martedì 31 marzo 2009

Ragazzi,

oggi non so come dirvelo eppure sto vivendo una delle giornata più incolori, insapori, insipide ed insignificanti della mia vita. Non è successo nulla di particolare, eppure mi sento nervosa da morire come mai era successo prima. Basta davvero un niente a farmi scattare di fastidio anche tra tutto ciò che mi piace e che di solito mi da gioia. Tutto e tutti, senza distinzione paiono oggi irritarmi al limite dell’insopportabile, veramente!

Luca: “Hey donzella, scusa se anche dall’altro capo del mondo mi intrometto ancora una volta mentre redigi il tuo consueto post. Hai forse dimenticato che tu stessa hai scritto tempo fa su questo sito che Rossella O’Hara disse: - domani è un altro giorno??? - io e mio fratello non ce ne siamo per niente dimenticati sai? Cosa aspetti allora a mettere in pratica questa frase ed attendere un nuovo giorno riconquistando almeno una meritata notte di serenità nonostante questo non sia dei migliori, stando a ciò che dici?”

Mettiamola così, mio piccolo principe sarà il tempo atmosferico in essere su queste zone ora al momento in cui scrivo, il quale è ancora una volta grigio e piovoso, oppure ancora meglio il senso di viscida, persistente, fastidiosa umidità climatica di questo periodo che percepisci in questi momenti di malumore in ogni cosa che ti circonda e che a lungo andare riesce ad impossessarsi anche di te, si attacca irrimediabilmente accumulandosi lentamente sia nelle tue ossa che nella tua amima facendola dolere in maniera non indifferente. Però io vorrei… ecco io dentro di me avrei nonostante tutto la ferma volontà di provare comunque a dare il mio solito contributo con un messaggio di allegria. Peccato che oggi a essere sincera questo semplice gesto mi riesce il più difficile e complicato del mondo.

Sarete allora voi stessi i soli (e ciò che a voi si lega strettamente) prima della fine di questa difficile giornata a riuscire nell’oggi assai ardua impresa (che ha davvero l’aria di rivelarsi temporaneamente impossibile) cioè dipingere un aperto sorriso sul volto della sottoscritta, che appare altrettanto grigio ed incolore????

La vedo dura, comunque tentare non vi nuoce! E so che lo farete!

Già mi pare di conoscere la risposta a questa domanda, che si delinea invisibile, sicura e silenziosa, va al di la di qualsiasi possibile demotivazione personale di partenza!!!

Vedremo, comunque solo fra qualche ora quale sarà l’ardua sentenza ufficiale……

E nella mia nella stanza si udranno, come per incanto, ben presto, librarsi in cielo improvvise, libere, piene di confortante calore, leggere, le note di I Believe.

Profumate come borotalco, luminose, straordinarie, delicate come un soffio di vento. Una tenera e allo stesso tempo vitale ninna nanna a tutti gli effetti. Poi su tutto, di nuovo svetterà lei:

“Il mondo che va via”.

la frase finale di questo vostro brano che sarà ascoltata per l’ennesima volta a occhi chiusi e favorirà in tutta la sua benefica forza la dolce ricomparasa di pochi, rapidissimi ed eterni indimenticati dolci secondi della mia vita. In un istante essi riprenderanno inaspetttata forma, diventando una vivida, tangibile, concreta realtà.

lunedì 30 marzo 2009

Oggi vi ho ritrovato qui…

Cari Luca e Diego,

sto ascoltando, giusto prima di andare a letto, proprio adesso, questa bella canzone dei Nomadi che si intitola L’auto Corre Lontano Ma Io Corro Da Te”. incisa all’inizio della loro carriera, più precisamente nell’ormai lontano 1969.

É sempre stata una delle mie canzoni preferite in assoluto e meno celebrate del gruppo italiano tra i più longevi che esistano ancora oggi, il quale ebbe come forse sapete, ha i natali a Novellara, paese immerso nella campagna reggiana (nonché teatro dei miei studi superiori) esattamente collocato a soli 10 Km da casa mia.

Mi sembra ancora più bella stasera questa melodia, anche se non è certo una delle loro canzoni più conosciute. La voce di un allora ancora giovane Augusto Daolio è già comunque un inconfondibile e particolarissimo marchio di fabbrica che si sposa perfettamente coi miei pensieri ora.

Se vi chiedete dove diavolo sono riuscita oggi ad avvertire ancora una volta la vostra forte presenza avete subito la risposta pronta; vi ho riscoperti nella pacata e dolcissima voce del compianto ex leader dei Nomadi, Augusto Daolio la quale si esprime nel mio esempio con questi versi che sanno di tenera nostalgia:

Io sto guidando verso il sole dove vado non so
scivola la strada e scompare dietro me,
guardo i fili del telefono, vorrei telefonare a te,
l'auto corre lontano, ma io corro da te.
Aspetta una nuova vita non c'è posto per te,
purtroppo in fondo nel mio cuore il posto c'è,
lo sapevo ora piango, tu ritorni ancora in me
l'auto corre lontano, ma io corro da te.
Io guardo i fili del telefono vorrei telefonare a te
l'auto corre lontano, ma io corro da te.

Buonanotte tati, scappo, vado perché comincia a essere tardi, lasciatemi il tempo di sentire i Nomadi ancora una volta poi vado dritta dritta a dormire!!! Vi abbraccio forte e vi auguro sinceramente il migliore dei riposi!!! Bacione!!!

Elena

Grazie…

ORATE2

 

Ieri, 29 marzo 2009

Per la nostra allegria,

per le mille risate,

per la piacevole compagnia

profusa in una  piovosa

domenica  di fine  marzo 

da ricordare sempre

con gioia, sognando voi….

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Elena

together with

Daniela,

Simona and

Tania

sabato 28 marzo 2009

Cari Luca e Diego,

in questi ultimi giorni, complice evidente la vostra recente partenza per L’Amrerica Latina, mi è capitato più volte di usare a mia volta una parola particolare e ben definita nel proprio ampio significato, cioè “lontananza”.

Ma che cos’è davvero la lontananza per me, personalmente? Ci sto pensando bene proprio oggi e volevo condividere con voi questo ennesimo pensiero.

Nel senso immediato e più superficiale del termine, posso capire, forse, ci sta bene anche quella che c’è tra me e voi adesso; tuttavia, già l’ho sottolineato, si tratta solo, ai miei occhi di una condizione puramente fisica e materiale che non descrive certo il significato primario e più profondo che io posso dare a questo vocabolo. E sapete bene che io uso spesso e volentieri la mia pagina Internet dedicata a voi per raccontare nel contempo agli altri quello che io sono e di solito quando esprimo un pensiero mi devo spiegare bene, vado oltre le apparenze.

Per me la vera lontananza, quella che fa davvero male all’anima non è tanto nella distanza chilometrica tra un luogo e un altro, bensì è altrove. In che senso? Ve lo spiego subito.

Pensate a tutte quelle persone che abitano in paese qui a Reggiolo o per restringere ulteriormente la cosa anche solo a due case di distanza da me ma che riesco, con mio grande rammarico a vedere pochissimo, davvero di rado; così tanto che in confronto incontrare voi ai concerti cui sono andata e in radio in questi ultimi mesi, mi sembra proprio di frequentare una compagnia di amici, proprio quella che ho sempre sognato, veramente!!!

Ovvio non sto certo parlando in specifico delle amiche sonohrine, con cui bene o male mi sento tutte le settimane e sono una diretta conseguenza piacevolissima dell’aver conosciuto voi.

Io includo, senza fare nomi tutte quelle persone in generale (famiglia esclusa) che mi sono fisicamente vicine, mi conoscono benissimo da sempre che rispetto a me sono normodotati e hanno maggiore autonomia e indipendenza nella vita, che conoscono la mia situazione e sono ben consci del fatto che magari mi piacerebbe scambiare due chiacchiere per incrementare sotto molti punti di vista la mia vita sociale più ristretta rispetto a molti altri. A volte vorrei uscire molto più spesso di quanto già faccia. So che mi farebbe bene stare anche con loro qualche volta, magari senza mia sorella obbligatoriamente dietro a me a vigilare ovunque io vada.

Ma nonostante sappiano molto bene tutto questo non si fanno mai vive, o all’occorrenza si celano immediatamente dietro una frettolosa scusa di circostanza che odora di bugia e il più delle volte non giustifica nulla, anzi fa solo male e basta a me che la ricevo, capite?

D’accordo, comprendo, ognuno di noi ha la propria vita, e sappiamo bene che quella di oggi è molto frenetica per tutti, però - già però - se davvero ci tieni a una persona secondo me puoi davvero avere tutti gli impegni del mondo ma due minuti per una telefonata ogni tanto, un sorriso, una parola di conforto, purché sia detta col cuore li trovi secondo me! E invece niente!

Logicamente non posso pretendere nulla e obbligare nessuno a uscire con me se non se la sente o non ne ha voglia. Non posso certo contare neanche sul fatto che l’idea di uscire o ritrovarsi anche solo a casa mia per due chiacchiere parta sempre e solo dagli altri; più volte ho lanciato anche solo per battuta l’idea di avvicinarmi maggiormente a persone che in teoria dovrebbero essermi vicine, ma “nulla di fatto” direbbe Mike Bongiorno e gli do ragione! Che delusione!

Avete capito adesso dove vive molto spesso la vera “lontananza” tra un individuo e l’altro? Sta proprio qui in fondo, nella banale, fredda superficialità propria spesso della maggior parte dei rapporti interpersonali con determinate persone comuni, quelle che dovrebbero essere le più fidate.

Sapete ragazzi, mi è stato detto più volte anche questo: “lascia perdere la musica e circondati di persone vere”, peccato che però chi mi ha detto così non sia stato abbastanza intelligente e non ha tenuto affato conto del fatto che io stessa ho capito che le persone vere il più delle volte purtroppo sono incredibilmente distanti da te e sono molto spesso le prime a deluderti, ferirti e a farti molto male coi loro comportamenti.

Naturalmente, ogni cosa negativa cela in sé un chiaro lato positivo, in questo caso, mi sono subito consolata pienamente pensando che le famigerate “persone vere” che dovrebbero essermi così vicine secondo alcuni evidentemente non sono molto spesso minimamente degne della mia attenzione.

Sul fatto di lasciar perdere la musica non ci penso proprio ragazzi miei, questo non accadrà mai e poi mai. In linea di massima ho capito che in generale essa ci sarà sempre nella mia vita, discretamente, costantemente, indipendentemente da quello che possa pensare chiunque, non me ne frega niente perché lei c’è sempre quando ne sento il bisogno, non ho bisogno dell’intervento di nessun altro per ascoltarla.

Ovvio, non è tutto nella vita ma è splendido sapere che molto spesso si rivela un valido aiuto per rilassarsi, per riflettere, per stare bene ed essere serena con te stessa e con gli altri. Così la descriveva in una sua canzone anche John Miles:

«Music was my first love
And it will be my last
Music of the future
And music of the past
To live without my music
Would be impossible to do
In this world of trouble…»

John Miles - 1978

Questa ha il vantaggio che con le sue parole, con le note ha il potere di cullare ogni momento interiore gioioso e tenero, così come di curare e rendere quasi dolce ogni più grande dolore che incrocia il nostro cammino, fornendo risposte ai più grandi interrogativi della vita meglio di quanto saprebbero farlo le persone comuni o i più esperti psicologi strizzacervelli, che dicono di sapere tutto sulla mente delle persone ma spesso sono proprio i primi a non sapere nulla di come è una persona.

Vi voglio bene ragazzi, un bacione!!!! Grazie infinite a voi, per essere con me, sempre, dal cuore!!!!

Elena

venerdì 27 marzo 2009

Comunicazione di servizio importante….Variazione luogo pizzata Sonohrina 29 marzo c.m.


Causa impossibilità sopravvenuta a partecipare alla nostra pizzata già prevista in programma per questa domenica 29 marzo 2009 da parte di alcuni invitati

COMUNICO

che il suddetto incontro Sonohrino si terrà ugualmente, anche se a ranghi ridotti, tra i rimanenti partecipanti, nella stessa data e orario di ritrovo precedentemente già fissati, ma ci si trova tutti direttamente presso

CASA MIA

Sperando vogliano gli interessati prendere buona nota di quanto sopra comunicato porgo cordiali saluti.

Elena Balasini

Reggiolo lì, 27 marzo 2009



P.S.: Scusate tesori, purtroppo succede talvolta che la mia professione di impiegata con la tematica strettamente commerciale prende il sopravvento anche al di fuori dell’ufficio, soprattutto oggi, chissà perché!!!!

Beh, per variare ogni tanto un minimo di composta ufficialità ci sta bene anche qui col linguaggio o no? In effetti considero questo blog una cosa a cui tengo molto, decisamente seria quindi, ben venga!!! E spero piaccia anche a voi!!! Bacione!!!

Elena

giovedì 26 marzo 2009

I Ragazzi Con La Chitarra 

Si deve avere un amico invisibile a cui parlare

nelle ore silenziose della notte

e durante le passeggiate nei parchi.

K. Gibran

 

mercoledì 25 marzo 2009

X Factor…..

Cari Luca e Diego,

a dire il vero non sono per niente fan di X Factor, non ne ho mai visto una puntata e mi guardo bene dal fare una cosa simile anzi, non ho vergogna a dire tranquillamente che non sopporto neanche sentire nominare il genere Reality Show sotto tutte le sue forme.

Secondo la sottoscritta (questa è una semplice opinione se ho torto o ragione sarà chi legge a giudicarlo) la TV ha cominciato in parte a patire una lenta ed inesorabile vergognosa agonia nel momento in cui questo tipo di programma è comparso sugli schermi, ahimé una decina di anni or sono.

Spesso mi chiedo che fine abbia fatto la TV seria e impegnata di una volta e mi pare si capisca ne sento la mancanza no?

Ripeto, odio a morte X Factor ma per voi Sonohra, visto che è stata questione di circa tre minuti, un’eccezione felice l’ho fatta ieri sera e oggi pomeriggio in replica, limitata strettamente al punto in cui siete comparsi voi, portando l’armonia, energia e frizzante vitalità che vi caratterizza.

Non ho torto, su questo punto, i gigli siete voi e questa ennesima prova lo straconferma; per mio conto i complimenti li faccio a voi non a quelli di X Factor, perché voi siete venuti dalla gavetta vera e propria, il successo lo avete sognato ma anche sudato con anni di gavetta non vi siete serviti di una mera trasmissione come si osa fare oggi, un po’ come gli attori di adesso che vengono scelti in seguito, magari, alla banale comparsa al Grande Fratello che non insegna nulla! Che tristezza!

Voi invece siete l’opposto sorprendente in musica, un po’ come gli attori TV famosi di una volta che difatti venivano da lunghi anni di gavetta in teatro e che di conseguenza richiedevano vera e propria preparazione!!!!

Non vi nascondo che il pensiero più tenero che ho avuto durante quei tre minuti in cui ho potuto vedervi ascoltandovi tra i partecipanti del programma è stato quando la mia mente inspiegabilmente ha rievocato subito una bella poesia di Giovanni Pascoli che mi è sempre piaciuta e che ricordo ancora a memoria perfettamente, parola per parola, nonostante l’abbia studiata da quasi vent’anni, me la riscrivo qua a mano così la memoria si esercita!!!

Chissà come musichereste voi questi leggendari versi pascoliani quelli de “La Mia Sera”, me la immagino la vostra melodia di sottofondo pura, romantica fatta di accordi semplici e ben studiati, rigorosamente “unplugged” magari, solo così, chitarra classica, pelle, sensazioni e cuore, non mi pare una brutta idea; come giocherebbero entrambe le vostre voci esperte destreggiandosi tra le sette note, incrociandosi in mille colorate acrobazie naturali con lo scopo di impreziosire questi versi. Ah che bello!!!!

LA MIA SERA
Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! Che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
É, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Nè io ... che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don ... Don ... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! Sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra ...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era ...
sentivo mia madre ... poi nulla ...
sul far della sera.

‘Notte tati, a presto!!!

Elena

Pubblicità.....

Un papà deve partire per un lungo viaggio di lavoro...saluta la figlioletta...e al suo arrivo trova un fusillo Barilla in tasca che lo riporta con la mente a casa...

Eh si, sono passati tanti anni, belli quei tempi, me le ricordo bene quelle immagini!!!! Ci sono state tante varianti ma come tematica vicina a quanto ho appena vissuto con la vostra partenza all'estero ho scelto questa, mi sembra troppo carina, non vi sembra?

Non credo ci sia bisogno di chiedersi più approfonditamente perché ho scelto questo spot tra i tantissimi che ricordo di aver visto anche per diversi anni di seguito, e che rimpiango oggi con nostalgia.

Ci tengo a precisare che del prodotto reclamizzato nelle pubblicità che scelgo di inserire di volta in volta me ne frega poco, per non dire nulla.

Piuttosto ricorro spesso e volentieri a questo mezzo televisivo e ai suoi slogan quando mi pare il caso solo, per dare gioioso risalto con riferimento esclusivamente personale a ciò che mi capita di pensare quando devo inserire un nuovo post che vorrei mettere qua, il quale come sapete non ha in effetti molta relazione con pasta, camomille, caramelle o chissà quale altra diavoleria merceologica presentata!

Dite la verità focaccine, aprite il vostro cuore dolce adesso, confidatevi serenamente con me e sfogatevi, dai, avete capito dove voglio arrivare dal punto di vista puramente sentimentale; malgrado il vostro pochissimo tempo libero anche voi avete fatto così, come questo papà, ci avete pensato pure voi alla vostra terra anche solo un istante magari ma ammettetelo, su da bravi bimbi, questa idea è passata nella vostra mente, dico bene? Perché da sempre, è risaputo, si dice che...

DOVE C'É BARILLA C'É CASA....

Ma sarà poi vero? Secondo me no, ma potrei benissimo sbagliarmi; comunque me lo farete eventualmente sapere pian piano strada facendo ok?!!!!

Un abbraccio forte, vi voglio bene, sempre!!!

Elena

martedì 24 marzo 2009

Ragazzi vi dispiacerebbe darmi una mano a…..

Cari Luca e Diego,

sono appena rientrata da una intensa giornata di lavoro assai serena, positiva e gratificante sotto tutti i punti di vista e siccome sono un po’ stanca vi lascio giusto un veloce saluto.

Da quello che ho appena letto al mio ritorno su Facebook poi, cioè la lettera da parte vostra dopo la partenza andiamo alla grande e non potrei che essere ancora più felice stasera!!! C’moooonnn!!!

La giornata di oggi è in effetti stata talmente buona per me che una volta giunta a casa sono subito corsa a mettere nello stereo, al massimo volume Liberi Da Sempre e Sweet Home Verona in alternanza e a ripetizione!

Una scarica pazzesca di profonda ed energica serenità mista ad adrenalina!!! Non potevo avere ricompensa migliore dopo una giornata lavorativa che ha richiesto il mio massimo impegno, ma con ottimi risultati. Che non ha certo decisamente mancato di farmi percepire anche la vostra assisua presenza “invisibile” al mio fianco in più momenti!!!

Spettacolare, veramente!!!!

Già, la mia, ripeto, è stata una giornata talmente eccezionale che porta ora con sé anche un simpatico quesito che lascio qui per voi, una sorta di piccolo immaginario favore che mi è venuto in mente e che con gioia vorrei chiedervi se non vi dispiace aiutarmi. Posso farlo? Grazie per avermi risposto si!!!!

Cosa dovreste fare? Ve lo spiego subito!

Oggi sono così contenta moralmente che quasi mi sento scoppiare (in senso buono ovvio) e avrei davvero voglia di abbracciare il mondo intero, e intendo questo nel vero senso fisico del gesto proprio, quello universale di affetto che tutti conosciamo, solo che nonostante io cerchi di allargare le mie braccia al massimo della loro estensione non mi riesce di circondare tutta la gigantesca superficie terrestre come invece vorrei poter fare, ahimé……

Luca, Diego, dato che state soggiornando in pianta stabile dall’altra parte del globo attualmente, posso chiedervi se vi andrebbe dal punto in cui siete di darmi una mano ad abbracciare il nostro pianeta insieme con me perché io da sola non ci riesco??? Chiedo troppo? Non mi sembra!!!

Due paia di braccia in più, sono in fondo sempre meglio di uno solo voi che dite????

Ciao notine mie argentate (proprio come diceva Mina nella sua canzone così dolce più o meno), vi auguro una proficua giornata/nottata di lavoro o relax densa di soddisfazioni, da ricordare sempre esattamente come quella che ho trascorso io oggi, non dimenticando di augurare di cuore la stessa cosa anche a ciascuno dei miei affezionati lettori!!!

A prestissimo!!! Check it out guys!!!!

Elena

lunedì 23 marzo 2009

Hey roselline!!!

Buongiorno!!! Non ho idea di quante ore di differenza ci siano come fuso tra l'Italia e il Messico. O forse è meglio dire buon pomeriggio, e se ciò dovesse servire vi dico anche buonanotte, dipende da quando leggete, ma quest'ultima è di solito un'espressione che soprattutto con voi mi piace accompagnare con una frase consona a questa fase della giornata che odora di nanna. Allora, come andiamo, come state?

Dite, dite, avete già messo i piedi per terra in tutta sicurezza, sani e salvi, teneri come due agnellini nati da poco? Grazie per avere detto subito di si con uno sguardo sincero, era quello che più mi premeva sapere da voi innanzitutto. Meglio così!

Io sono a posto, ho ripreso la settimana lavorativa abbastanza serenamente, dopo aver passato un inizio domenica che posso definire a tratti in un primo momento non proprio esaltante, proseguendo poi però con un pomeriggio divertente, positivo e decisamente disintossicante per il mio fisico e tutto sommato non meno avventuroso allo stesso tempo.

Comunque sia anche questa domenica così particolare in cui avete lasciato il vostro nido è passata, con i sottili dispiaceri che ci rendono più forti nel viaggio della vita, le sue piccole gioie e malinconie segrete, le emozioni palesi, miste a un rinnovato bisogno di speranza…

Orsù fidate leve, procediamo allora, si comincia con una nuova grintosa settimana tutta da vivere e da scoprire!!! E vaaaaiiii!!!

Tu Diego dirai ora, nella misurata potenza della tua timida, sicura e giovane voce: “la distanza che ci divide fa male anche a me” e ti capisco, per carità, tuttavia credo che certe esperienze di questo tipo siano dopotutto positive in qualsiasi modo le si pensi perché poi si riuscirà ad ad apprezzare tra mille altri motivi con entusiasmo sconfinato il vostro prossimo rientro in patria. Dico bene?

C’è un detto che dice non a torto il tempo fugge” e oggi ho capito positivamente più che mai come in certe situazioni questa sia una affermazione straordinariamente vera! Tutto ciò è fantastico!!!

Sapete io ho appena finto di gustarmi nientemeno che un cappuccino, giustamente preparato al momento, cioè poco fa, subito dopo aver terminato la mia lezione pomeridiana con il ragazzino cui do sempre una mano nel fare i compiti. Non ho mai avuto molte occasioni di berne uno in santa pace, assaporandolo così tanto come è successo oggi. É sempre magnifico poter riscoprire in modo del tutto nuovo piccoli piaceri quotidiani della nostra esistenza come questi.

Già Il cappuccino, proprio lui, quello che vedete anche qui sopra e che io descrivo come una montagna pura di dolce, vaporosa schiuma di latte morbida e vellutata, da gustare piano piano, nella sua schietta semplicità senza aggiungere niente altro, cucchiaiata dopo cucchiaiata, lentamente, sotto cui si rivela progressivamente una fantastica tazzona dal cuore di dissetante caffelatte tiepido zuccherato solo con miele, che io generalmente bevo preferibilmente a piccoli sorsi, meglio ancora se a occhi chiusi, così si gusta ancora di più in tutta la sua concentrata ed intensa essenza benefica e gratificante.

E per finire, come non dimenticare l’ultima sorprendente cucchiaiata di latte, quella forse più dolce di tutte, che solitamente, se ci fate caso, rimane e si deposita sul fondo della tazza e che nella sua piccolezza consegna alle labbra di chi la beve tutto il gusto concentrato proprio del miele più dolce e puro?? Insomma mi avete capito, una splendida, sana meraviglia, quasi da sogno!!!

Vi potrà sembrare strano, ma sono più che sicura di aver capito che mentre io bevevo tranquillamente il mio cappuccino voi eravate presenti proprio lì, vivi, in ogni sorso del mio latte tiepido con tutta la vostra frizzante energia, con la forza della vostra musica in questa mitica graditissima merenda che ho deciso di prendere oggi nel rilassante e felice, nonché soleggiato pomeriggio di inizio primavera.

Sapete ragazzi, mi premeva dirvi un’altra cosa e cioè che io dopotutto lo sentivo dentro il mio cuore che non vi avrei sentito così distanti da me come in effetti siete adesso, ma questo dato di fatto in fin dei conti è null’altro che un quasi insignificante (almeno per me) stato fisico e basta, direi che moralmente non vi siete mossi da me di una sola virgola, di come e quanto vi senta discretamente accanto a me! Difatti il sapervi maggiormente“lontani” in senso concreto mi ha effettivamente unito alla vostra musica, alla vostra armonia di persone semplici ancor più di prima! Che bello!!!

Luca: “Sai Elena che hai ragione? Niente male come idea, adesso vado proprio a prendere un bel cappuccino al bar, leggendo il tuo post mi è venuta fame!!!!”

Già mi sto domandando ora in cosa o dove potrò scorgervi domani e nei giorni che verranno, gioiosamente, un po’ per volta! Chissà!!! Un ottimo ed efficace pensiero quotidiano per la mia mente che ha bisogno di qualunque cosa mi fornisca niente altro che costante serenità!!!!

Buonanotte cucciolotti, non scordate che vi voglio bene e sono sempre nel mio piccolo accanto a voi a mia volta, dovunque voi siate o qualunque cosa stiate facendo!!! Ci sentiamo prestissimo, promesso!!!

Elena

domenica 22 marzo 2009

Convocazione ufficiale nuova Cena Sonohrina!!! Udite udite!!!

«Non siamo noi che vi

pensiamo,

siete voi che ci

venite continuamente  in

mente…»

Con la più sentita

approvazione morale

dei nostri beneamati e scalpitanti 

fratelli

Luca e Diego Fainello

Fiorano Modenese 25 01 09 021

si proclama indetta ufficialmente,

l’ennesima, divertentissima

 

PIZZATA SONOHRINA

COLLETTIVA

che si terrà il giorno

DOMENICA 29 MARZO 2009

con orario di ritrovo partecipanti

fissato per le

ore 19,30

presso il

Ristorante Pizzeria “La Bussola”

Via Reggiolo 22

42012 CAMPAGNOLA EMILIA

REGGIO EMILIA

Sonohrine, siete tutte invitate ad

onorarci della vostra indispensabile

presenza, compagnia ed allegria

necessarie per fare il

«Punto Sonohrino

Della Situazione»

all’indomani della loro partenza per

il tour in America Latina!!!!

Siete pregate di dare gentile

conferma di partecipazione

al mio indirizzo mail privato

sonohra@aol.it

o tramite telefono/sms

entro e non oltre

mercoledì 25 marzo

corrente settimana,

perché io possa effettuare

regolare prenotazione dei posti,

grazie.

VI ASPETTIAMO

NUMEROSE!!!

Elena

 

22/03/09: «Ciao ciao»

«….ma poi verrà
il giorno che partirò
alla stazione verrai...
la mano tu agiti...
ciao ciao
io sto per piangere...
ciao ciao
il treno va e grido
ciao ciao
non ti scordare di me...
ciao ciao
ciao ciao
ciao ciao
ciao ciao
ciao ciao
ciao ciao…»

PETULA CLARK – “Ciao Ciao/Downtown” 1965


venerdì 20 marzo 2009

Una vecchia canzone di Nick Kamen…

Non so perché ma oggi ho nella testa “I promised myself” questa ormai datata canzone di Nick Kamen. Bellissima, porta con sé un commovente pizzico di malinconia. Ricordo a memoria le sue parole, e più che mai stamattina la sento viva.

Vorrei solo dare particolare risalto alla frase finale che dice serenamente: “Ti aspetterò.”

Non c’è bisogno che la traduca tutta, perché il suo significato è intuibile ed abbastanza chiaro per chi ha un minimo di conoscenza con l’inglese, anche senza traduzione italiana diretta. Diceva così:

I promised myself
I promised I'd wait for you
The midnight hour
I know you'll shine on through
I promised myself
I promised the world to you
I gave you flowers
You made my dreams come true
How many of us out there
Feel the need to run and look for shelter
I promised myself
That I'd say a prayer for you
A brand new tomorrow
Where all you wish comes true
I promised myself
That I'd make it up to you
My sister and brother
Know I'm in love with you
How many of us out there
Feel the pain, of losing what was once there
God I know what people say about her
No mistake, who can live without love
I promised myself
I promised I'd wait for you
The midnight hour
I know you'll shine on through
I promised myself
I promised the world to you
I gave you flowers
You made my dreams come true
In the midnight hour I will wait for you
I will wait for you, I will wait for you.



Black Beauty, uno splendido cavallo nero con una stella bianca sulla fronte, racconta la sua storia: da giovane puledro nell'idilliaca campagna inglese a stanco e vecchio animale da tiro nella fumosa Londra ottocentesca. Dopo i primi anni in compagnia di Ginger, la puledra ribelle, e Merrylegs, il giovane pony, il suo destino gli farà conoscere molti padroni e la sua vita cambierà radicalmente...

Ieri sera su una rete televisiva locale hanno mandato in onda il commovente film del 1994 tratto da questo famoso libro per ragazzi, che io non avevo mai visto.

Sono molto affezionata a questo racconto, per quanto mi riguarda è stato in assoluto il primo libro che seppure in versione ridotta, facilitata e scolastica ho letto solo ed interamente in inglese. Se posso dare un consiglio a chiunque mi legge e magari ha figli se potete regalate questo libro ai vostri ragazzi. Sarà un racconto che non dimenticheranno più.

Perché Black Beauty è molto simile, in sostanza a Zanna Bianca e a ciascuno di noi. Questo animale vive una vita costellata di momenti gioiosi misti ad altri un po’ meno, per una storia impregnata di grande sentimento dalla prima all’ultima pagina!

Ieri sera ho visto il film e nonostante i miei ormai trent’anni, devo confessarlo, pur non volendolo ho pianto come un vitellino da latte, mi è piaciuto troppo!!!

Bello, bello, bello!!!

Elena


giovedì 19 marzo 2009

Elena vi augura “buon viaggio”, ma non trova le parole giuste. Vediamo, che ne dite, va bene così?

«Due mani fredde nelle tue,
Bianche colombe dell’addio
Che giorno triste questo mio…»

Cari Luca e Diego,

non vorrei giurarci, ma se Mia Martini fosse ancora tra noi probabilmente sceglierebbe di cominciare in questo modo la lettera che ora mi accingo a lasciarvi in questo post, cantando cioè questi celebri versi iniziali di un suo grande successo scritto da Bruzo Lauzi. Beh, non posso certo discutere su queste parole immortali e lascio Mia Martini riposare nella luce eterna che merita, pace all’anima sua, poveretta.

Tuttavia non direi proprio che questi versi seguano perfettamente il mio morale del momento e quello che voglio dirvi io in queste ore che precedono la vostra partenza per l’America. Ormai i tempi sono maturi, ci siamo, direi. Dico bene?

Vedete, mie dolci gocce di rugiada, non è mai facile salutare con parole giuste una persona (un parente o un amico, non importa) a noi cara che ci lascia temporaneamente nonostante parta per un viaggio che si protrarrà comunque per un po’ di tempo.

Mi fate indirettamente ripensare, adesso, a un altro complicato arrivederci che mi è toccato dare, cioè quando, nel gennaio dello scorso anno mio zio Alberto, il fratello della mia mamma, è venuto a salutarmi a casa perché sarebbe partito per svariati mesi come volontario per il Kosovo in missione di pace.

Non è stato un bel giorno quello, io da sempre sono affezionata a zio, per lui stravedo e saperlo in terra straniera per sette lunghi mesi è stato assai difficile. Sentivo molto la sua mancanza ma volevo farmi vedere serena, dovevo cercare di essere forte a tutti i costi, anche se tutti sanno che sono una persona profonda di carattere e nei sentimenti. Io sono qualcuno che detesta dare gli arrivederci alle persone cui tiene, per non dire peggio gli addii.

Ebbene si, miei cari ragazzi, io ho un grosso difetto, mi affeziono terribilmente alle persone e questo da una parte è un male, non credete anche voi?

Comunque sia, ci tenevo ad augurarvi in qualche modo “buon viaggio”, in modo diverso da come lo farebbe qualsiasi altra vostra fan. Userò un modo che arrivi dal cuore e penso sia bene cominciare a farlo innanzitutto con queste belle e significative parole incoraggianti del poeta Guy De Maupassant, le quali mi hanno molto colpito:

«Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno»

Quello che riguarda me e voi adesso, forse, pensandoci bene non è neanche un «arrivederci», considerato il modo speciale ed indolore in cui siete entrati a fare parte del mio cammino.

Nulla cambia nella mia vita, questa famigerata vostra partenza, lo dico tranquilla nel senso che non dovete preoccuparvi, io non sono triste perché partite so che quando rientrerete vi rivedrò suonare appena possibile, potete contare sul fatto che non appena sarete nuovamente in patria Elena sarà a vedervi per ulteriori concerti, presumo estivi; questa esperienza estera che vi attende vi porterà senza dubbio novità, emozioni, idee e colori da raccontare in musica a chi come me vi apprezza e vi vuole bene e non vedo l’ora di sentire cosa avrete da dirmi.

Dal canto mio, confermo, sono comunque molto, molto contenta moralmente perché il mio blog proseguirà, vi scriverò molte cose nonostante vi sappia lontani e malgrado la vostra assenza dall’Italia vi porterò con me nella vostra musica in ogni momento, in ogni giorno, questo è fuori di dubbio e per poco che sia è comunque una grande cosa.

Insomma, voglio farvi capire che nulla ci divide, per me è come se non partiste affatto, almeno io la penso così.

In tutte le situazioni della nostra esistenza, anche quelle che per i più svariati motivi sembrano più spiacevoli e negative vive sempre e comunque un lato buono che ci consola e che bisogna imparare a cogliere.

Per me cari Luca e Diego voi siete, con la musica, una grande compagnia che è magicamente presente ovunque io vada o sia; sono io a carpire di volta in volta la vostra discreta presenza attorno a me! Di conseguenza sono felice ed è qui che sta appunto, tra mille altre piccole cose, il bello della vita per me!!!

Ogni volta che avrò occasione di uscire, prossimamente, in particolare con l’avvicinarsi della Pasqua e con l’avanzare graduale della primavera, saprò senz’altro scorgere (ci proverò, farò del mio meglio) la vostra delicata presenza in ogni cosa. Nel sorgere del sole, nella notte tranquilla o anche per esempio, tra il dorato fiorire deciso e ormai qua attorno già maturo, della forsizia. La vostra gentilezza spiccherà profumatamente tra le sfumature rossastre dei boccioli rosacei di un fiore di pesco e la bravura che vi contraddistingue si farà notare nella cascata violetta di fiorellini tipica dei lillà.

Vi ho mai detto che la vostra musica ha puntualmente l’aroma dei fiori di tiglio??? Dico davvero!! Essa non mancherà di farsi udire spessissimo, anche nei posti e nei momenti felici piu inaspettati, potete scommetterci; persino nei mille modi tra cui la natura si risveglia ogni anno, sorprendendoci, proprio come ho appena scritto. Non vedo l’ora di lasciar catturare il mio naso, rapito da decine e decine di profumi diversi, quelli che mi piace odorare in una stagione come quella che sta per aprirsi. Sarà indimenticabile e semplicemente meraviglioso ritrovarvi nell’essenza propria di un fiore appena sbocciato, ne sono sicura!!!

Giunga un grande, sincero, sentito

ed affettuoso abbraccio da parte mia

a due persone stupende

poiché la loro temporanea lontananza da casa

saprà illuminarmi ancora meglio

su tutto ciò che, con gioia, in loro

ho imparato ad apprezzare.

Elena

A Due Note Molto Speciali! Vai Mina, accogli nella tua voce anche il mio tenero pensiero, spiegati, canta tu!!!!!

Bellaaaa

DUE NOTE

Due note
si dondolano in cielo
sopra una nuvola.
Sono due note
della mia canzone.
Forse son quelle
che cantano il mio amore
per te, per te, per te.
Due note
si muovono nell'aria
come due rondini.
Volano in alto
veloci verso il sole.
Sembrano stelle quando si fa sera,
due notine d'argento
che portano il mio cuore da te.
Due note
si muovono nell'aria
come due rondini.
Volano in alto
veloci verso il sole.
Sembrano stelle quando si fa sera,
due notine d'argento
che portano il mio cuore,
che portano il mio amore, da te!

MINA - 1961


mercoledì 18 marzo 2009

«I sing the body electric
I celebrate the me yet to come
I toast to my own reunion
When I become one with the sun….»

1980

2qsruvn

E come dimenticare la storica scena di questo commovente film della mia infanzia che fece epoca in cui spicca appunto il verso di apertura di questa canzone?


Io stamattina mi sono alzata cantando queste frasi e non ho avuto nessuna difficoltà nell’immaginarti immediatamente mentre diventi “un tutt’uno con il sole”!

Chissà come potresti intonare te Diego questo brano!!!

Ah quanti ricordi!!!

Elena

lunedì 16 marzo 2009

Ovetti, ovetti, ovetti!!!

Ehiii ovetti!!!!

si sente festosa aria di solare primavera qui, cosa ne dite, eh????!!!!

La settimana scorsa ho cominciato col descrivere qualche fiorellino che spunta timidamente nel prato di casa mia tra i primi di quest’anno, o le rondini ai primi voli; oggi e nei prossimi giorni l’elemento predominante saranno probabilmente  le uova…….

Avete visto come sono belli i miei due ovetti??? Un amore direi!!!!

Con ampio anticipo rispetto alla Pasqua, ho decido infatti  che per un bel po’ di tempo sulla mia pagina di entrambi i blog cadranno come decorazione  una pioggia di ovetti arcobaleno!!

É tempo di cambiamento, rinnovo, colore,  speranza, arrivo si spera, di positive novità, nonché di un meritato  cesto di luminosi sorrisi!!!

Già perché dovete sapere che sto pensando fortemente in questi giorni a qualcosa o meglio a qualcuno che secondo me ha a che fare con le uova, però  scoprirete le mie intenzioni solo  nel prossimo post.

Mi scuso per la complessiva e sbrigativa brevità di questo post ma non ho molto oggi da scrivere, non dimenticando comunque di lasciare una parola di totale serenità a chi mi legge.

Dovete pazientare, mi dispiace, le cose migliori hanno bisogno di tempo per poter essere scritte bene e riuscire ancora meglio!!!

Accidenti, questa decorazione quasi pasquale non poteva che giungere nel momento migliore, che bello!!!

Vi voglio bene miei preziosi ovettini,  un bacio grande, ci sentiamo presto!

Elena

venerdì 13 marzo 2009

Un nuovo Juke Box personale di belle canzoni che mi riportano naturalmente a voi….

Cari Luca e Diego,

col post odierno ci tenevo particolarmente a presentare, una ulteriore novità che trova posto da oggi nella mia pagina. Una ristrettissima ma significativa selezione di canzoni che ho scelto di aggiungere qui assieme alle vostre, in fondo al blog, a parte, nel lettore rosso, che elenca una mia personale play list.

Questo blog è indubbiamente dedicato a voi, nel senso che siete teneramente il centro di tutto quello che scrivo; tuttavia io penso che il blog inteso come forma di comunicazione da parte di chi lo gestisce, serve anche più in generale per esprimere tanti punti di vista, ad altri partendo magari da un unico filo conduttore (nel mio caso voi e la vostra propria musica) evidenziando diversi aspetti di ciò che si è comunemente. É un modo per raccontarsi nella propria quotidianità del presente e del passato, sfogarsi, narrare, farsi conoscere e perché no, magari emozionare.

Sono stata ben contenta di aggiungere questo nuovo lettore rosso che spicca in tutta la mia emozione personale in fondo alla pagina; non penso vi offendiate, anzi forse la cosa vi fa piacere, perché è comunque un tributo a voi.

Mi piace pensare che adesso aprendo la pagina del mio sito non a torto vi starete entrambi chiedendo gioiosi: “Vediamo cosa sceglie Elena di solito quando pensa a noi anche al di là delle nostre canzoni”.

Non so cosa potrete pensare delle mie scelte voi che fate a vostra volta e vivete di musica di altri da sempre però sappiamo tutti molto bene che al di là di ogni giudizio esprimibile, bello o brutto che sia il grande Lucio Battisti in una sua canzone diceva: “Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni” no?

Perché naturalmente vi sento accanto a me anche tra le note di queste canzoni di altri grandi artisti, alcune già nominate più volte nel corso dei miei vecchi post. Dico davvero, in effetti mi capita personalmente, oggi, di pensare proprio e niente altro che a voi in particolare, ogni volta che parte un determinato brano di questi, sia che esca dal mio giradischi, sia che sia canticchiato talvolta in TV come sottofondo, sia che provenga dalla radio, o come anni fa dal mitico Juke Box del bar di Reggiolo che frequentavo sempre da bambina e le cui canzoni in lista mi facevano sognare.

Provate per esempio a sentire “Africa” dei Toto o “Vienna” degli Ultravox, che classici, Dio mio! Già perché nel tranquillo succedersi di armoniose note esce concretamente anche qualcosa di voi secondo me. Nel finale al pianoforte di Vienna, c’è la naturale e geniale spontaneità che voi avete nel fare musica; nella graffiante e decisa voce di Mariska Veres, bellissima donna e compianta ex cantante degli Shocking Blue, appare tutta la vostra innata simpatia, mentre nel fade finale di Karma Chameleon dei Culture Club si nasconde, sempre secondo ciò che penso io, la dolce tenerezza del vostro sorriso. Così come tra le serene note di Don’t give up di Peter Gabriel e Kate Bush vive di sicuro, indisturbata la tua giovane timidezza, Diego.

Giorgia e Mina sono le uniche più che degne ed immancabili comparse italiane della mia sceltissima gamma di successi altrui che ni riportano ancora a voi col pensiero suggellando con parole uniche un legame quasi impossibile in realtà (quello che si è creato tra me e voi) ma che comunque sia ormai per mio conto sento saldissimo e indissolubile!!!

Che dire, tati, buon ascolto!!!

Un abbraccio, soprattutto alle fan più giovani che ancora non conosceranno molte di queste canzoni che ho deciso di inserire nel lettore rosso!!! Perché la musica è anche e prima di tutto grande cultura!!!!

Vi voglio bene, sempre!!!!

Elena

mercoledì 11 marzo 2009

Il miglior modo per augurare la buonanotte? Sta racchiuso in questi semplici preziosi versi di D’annunzio. Io, da una vita, ne ho fatto tesoro!!!

…..Rimani, riposati.

Non temere di nulla.

Dormi stanotte sul mio cuore.

(Gabriele D'Annunzio)

I maschi. Gianna Nannini vi descriveva così in una sua romantica canzone di qualche anno fa….

Tu, quell'espressione malinconica
e quel sorriso in più,
Ma cosa mi fai?
Stai, cosí vicino, cosí immobile
parla qualcosa, non ti ascolto mai.
I maschi disegnati sui metrò
confondono le linee di Miro.
Nelle vetrine, dietro ai Bistrot.
Ogni carezza della notte
è quasi amor.
I maschi innamorati dentro ai bar
ci chiamano dai muri di città
Dalle vetrine, dietro ai juke box.
Ogni carezza della notte
è quasi amor.
Tu, sotto la giacca
cosa avrai di più,
quando fa sera,
il cuore si scatena.
Mi va, sulle scale poi te lo darò,
quello che sento
parlami ancora un po'.
I maschi disegnati sui metrò
confondono le linee di Miro.
Nelle vetrine, dietro ai Bistrot.
Ogni carezza della notte
è quasi amor.
I maschi innamorati dentro ai bar
ci chiamano dai muri di città
Dalle vetrine, dietro ai juke box.
Ogni carezza della notte
è quasi amor.
Ai maschi innamorati come me
ai maschi innamorati come te
quali emozioni, quante bugie,
ma questa notte voglio farti le pazzie.
Ai maschi innamorati come te
ai maschi allucinanti più di me
non è mai ora di dire addio
tutta la notte voglio farti ancora mio Si!!
Ai maschi innamorati come me
ai maschi innamorati come te
quali emozioni, quante bugie,
ma questa notte voglio farti le pazzie.

martedì 10 marzo 2009

Ovviamente…..

….Il discorso di cui al post precedente non vale e non comprende per nulla tutte le Sonohrine che ho conosciuto a cui voglio tanto bene e che mi leggono quotidianamente con affetto, come mia sorella Dany, Elena, Catia, Simo84, Tania, Clara, Veronica, Monica, Sabry, Carmy91, Sara e tantissime altre, anche quelle innumerevoli girls che non ho citato solo perché ancora non le conosco!

Siete meravigliose, grazie per leggermi sempre vi voglio un sacco di bene, voi si che siete vere donne!!!

Elena

Viva le donne, ma soprattutto i maschi che hanno un cuore grande, come voi due….

«É un gran miracolo chie io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde ed ineluttabili. Le conservo ancora perché nonostante tutto continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo»

Anna Frank

Cari Luca e Diego,

più passa il tempo più mi accorgo, e di conseguenza mi piace considerare che questo blog sia un posto in cui racconto anche me stessa in generale, ed espongo la mia idea nel modo che ho sempre sognato di poter mettere in pratica fino a circa un anno fa. Un modo diverso in cui possa mettere in risalto la mia personalità.

Oggi pomeriggio mentre affondavo le mani nella mia vastissima libreria ho ritrovato senza saperlo, con piacere il mitico “Diario” scritto da Anna Frank, che avevo letto con tanta passione tra il 1989 e il 1990, quando frequentavo la quinta elementare.

Anche lei aveva scelto di tenere un diario intimo un po’ come sto facendo io adesso per poter scrivere di sé stessa e ciò che le accade come giovane donna in generale sotto tanti punti di vista, tenendo conto sempre di fondo il triste periodo storico (quello nazista) che l’ha vista protagonista, questa ragazza non rinuncia comunque nella drammaticità della vita che conduce forzatamente, ad integrare nel suo racconto qualche episodio buffo, comico a tratti ridicolo o romantico.

Anna aveva per esempio, se ricordate, dato nome Kitty al proprio diario immaginando di rivolgersi a un’amica invisibile, e anche lei, come me, scriveva quasi sempre le cose sottoforma di lettera aperta come faccio io con voi.

So cosa state per chiedervi adesso, leggo il quesito perfettamente incastonato sul tuo sorriso che si fa improvvisamente ancora più radioso, oggi, Diego.

«Come mai, Elena, allora, hai deciso di rivolgere le tue lettere quasi quotidiane proprio a noi, che siamo due fratelli maschi, anziché magari a un’amica immaginaria come è successo ad Anna Frank?»

Beh, ragazzi, spero ovviamente non penserete che stia per darvi una risposta affrettata, assai sciocca e schifosamente banale, del tutto insipida del tipo per esempio: “perché siete due gran fighi straboni” eh? Andiamo, sapete che odio a morte queste cose!

Diego: “Infatti Elena, ti ho posto questa domanda apposta perché si capisce che c’è un’altra valida ragione ben più profonda sotto, ma di cosa si tratta? Puoi spiegarcelo?

Vedi, boy, quando io ero più giovane e ho cominciato a frequentare la scuola, lo giuro, sin dalle elementari mi sono accorta che io sono sempre andata d’accordo e ho stretto amicizia maggiormente con i compagni maschi piuttosto che con le femmine, come mi ero augurata e quale sono anche io. Non dico questo perché non sia contenta di essere una donna nel mio carattere riflessivo, maturo e tranquillo, anzi! Ne sono onorata!!!!

In definitiva, vi assicuro però che sono ben felice di rivolgermi comunque proprio a voi due che siete cari maschietti che ammiro molto anche per altri importanti motivi. Premetto che dico questo in relazione al tipo di problema fisico che mi caratterizza da sempre come persona adulta, oggi donna, al rapporto di socializzazione un attimino più sfavorevole, di comprensibile e giustificabiule “inferiorità” che io ho sempre patito con le persone, soprattutto le donne.

Sai Diego, i miei compagni di classe maschi sono davvero sempre stati tutti molto gentili, solidali con me, nei confronti del mio problema di movimento loro erano sempre i primi ad offrirsi disponibili e a costruire progressivamente un’amicizia speciale di solidale aiuto e condivisione come quando potevo aver bisogno concreto in classe. Per esempio per portare il mio zainetto dato che io non potevo portarlo a spalle non potendo camminare e non sempre la maestra era possibilitata ad aiutarmi subito. Io sono sempre stata molto volentieri a conversare e discutere in generale di cultura per ore con un maschio piuttosto che con una femmina!!!

Con voi maschi in generale, si sta troppo bene, io mi sento felicemente compresa, per nulla imbarazzata nelle mie difficoltà fisiche, fino in fondo, dico davvero! I ragazzi che ho conosciuto hanno dentro al cuore un grande pregio, quello della sensibilità innata, mi hanno sempre fatto sentire meno un soggetto “diverso”, mi hanno sempre fatto pesare meno il mio handicap come ragazza, hanno sempre cercato di difendermi dall’arroganza prepotente e strafottente tipica della maggior parte del popolo del gentil sesso.

Loro sono più simpatici, delicati, profondi veri, attenti nel mostrare i loro sentimenti fanno meno caso a dettagli stupidi di cui invece le donne fanno gran man bassa di solito con “problemi” tipo: “Oddio ho la cellulite, che tragedia mi si è rotta un’unghia e adesso come faccio?????….”. E io cosa dovrei dire invece dal canto mio che addiritura sfortunatamente non posso camminare da sola? Per favore!!! Voi cosa ne dite?

Sembrerà strano questo detto da una donna ma non gradisco le altre donne quando le vedo così superficiali coi ragionamenti! Ecco perché l’altra mattina scrivendo per la festa della donna dicevo anche che la vostra Elena è una donna in ogni caso diversa! Le donne (non tutte, ovvio, ci sono le dovute felicissime eccezioni anche per me) ma la maggior parte di quelle che ho conosciuto da questo punto di vista in generale sanno scatenare vere e proprie acerrime guerre per primeggiare le une sulle altre, per apparire le più belle del reame; sono delle vere birichine e non esitano ad escludersi impietosamente le une con le altre. Non sapete quante volte io mi sia sentita esclusa dalle altre, che dolore!

Ovviamente io mi riferisco in particolare ai momenti passati della scuola, ma tornando al mio rapporto di amicizia, sentita e sempre serena coi maschi in particolare vi posso dire che questa cosa si è verificata anche più avanti con gli anni all’interno del luogo in cui lavoro per esempio! Sono da sempre in ufficio, io unica donna, assieme ad altri sette colleghi uomini, che mi vogliono un bene dell’anima e fanno a gara a chi può darmi una mano per primo in caso mi trovi in difficoltà nello spostarmi e tengono in grande considerazione quelle che possono essere le difficoltà che devo superare mentre lavoro. Loro sono come papà e/o fratelli maggiori per me, insomma la mia seconda famiglia in pratica, capite?

Questo aspetto che ho potuto incontrare nei maschi in generale ha poi avuto sentore di conferma definitiva nelle tre volte che ho incontrato personalmente anche voi due, Luca e Diego Fainello, con gioia, sapete bene il carattere che avete e come vi rapportate alle vostre fans, perciò non starò a spiegare ancora una cosa più che ovvia.

Vi voglio bene!!! Un bacio grande e speciale vi giunga in ogni momento!!!!

Elena

lunedì 9 marzo 2009

La primavera sopraggiunge, verdissima e colma di doni….

Hey rondinotti, come va?

non vi ho affidato nemmeno stavolta questo insolito soprannome a caso, ciò non succede mai, ogni mia scelta di ciò che decido di raccontare qui di volta in volta parte sempre da qualcosa che mi accade e che vivo in un modo speciale.

Vi dico infatti che stamattina al mio risveglio, nell’alzare la tapparella della mia camera da letto i miei occhi sono stati felicemente deliziati con la luce finalmente vivida e propria di un sole alto e splendente che ha l’aria di essere decisamente allegra, primaverile. Nonostante l’aria ancora molto fredda, la giornata di oggi è veramente bella e si è aperta per me sotto i migliori auspici! Mi ha accolto un cielo sconfinato, limpido, azzurrissimo e terso, punteggiato ogni tanto da qualche piccola nuvola leggera. Questo panorama di futura stagione verdissima mi ha inaspettatamente omaggiato con lieve, gioioso anticipo di quello che io ho sempre considerato essere il primo tangibile ed inequivocabile segno di primavera, facendomi rimanere qualche secondo con la bocca aperta dallo stupore.

Ragazzi, che bello, vi giuro, stamattina ho visto il primissimo passaggio di una rondine!!! O meglio, per essere precisi, erano una coppia di rondinotti sapete? Mi sono passati davanti allo sguardo insieme tagliando il mio campo visivo più o meno a metà e arrivando da destra fino a sinistra per poi librarsi ancora più in alto! La loro traiettoria era così perfetta ed armoniosa che sono rimasta a guardarli mentre le loro figure snelle ed incredibilmente agili si stagliavano in volo nel cielo terso di questo lunedì mattina aggirandosi anche su alcuni alberi, mentre erano probabilmente già in cerca di ambiente per un futuro nido o cibo. Bellissimi!

Sapete cosa mi ha insegnato mio papà qualche anno fa? Non so come mai ma un giorno, stavamo parlando insieme di rondini e mi ha detto una cosa bellissima in proposito. Una cosa che voglio confidarvi. Papà mi ha detto: Elena, sai quando io ero ragazzo io mi hanno insegnato che c’è un detto popolare che dice che ogni anno all’inizio della primavera quando si avvistano le prime rondini in volo bisogna esprimere nella propria mente un desiderio, quasi raccontandolo e affidandolo all’animaletto in volo. perché questo possa avverarsi."

Cosa che ho fatto immediatamente oggi dal momento in cui ho ammirato questo tenero spettacolo, difatti quando ho visto papà gli ho raccontato subito che ho visto due rondini insieme, le prime di quest’anno Duemilanove. Lui mi ha chiesto se mi sono ricordata di esprimere il desiderio, e io gli ho detto si, naturalmente.

Come è bello l’inizio della primavera in generale, la natura che si risveglia lentamente in un'atmosfera fatata, momento dopo momento!

Oltre alle prime giovani rondini in volo, nel prato del mio giardino ho anche colto con occhio attento lo spuntare delle prime vellutate violette insonnolite e timide che fanno dolcemente capolino in alcuni punti. Anche la pianta che io ho sempre chiamato con ammirazione “la sorella del sole” ovvero la forsizia, che sta nel giardino di uno dei miei vicini di casa, sta pian piano indossando su di sé il suo abito migliore di un colore ricco, tendente all’oro meraviglioso e sgargiante….

É incredibilmente bello saper cogliere la primavera che arriva e ci colma di doni in ogni piccola cosa, miei giovani rondinotti. Ed è ciò che auguro di tutto cuore anche a voi due perché sappiate farlo ogni giorno, specialmente adesso che state per spiccare con la vostra musica un volo ancora più complicato ed impegnativo rispetto a quelli compiuti sinora, dovrete ben presto compiere un imminente passo decisivo per le vostre vite, lasciando per un po’ il vostro nido sicuro, che rimarrà ad attendere dolce, commosso paziente e fiducioso il vostro ritorno!!!!

Vi voglio bene e tengo sempre accanto a me la vostra musica che mi è così cara, tantissimo, non dimenticatelo!!!

Elena

«Bacio. Primula nel giardino

delle carezze.»

(Paul Verlaine)

domenica 8 marzo 2009

So la donna che sei, e anche quello che le donne non dicono….Ma che donna sei tu Elena????

Cari Luca e Diego,

stamattina mi sono svegliata con una leggera tachicardia ed è una cosa insolita, perché mi succede davvero raramente. Comunque sia quello di oggi è stato un dolce risveglio decisamente da ricordare per me e penso voi sappiate perché.

Vi ho già detto che da tempo simbolicamente il mio cuore è la vostra casa sicura e da circa un annetto in qua in questa intima e preziosissima parte di me stessa si svolge grazie a voi regolarmente, a qualsiasi ora, un concerto ininterrotto.La performance di questo primo mattino è stata davvero particolare e diversa dalle altre che vi immagino eseguire solitamente, forse anche perché aiutata dall’ancora silenzioso buio della mia stanza; ho sentito che vi siete inaspettatamente esibiti in una canzone molto delicata che già conoscevo ma che solo oggi reputo veramente bella.

Mi avete delicatamente intonato una splendida canzone scritta e cantata personalmente anche da Enrico Ruggeri ma portata al successo ormai anni fa da Fiorella Mannoia.

Devo dire che immaginare di sentirvi cantare questo pezzo dedicato a me come solo voi potreste fare è stato a dir poco commovente.Sto parlando del brano che si intitola “Quello che le donne non dicono” e che faceva così:

Ci fanno compagnia certe lettere d'amore
parole che restano con noi,
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola, lo sentiremo poi,
abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
è una mancata verità che prima o poi succederà
cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po'
è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi,
siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si".
In fretta vanno via della giornate senza fine,
silenzi che familiarità,
e lasciano una scia le frasi da bambine
che tornano, ma chi le ascolterà...
E dalle macchine per noi
i complimenti dei playboy
ma non li sentiamo più
se c'è chi non ce li fa più
cambia il vento ma noi no
e se ci confondiamo un po'
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare
ancora con noi.
Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate ,
ma potrai trovarci ancora quì
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro "si",
è difficile spiegare
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro "si"

Ciò che più di ogni altra cosa mi stupisce di questa canzone è il fatto che sia stato un uomo (Enrico Ruggeri appunto) a dare a mio avviso con queste parole una perfetta descrizione di ciò che noi pensiamo, di quello che siamo veramente dentro e che molto spesso non diciamo, per timore di non essere comprese fino in fondo da chi ci sta accanto.

Almeno per me è così e ci sarà sicuramente qualche altra donna che la pensa come me. Al di là del solito fine consumistico che intravedo anche qui e può oggi rappresentare l’8 marzo come San Valentino.

Immaginare “Quello che le donne non dicono” cantata da voi è stato il più bel regalo che abbia mai ricevuto in questo giorno dedicato alle donne; quest’anno vorrei tanto evitare la classica pianta di mimosa perché non ne ho bisogno. Il suo profumo intenso e la pioggia di grappoli d’oro che caratterizza i suoi vaporosi fiori "di sole" li ho già profondamente vissuti nelle vostre armoniose voci stamattina, che cantavano all'unisono sotto la mia pelle, segretamente, nella mia mente, e questo mi basta. Non ho bisogno di altro per essere davvero felice oggi.

Luca e Diego (insieme): “Noi già lo sappiamo perchè si impara a conoscerti giorno per giorno, ma che donna sei tu in fin dei conti Elena, ti andrebbe di raccontarti e descriverti?”

Certamente!!!! Sono una persona sicuramente diversa dalle altre donne che purtroppo per tanti motivi non dipendenti dalla propria volontà non ha mai potuto esprimere fino in fondo la propria femminilità in ogni senso. Un’anima semplice, dopotutto serena, tenera e sensibile coi suoi pregi e difetti, ovvio, ricca di sogni e progetti che ama incondizionatamente oltre ogni ostacolo, senza riserve tutte le piccole cose o persone che sono in qualche modo parte della mia vita vita. Perché indipendentemente da ciò che pensano gli altri pur sempre di amore si tratta, il sentimento che percepisco io, anche se non ho mai avuto un fidanzato ma questo non è di sicuro un fattore determinante, l’amore ha mille modi di espressione secondo me, purché sia un sentimento puro e arrivi dal cuore.

Elena, nella sua semplicità è una donna estremamente vitale nonostante tutto, qualcuno che anche nel limite delle proprie quotidiane difficoltà spera e cerca sempre di poter essere migliore un giorno nella propria condizione sia con sé stessa che nel rapporto con gli altri.

Grazie ragazzzi, vi voglio bene!!!!

Elena

venerdì 6 marzo 2009

Citazione molto bella....

«Io ti penso
come se ci fosse dentro il mio silenzio
la tua voce calda»
(Massimo Ranieri - 1992)

giovedì 5 marzo 2009

Ricordi di una gioiosa festa per il «piccolo principe»

«É stato incredibile conoscerti, ma ancora più bello è viverti in ogni momento; grazie mille, di cuore dolce Luca, e ancora una volta

BUON COMPLEANNO 

da tutte noi!!!»

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Così diceva una vecchia

pubblicità di quando ero

bimba:

«Alla festa di Smarties

ci fai quel che ti va,

dai conta fino a 10…

cioccoliamo la città!»

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Ma quanti anni sono passati esattamente dall’ultima volta che ho assaggiato un mitico Smarties direttamente dal tubetto?

Era il 1983 se non ricordo male!!!!!

Un sincero grazie va anche a tutte le partecipanti al nostro party di domenica scorsa , e in particolare a Simo84 autrice di questa buonissima torta!!!

Vi voglio bene!!!

Elena

mercoledì 4 marzo 2009

Dicesi Sonohra…..

Cari Luca e Diego,

perdonate il titolo del post di oggi a chiara e ridicola stampa fantozziana, vi rassicuro subito, non voglio scrivere nulla di così comico, ma non avrei saputo allo stesso tempo come cominciare in maniera decisa un post di questo tipo.

Quello che voglio scrivervi stasera, passerotti è una cosa che era generalmente apprezzatissima e vantaggiosa nei miei temi scritti rispetto a quelli del resto dei miei compagni di classe. Una mossa strategica che ho sempre sfoderato volentieri e assai enormemente gradita da tutti i miei professori di italiano che mi abbiano avuto come allieva nella loro carriera.

Piaceva molto il fatto che io nello svolgere un tema qualsiasi, mi ponessi puntualmente alcune domande relative alla traccia da svolgere di volta in volta e che di conseguenza giustamente cercassi poi di dare delle risposte pertinenti alle stesse nel corso dello sviluppo dello scritto, in linea col mio stile di espressione.

Ma quale sarebbe infatti, in una sola frase, la miglior definizione più completa che si adatterebbe a tutto ciò che ruota intorno a voi Sonohra, e che sicuramente non è ancora stata scritta da nessuna parte, perlomeno non secondo il mio proprio punto di vista?

Luca: «Ehi, Elena, accidenti, alla faccia della perspicacia sai che curiosamente mi hai tolto le parole di bocca?»

Su di voi ho letto tante cose miei cari ragazzi, ma noto con piacere che nessuno (e sottolineo nessuno, includendo in questa parola fans e giornalisti) ha ancora scritto la cosa forse più evidente che la sottoscritta ha percepito segretamente imparando a conoscere e coccolare la vostra musica. Eppure è una definizione semplicissima ed enormentente profonda e complicata allo stesso tempo che si ripresenta regolarmente splendida in ogni nota che proponete ai concerti per il pubblico.

D’ora in poi, nel mio personalissimo dizionario di italiano (ma in quello di qualche altra fan forse) da oggi alla voce Sonohra si potrà leggere anche questa frase coniata appositamente da me:

Sonohra:

In ambito musicale si chiama Sonohra il perfetto punto di equilibrio, fusione, ed armonia tra tre importantissime, precise, distinte e vastissime nonché generalizzate entità temporali, ovvero il passato, il presente e il futuro.

Bene, ragazzi!!!! Vi è chiaro? Già vedo i vostri occhi curiosi che si alzano al cielo scrutandosi reciprocamente mentre tentano di interrogarsi a vicenda per mettere in pratica questa simpatica definizione.

Per dirla in altre parole, voi due per me rappresentate musicalmente l’esatto punto di portentoso incontro tra ieri, oggi, domani. Appena dopo voi, (almeno nella mia mente succede proprio così) le tre entità musicali e temporali a cui fa riferimento la mia definizione di cui più sopra, prevalgono inevitabilmente e minacciosamente l’una sull’altra, litigano, lottano incessantemente, continuamente nella mia anima, insomma al di fuori di voi è una guerra, non non c’è più accordo. Voi siete il solo punto di pace e comune intesa in grado di riunire tutto questo in musica! Complimenti!

Occhio che vi interrogo, la prossima volta eh? Sapete che do ripetizione scolastica generale agli studenti il pomeriggio. Quando vi reincontrerò di persona c’è il caso che vi chieda anche la mia definizione di "«Sonohra». Anche se è più probabile che accadrà il contrario ovvero che sarete voi a chiederla a me! Vedremo!

Vi mando un abbraccio forte forte ciascuno!!! Un bacione!!! Vi voglio bene!

Elena

martedì 3 marzo 2009

Quattromila (e passa) visite al mio blog! Incredibile!!!

O mamma mia ragazzi, era un po’ che non ci guardavo, presa come sono dall’aspetto lessicale e grafico dei miei post ma il contatore in fondo alla pagina parla chiaro e solitamente la matematica non è un’opinione, o almeno così dicono!

Ho superato abbondantemente le quattromila visite al mio blog e non sono neanche nove mesi che l’ho aperto! Accidenti! Chi se lo aspettava? Io no! Calcolando poi che il contatore non è stata la prima cosa che ho inserito nella pagina perciò probabilmente gli accessi sarebbero anche molti di più se considerate poi che ho fatto comparire questo elemento solo dopo circa tre mesi di fervente attività!

Vabbé comunque, a parte questi conteggi informatici, cuoricini, sapete qual’è la cosa più carina dopo il fatto di sapere di possedere comunque un ambiente virtuale a mia completa e libera capacità gestionale ed espressiva che mi permetta di mantenere un costante dialogo con voi, indipendentemente dal fatto che lo abbiate visitato davvero o meno?

Ecco, confesso che mi piace da matti (e non ho vergogna a dirlo) pensare che quello che scrivo, indifferentemente da chi lo legga, porta puntualmente alla vita di queste persone un pizzico di serenità che si lega dal canto suo di pari passo alle vostre canzoni e per quanto minima possa essere questa sensazione che creo nell’esistenza altrui è incredibilmente bello pensare che forse questa è davvero presente e che ha effettivamente cambiato qualcosa nell’anima di tutti quelli che mi seguno, ovvio, in meglio vorrei sperare.

Grazie, grazie infinite a Luca, Diego e a tutti i miei lettori!!!

Elena

Per cogliere tutto il valore della gioia

devi avere qualcuno

con cui condividerla.


(Mark Twain)

Lo so, di solito scrivo troppo ma in sintesi oggi ci tenevo a dirvi una cosa che per me è importante ma non è facile, spero di spiegarmi bene, proviamo….

Cari Luca e Diego,

se si è diventati fan di qualcuno è proprio perchè un bel giorno in quel qualcuno o meglio nella sua musica, abbiamo trovato delle emozioni fino a quel momento considerate insolite, inaspettate, positive le quali ci colgono completamente in tutta la loro fresca gioia ricca di frizzante, vitale benessere, e non è per niente detto che queste verranno ancora suscitate in noi in futuro con altrettanta facilità da qualunque altro artista che faccia la stessa determinata professione. Sbaglio?

Anzi, direi piuttosto che pensando a voi due e nella specifica fattispecie a ciò che prima di ogni altra cosa sapete trasmettere con la vostra musica per così dire, al giorno d’oggi diventa qualcosa di assolutamente raro. Qualcosa, di addirittura unico probabilmente, che col passare del tempo è sempre più difficile trovare nella musica attuale in modo da saperla poi tramandare alle nuove generazioni solitamente meno disposte a recepire importanti messaggi (come quelli di cui voi vi fate portavoce tramite le vostre canzoni) o comunque a interrogarsi, ad ascoltare, a fare domande.

Mi piace vedere come traspare dalle vostre figure una non meno puntuale, sincera ed invidiabile semplicità d’animo, che non è mai cosa da poco, visto che le persone della vostra età che possono vantarsi di avere questo requisito sono anch’esse sempre meno, purtroppo, grazie agli ideali della società di oggi che ispirano tutt’altro invece.

Siate sempre immensamente orgogliosi della vostra propria spontaneità di carattere che vi auguro di non perdere mai!!!

Vi voglio bene!!!!

Elena