martedì 10 marzo 2009

Viva le donne, ma soprattutto i maschi che hanno un cuore grande, come voi due….

«É un gran miracolo chie io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde ed ineluttabili. Le conservo ancora perché nonostante tutto continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo»

Anna Frank

Cari Luca e Diego,

più passa il tempo più mi accorgo, e di conseguenza mi piace considerare che questo blog sia un posto in cui racconto anche me stessa in generale, ed espongo la mia idea nel modo che ho sempre sognato di poter mettere in pratica fino a circa un anno fa. Un modo diverso in cui possa mettere in risalto la mia personalità.

Oggi pomeriggio mentre affondavo le mani nella mia vastissima libreria ho ritrovato senza saperlo, con piacere il mitico “Diario” scritto da Anna Frank, che avevo letto con tanta passione tra il 1989 e il 1990, quando frequentavo la quinta elementare.

Anche lei aveva scelto di tenere un diario intimo un po’ come sto facendo io adesso per poter scrivere di sé stessa e ciò che le accade come giovane donna in generale sotto tanti punti di vista, tenendo conto sempre di fondo il triste periodo storico (quello nazista) che l’ha vista protagonista, questa ragazza non rinuncia comunque nella drammaticità della vita che conduce forzatamente, ad integrare nel suo racconto qualche episodio buffo, comico a tratti ridicolo o romantico.

Anna aveva per esempio, se ricordate, dato nome Kitty al proprio diario immaginando di rivolgersi a un’amica invisibile, e anche lei, come me, scriveva quasi sempre le cose sottoforma di lettera aperta come faccio io con voi.

So cosa state per chiedervi adesso, leggo il quesito perfettamente incastonato sul tuo sorriso che si fa improvvisamente ancora più radioso, oggi, Diego.

«Come mai, Elena, allora, hai deciso di rivolgere le tue lettere quasi quotidiane proprio a noi, che siamo due fratelli maschi, anziché magari a un’amica immaginaria come è successo ad Anna Frank?»

Beh, ragazzi, spero ovviamente non penserete che stia per darvi una risposta affrettata, assai sciocca e schifosamente banale, del tutto insipida del tipo per esempio: “perché siete due gran fighi straboni” eh? Andiamo, sapete che odio a morte queste cose!

Diego: “Infatti Elena, ti ho posto questa domanda apposta perché si capisce che c’è un’altra valida ragione ben più profonda sotto, ma di cosa si tratta? Puoi spiegarcelo?

Vedi, boy, quando io ero più giovane e ho cominciato a frequentare la scuola, lo giuro, sin dalle elementari mi sono accorta che io sono sempre andata d’accordo e ho stretto amicizia maggiormente con i compagni maschi piuttosto che con le femmine, come mi ero augurata e quale sono anche io. Non dico questo perché non sia contenta di essere una donna nel mio carattere riflessivo, maturo e tranquillo, anzi! Ne sono onorata!!!!

In definitiva, vi assicuro però che sono ben felice di rivolgermi comunque proprio a voi due che siete cari maschietti che ammiro molto anche per altri importanti motivi. Premetto che dico questo in relazione al tipo di problema fisico che mi caratterizza da sempre come persona adulta, oggi donna, al rapporto di socializzazione un attimino più sfavorevole, di comprensibile e giustificabiule “inferiorità” che io ho sempre patito con le persone, soprattutto le donne.

Sai Diego, i miei compagni di classe maschi sono davvero sempre stati tutti molto gentili, solidali con me, nei confronti del mio problema di movimento loro erano sempre i primi ad offrirsi disponibili e a costruire progressivamente un’amicizia speciale di solidale aiuto e condivisione come quando potevo aver bisogno concreto in classe. Per esempio per portare il mio zainetto dato che io non potevo portarlo a spalle non potendo camminare e non sempre la maestra era possibilitata ad aiutarmi subito. Io sono sempre stata molto volentieri a conversare e discutere in generale di cultura per ore con un maschio piuttosto che con una femmina!!!

Con voi maschi in generale, si sta troppo bene, io mi sento felicemente compresa, per nulla imbarazzata nelle mie difficoltà fisiche, fino in fondo, dico davvero! I ragazzi che ho conosciuto hanno dentro al cuore un grande pregio, quello della sensibilità innata, mi hanno sempre fatto sentire meno un soggetto “diverso”, mi hanno sempre fatto pesare meno il mio handicap come ragazza, hanno sempre cercato di difendermi dall’arroganza prepotente e strafottente tipica della maggior parte del popolo del gentil sesso.

Loro sono più simpatici, delicati, profondi veri, attenti nel mostrare i loro sentimenti fanno meno caso a dettagli stupidi di cui invece le donne fanno gran man bassa di solito con “problemi” tipo: “Oddio ho la cellulite, che tragedia mi si è rotta un’unghia e adesso come faccio?????….”. E io cosa dovrei dire invece dal canto mio che addiritura sfortunatamente non posso camminare da sola? Per favore!!! Voi cosa ne dite?

Sembrerà strano questo detto da una donna ma non gradisco le altre donne quando le vedo così superficiali coi ragionamenti! Ecco perché l’altra mattina scrivendo per la festa della donna dicevo anche che la vostra Elena è una donna in ogni caso diversa! Le donne (non tutte, ovvio, ci sono le dovute felicissime eccezioni anche per me) ma la maggior parte di quelle che ho conosciuto da questo punto di vista in generale sanno scatenare vere e proprie acerrime guerre per primeggiare le une sulle altre, per apparire le più belle del reame; sono delle vere birichine e non esitano ad escludersi impietosamente le une con le altre. Non sapete quante volte io mi sia sentita esclusa dalle altre, che dolore!

Ovviamente io mi riferisco in particolare ai momenti passati della scuola, ma tornando al mio rapporto di amicizia, sentita e sempre serena coi maschi in particolare vi posso dire che questa cosa si è verificata anche più avanti con gli anni all’interno del luogo in cui lavoro per esempio! Sono da sempre in ufficio, io unica donna, assieme ad altri sette colleghi uomini, che mi vogliono un bene dell’anima e fanno a gara a chi può darmi una mano per primo in caso mi trovi in difficoltà nello spostarmi e tengono in grande considerazione quelle che possono essere le difficoltà che devo superare mentre lavoro. Loro sono come papà e/o fratelli maggiori per me, insomma la mia seconda famiglia in pratica, capite?

Questo aspetto che ho potuto incontrare nei maschi in generale ha poi avuto sentore di conferma definitiva nelle tre volte che ho incontrato personalmente anche voi due, Luca e Diego Fainello, con gioia, sapete bene il carattere che avete e come vi rapportate alle vostre fans, perciò non starò a spiegare ancora una cosa più che ovvia.

Vi voglio bene!!! Un bacio grande e speciale vi giunga in ogni momento!!!!

Elena

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