giovedì 19 marzo 2009

Elena vi augura “buon viaggio”, ma non trova le parole giuste. Vediamo, che ne dite, va bene così?

«Due mani fredde nelle tue,
Bianche colombe dell’addio
Che giorno triste questo mio…»

Cari Luca e Diego,

non vorrei giurarci, ma se Mia Martini fosse ancora tra noi probabilmente sceglierebbe di cominciare in questo modo la lettera che ora mi accingo a lasciarvi in questo post, cantando cioè questi celebri versi iniziali di un suo grande successo scritto da Bruzo Lauzi. Beh, non posso certo discutere su queste parole immortali e lascio Mia Martini riposare nella luce eterna che merita, pace all’anima sua, poveretta.

Tuttavia non direi proprio che questi versi seguano perfettamente il mio morale del momento e quello che voglio dirvi io in queste ore che precedono la vostra partenza per l’America. Ormai i tempi sono maturi, ci siamo, direi. Dico bene?

Vedete, mie dolci gocce di rugiada, non è mai facile salutare con parole giuste una persona (un parente o un amico, non importa) a noi cara che ci lascia temporaneamente nonostante parta per un viaggio che si protrarrà comunque per un po’ di tempo.

Mi fate indirettamente ripensare, adesso, a un altro complicato arrivederci che mi è toccato dare, cioè quando, nel gennaio dello scorso anno mio zio Alberto, il fratello della mia mamma, è venuto a salutarmi a casa perché sarebbe partito per svariati mesi come volontario per il Kosovo in missione di pace.

Non è stato un bel giorno quello, io da sempre sono affezionata a zio, per lui stravedo e saperlo in terra straniera per sette lunghi mesi è stato assai difficile. Sentivo molto la sua mancanza ma volevo farmi vedere serena, dovevo cercare di essere forte a tutti i costi, anche se tutti sanno che sono una persona profonda di carattere e nei sentimenti. Io sono qualcuno che detesta dare gli arrivederci alle persone cui tiene, per non dire peggio gli addii.

Ebbene si, miei cari ragazzi, io ho un grosso difetto, mi affeziono terribilmente alle persone e questo da una parte è un male, non credete anche voi?

Comunque sia, ci tenevo ad augurarvi in qualche modo “buon viaggio”, in modo diverso da come lo farebbe qualsiasi altra vostra fan. Userò un modo che arrivi dal cuore e penso sia bene cominciare a farlo innanzitutto con queste belle e significative parole incoraggianti del poeta Guy De Maupassant, le quali mi hanno molto colpito:

«Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno»

Quello che riguarda me e voi adesso, forse, pensandoci bene non è neanche un «arrivederci», considerato il modo speciale ed indolore in cui siete entrati a fare parte del mio cammino.

Nulla cambia nella mia vita, questa famigerata vostra partenza, lo dico tranquilla nel senso che non dovete preoccuparvi, io non sono triste perché partite so che quando rientrerete vi rivedrò suonare appena possibile, potete contare sul fatto che non appena sarete nuovamente in patria Elena sarà a vedervi per ulteriori concerti, presumo estivi; questa esperienza estera che vi attende vi porterà senza dubbio novità, emozioni, idee e colori da raccontare in musica a chi come me vi apprezza e vi vuole bene e non vedo l’ora di sentire cosa avrete da dirmi.

Dal canto mio, confermo, sono comunque molto, molto contenta moralmente perché il mio blog proseguirà, vi scriverò molte cose nonostante vi sappia lontani e malgrado la vostra assenza dall’Italia vi porterò con me nella vostra musica in ogni momento, in ogni giorno, questo è fuori di dubbio e per poco che sia è comunque una grande cosa.

Insomma, voglio farvi capire che nulla ci divide, per me è come se non partiste affatto, almeno io la penso così.

In tutte le situazioni della nostra esistenza, anche quelle che per i più svariati motivi sembrano più spiacevoli e negative vive sempre e comunque un lato buono che ci consola e che bisogna imparare a cogliere.

Per me cari Luca e Diego voi siete, con la musica, una grande compagnia che è magicamente presente ovunque io vada o sia; sono io a carpire di volta in volta la vostra discreta presenza attorno a me! Di conseguenza sono felice ed è qui che sta appunto, tra mille altre piccole cose, il bello della vita per me!!!

Ogni volta che avrò occasione di uscire, prossimamente, in particolare con l’avvicinarsi della Pasqua e con l’avanzare graduale della primavera, saprò senz’altro scorgere (ci proverò, farò del mio meglio) la vostra delicata presenza in ogni cosa. Nel sorgere del sole, nella notte tranquilla o anche per esempio, tra il dorato fiorire deciso e ormai qua attorno già maturo, della forsizia. La vostra gentilezza spiccherà profumatamente tra le sfumature rossastre dei boccioli rosacei di un fiore di pesco e la bravura che vi contraddistingue si farà notare nella cascata violetta di fiorellini tipica dei lillà.

Vi ho mai detto che la vostra musica ha puntualmente l’aroma dei fiori di tiglio??? Dico davvero!! Essa non mancherà di farsi udire spessissimo, anche nei posti e nei momenti felici piu inaspettati, potete scommetterci; persino nei mille modi tra cui la natura si risveglia ogni anno, sorprendendoci, proprio come ho appena scritto. Non vedo l’ora di lasciar catturare il mio naso, rapito da decine e decine di profumi diversi, quelli che mi piace odorare in una stagione come quella che sta per aprirsi. Sarà indimenticabile e semplicemente meraviglioso ritrovarvi nell’essenza propria di un fiore appena sbocciato, ne sono sicura!!!

Giunga un grande, sincero, sentito

ed affettuoso abbraccio da parte mia

a due persone stupende

poiché la loro temporanea lontananza da casa

saprà illuminarmi ancora meglio

su tutto ciò che, con gioia, in loro

ho imparato ad apprezzare.

Elena

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