sabato 28 novembre 2009

Buonasera neoventitreenne!

Ehi, passerotto!!! Cos’è quel magnifico e felicissimo sorriso che ti nasce adesso spontaneo sulle labbra e dice da solo molto più di ogni tua timida parola? Allora, dimmi, come si sta con un anno in più sul cuore?

Secondo la mia esperienza, direi che può non cambiare assolutamente nulla nel giorno del proprio compleanno, si può considerarlo, volendo, un giorno normale e comunissimo come qualsiasi altro che arriva a comporre la nostra esistenza. Dipende da come si considera la cosa. Può non dover mutare assolutamente nulla, dicevo, come invece può cambiare molto nell’arco di un solo giorno. Dipende dal destino, dal caso fortuito, o anche dalla saggezza e dall’esperienza che inevitabilmente un anno in più può progressivamente far maturare nella nostra mente. Tu cosa ne pensi?

Sai Diego, avrei tanto desiderato scriverti pure oggi in questo giorno per me più calmo e tranquillo, due righe con una mia riflessione, visto che ultimamente posso postare poco sul blog; ma sulle prime ho pensato che sarebbe stato meglio non disturbarti, visto che presumo tu sia rimasto a nanna fino a tardo giorno in conseguenza a un prevedibile e meritatissimo festeggiamento di compleanno durato qualche ora in più. E così ho aspettato ancora qualche ora e ne approfitto adesso per dirti una cosa che mi ha fatto pensare di nuovo a te. Cosa volevo dirti dunque di così speciale?

Stavo riordinando qualcosa nel mio guardaroba, stamattina quando dal mio vecchio contenitore di cassette chiuso male è spuntata fuori la cassetta contenente una vecchia compilation di sigle di cartoni, risalenti a circa 22 anni fa che manco ricordavo più di avere, onestamente. Così, senza neanche rendermi pienamente conto di quello che stavo facendo, ho preso il nastro e l’ho inserito nel registratore per ascoltarlo. E si è subito ripresentata, in apertura in tutta la sua bellezza una sigla di cartoni che non sentivo da tanto tempo, che all’epoca mi piaceva molto, non tanto per la serie del cartone in sé quanto magari per le parole del testo che venivano presentate.

Che dicevano appunto così, e mi hanno fatto riflettere e quasi commosso oggi risentite dopo 20 anni in tutta la loro freschezza tipica della mia infanzia che si stava già trasformando in adolescenza:

Prendi il mondo e vai

Quanti sogni hai, prendili e vedrai che puoi sai, crescerai,
non mollare mai, credi in quel che fai così sai, riuscirai,
dai, raccogli la tua grinta e accendi quel che fai,
vivrai dei giorni sempre più stupendi
Prova e vedrai che volendo riuscirai
tu riuscirai e riuscendo crescerai
sì, crescerai ed allora riuscirai,
Riuscirai.
Prendi il mondo e vai.


Sì riuscire puoi quando tu lo vuoi perciò dai quel che hai
non mollare mai, credi in quel che fai così sai, riuscirai,
dai, raccogli la tua grinta e accendi quel che fai,
vivrai dei giorni sempre più stupendi
Prova e vedrai che volendo riuscirai
tu riuscirai e riuscendo crescerai
sì, crescerai ed allora riuscirai,
Riuscirai.
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai
prendi il mondo e vai.

Che strano, giovanotto, non ci pensavo in un primo momento, eppure è in sostanza proprio ciò che desideravo dirti sai?

Ora che, da ieri, un anno in più di età ti avrà donato ulteriore saggezza e maturità interiore, questo è proprio ciò che puoi fare e hai già in parte fatto con tuo fratello Luca. Prendi il mondo, stringilo forte tra le tue mani con gioia e vai, corri, Diego. Fallo anche per me per favore che non ho mai potuto eseguire questa cosa materialmente in ogni singolo settore della mia vita, soprattutto adulta, pur desiderandolo da matti. Perché è proprio quello che simbolicamente avrei fatto anche io, per merito della mia inarrestabile volontà, alla tua stessa età di adesso, se solo avessi potuto essere più libera e indipendente di quanto la mia vita mi abbia mai permesso o concesso di fare in realtà.

Prendi al volo, saggiamente ogni occasione e corrigli incontro liberamente, tu che ne hai l’opportunità personale e puoi farlo senza problemi a differenza mia. Non compiere il mio stesso errore, ma approfittane e batti il ferro finché è caldo dato che ci sei perché fra qualche anno potresti pentirti di non aver fatto una cosa quando invece avresti potuto agire. E di cui rischi di sentire amaramente la mancanza. E io te lo dico come consiglio buono quasi “da sorella”per esperienza vissuta. La vita in alcuni casi va presa di petto. Cosa che io ho fatto raramente, quasi mai.

Vedi, io sono molto brava con le parole, ma concretamente sinora ho potuto fare ben poco purtroppo, nonostante avessi voluto realizzare, entusiasta, certi sogni con tutta me stessa. Cose normali al di fuori della musica, normali per la vita di chiunque che per me rimarranno forse irrealizzabili. Mah!

Comunque andrà a finire in futuro per me, però, anche se probabilmente avrò meno opportunità delle altre persone potrò comunque consolarmi in ogni modo ed essere contenta (se non altro) di essere riuscita ad esprimerli tutti i miei piccoli ma grandi sogni, in generale, di averli resi noti, luminosi e dotati ciascuno di ali per volare oltre ogni ostacolo. So che è ben poca cosa, limitarsi semplicemente a esprimere un sogno, ben sapendo che con una punta di tristezza con ogni probabilità sai che non potrai realizzarlo veramente nella vita, ma mi ritengo fortunata nonostante tutto. C’è sempre di peggio e anche se un sogno rimane, per la maggior parte delle persone, solo un sogno almeno ho avuto l’opportunità di renderlo privo di ostacoli e libero di arrivare dritto al cielo. Certa gente non può fare nemmeno questo, ovvero essere libero di esprimersi, e dire ciò che pensa e io mi ritengo una “privilegiata” a poter anche solo dire a parole o fare capire in tutta autonomia ciò che mi piacerebbe poter fare o essere se non avessi avuto dei problemi che mi hanno costretta a ricalcolare limitatamente la mia esistenza in presenza di difficoltà. É una cosa piccola, quasi insignificante, questa ma comunque importantissima!!!! E ne sono felice. Tanto felice!

Un bacio grande almeno due volte lo sconfinato universo! A prestissimo! Buona domenica!

Elena

venerdì 27 novembre 2009

Una lettera che avrei voluto poter pubblicare direttamente scritta a mano con l’aiuto della mia inseparabile ed elegante stilografica. E una dedica speciale, che nasce, totale e sincera, in un giorno davvero importante….

Reggiolo,  27 novembre 2009

Carissimi auguri a te, Diego,

non credo avrai certo dimenticato  quando un anno fa, su questo blog, in occasione di quello che è stato, cronologicamente parlando, il tuo ultimo compleanno in ordine di tempo, avevo scelto di dedicarti un classico, tra i tanti, di Morricone, “Saharan Dream”, dico bene?

Quest’anno,  ho deciso che faccio altrettanto, ovviamente in musica. Mi spiace, non sarò io stessa stavolta a perdermi in mille giri di mirabolanti  parole per tentare di festeggiarti nel limite delle mie eloquenti possibilità,  narrando ciò che si può di meglio augurare a una persona come te nel giorno unico del suo compleanno.

Quest’oggi a farti gli auguri a mio nome, in maniera diversa e del tutto speciale,  lascerò sia  uno storico gruppo rock nostrano. Un nome prestigioso che, ci scommetto,  tu conosci di sicuro. Saranno nientepopodimeno che  loro La “Premiata Forneria Marconi” (meglio conosciuti come P.F.M.) con quello che è il loro più grande e ricordato successo canoro di sempre, inciso   originariamente nel 1971.

Un esempio di toccante poesia rimasta nel cuore di tutti. Le cui  parole, abbinate alla suggestiva musica elettronica, resteranno inalterate,   intramontabili, eterne, senza tempo, bellissime; siamo di fronte a un vero e proprio classico esempio della canzone italiana di ogni tempo. Che ora nonostante il poco tempo a mia disposizione in queste più recenti settimane, riascolto col cuore, e che scelgo solo per te.  Accetta in dono questa pietra miliare della musica in ogni sua semplice, singola, profonda parola e consideralo come il mio  augurio più grande per il tuo compleanno, nonché  fonte di buon auspicio.

Uno splendido brano che tu avrai senz’altro indovinato, a questo punto. La canzone si intitola “Impressioni Di Settembre” e non mi importa se a giudicare dal suo titolo ho sbagliato periodo dell’anno (difatti ora siamo a novembre ormai concluso) io  voglio dirti dal cuore che mi piace spesso immaginarti così, esattamente come recitano  riga dopo riga le parole della canzone che ti dedico.

Ciò che mi preme assolutamente sottolineare in questa festosa  ricorrenza è che per quanto mi riguarda, a vivere questi meravigliosi versi in poesia  scritti da Mogol, (il paroliere principale di Lucio Battisti) potresti essere infatti proprio TU in persona e nessun’altro all’infuori di te.

IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odore della terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare l'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda.

Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già 
il  giorno come sempre sarà.

Chissà quante volte avrai intonato tu stesso, magari personalmente commosso, questo celeberrimo pezzo imbracciando la tua chitarra acustica,  in un momento in cui tutto era diverso e la tua vita era ancora, forse, relativamente calma. Chissà quante volte i tuoi genitori dal canto loro avranno in passato ascoltato e suonato sul giradischi questa famosissima canzone, soprattutto quando erano ragazzi……

Senza scordare il significato basilare, primario di questo componimento,  che se lo si legge attentamente è decisamente emozionante, vero? Si racconta la magia letteraria scatenata dell'eco di una f0rtissima presa di coscienza che durante una passeggiata in una campagna nebbiosa di primo mattino,  irrompe decisa e vitale con tutta la sua forza interiore, facendosi sentire all'improvviso nella nostra esistenza  e lasciandoci per un attimo sbigottiti, attoniti, quasi smarriti e senza la capacità di esprimere a concrete,  precise parole ciò che abbiamo potuto provare dentro di noi.

Qualcosa che ci dona dopotutto un mare di pace e serenità che ritroviamo indubbiamente assieme agli elementi della natura (la rugiada, la terra, la campagna, il prato, un cavallo…) e nella figura maestosa finale dello spuntare del sole che giunge con la sua brillante luce a squarciare la nebbia ed infondere al cuore nuova sicurezza in ogni nuovo giorno che nasce.  Soprattutto quello che vivo al momento.

Eh già. sembra proprio essere un giorno come tanti oggi, ovvero questo “famigerato” ventisette del mese di novembre, che è di per sé testimone e memore  di una data importante  che vede appunto l’odierno inizio del tuo 23° anno di vita.

Goditi  al massimo e con piena coscienza, questi tuoi fortunati piacevoli anni pienamente giovani, ti auguro di saper cogliere al volo e con tutta l’anima  le molteplici  risorse che la tua esistenza saprà donarti in ogni momento!

Felice compleanno, principe buono, dal cuore timido e felice; a presto, “piccolo grande uomo”.

Ti voglio bene, Diego!

Elena

Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi.
Gli occhi vedono solo ciò’ che è limitato.
Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già’,
Solo allora imparerai come si vola.

Lui poteva volare, sì, più in alto. Ed era l'ora, sì, di andare a casa. Abbracciò con un ultimo sguardo il suo cielo, i magnifici campi del cielo, dove aveva imparato tante cose.

Richard Bach – “Il gabbiano Jonathan Livingston”

lunedì 23 novembre 2009

Questo è per me il modo migliore in assoluto che esista per ricordare in musica e poesia non solo una canzone famosissima che si pregia di un favoloso e decisamente commovente intermezzo di flauto traverso.

Diciamo che questo brano è più propriamente, per me ciò che, da sempre, quando lo ascolto, si collega puntualmente a un piccolo evento da non dimenticare mai.

Queste parole conosciute aggiungono sempre un pizzico di nostalgia o gioia nella mia anima, a ogni nuova occasione che ho di mettere il 45 giri di questa vecchia canzone (che possiedo su vinile originale) sul piatto del mio giradischi, rendendola subito pronta per essere suonata.

Una bellissima e romantica ballata italiana che nell’insieme, mi dona di volta in volta la magia del poter vivere e percepire direttamente nel mio pensiero “ la partenza” o “il ritornare a casa” di due speciali, giovani e coscienziose persone a me tanto care. Che proprio oggi rimettono piede dopo una lunga assenza, nella loro amata città natale. Questi ragazzi si chiamano Luca e Diego.

Buon rientro e bentornati cuoricini! Vi voglio bene!

La vostra Elena

CASA MIA
Torno a casa
siamo in tanti sul treno
occhi stanchi
ma nel cuore il sereno.
Dopo tanti mesi di lavoro
mi riposerò,
dietro quella porta
le mie cose io ritroverò
la mia lingua sentirò
quel che dico capirò.

Dolce sposa,
nel tuo letto riposa
al mattino
sai di avermi vicino.
Apri la valigia c'è il
vestito che sognavi tu,
guardati allo specchio
tu sei bella non levarlo più,
nostalgia che passa e va
fino a quando durerà.

Casa mia
devo ancora andar via
non chiamarmi
io non posso voltarmi
porto nel mio sguardo la mia donna
e tutto quel che ho
torno verso occhi sconosciuti che
amar non so
Questa volta chi lo sa
forse l'ultima sarà.


P.s.: La copertina del 45 giri che possiedo io in casa è proprio quella che vedete qui sopra in questo filmato. E anche la canzone che potete sentire. Solo che la mia copia risente decisamente di tutte le volte che è stata suonata, non solo da me ovviamente. E proprio stamattina pensando al vostro ritorno, cari Luca e Diego, non posso fare a meno di suonarla per l'ennesima volta da quel disco, che porta in sé gli inevitabili "graffi" e segni dell'usura e del tempo che passa, assieme a tutta la calda emozione che sto personalmente provando proprio in questo momento. Bentornati ragazzi, ve lo dico col cuore!!!!

Elena

domenica 15 novembre 2009

O deliziose “mele verdi” buondì.

Stavolta mi è piaciuta l’idea di pensare alla frutta nel salutarvi, con particolare riferimento alla mela verde, come avrete appena letto. E capirete da soli perché ci siete anche voi nella mia mente come riferimento oggi quando ho scritto “Mele Verdi”. Questo per due principali motivi che dico subito. Uno. Perché sto aspettando con santa pazienza questo Natale per poter aprire in tutta regolarità lo strepitoso cofanetto beatlesiano che avevo previsto di comprare e che mi sono fatta arrivare da Liverpool su ordinazione. Immaginerete bene che la mela verde ultimamente va incredibilmente di moda in casa mia, naturalmente come inconfondibile simbolo della casa discografica dei Fab. 4, la Apple Corps. Due. “Le mele verdi” se non lo sapete è pure stato anni fa nella musica un gruppo di bambini e ragazzini che incideva sigle di cartoni animati ed era piuttosto di moda alla fine degli anni Settanta e i primi anni degli Ottanta. Più specificatamente questi bimbi andavano di moda nelle sigle dei cartoni quando ancora non era comparso sulle scene il mito Cristina D’Avena che negli anni successivi avrebbe spopolato soppiantando tutti in questo campo. Tra le sigle interpretate dalle Mele Verdi non posso non citare, a questo, punto tre pietre miliari in voga tra i ragazzini della mia epoca. “Sandybell”, “Mademoiselle Anne”, e ancora “Woobinda” incisa in fantastica collaborazione con Riccardo Zara, per intenderci, l’uomo che dava magnifica voce alla conosciutissima sigla del cartone animato “L’Uomo Tigre”.

Tornando a noi, come andiamo lì, che mi dite di bello? Pensate, che ho saputo solo ieri sera tardi dalla tua pagina di Facebook, Luca che tornerete fra una settimana, ma questo non mi pesa, non avrò tempo di sentire la vostra mancanza per sette altri giorni, anzi vi auguro buon proseguimento di lavoro. Perché tra una cosa e l’altra anche io adesso sono quasi come voi, cioè impegnata più che mai.

E vi dico che non lo avrei forse nemmeno saputo che tornate fra sette giorni se non mi avesse avvisato Beatrice con un messaggio. Questo per farvi capire che è quasi una settimana che non mi muovo da casa tranne per recarmi al lavoro al mattino. E di conseguenza, nonostante sia a casa ho pochissimo tempo per tenere contatti con amici e anche solo per accendere il computer. Le lezioni che ho cominciato a dare al ragazzino che fa il chitarrista mi portano via un sacco di tempo nonché parecchia energia nell’aiutarlo a studiare. Di solito finisco molto tardi, mercoledì, dopo il lavoro ad esempio ho cenato che erano quasi le nove di sera e quando sono andata a letto mi sembrava di morire francamente, ero stanchissima.

In effetti come supponevo, soprattutto Andrea (il chitarrista) va seguito passo dopo passo, ne ha un bisogno tremendo, e i professori, giustamente lo stanno caricando di compito a casa e verifiche in classe per prepararlo bene al primo esame della sua vita, quello di terza media. Però a parte il fatto che è comunque decisamente impegnativo dare lezione anche per me, io lo faccio volentieri. Dopotutto è una cosa che si rivela utile pure per me stessa. Perché si ripassano concetti già appresi imparando cose ancora più moderne ed aggiornate e si coglie allo stesso tempo l’occasione per chiarirsi eventuali dubbi. É proprio vero, tutto quello che si sa non è mai sbagliato e serve sempre essere a conoscenza di un po’ di tutto nella vita.

Con Andrea mi trovo bene devo dire, la sua mamma mi dice che in classe è tremendo solitamente. Eppure io, anche se lo conosco poco o nulla, finora, posso invece descrivervelo come un ragazzino molto rispettoso, educato, timido, assai buono in fondo, un giovane sguardo sormontato da una particolare acconciatura battistiana di capelli biondicci, crespi e gonfi che ti osserva spesso silenzioso, sorridendo ogni tanto, con due grandi occhi scuri, espressivi e luminosi allo stesso tempo.

Lo vedo attento a prendere appunti in modo ordinato sul suo quaderno e interessato alle mie spiegazioni. Fa anche domande sulla lezione in corso talvolta, e questa mi sembra una cosa positiva, un ottimo inizio. Non è male, da quando è sotto il mio controllo si applica; forse ha solo bisogno di essere aiutato a parte, con pazienza da una persona che gli dia una mano, lo capisca e sia estranea alla scuola e anche alla sua famiglia. Ed è probabile che sia incoraggiante anche per lui non essere considerato un elemento negativo, cosa che forse lo ha sempre penalizzato sinora. Deve sentirsi seguito nello studio. Ed è ciò che cerco di fare io, al massimo delle mie possibilità.

Ma credo che anche lui si trovi bene con me. Vi dico che la sua mamma, già quando è venuta a prenderlo a casa mia dopo lo scorso giovedì il suo secondo giorno di “doposcuola” da me mi ha detto: “Sono sorpresa, mio figlio non è mai venuto a casa sorridendo per aver fatto tutti i compiti che fino alla settimana scorsa se poteva evitava in tutti i modi: Ieri sera sembrava contento, entusiasta e mi ha persino raccontato su cosa si svolgeva il suo compito. Non è mai successo questo." Incredibile!!!! Speriamo di continuare così. Andrea adora la musica, perché ho capito che questa è la gioia più grande della sua vita (così come posso confermare questo per me) e merita di riavere la sua chitarra, sono ben lieta di dargli una mano incoraggiandolo e dandogli fiducia. Perché so che ce la può fare e anche lui deve credere in sé stesso.

Gli ho fatto capire con dolcezza che la scuola richiede in ogni caso impegno, è importante, a prescindere da qualsiasi materia che non ti piace, su cui ci si deve applicare di più, un sacrificio che alla fine se ci metti impegno fai con soddisfazione perché sai che avrai risultati positivi. E gliel’ho fatto comprendere con due domande come queste. Gli ho parlato e gli ho detto con dolcezza così: “Senti Andrea, ragioniamo un attimo. Dici che non ti piace studiare e che la musica è la tua vita e posso capirlo. Ma come farai a scrivere per esempio il testo di una canzone quando qualcosa o qualcuno ti ispirerà e magari avrai voglia di esprimere e comporre musica con la tua chitarra, se, tanto per dire non potenzi prima di tutto bene l’uso della lingua italiana o straniera a questo scopo. Se non sai innanzitutto come esprimere un’idea in maniera corretta e convincente, così che tu possa arrivare immediatamente a dare emozione al cuore della gente che ti ascolta? E se un domani dovessi diventare ricco e famoso (cosa che ti auguro) dovrai di sicuro essere in grado di rispondere correttamente, in modo pertinente a un’intervista che i giornalisti potrebbero indubbiamente porti in merito a quello che fai, alla tua musica, al tipo di persona che sei nella vita no?!!!!!". Credo che queste parole lo abbiano confortato convinto e aiutato a riflettere definitivamente e ad impegnarsi seriamente sul problema scuola, perché subito dopo che ho detto così mi ha guardato stupefatto, con la bocca aperta. Del resto se voglio che studi bisogna anche motivarlo seriamente, dargli un obiettivo in base a quello che maggiormente apprezza, questo ragazzo, per convincerlo a studiare seriamente, no? Voi cosa dite?

É ancora presto per dirlo, ma vi garantisco che secondo me questo mio ragionamento è stato importante. Già si vedono i primi cambiamenti, vedremo come procede prossimamente.

Ciao ragazzi, vi saluto caramente. Meno male che ho avuto tempo di scrivervi almeno oggi perché sono veramente occupatissima, do lezione anche il sabato pomeriggio e ho avuto a malapena il tempo di farti gli auguri per il tuo onomastico Diego, sperando sia stato il più bello che tu abbia mai vissuto. Un appuntamento a cui non avrei mai mancato per nulla al mondo.

Non so se durante la prossima settimana vi scriverò tenerezze, perché sarà ancora più intensa densa di appuntamenti tra lavoro e lezioni. E se questa settimana il tempo è stato pochissimo, a partire dalla settimana ventura il tempo che potrò dedicare al blog sarà di sicuro ancora meno. Ma non vi dovete allarmare ciò non significa che nonostante i seri impegni presi da parte mia io non pensi a voi, che abbia esaurito i milioni di idee o cose che ancora in serbo da raccontarvi nella mia pagina. Non vuol dire che non ritrovi comunque la vostra musica in ogni mio momento di vita. Tantomeno che vi abbia “spodestato” dal mio cuore. No eh, questo mai!

Un abbraccio bianche tortorine canterine statemi bene, vi saluto! Mi raccomando, siate carichi e “tenete botta” (espressione tipica reggiana che dice spesso Luciano Ligabue, mio conterraneo, il famoso rocker di Correggio) e avanti tutta che il rientro in patria per voi non è lontano!

A presto, vi voglio bene.

Elena

venerdì 13 novembre 2009

13/11/09: La Chiesa liturgica ricorda oggi San Diego di Alcalà.

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Nell' arco della propria vita ciascuno di noi si trova a vivere immense   emozioni, spesso talmente grandi da essere destinate a sopravvivere in eterno alla terrena distruzione delle cose o alla morte delle persone.

Nel mio doveroso ricordo odierno del tuo onomastico non dico ti meriteresti dunque la vita di una stella poiché sarebbe troppo lunga. Non ti auguro di avere neanche l’esistenza di un qualsiasi fiore poiché invece  sarebbe per te cosa assai breve e  fugace.

Ma ti possa giungere sincera, la speranza che il tuo cuore riesca quotidianamente a rappresentare  della stella il maggior momento di splendore nella notte. E  che anche del  fiore più semplice lui sia sempre in grado di emanare  tutto il dolce profumo.

Tanti sentiti auguri, piccolo grande Diego.

E

“San Diego di Alcalà predicò nelle Canarie e partecipò al giubileo  a Roma durante la peste, dove si prodigò per aiutare la gente.”

 

lunedì 9 novembre 2009

Stelle luminose del cielo,

buonasera! Sto di nuovo qua con una certa fretta, ma non posso fare a meno di informarvi quanto basta su quello che mi è accaduto questo pomeriggio e che mi ha inevitabilmente e gioiosamente riportato ancora a voi col pensiero anche nel momento in cui non l’avrei mai detto….

Luca e Diego: Che accade donzella?

Beh ragazzi, già vi ho spiegato tempo fa che solitamente nel pomeriggio quando non lavoro, do volentieri una mano ai ragazzini delle medie e delle superiori a fare i compiti quotidianamente quando sono in difficoltà, ve lo ricordate?

Perfetto, proprio oggi pomeriggio infatti ho fatto conoscenza con un nuovo ragazzino che non è mai venuto a lezione prima d’ora, e comincerà da domani le sue lezioni di ripetizione. Io ho il compito di sorvegliarlo e seguirlo di volta in volta, pazientemente, durante l’esecuzione dei compiti. Si chiama Andrea, ha quasi 15 anni e sta attualmente ripetendo la terza media per il secondo anno. L’anno scorso non era seguito da nessuno, a quanto mi dice la mamma, si applica poco e non ha voglia di studiare. É stato bocciato l’anno scorso e aveva una pagella disastrosa. Quest’anno la cosa è diversa, da domani in poi vedrò di fare dal canto mio il possibile per fargli prendere questa “spinosa” licenza media.

Sapete cos’ha di insolito il mio nuovo studente, il secondo che stia seguendo in questo periodo, separatamente e a turno di orario differente? Innanzitutto ha una pettinatura cotonata, foltissima, bionda lanosa e riccia riccia, un cespuglio naturale di capelli crespi ammassati a forma sferica, molto simile a una grande star. Insomma è un creativo. Fate conto di vedere i capelli di Lucio Battisti all’apice del suo successo, nella metà degli anni 70 non ho dubbi che avrete immediatamente presente di che tipo di pettinatura stia parlando. Beh, la capigliatura di Andrea è uguale a quella del sempre grande Lucio. E già per questo, nonostante la sua timidezza mi è simpatico il mio nuovo futuro studente. Seconda cosa, sapete che è emerso dal nostro primo colloquio di conoscenza di oggi? Andrea odia la scuola, ma ha una sola grande passione, in cui mette il cuore e cioè la musica. Indovinate poi che strumento suona? Credo non sarà difficile per voi capirlo….Eh eh, bravi, Andrea suona proprio la chitarra che è il suo amore più grande. E difatti, oggi mentre si parlava per conoscerci reciprocamente lo vedevo attento ad osservare la mia catenina. Sulle prime non ci ho pensato, manco mi ricordavo più di avere costantemente sul petto il ciondolo a chitarra appeso in bella vista. E in effetti lo guardava affascinato, mi ha chiesto se anche io amassi la musica con un grande ma timido sorriso e io gli ho risposto di si. Poi ho dato l’idea alla sua mamma, (tanto perché così il ragazzino si applica di più nello studio, è una buona scusa, proprio quello che voglio cercare di fargli fare) di regalare anche a lui il famoso ciondolo in oro, perché ho visto che ne è rimasto colpito. E la mamma si è vista d’accordo con me, solo che questo regalo gli arriverà solo ed esclusivamente quando avrà in mano il documento che attesta la sua licenza media.

Per il momento Andrea è in punizione, suona la chitarra elettrica, ma finché non si mette a studiare come si deve, almeno quel tanto che basta per avere la sufficienza in tutte le materie, lui la chitarra non la vede più. Giustamente i suoi genitori sono stati inflessibili visti i recenti disastrosi risultati scolastici. E hanno ragione secondo me, perché la scuola è la scuola. É anche vero che non tutti si è geni, ma ciò non toglie che almeno un minimo di conoscenza generale sia indispensabile per chiunque al giorno d’oggi, anche per chi ama la musica.

Il mio prossimo obiettivo sarà dunque quello di far sì che ad Andrea venga riconsegnata al più presto la sua chitarra e poi che riesca a conquistarsi la medaglietta d’oro identica a quella che abbiamo noi. Però lo deve dimostrare, anche da parte sua un po’ di sacrificio ci vuole, e se lo deve meritare il suo premio. Io sarò buona, paziente e comprensiva quanto volete, come è sempre successo con tutti gli altri ragazzini che ho aiutato con cui sono rimasta tuttora in contatto anche al di la delle lezioni. Però se mi fanno perdere la pazienza perché non ripassano o non si applicano (difficile che capiti, ma succede) mi arrabbio anche e faccio bene, altrimenti è inutile che vengano a chiedermi aiuto, voi cosa dite?

Ce la farò ad aiutare ad Andrea in questo suo antipatico impegno? Vedremo, io ci provo con bontà e dolcezza, ma molto deve arrivare anche da lui. Staremo a vedere. Per conoscerlo meglio e farlo distrarre alcuni minuti tra una lezione e l’altra, gli parlerò prossimamente anche di voi e della musica, senza dimenticare i più grandi chitarristi di ogni tempo. Vediamo cosa mi dice in proposito. Tanto perché Andrea mi conosca, si fidi, collabori, non abbia timore di me, cercherò di fare in modo che si lasci alle spalle la sua timidezza. É importante instaurare un dialogo, se lo devo aiutare, è bene che lo conosca meglio come carattere e procederò in tal senso con tatto e delicatezza, questo non è un problema, sono brava a socializzare con le persone.

Ragazzi, vi sembrerà strano ma conoscere questo chitarrista in erba quindicenne mi ha inevitabilmente portato a pensare indirettamente anche a voi, con un affettuoso sorriso sincero.

Non so quanto avrò tempo di scrivervi nei prossimi giorni, dato che quando non lavoro avrò tutto il pomeriggio impegnato con i due ragazzi a orari differenti nello svolgere il compito a casa, ma se riesco voglio essere libera per le 18. Sarà più facile che sarò in grado di compilare il mio blog il sabato mattina andando avanti. Vedremo come va. Basta organizzarsi. Nella mia giornata faccio sempre il possibile per dare spazio a tutto. Vedremo se riuscirò con successo in questo mio intento. Voglio continuare a concludere la mia giornata accanto al vostro cuscino, col sorriso sulle labbra e farò di tutto perché questo accada!

Fatemi gli auguri voi che siete i miei beniamini per favore per questa mia nuova sfida, ne ho bisogno, sono sempre bene accetti, anche se io mi considero una persona forte e ho fiducia in ciò che so fare, speriamo vada bene anche con Andrea esattamente come è successo per la miriade di ragazzini che hanno chiesto il mio aiuto negli ultimi anni.

A presto tesori, ci sentiamo! Vi darò notizie sul mio nuovo, bizzarro studente-chitarrista non appena possibile.

Un abbraccio forte forte a ciascuno ed entrambi!

Elena

Buongiorno aquilotti,

e buona settimana!!!! Mamma mia quanto mi manca il mio scritto quotidiano, il mio pensiero per voi! Eppure non ho sempre tempo materiale a disposizione per farlo oppure ci sono giorni in cui l’ispirazione per scrivervi mi manca del tutto, proprio non si affaccia per nulla alla porticina della mia mente.

Ok, comunque ora sono qua pronta a dar voce all’ennesimo pensiero. Voi tutto ok? Cominciate a sentire il profumo del ritorno a casa vero? Immagino. Intanto ho preparato il mio vecchio disco con la canzone Casa Mia, ma sto aspettando di poterla suonare non appena saprò che siete tornati. Perché già so che ve la dedicherò non solo questa, ma mille altre volte ancora.

Non mi arrischio a suonare più di tante volte un disco, ben sapendo poi che la mia copia su vinile che ho a disposizione di questo successo è stata particolarmente vissuta e non è una canzone uscita ieri; è stata già suonata parecchie volte da chi è venuto prima di me. Però una volta o due l’anno si può fare, pulendo bene il 45 giri. Lo so, il suono è quello che è in alcuni punti consumati dei solchi, però il mio giradischi stereo suona benissimo e sa riprodurre con la dovuta magia anche le imperfezioni, quando presenti. Credo che quell’accenno di flauto traverso tipico di questa canzone malinconica ma bellissima, suonato direttamente dal vinile non abbia pari.

Sapete, confettini, ci tenevo poi a raccontarvi, l’altra sera mi è capitato di pensare senza volerlo di nuovo a voi mentre guardavo il programma di Carlo Conti che si intitola “ I migliori anni” in onda in queste settimane.

Come mai? Ve lo spiego subito. A un certo punto, vuoi per caso fortuito, vuoi per ennesimo segno del mio destino, il popolare conduttore toscano mi annuncia la presenza di un nome di artista che con ogni probabilità è stato dimenticato dai più, e sparito, purtroppo troppo presto dal mondo della musica. Nome che però io non avevo mai scordato. Così come la sua canzone che mi piaceva molto.

Si tratta di Cinzia Corrado, la vincitrice del girone delle “Nuove Proposte”. Così veniva denominata allora l’odierna sezione “Giovani” che voi ben conoscete. Lei vinse Sanremo nel lontano 1985, con una canzone che ricordo molto bene e che si intitolava Niente di Più. Ma sparì (ingiustamente) quasi subito dalle scene per circostanze a me ignote. Non so come mai, tuttavia, questa ragazza leccese pur avendo fisico, voce e presenza scenica, è diventata una meteora ben presto. E non ha più calcato il palco sanremese e tantomeno si è vista altrove in TV a parte i primi show post Sanremo dell’epoca. Non ho mai più visto Cinzia. Né l’anno successivo, in cui avrebbe dovuto di regola andare tra i Big, né negli anni seguenti.


E già vedo la tua faccia sorridente Luca mentre guardi il filmato e abbassi gli occhi in un accenno di composta timidezza e mi dici: “Eh, sai Elena a quanti aspiranti artisti succede questo. Se il vento non avesse girato a nostro favore anche noi avremmo fatto forse la stessa fine, ma per noi la faccenda sarebbe stata comunque diversa, probabilmente.” E ti do ragione Piccolo Principe, comunque non è a questo che voglio farti pensare ora, perché naturalmente non è il vostro caso.

Desidero piuttosto ricondurvi al mio pensiero di quel momento in cui guardavo Cinzia cantare in TV, venerdì scorso, a quando l’ho vista comparire dopo così tanto tempo sul palco di un varietà. Sempre una bella signora con una voce stupenda, e qualche Kg in più ben portato. Guardavo lei e, sorridendo pensavo frattanto a quanto segue, in sostanza: “Chissà come sarà bello vedere magari anche Luca e Diego in TV fra una decina d’anni, in qualità di ospiti a una probabile trasmissione come questa”. E non è detto che per parteciparvi bisogna per forza sparire dalle scene, vero? Secondo me ci stareste già bene ospiti da Conti anche adesso. Fosse per me, indico una petizione e vi faccio andare. Perché voi stessi fate già parte dei “migliori anni” di un sacco di persone. Ne siete consapevoli?

Ma poi mi sono subito detta: “E perché dovrei pensare a come sarà il futuro, quando non posso fare altro che godermi con la loro musica in felicità quotidiana il presente? Perché è proprio ciò che desidero in fin dei conti. Vi auguro di veder proseguire la vostra carriera sempre sulla cresta dell'onda. Come è giusto che sia.

Che possiate in definitiva continuare a essere di persona, e soprattutto in musica, il mio presente, così come lo siete egregiamente, con molto affetto già da quasi due anni.

Grazie ragazzi, vi voglio bene, ci sentiamo!!!!

La vostra affezionatissima Elena

venerdì 6 novembre 2009

Buon pomeriggio carissimi,

come state? Oggi la giornata non è delle migliori, decisamente inglese, o per meglio dire uggiosa! Eppure io la trovo bellissima. Piove costantemente qui. Una pioggia fredda, trasparente regolare, insistente. Ma assai tenera se ascoltata in perfetto silenzio. Mi piace da sempre, fermarmi ad ascoltare il ticchettio musicale e straordinariamente rassicurante proprio della pioggia quando cade in questo modo. Voi direste subito, giustamente che “il cielo è grigio piombo”, e posso confermare visto che sopra casa mia stazionano da ieri sera diverse nuvole gonfie di pioggia che non accenna a scemare. Ma questo non mi da fastidio. Tantomeno mi rattrista. Anzi, il contrario forse. É fantastico, sapete, per me in questi momenti appiccicare il naso al vetro appannato della mia finestra tenendo frattanto le mani sul termosifone tiepido e fermarmi ad ammirare con lo sguardo le numerose pozzanghere continuamente solcate da minuscoli cerchi di pioggia che seguita a cadere.

In questo stesso momento, per dovere di cronaca, la mia cagnolina più giovane è entrata improvvisamente nella mia stanza. É riuscita ad aprirsi un varco spingendo appena, con l’aiuto di una zampina, la porta della mia camera, fino a poco fa socchiusa, e ha appena trovato posto accanto a me, appoggiando lievemente il suo musetto stanco sui miei piedi uniti e posati sul pavimento. Non ci ha messo molto ad addormentarsi profondamente rimanendo in tale posizione, è così tenera! Doveva essere proprio stanca!!!!

Fra poco sarà pronta la mia tazza di tè caldissimo, fatto sul momento. Oggi ho scelto l’aroma alla pesca, tra le mie preferite in assoluto, sto aspettando di poterci mettere dentro un cucchiaino da caffè pieno di miele. E dare concreta via libera ancora una volta ai miei sogni…….

E da lontano, si elevano nitidi al cielo, sicuri, i versi di un clamoroso successo dei tedeschi Scorpions. Holiday, canzone che è già fiera dei suoi trent’anni. Klaus Meine, il loro cantante, cita alcuni versi famigliari che mi fanno inevitabilmente pensare a voi due, ragazzi. E che dice così:

Let me take you far away you’d like a holiday….”

(Lascia che io ti conduca lontano, dove ti piacerebbe trascorrere una vacanza…)

Trovo tutto magnifico in questo pomeriggio di pieno autunno, il primo in cui riesca ad avvertire in concretezza la gioia di un vostro ritorno non lontano e ricco di novità inimmaginabili. Questa è stata inoltre una giornata per me di grande impegno professionale che ha dato ottimi esiti su tutti i fronti. Giornata che è sicuramente culminata nell’euforia più positiva e grande che c’è non appena ho avuto la testimonianza che avete avverato il mio desiderio, siete stati a vedere il Big Ben, come vi avevo chiesto qualche settimana fa!!!! Ho visto la foto che ritrae la grande Torre di Londra. E non ho parole. Ancora non ci credo ma voglio lasciarmi comunque cullare da questa inaspettata sensazione di frizzante, positiva felicità che vivo anche per merito vostro. Percezione costante che riempie il cuore, lo distende, lo valorizza, lo gratifica squisitamente.

Grazie, ragazzi, grazie ancora una volta dal profondo sinceramente commosso dell’anima mia non solo per questo piccolo gesto inconsapevolmente compiuto da voi di recente durante il vostro soggiorno londinese. Grazie per avermi fatto pensare anche solo per un attimo che per voi valeva la pena vedere il Big Ben anche in nome e per conto mio. Perché so di essermi sentita accanto a voi in quel momento!!! Vi voglio bene! Sempre!!!

La vostra Elena

Un desiderio è una perla nascosta in un oceano infinito.

Chi ha paura d’essere battuto, sia certo della sconfitta.

(Napoleone Bonaparte)

martedì 3 novembre 2009

Buonasera fiordalisi,

come andiamo in London? Alla grande immagino! Beati voi!!!

Qui la vostra corrispondente italiana non sta ancora molto bene, l’influenza dei maialini in queste ultime 48 ore mi ha in effetti un attimo debilitato, (perché infatti il medico quando mi ha visitato ieri mattina ha proprio detto che quello che ho accusato da sabato sera ed ho contratto è quel tipo di virus detto dei suini che si sta propagando, naturalmente ce l’ho in forma leggera.

Nulla di quanto però vanno annunciando con una punta di terrore i telegiornali in questo periodo. Tranquilli, si tratta di una normale influenza che ti mette addosso febbre alta persistente, una grande spossatezza e stanchezza fisica, acuti dolori muscolari generalizzati soprattutto su collo, schiena e arti, uniti a un po’ di raffreddore, per quel che mi riguarda, tutto qui. Ma è meglio riguardarsi, il miglior segreto per guarire in fretta è prendere le medicine e fare tanta nanna. Sonni lunghi e profondi. Che non guastano mai quando si è ammalati. E il mio di sonni è da tempo ancora migliore ed efficace in compagnia del vostro morbido cuscinone che non mi lascia mai e mi permette di crollare sicura, quasi subito, tra le braccia di Morfeo.

Se vado avanti così vi dico che conto di tornare al lavoro già da questo giovedì, non prima però.

Voi, per favore, fate frattanto del vostro meglio per aiutarmi in questo intento a riacquistare la forma, soprattutto con il pensiero e la vostra musica che è per me un collaudato, ottimo incentivo personale e morale al ripristino della piena salute. Un abbraccio a tutti e due. Ciao pietre preziose. Fate i bravi, anche se questo lo posso immaginare. É ormai inutile dirvelo ancora alla vostra età.

La vostra malaticcia Elena

P.s.:

Saluti cari ed emozionati anche dalla mia piantina tutta speciale che si chiama come voi. Sapete che sta crescendo e lavorando a vista d’occhio???? Sono sbalordita!!!!! Dal momento in cui l’ho messa ad abitare nello studio con me, saranno si e no circa dieci giorni, le foglie si sono ingrossate, fatte ancora più forti, verdeggianti, aperte e si lanciano ansiose e sane verso l’alto!!!! Sonohra è assai desiderosa di vivere e diventare grande più che mai!!!! Sta meglio lei di me in questi giorni direi. Procede bene la “ragazza” sono contenta. Con tutta la musica varia che si sente poi in questa stanza, era il minimo che potesse fare. Non le occorrono solo un ambiente adatto, poca acqua e luce. Ci scommetto quello che volete. Evidentemente gradisce tutto questo e come!!!!

Magari mi sbaglio ragazzi però vi dico che sono troppo convinta da sempre che anche le piante, in quanto esseri viventi, sono intelligenti come gli animali e come noi, hanno stati d’animo seppure con determinate limitazioni. Qualcosa mi dice che pure loro provano emozioni, gioiscono e soffrono, chiedono cure e affetto come qualsiasi altro essere che viva. E la mia pianta che c’è qua adesso, se la poteste vedere è la giovane prova concreta di quanto affermo….

‘Notte cucciolini!!!!

domenica 1 novembre 2009

Buongiorno pulcini,

posso presentarvi oggi un mio morbidissimo e fedele amico? Si chiama Nicky ed è il mio orsetto preferito. Me l’aveva regalato a Natale uno dei tanti ragazzini che venivano a lezione da me negli anni scorsi. E diceva di averlo trovato con una manina immersa in un vasetto di miele. Purtroppo in questa foto non si distingue bene, però vi garantisco che questo orsetto indossa da sempre un maglioncino da inverno fatto di vera lana nocciola intrecciata, che è una meraviglia…..

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Che ne dite, carino vero? Mi fa sempre un sacco di compagnia!!!! É semplicemente un amore!!!!

Ieri sera non sono stata molto bene, sono andata a letto presto avevo la febbre a 38 e mezzo, mi spiace molto perché quest’oggi pomeriggio avevo in programma di andare a trovare la mia cara amica Simo84 ma è meglio che rimanga a casa al caldo, non mi arrischio a portarle l’influenza con tutti i pericoli che girano ultimamente.

Avrei dovuto portarle un pensierino oggi, pazienza; la cosa è solo rimandata a breve termine. Finché non sarò in grado di consegnarglielo di persona (cosa che farò sicuramente non appena starò meglio) mi occuperò personalmente di curare temporaneamente il regalino per la mia amica. A presto patatini. Statemi bene almeno voi e riposate un po’ che lo meritate. Bacio grande e ancora una volta buona domenica!!!!

La vostra affezionatissima Elena