miei stessi occhi il campanile della vostra Chiesa Parrocchiale di Palazzina, il quale risplendeva alla luce del sole del primo mattino, con la forma appuntita del suo tetto che pare voler toccare il cielo; le campane si facevano distintamente sentire allegre nel traffico autostradale ancora assonnato, e allo stesso tempo dolcissime col suono nella forza della loro sacra voce di sempre, limpida e argentina, che ritrovo in tutte le chiese. Chissà perché suonavano così forte e a tutto spiano così presto, dato che non erano neanche le ore nove del mattino quando sono passata da lì. Mi piace pensare che stessero suonando per festeggiare i loro concittadini più noti, probabilmente in meritato riposo al loro paese natale in questi giorni, chissà…

Non avevo molta voglia di tornarci nuovamente da quelle parti, a Boscochiesanuova intendo, ma sono dovuta unirmi ugualmente alla mia famiglia nella gita solo perché hanno insistito tanto. Già ero passata anni fa da quelle parti in agosto e ricordo molto bene di non essere stata attirata più di tanto da quelle zone piuttosto noiose ed insignificanti. Non ho mai amato molto la montagna in geneale per le sue strade poco praticabili da chi come me ha problemi di spostamento a piedi; specialmente la zona dove abitava anni e anni fa la famiglia di mia mamma appunto perché è un luogo isolato di montagna, quasi sperduto. Certo ti può consentire qualche giorno di riposo, non discuto, ma al contempo ti stufa quasi subito perché anche in paese a Boscochiesanuova c’è poco nulla e siccome presumo che voi ci siate stati di persona sapreste benissimo dirmi cosa c’è, vero? Un bar, una chiesa, qualche negozietto di prodotti locali ma poi più nulla. Che desolazione. Non sai proprio cosa fare in un posto così e difatti io ho fatto fatica a trascorrerci un pomeriggio, non vedevo l’ora di tornare a casa nonostante sapessi di avere i piedi in Veneto, il che di solito mi rende assai felice. Figuriamoci se avessi dovuto trascorrrevi una vacanza di più giorni!

Visto che l’ambiente e le persone non hanno fatto (ma questo già lo sapevo) molta presa sulla mia personalità, ho comunque potuto rimediare almeno dal punto di vista culinario, poiché mi sono gustata in un agruiturismo li vicino un ottimo pranzo veneto a base di un primo piatto tipìco che in un capoluogo-città come Verona ha il suo forte, e che al solo nominarlo vi farà sorridere. I gnochi sbatùi col buro”. Già. I mitici gnocchi di patate veronesi serviti fumanti, cotti sul momento, che anche la vostra mamma saprà di sicuro fare ad hoc.

Io ho personalmente scelto di consumarli conditi con un filo di burro fuso bollente sopra, come vuole l’originale tradizione della buona cucina veneta. Di secondo m’è stata servita una buonissima grigliata mista di carne di vario tipo condita con limone e verdure lessate e grigliate, e ho terminato il mio pranzo con una fetta di dolce strudel di mele, senza dimenticarmi di bere un buon bicchiere di vinello rosso fresco e veneto servito in caraffa trasparente. Molto consolante tutto questo, cibo buonissimo, veramente!

Nel pomeriggio ci siamo fermati ad un negozietto di quel paese sui Monti Lessini in cui si vendono tutto l’anno specialità alimentari tipiche della zona Lessina. Sono stata attirata da un sacchetto di biscottini della montagna veronese che avrete sentito nominare e a cui non ho saputo resistere francamente, ho dovuto prenderne un sacchettino. Si chiamano “Schioppetti” e sono biscottini molto duri da masticare fatti con cacao e chiara d’uovo che diventa spumosa come una meringa, a cui vengono aggiunte mandorle tritate (che hanno un solo difetto, mentre mangi si impigliano continuamente tra i denti ahimé) e zucchero. Mettono alla prova la resistenza dei denti, ma sono buonissimi!!!!

Non posso fare a meno di citare anche i mitici biscotti frollini al burro da latte/thé/vino a forma di S che sono venduti e prodotti a Boscochiesanuova, meglio conosciuti in paese come “le S di Boscochiesanuova” appunto. E li sto mangiando piano piano inzuppati nel latte tiepido e miele mentre vi penso. Uno dopo l’altro, sgranocchiandoli. Molto buoni.

Che bontà! Zio me ne ha comperato un vassoio intero, e guarda caso,oltre che a essere fatti nel veronese tra tante forme che c’erano proprio lei mi dovevano ricordare, detto tra noi la esse di

sonohra

Certo che però e proprio vero, anche quando teoricamente non dovreste far parte dei miei pensieri c’è sempre qualche piccola cosa che direttamente o indirettamente ha il potere di ricondurvi con la vostra musica sulla mia strada e mi da gioia semplice e genuina per affrontare la vita. Sarà pure una coincidenza ma tutto questo è molto bello direi!!!!

Vi voglio bene ragazzi, più di ieri che ero comunqe nella vostra regione, e sempre meno della prossima volta che rimetterò piede nella vostra città! Sarà molto presto, promesso!

La vostra Elena

Cari Luca e Diego,

stavo guardando i post inseriti in questo stesso periodo cronologico solo un anno fa e mi era venuta un’idea molto carina in merito a un vecchio post che ho riletto con piacere. Un’idea indubbiamente fattibilissima, che però ho subito accantonato.

Se vi ricordate, giusto un anno fa, il giorno di ferragosto avevo inserito una sorta di raccontino in cui immaginavo di raccontare come avreste passato voi una sorta di ipotetico 15 agosto.

Benissimo, devo ammettere che nel rileggere con piacere quello che avevo scritto e trattandosi di una sorta di raccontino lasciato volutamente in sospeso con i tre puntini, mi sarebbe piaciuto continuare proprio oggi tale narrazione, riprendendola proprio dal punto in cui veniva sospesa.

Avrei potuto per esempio immaginare che questo giorno di vostro ferragosto che ho descritto l’anno scorso non sia mai finito anche se appunto è passato un anno dal momento in cui ho gettato su carta lo sviluppo del mio originario pezzettino di storia. Forse sarebbe stata una bella idea, raccontare adesso a chi mi legge con parole mie la tua nutriente colazione ferragostana Luca, mentre chiacchieri in compagnia della mamma o ti lasci sommergere dai commossi ed inevitabili latrati del tuo cagnolone Elvis che ti riempie di feste e moine affettuose. Senza scordare l’improvviso tuo risveglio, Diego mentre frattanto spalanchi sorpreso al buio della tua stanza gli occhioni ancora pieni di sonno arretrato e dai quali magari fugge una sincera, trasparente lacrima pianta inconsciamente in sogno mentre rimani immobile per qualche secondo avvolto nella sicura e rasserenante serenità profusa dal tuo lettone che sente sicuramente troppo spesso la mancanza del proprietario. Ma questo non accadrà, stai tranquillo Diego. Dormi, dormi, dormi pure quanto vuoi non sarò certo io a svegliarti neppure nella più dolce delle maniere; rimani a riposarti così’ come ti avevo descritto, per tutto il tempo che ne senti il bisogno, è la cosa più bella che tu possa teneramente fare!

É vero, ci avevo pensato sul serio ed in un primo momento ero decisa a far continuare questa storia di ferragosto che avevo scritto, ma ho pensato che non la farò proseguire, per rispetto a voi due che avete da anni sicuramente pochi momenti privati veramente e completamente liberi. Ho deciso che non continuerò la storiella dello scorso anno, perchè possiate stare tranquilli come sarebbe giusto che fosse quando siete a casa coi vostri cari. Poi ho sempre pensato che non è giusto dare un seguito al mio racconto, anche se avrei potuto farlo. Io penso che le cose belle una volta che sono state scritte non devono essere più toccate, ma devono rispecchiare fedelmente un’emozione, un pensiero di un dato momento della vita di chi lo crea e rimanere ferme a ricordarlo nel tempo, così come sono nate sulla carta, per l’eternità.

I racconti, in fondo secondo me sono come una sorta di quadro quando è finito del tutto. Di solito questo viene incorniciato con orgoglio ed esposto definitivamente una sola volta per essere mostrato a tutti per sempre per ciò che deve trasmettere al pubblico. Per quest’anno mi basta pensare che sono felice se non altro di sapere che non ho bisogno di immaginarvi a casa in ferie perché so che lo siete davvero e sono felice per voi, non ho necessità di immaginare cosa facciate, l’importante è che ricarichiate alla grande le batterie come fa la maggior parte della gente in questo periodo. Ve lo auguro!

Vi voglio bene ragazzi, sempre! Buon ferragosto per domani, qualunque sia il vostro intento!

Elena

Il riposo a voi non sia pigrizia e letargo, ma preparazione di nuove forze e pensieri.

(Niccolò Tommaseo)

Dal punto di vista somatico, il sonno è una riattivazione dell'esistenza intrauterina perché realizza le condizioni di riposo, calore ed esclusione degli stimoli; nel sonno, infatti, molte persone assumono la posizione fetale.

(Sigmund Freud)

mercoledì 12 agosto 2009

Notizia breve dell’ultim’ora, non ho tempo per spiegare altro, ci risentiamo venerdì che vi dico meglio tutto….

Elena

è abbastanza demotivata al pensiero di dover passare la giornata di domani nel paese più insignificante delle montagne scaligere. Tuttavia si consola ben presto pensando a una grigliata di ferragosto con sorella e “cognata” direttamente nel paese mantovano che è da tempo risaputo "il rifugio segreto dei Sonohra":

PEGOGNAGA!!!!!!!

Sole, piscina, parole crociate, relax......

Bacione,

la vostra sempre affezionatissima

E.

lunedì 10 agosto 2009

Una lettera di una vecchia amica speciale, Simona, in cui mi viene affidato un compito interessante…..

Cari Luca e Diego,

proprio nel mio ultimo post in ordine cronologico, lasciato l’altroieri, vi dicevo che solitamente sono abituata ad apprezzare anche i momenti in cui vige totale mancanza di ispirazione, come quello che mi è capitato di vivere in questi ultimi giorni. Non ho comunque avuto fortunatamente modo di non sapere che raccontarvi per un periodo di tempo prolungato e la cosa non si smentisce, credo, poiché vi immagino assai lieti di trovare qualcosa di nuovo tutto per voi e che ora mi piace pensare stiate leggendo con spiccata curiosità.

Ebbene, care puntine, stamattina ho ricevuto una lettera…..

Vi ho affettuosamente chiamato “puntine” stavolta, perché preciso che sono tre giorni che ho concretamente deciso di rispolverare la mia intera, vasta ed amata collezione di vecchi dischi in vinile di cui tanto spesso vi ho parlato più o meno diffusamente su queste pagine. Immagino sappiate anche voi molto bene che la cosiddetta “puntina” di quello che una volta era il giradischi (o mangiadischi, due cose lievemente differenti ma con la stessa funzione) nonostante la sua notevole piccolezza (di dimensioni infatti quasi invisibili) è in ogni caso una componente fondamentale di questi romantici oggetti che si usavano in passato per ascoltare musica; il giradischi soprattutto è un apparecchio a dir poco mastodontico che personalmente parlando ho ancora la fortuna di ospitare, praticamente nuovo e perfettamente funzionante, qui accanto sulla mia scrivania. Se la già citata e basilare puntina manca al braccetto del giradischi, questo è praticamente inutilizzabile. Ne consegue che niente puntina, niente ascolto di dischi, niente musica, niente emozioni. E dal momento in cui vi ho conosciuto, nella mia vita con la vostra musica avete assunto più o meno lo stesso identico scopo che ha quell’irrinunciabile pezzo per un qualsiasi giradischi, dal più bello ed attrezzato a quello tra i più scarsi, come per esempio quello arancione di plastica che avevo una volta io quando ero bambina, di quelli che insomma si possono definire “da battaglia”, perciò…..

Basta divagare. Torniamo alla mia lettera adesso.

Luca: “E che c’è di strano nel ricevere una lettera scusa, Elena? Sapessi quante ne riceviamo noi, anzi dato che ci sono, se magari volessi darci una mano anche nell’evasione della nostra corrispondenza…..”

Su, su piccolo principe, un attimo di pazienza, lascia che finisca di raccontare, leggi prima con pazienza quanto ho da dirti no????…..

Dicevo dunque, ripeto, che ho appena ricevuto una lettera che ho finito di leggere pochi minuti fa. Una busta e un foglio bianchi, semplicissimi scritti a computer e l’indirizzo scritto a macchina sulla busta. Qualcosa che a prima vista parrebbe quasi triste e più che mai anonimo, ma che, vi confesso, mi ha onestamente rallegrato il cuore di grandissima gioia, perché l’ho riconosciuta immediatamente. La predetta lettera mi giunge infatti da una persona a me molto cara con cui ho avuto in comune anni fa buona parte della mia vita scolastica e di cui non avevo più notizie da quasi un anno a questa parte.

Vi sto parlando di Simona. Una persona speciale. Tengo a precisare a chi mi legge, che in questo esatto momento non faccio per nulla riferimento alla altrettanto mitica e fedele “Simo84” di Guastalla (che saluto, ciao cara) la quale non ha nulla da invidiare nel carattere aperto e spensierato a quest’altra Simona che ho conosciuto da più tempo e che vi sto presentando in queste righe.

Luca, Diego, sapete, oggi, mi sento felicissima; ho ricevuto notizie epistolari da una vecchia compagna di scuola. Una ragazza che era in classe con me alle Superiori. L’unica con la quale sia sempre andata profondamente d’accordo e a cui voglia ancora un sincero bene dell’anima. Simona è una ragazza reggiana che ha 31 anni ed è normalissima se non fosse ahimé per un piccolo evidente particolare che la contraddistingue fortemente. Lei è una persona completamente priva della vista sin dalla nascita. Proprio così, ragazzi miei, avete letto bene. É una giovane donna "non vedente", che purtroppo, da quando è al mondo non ha mai visto nulla, perlomeno non nel modo fisico che tutti normalmente intendiamo. Non preoccupatevi, capisco la vostra sorpresa nel leggere la precedente frase comunque vi garantisco che non le ho mai negato la mia più profonda, genuina amicizia sbocciata subito tra noi, con tanta gioia reciproca, sui banchi della scuola per Ragionieri che abbiamo entrambe frequentato nello stesso periodo.

Come mai vi parlo con tanto entusiasmo dell’arrivo della sua lettera, da poco giunta tra le mie mani? Semplice, gradirei condividere volentieri col vostro cuore immenso una simpatica domanda che proprio lei mi pone all’interno della sua lunga lettera tra tante altre cose che mi racconta. Simona scrive, con parole testuali, quanto segue:

«Elena, sai, mi mancano tanto le tue descrizioni fantasiose e particolareggiate che mi piacevano molto e che tu mi facevi tutti i giorni quando eravamo a scuola in merito a tutto quello e tutti quelli che mi circondavano e che io non potevo vedere. Nella tua prossima lettera di risposta vorrei che tu mi parlassi di qualcosa o qualcuno che ti abbia colpito ultimamente per un qualsiasi motivo e che tu vorresti raccontarmi come hai sempre saputo fare. Scegli quello che vuoi, fai con calma, basta che tu sia in grado di farmi tornare coi ricordi anche solo per qualche attimo ai tempi della scuola che abbiamo vissuto insieme e che tanto mi mettono grande nostalgia.»

Simona dunque, si aspetta questo da me prossimamente. Forte vero? A essere onesta da quando ho letto ciò che la mia cara amica mi chiede c’è al momento (lo vedete anche voi credo ah, ah, ah…..) un solo unico gigantesco punto interrogativo che aleggia con tutta la sua consistenza di denso fumo bianco sulla mia testa, e che riassume una domanda che è allo stesso tempo spontanea, semplice e complicata….

Chi o che cosa posso descrivere allora alla mia cara amica Simona immaginando di renderla contenta? Boh!!!! Non saprei……’na parola, veramente, così su due piedi non è facile pensarci…….Mah!!!

Mmmmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhh…………..fatemi pensare meglio……silenzio un attimo che sto spremendo le meningi please………..

MA CEEEERRRRTOOOOOOOHHHHHHH!!!!!!!!!!! Adesso è tutto chiaro!!!! Si, si, siiiiiiihhhhhhh, fotonico, pensiero grandioso!!!!!

Come ho fatto a non capirlo prima accidenti????? Ma è logico. Avrei dovuto pensarci SUBITO, che imbranata sono!!!!

É una perfetta, splendida, magnifica, assolutamente strabiliante ed originalissima IDEA da poter descrivere, naturalmente secondo le mie personali capacità!!!!!!

Tesori grandi, nonché miei affezionati lettori tutti carissimi, vi spiegherò solo prossimamente cosa ho intenzione di fare, per ora non vi dico nulla, o se non mi fossi spiegata a dovere, niente di niente. Lascio il mistero assoluto su quanto di ancora confuso e indefinito attraversa ora la mia mente. Arcano che scioglierò solo fra qualche giorno a lavoro giustamente finito o quasi perlomeno, me lo auguro…. Ce la fate a portare un po’ di necessaria pazienza se siete curiosi di sapere cosa scriverò a Simona? Grazie per aver risposto SI naturalmente!!!!!!

Quanto a voi due, mie specialissime, personali e ormai purtroppo sempre più rare “puntine” da giradischi vi prometto che ci sentiamo prestissimo! Vi voglio bene, un casino! Un abbraccio ciascuno grande due volte l’universo è il minimo che possa inviarvi tramite queste mie sincere parole, come sempre unite all’affetto più sincero che conosca.

La vostra Elena

domenica 9 agosto 2009

Cari Luca e Diego,

In queste ultime 48 ore non ho molto da dire. Sembra strana questa frase scritta da me, ma sta di fatto che nessuno è infallibile e anche per me è così talvolta. La mia voglia di scrivere qui, di solito quotidianamente anche troppo fiorente, adesso latita. Pare essersi chiusa in una momentanea,  sorda e spiacevole malinconia, complice fose anche l’anniversario (che cade esattamente in questi primi  giorni di agosto) di una persona a me da sempre molto cara, la mia indimenticata maestra delle elementari che é scomparsa a un’età ancora molto giovane già da tempo;  seppure a 8 anni di distanza da quel triste evento fatico ancora oggi ad accettarne la morte perché le ero molto legata.

Mi auguro di trovare quanto prima la giusta ispirazione per tornare a scrivervi come vorrei. Sono assai rincuorata dalla indiscussa e allo stesso tempo immancabile vicinanza costante  della vostra musica e dal fatto che anche nei momenti piuttosto vuoti come quello di questi giorni, in cui  non ho proprio nulla di carino da raccontare, ho comunque una continua possibilità di descrivere bene e farvi capire ciò che sento e che mi trovo a vivere o pensare di giorno in giorno.

Quando ho dato vita a questa mia pagina personale ho pensato che avrei cercato di compilarla spessissimo in qualsiasi stato d’animo mi fossi trovata, perché chi mi legge possa avere un’idea abbastanza precisa di com’è Elena in realtà, ed intendo rimanere fedele a questo proposito, accettando di buon grado anche le giornate che personalmente definirei piuttosto insignificanti tipo queste ultime due. 

Un bacione grande, miei piccoli tati, riposatevi tanto tanto  ora che potete, meritatamente, ci mancherebbe! Ci risentiamo prestissimo!

La vostra Elena

venerdì 7 agosto 2009

Buongiorno….

Sorge lentamente l'alba. Rosseggia progressivamente il cielo, tinto di mille mattutine sfumature che si posano piano sul tuo volto. Apri improvvisamente gli occhi grandi e sornioni, delicatamente baciato dai primi, raggi di tiepido sole che coccolano con un dolce massaggio la tua pelle.

Lascia liberi i tuoi sogni in custodia a una futura notte e corri ad abbracciare serenamente con la tua voce il giorno appena nato. Rimani nella mia realtà, colmandola di positiva speranza e non temere nulla. Vedrai, il tuo oggi profumerà di antica favola. Buona giornata, raro splendore.

Elena


«M'addormento sui prati ed è già mattina
Ma il mio cuore non so cosa sia
Mi sta volando via….»
(Donatella Milani – Volevo dirti – Sanremo 1983)
-
P.s. L'altro giorno ho inserito il pensiero della buonanotte, e stavolta sono stata così brava da pensare di inserire anche una dedica per augurarti ivece buongiorno, uh che bello. Beh mi sembra giusto no?
Elena

mercoledì 5 agosto 2009

Buonanotte….

Si dice che per ogni pensiero rivolto ad una persona che ci è cara, dovunque essa sia, nella notte silenziosa e profonda nasca ogni volta una nuova e luminosa stella.

Quando hai tempo, segui il mio consiglio. Prova ad alzare gli occhi verso lo sconfinato cielo che ti sovrasta e cullati felice, quanto vuoi, rifugiandoti nell'immensità dei miei pensieri.

Buonanotte.

Elena



«I may not win

but I can be strong....»

(potrei non vincere

ma posso essere forte....)

Nikka Costa - 1981

Londra, un futuro nuovo capitolo della vostra storia e un legame personale interiore tra me e quel territorio che sarà indissolubile…..

«Viva, viva, viva l’Inghilterra, ma perché non sono nato la?»

Claudio Baglioni - 1973

Cari Luca e Diego,

eh si. Direi che Claudio Baglioni effettivamente non aveva tutti i torti quando si poneva questo interrogativo cantando questo suo grande successo degli anni 70. Gli do ragione anche io. Pure per me è così. Quante volte mi sono chiesta quasi arrabbiata io stessa perché non sono nata in Inghilterra nel corso della mia vita non so dirvelo, dopotutto però…

Non posso fare altro che ammetterlo, lasciate che ve lo dica. Da quando ho letto quello che tu Luca hai scritto di recente su Facebook e cioè che fra qualche mese andrete ad incidere il nuovo disco a Londra io ho perso la testa. Di nuovo. Come una volta, ai tempi delle Superiori più di dieci anni fa. Chiarisco subito, tutto in senso buono, intendiamoci, naturalmente, ma è un sentimento frizzante che riconquista dentro di me dopo qualche tempo di “parcheggio” più che altro atto a riscoprire e fortificare, grazie a voi le mie origini italiane, la necessaria e storica vetta delle mie passioni incontrastate!

Proprio così teneri boys. Quello che mi lega da sempre idealmente al territorio anglosassone è un legame indissolubile, fortissimo, che è nato com me e non si scioglierà mai.

Qual’è stata la mia prima reazione dopo il messaggio che vi ho lasciato sul tuo profilo Luca? Semplice. Ho cercato come una matta una cosa a tema a cui tengo molto da sempre. Lei. Una cartina geografica.

UNITED KINGDOM OF GREAT BRITAIN AND NORTTHERN IRELAND

REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA ED IRLANDA DEL NORD

Una cosa fondamentale per me esattamente quanto una tavola pitagorica per uno scolaro alle prime armi con numeri e tabelline.

La mia amata cartina fisica e politica della Gran Bretagna, che ancora fa bella mostra di sé nella sua immediata chiarezza all’interno del mio vecchio (e consumatissimo dal troppo uso) libro di inglese commerciale ed aziendale delle Superiori, testo che ancora conservo gelosamente.

Non posso riportarla qui perché sarebbe troppo grande e la pagina del libro non entra nel mio scanner comunque fate conto di vedere una cosa del genere più o meno:

C’è voluto del tempo per tirare fuori dal mio armadio ancora una volta la mia preziosa cartina, la migliore che possieda su un testo scolastico, sebbene studiassi inglese sin dalle medie il vecchio testo delle scuole inferiori non riportava una dovizia di dettagli paragonabile alla cartina che c’è sul mio libro di inglese per le aziende.

Sapete ragazzi, ieri mi sono trovata a guardarla di nuovo a lungo questa cartina profondamente ammirata ed estasiata, come una volta, anzi forse di più da dopo che ho saputo che inciderete nella Capitale, mamma mia. E mi è venuto spontaneo, sorridendo, percorrere simbolicamente con un semplice gesto i contorni di tutta questa incredibile, da sempre amatissima nazione, con un dito indice della mia mano. Veramente, è stato quasi come se potessi compiere personalmente, concentrata in pochi secondi, un lunghissimo viaggio lungo tutte le sue vie illuminate, la gente, i monumenti, i castelli, le vallate, i pub, le attrazioni e mille altre cose ancora, che alla mia mente sono così incredibili da sapere quasi di “mille e una notte” pensate un po’…..

Senza ovviamente dimenticare di percorrere allo stesso modo anche la nazione che giace accanto a lei, l’Irlanda, da me altrettanto celebrata e non meno amata negli anni. Un altro fertile territorio di fede, religione, e musica, tanta buona musica. L’irlanda, una repubblica indipendente con la sua romantica forma uguale a quella di un cuore umano, la stessa area geografica minata purtroppo nella zona nord da una sanguinosa guerra civile a sfondo sia politico che religioso, contro la Gran Bretagna.

Dopo aver ammirato, di nuovo per un po’ la mia cartina concentrando ancora i miei pensieri immaginari relativi alla vostra futura avventura londinese ho sentito spontaneo e quantomeno spaventosamente urgente il bisogno di tirare fuori immediatamente tutti i dischi che ho nella mia collezione e che sono, tanto per cominciare, stati registrati presso gli studi londinesi di incisione musicale siti lungo Abbey Road.

Di conseguenza si sono quasi subito materializzati davanti ai miei occhi, tra le mie mani, in tutta la loro inalterata magia, i dischi dei Beatles, le raccolte rossa e blu, coi loro più grandi hits, che rappresentano una sorta di basilare must nella casa del bravo intenditore di musica. A ruota hanno fatto successivamente fiera apparizione non mancando certo all’appello i Duran Duran col loro primo LP di debutto, per me il migliore album di tutti i tempi; seguiti a emozionante spron battuto da alcuni dischi dei Pink Floyd come The Wall (1979) e The Dark Side Of The Moon (1973). In seguito, pensando sempre a voi ho sentito il bisogno di estendere ancora questa mia carrellata di grandi miti musicali entrati nella storia, anche al di fuori del territorio puramente anglosassone come gli U2 e tutta la loro discografia dei primi anni, o ancora John Lennon con la sua raccolta dei successi, e Robert Palmer altro artista inglese purosangue di spicco negli anni 80.

Favoloso. Insomma, dopo Abbey Road ho passato in rassegna orgogliosamente, comunque, tutto quello che avevo disponibile al momento purché mi ricordasse quelle amate zone e che sa musicalmente di Irlanda, Londra e Gran Bretagna più che mai!!!!

Diciamo che ho voluto semplicemente estrarre dalla mia ricca collezione di dischi tutto ciò che in casa mia rappresenta musicalmente la Gran Bretagna, come ripeto, vuoi per un motivo, un ricordo o per mile altre ragioni a me interiori e personali che ora non sto a spiegare.

Con un lungo dolcissimo pensiero in più che da ieri mi culla tranquillo accanto a voi. Che nel successore di Liberi da Sempre vivrà indiscutibilmente un pezzo di Gran Bretagna, essa prenderà indiscutibilmente posto tra le note, nelle vostre voci, sugli strumenti e sicuramente anche nel vostro cuore di giovani musicisti di madre terra italiana. A una tale, ancora lontana, e indefinita idea, ragazzi mi sento simpaticamente male dalla gioia, lo giuro…..

Sapete ragazzi, da quando ero giovane parlo l’inglese ancora meglio dell’italiano addirittura, e ho sempre sostenuto che forse sposerò una persona di origini anglosassoni. Chissà. Non è detto, ma si sa anche che non bisogna mai dire che nulla è impossibile tutto può succedere talvolta no?

Bacioni, vi voglio bene, a prestissimo!!!

La vostra affezionatissima Elena

P.s.: Viva l’Inghilterra eh, lo diceva anche Baglioni, mi raccomando!

Barzelletta fantastica! Mamma mia che ridere! Leggete!!!!

LA RENA DI VERONA

Vi andavano a prendere il sole Romeo e Giulietta….

martedì 4 agosto 2009

Il mio ultimo messaggio scritto stamattina a Luca su Facebook….

Londra? Fantastico!!! Non mi dite che per incidere la vostra prossima fatica discografica varcherete nientemeno la soglia dei famosissimi Abbey Road Studios, quelli utilizzati ai tempi di gloria dai Fab 4 di Liverpool e qualche anno più tardi (agli inizi del 1980) anche dagli altrettanto mitici ed inglesissimi Duran Duran nel corso delle primissime sessioni di incisione di quello che poi fu il loro LP di debutto uscito l'anno successivo? Se la vostra risposta è SI esplodo di gioia! E chi altro meglio di voi avrebbe potuto permetterselo? Forza ragazzi, siete sensazionali! Tenete alta la bandiera italiana nel mondo!!! Siete la mia gioia, sempre. Un abbraccio!!!! Elena Balasini (Reggiolo RE)

 AbbeyRoad2

lunedì 3 agosto 2009

Buonanotte….

«Ed in quel monento io fermai il tempo

Per asoltare il tuo battito infinito.

Nell’infinito noi vivremo per sempre.»

Buongiorno foglioline,

come andiamo? Sapete, comincio a rendermi concretamente conto solo oggi del fatto di essere in ferie! Veramente queste sono cominciate lo scorso venerdì, come già avevo specificato qualche giorno fa. Tuttavia è piuttosto normale di solito che la sottoscritta sia quasi sempre a casa dal lavoro il sabato e naturalmente la domenica, dunque solo oggi che è lunedì comincio ad assaggiare il vero e maggiormente efficace sapore rilassante proprio delle vacanze estive.

Sto bene, non soffro il caldo e così spero ardentemente di voi. Sono appena uscita da una vasca piena fino all’orlo di bagnoschiuma dai riflessi roseo violacei, profumato all’iris, l’ultimo che ho comperato. É stato veramente piacevole rimanere a lungo completamente immersa in questa invitante nuvola cremosa e tiepida sprigionante un intensissimo profumo di fiori. Un’essenza così rinfrescante, marcata e benefica che ho chiesto a mamma di chiudere per un po’ la porta della stanza da bagno in modo che questa non si disperdesse altrove, almeno per tutta la durata del mio meritato bagno quasi terapeutico in cui non manca certo anche lo stereo a tutto volume con la vostra musica di sottofondo che provinene frizzante dalla stanza attigua. Favoloso! Come si sta bene a sentirsi fisicamente puliti e rinfrescati, ma anche magnificamente sereni con la mente e l’anima, grazie a voi! Sembra di rinascere, veramente!

Da tempo mi ero ripromessa di inaugurare prima o poi anche il regalo che mamma mi ha fatto per l’ultimo compleanno. Una piccola cosa semplice ma molto carina. E lo faccio proprio adesso che ho appena cosparso la mia pelle pulita ed asciutta di un abbondante strato di profumatissima crema da corpo dopodoccia, sempre all’Iris, così morbida che sembra quasi burro.

Lo sfoggio in questo momento, il regalo di mamma. Una sorta di tutina leggera di cotone che fa anche da pigiamino volendo, e che si compone di una maglietta azzurro pastello a maniche corte decorata da alcune delicate violette del pensiero stampate sul suo tessuto. A questa vengono abbinati due tipi di pantaloni dello stesso colore che sono lunghi o corti a seconda delle esigenze di chi li indossa.Anche la mia catenina nuova, col suo mitico ciondolo a forma di chiave di sol brilla ancora di più con la nuova maglietta e si staglia dolcemente, sfavillando posata sul mio petto, giusto sopra il delicato cotone azzurro. Mamma ha avuto una utile idea! Molto comodo e grazioso questo completino, mi ricorda tanto in effetti, la cornicetta in cui ho inserito la vostra foto che mi avete autografato a Casoni l’anno scorso e che se ne sta qui accanto, fedelmente esposta sopra il coperchio chiuso del mio giradischi.

A proposito, ragazzi, mi è giunta voce (se posso fidarmi di quanto mi hanno riferito) che nei prossimi giorni sarete a casa per qualche giorno di riposo. Sono felice per voi. Come già detto, se ciò che mi dicono è vero potete stare tranquilli, per quanto mi riguarda non sarò certo io a prendere l’auto immediatamente e percorrere d’un fiato i 45 minuti scarsi che separano la mia casa dalla vostra per venirvi a trovare. Non escludo di riuscire a venire a fare un giro in città con mia sorella e Simona per un po’ di shopping o turismo prima della fine delle mie lunghissime ferie però non questa settimana, per carità, si sta tanto bene rilassati a casetta propria, con qualche meritata ora di nanna in più, per chi può. Almeno per la prima settimana cerco di riposare bene, come è giusto che sia, nelle successive si vedrà, qualcosa faremo. Tutto può succedere.

Oggi sono particolarmente contenta anche perché durante questa settimana mi vedrò sicuramente con Simona, la mia migliore amica, ci siamo appena telefonate e ripromesse di vederci presto, date le vacanze e l’abbondante tempo libero a disposizione di entrambe. Sono felice, non vedo l’ora di rivedere Simona, ancora non siamo riuscite a mettere bene a fuoco nelle nostre menti quanto ci è accaduto nell’ultimo mese, ma avremo modo di farlo quanto prima davanti a un salatino e un Crodino fresco. Wow!

Mi spiace, ragazzi, ma sapete da alcuni giorni volevo inserire qui un altro post sulla luna, solo che anche se il suo testo è già pronto, scritto definitivamente a penna stilografica sulla carta, ancora non sono riuscita a copiarlo a mano per la semplice ragione che volevo anche inserire una bella foto della luna, immortalata direttamente da casa mia. Sto cercando di sorprenderla nel suo naturale bagliore, nel cielo, la sera, col mio cellulare, quando me ne sto seduta a cercare di godere di un po’ d’aria fresca davanti a casa mia, appunto, ma ancora non mi riesce di scattarle una foto decente, anche perché poi ieri sera il cielo era coperto da alcuni strati di nuvolette che si addensavano di tanto in tanto su di lei, coprendola in parte! Insomma, pare una piccola impresa questa foto, non vi sembra?

Portate pazienza, ho in serbo parecchie idee da condividere con voi e con chi gradirà leggerle. Del resto è bello anche così, le cose migliori sanno farsi pazientemente attendere con fiducia!

A presto, tenerezze, buona giornata, e altrettanto buoni concerti per i prossimi due giorni!!!! Vi voglio bene, da matti, sempre!

Elena

domenica 2 agosto 2009

 

Mi  accorgo di trovare la vostra musica, impregnata di pace e speranza, cogliendola costantemente  in chiunque incontri e in tutto ciò che che mi circonda. Ho cuore, mente, sentimento  e profonde emozioni attenti a percepire continuamente la vostra delicata, instancabile e assai discreta  presenza nella mia esistenza.  Anche per  questo, ogni giorno, ogni singolo istante che vivo  può dirsi incredilmente  speciale e degno di essere fieramente narrato al mondo intero.

Grazie Sonohra!

Elena