lunedì 10 agosto 2009

Una lettera di una vecchia amica speciale, Simona, in cui mi viene affidato un compito interessante…..

Cari Luca e Diego,

proprio nel mio ultimo post in ordine cronologico, lasciato l’altroieri, vi dicevo che solitamente sono abituata ad apprezzare anche i momenti in cui vige totale mancanza di ispirazione, come quello che mi è capitato di vivere in questi ultimi giorni. Non ho comunque avuto fortunatamente modo di non sapere che raccontarvi per un periodo di tempo prolungato e la cosa non si smentisce, credo, poiché vi immagino assai lieti di trovare qualcosa di nuovo tutto per voi e che ora mi piace pensare stiate leggendo con spiccata curiosità.

Ebbene, care puntine, stamattina ho ricevuto una lettera…..

Vi ho affettuosamente chiamato “puntine” stavolta, perché preciso che sono tre giorni che ho concretamente deciso di rispolverare la mia intera, vasta ed amata collezione di vecchi dischi in vinile di cui tanto spesso vi ho parlato più o meno diffusamente su queste pagine. Immagino sappiate anche voi molto bene che la cosiddetta “puntina” di quello che una volta era il giradischi (o mangiadischi, due cose lievemente differenti ma con la stessa funzione) nonostante la sua notevole piccolezza (di dimensioni infatti quasi invisibili) è in ogni caso una componente fondamentale di questi romantici oggetti che si usavano in passato per ascoltare musica; il giradischi soprattutto è un apparecchio a dir poco mastodontico che personalmente parlando ho ancora la fortuna di ospitare, praticamente nuovo e perfettamente funzionante, qui accanto sulla mia scrivania. Se la già citata e basilare puntina manca al braccetto del giradischi, questo è praticamente inutilizzabile. Ne consegue che niente puntina, niente ascolto di dischi, niente musica, niente emozioni. E dal momento in cui vi ho conosciuto, nella mia vita con la vostra musica avete assunto più o meno lo stesso identico scopo che ha quell’irrinunciabile pezzo per un qualsiasi giradischi, dal più bello ed attrezzato a quello tra i più scarsi, come per esempio quello arancione di plastica che avevo una volta io quando ero bambina, di quelli che insomma si possono definire “da battaglia”, perciò…..

Basta divagare. Torniamo alla mia lettera adesso.

Luca: “E che c’è di strano nel ricevere una lettera scusa, Elena? Sapessi quante ne riceviamo noi, anzi dato che ci sono, se magari volessi darci una mano anche nell’evasione della nostra corrispondenza…..”

Su, su piccolo principe, un attimo di pazienza, lascia che finisca di raccontare, leggi prima con pazienza quanto ho da dirti no????…..

Dicevo dunque, ripeto, che ho appena ricevuto una lettera che ho finito di leggere pochi minuti fa. Una busta e un foglio bianchi, semplicissimi scritti a computer e l’indirizzo scritto a macchina sulla busta. Qualcosa che a prima vista parrebbe quasi triste e più che mai anonimo, ma che, vi confesso, mi ha onestamente rallegrato il cuore di grandissima gioia, perché l’ho riconosciuta immediatamente. La predetta lettera mi giunge infatti da una persona a me molto cara con cui ho avuto in comune anni fa buona parte della mia vita scolastica e di cui non avevo più notizie da quasi un anno a questa parte.

Vi sto parlando di Simona. Una persona speciale. Tengo a precisare a chi mi legge, che in questo esatto momento non faccio per nulla riferimento alla altrettanto mitica e fedele “Simo84” di Guastalla (che saluto, ciao cara) la quale non ha nulla da invidiare nel carattere aperto e spensierato a quest’altra Simona che ho conosciuto da più tempo e che vi sto presentando in queste righe.

Luca, Diego, sapete, oggi, mi sento felicissima; ho ricevuto notizie epistolari da una vecchia compagna di scuola. Una ragazza che era in classe con me alle Superiori. L’unica con la quale sia sempre andata profondamente d’accordo e a cui voglia ancora un sincero bene dell’anima. Simona è una ragazza reggiana che ha 31 anni ed è normalissima se non fosse ahimé per un piccolo evidente particolare che la contraddistingue fortemente. Lei è una persona completamente priva della vista sin dalla nascita. Proprio così, ragazzi miei, avete letto bene. É una giovane donna "non vedente", che purtroppo, da quando è al mondo non ha mai visto nulla, perlomeno non nel modo fisico che tutti normalmente intendiamo. Non preoccupatevi, capisco la vostra sorpresa nel leggere la precedente frase comunque vi garantisco che non le ho mai negato la mia più profonda, genuina amicizia sbocciata subito tra noi, con tanta gioia reciproca, sui banchi della scuola per Ragionieri che abbiamo entrambe frequentato nello stesso periodo.

Come mai vi parlo con tanto entusiasmo dell’arrivo della sua lettera, da poco giunta tra le mie mani? Semplice, gradirei condividere volentieri col vostro cuore immenso una simpatica domanda che proprio lei mi pone all’interno della sua lunga lettera tra tante altre cose che mi racconta. Simona scrive, con parole testuali, quanto segue:

«Elena, sai, mi mancano tanto le tue descrizioni fantasiose e particolareggiate che mi piacevano molto e che tu mi facevi tutti i giorni quando eravamo a scuola in merito a tutto quello e tutti quelli che mi circondavano e che io non potevo vedere. Nella tua prossima lettera di risposta vorrei che tu mi parlassi di qualcosa o qualcuno che ti abbia colpito ultimamente per un qualsiasi motivo e che tu vorresti raccontarmi come hai sempre saputo fare. Scegli quello che vuoi, fai con calma, basta che tu sia in grado di farmi tornare coi ricordi anche solo per qualche attimo ai tempi della scuola che abbiamo vissuto insieme e che tanto mi mettono grande nostalgia.»

Simona dunque, si aspetta questo da me prossimamente. Forte vero? A essere onesta da quando ho letto ciò che la mia cara amica mi chiede c’è al momento (lo vedete anche voi credo ah, ah, ah…..) un solo unico gigantesco punto interrogativo che aleggia con tutta la sua consistenza di denso fumo bianco sulla mia testa, e che riassume una domanda che è allo stesso tempo spontanea, semplice e complicata….

Chi o che cosa posso descrivere allora alla mia cara amica Simona immaginando di renderla contenta? Boh!!!! Non saprei……’na parola, veramente, così su due piedi non è facile pensarci…….Mah!!!

Mmmmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhh…………..fatemi pensare meglio……silenzio un attimo che sto spremendo le meningi please………..

MA CEEEERRRRTOOOOOOOHHHHHHH!!!!!!!!!!! Adesso è tutto chiaro!!!! Si, si, siiiiiiihhhhhhh, fotonico, pensiero grandioso!!!!!

Come ho fatto a non capirlo prima accidenti????? Ma è logico. Avrei dovuto pensarci SUBITO, che imbranata sono!!!!

É una perfetta, splendida, magnifica, assolutamente strabiliante ed originalissima IDEA da poter descrivere, naturalmente secondo le mie personali capacità!!!!!!

Tesori grandi, nonché miei affezionati lettori tutti carissimi, vi spiegherò solo prossimamente cosa ho intenzione di fare, per ora non vi dico nulla, o se non mi fossi spiegata a dovere, niente di niente. Lascio il mistero assoluto su quanto di ancora confuso e indefinito attraversa ora la mia mente. Arcano che scioglierò solo fra qualche giorno a lavoro giustamente finito o quasi perlomeno, me lo auguro…. Ce la fate a portare un po’ di necessaria pazienza se siete curiosi di sapere cosa scriverò a Simona? Grazie per aver risposto SI naturalmente!!!!!!

Quanto a voi due, mie specialissime, personali e ormai purtroppo sempre più rare “puntine” da giradischi vi prometto che ci sentiamo prestissimo! Vi voglio bene, un casino! Un abbraccio ciascuno grande due volte l’universo è il minimo che possa inviarvi tramite queste mie sincere parole, come sempre unite all’affetto più sincero che conosca.

La vostra Elena

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