mercoledì 30 luglio 2008

Tu chiamale se vuoi....Emozioni......

Miei carissimi Luca e Diego,

complimenti, siete riusciti a toccarmi il cuore con la vostra musica. Continuate così.
Penso in effetti sia proprio questo quello che qualsiasi artista vorrebbe sentirsi dire da ciascun componente del proprio pubblico.
Ancora prima del punto di vista prettamente economico, chi (come voi) fa questo lavoro deve innanzitutto riuscire bene in un'impresa non proprio semplice. Regalare emozioni e sensazioni al cuore della gente che lo ascolta.
Ho aperto questo blog appunto per esprimere quanto sto vivendo tramite voi a partire dal momento in cui vi ho visti apparire sul palco del Teatro Ariston di Sanremo.
Se ci fosse stato più tempo di parlare meglio tra di noi a Casoni, di recente, sono convinta che uno di voi mi avrebbe chiesto: "Cosa provi ascoltando il nostro disco?"
Bella domanda. Ebbene, volete proprio saperlo ragazzi?
Non vi dirò "gioia" e tantomeno "felicità" perché sono aggettivi ormai stereotipati, nel mio caso quasi sciocchi, se non addirittura incredibilmente banali, insufficienti.
Chissà quante ragazzine in crisi ormonale e nel più completo intontimento mentale vi hanno sinora gridato ai concerti queste parole!
Vedete miei cari Luca e Diego, quello che provo io puntualmente ascoltando Liberi Da Sempre è un po' difficile scriverlo a parole semplici ed immediatamente comprensibili.
Provate dunque a immaginare ora cosa prova una persona con handicap fisico, motorio permanente dicendo che tramite il vostro album ha finalmente capito sentendo sulla propria pelle cosa vuol dire "correre sulle proprie gambe" anche se a causa della sua condizione non ha mai potuto farlo nella realtà perlomeno non nel senso vero e proprio del termine, quello che tutti conoscono.
Non so se ho reso l'idea, tuttavia è proprio questo (detto in parole scarne) quello che è successo a me. Ascoltando il vostro disco nella sua interezza ho effettivamente una chiara idea personale ed emozionale, una netta e distintissima percezione di cosa voglia dire farsi una bella corsa rigenerante, anche se questo purtroppo io non potrò mai farlo davvero. E scusate se è poco.
É indubbiamente una sensazione di pace, la stessa che secondo me dona una corsa a piedi. Una percezione interiore intima, troppo bella ed estremamente appagante, quella che ha pervaso regolarmente la mia anima grazie alle vostre canzoni. Non smetterò mai di esservi riconoscente per questo.
Grazie infinite miei cari Luca e Diego. Vi voglio bene, non dimenticatelo!
Elena

lunedì 28 luglio 2008



L'autentica esperienza della libertà

è avere la cosa più importante del mondo

senza possederla.

Si addicono le perle al suo bel petto

ma io non so pescarle.

Regale è la sua fronte, ma non ho una corona.

Il suo cuore aspira ad una casa,

ma io - un passerotto -

costruisco il mio perenne nido tenero

di ramoscelli e spago.


giovedì 24 luglio 2008

Un sorriso

Curiosando in un mio vecchio diario delle superiori sono riuscita a ritrovare il testo di una poesia che mi è sempre piaciuta tantissimo. Rileggendola oggi, a distanza di qualche anno, mi sono venute le lacrime agli occhi, specialmente perché mi ricorda in maniera riassuntiva il mio incontro personale a Casoni con i Sonohra, proprio nel momento speciale in cui Diego mi ha sorriso.

Questo il testo della poesia da sempre a me tanto cara.

UN SORRISO

Un sorriso non costa niente e produce molto
arrichisce chi lo riceve,
senza impoverire chi lo da.
Dura un solo istante,
ma talvolta il suo ricordo è eterno.
Nessuno è così ricco da poter farne a meno,
nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.
Crea la felicità in casa,
è il segno tangibile dell'amicizia,
un sorriso da riposo a chi è stanco,
rende coraggio ai più scoraggiati,
non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,
perchè è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.
E se qualche volta incontrate qualcuno
che non sa più sorridere,
siate generoso, dategli il vostro,
perchè nessuno ha mai bisogno di un sorriso
quanto colui che non può regalarne ad altri.

mercoledì 23 luglio 2008

La mia risposta alla domanda per tutte le Sonohrine


Finalmente trovo il tempo di rispondere alla mia domanda strana ma diversa dalle altre posta qualche giorno fa e motiverò adeguatamente le mie scelte, sperando vivamente che i diretti interessati non leggano mai quello che sto per scrivere anche se sono stata sincera e sono molto gelosa dei miei pensieri.
Ebbene, intendo essere onesta, dare ascolto ai miei desideri e dico che non so cosa darei per essere fisicamente il cuore dei nostri fratellini. Non credo infatti possa esistere luogo più intimo, segreto ed incredibilmente dolce per essere parte integrante di Luca o Diego. Sicuramente mi troverei in una zona piuttosto buia del loro corpo, ma assolutamente sicura, protetta, almeno così mi piace pensare.
Deve essere un'esperienza fenomenale quella di poter in un certo senso dare, con ogni mio battito, il meraviglioso dono della vita a due ragazzi come loro. Se fossi il cuore di Luca o Diego, avrei senza dubbio risolto il problema della lontananza in maniera permanente e definitiva perché vivrei per sempre dentro di loro.
Per dirla "alla Sonohra" e richiamare volentieri lo splendido verso del successo Sanremese "Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore" mi immagino gettata con tanta speranza, in una sconfinata distesa di prato verde, ma questa ovviamente è solo una figura metaforica.
In secondo luogo vorrei tanto essere la mente dei Sonohra così da conoscere in anteprima assoluta, e prima di chiunque altro, ogni accordo o parola delle loro future canzoni.
O ancora, come terza e ultima possibilità, vorrei diventare le palpebre dei loro occhi, specialmente nel momento in cui i fratelli si ritrovano finalmente sdraiati a letto in procinto di concedersi un lungo e meritatissimo riposo, sfiniti, magari dopo una giornata di sfibranti prove in sala di incisione. Vorrei essere le morbide palpebre dei loro occhi, ripeto, nel momento in cui queste si chiudono per garantire il più sereno dei sonni.
Luca e Diego vi voglio bene!!!!
Elena

lunedì 21 luglio 2008


Non ci sono parole per descrivere le emozioni provate ieri sera a Casoni. La lunga attesa patita ha comunque dato ottimi frutti sotto ogni punto di vista a parte la calca di gente impazzita che mi ha fatto provare tanta paura per l'incolumità mia e di mia sorella. Direi che, a parte questo, a volte le sensazioni provate e non espresse sono le migliori! Un sincero grazie ai miei non solo bellissimi, ma soprattutto e prima di ogni altra cosa, amati, puliti, puri, semplici, gentilissimi "ragazzi con la chitarra" e a chiunque (mia sorella, Simo84 di Guastalla, Catia di Rubiera tanto per citarne alcune comprese tutte le altre ragazze che stavano nei dintorni davanti alle transenne) abbiano condiviso con me quella che si può ben definire una "vittoria" da collocare tra i più bei episodi mai vissuti nella mia esistenza.
Al momento dell'autografo Luca mi ha stretto la mano salutandomi, simpatico e cordiale, mentre Diego quando ho detto loro che ho 29 anni ha alzato i suoi splendidi occhioni sinceri da cerbiatto verso di me e ha sfoggiato nello stesso momento, fissandomi sorpreso, un sorriso totale, speciale, vero, puro solo dedicato a me di quelli che spaccano il cuore....E questo lo hanno fatto, credo, anche perché probabilmente ero l'unica che si è comportata a modo, in maniera semplice, proprio come sono normalmente, esattamente come se stessi parlando con due vecchi amici.Non ho altri commenti, vi dico solo che c'è stato un soundcheck acustico da brivido durante le prove e molto, ma veramente molto più tardi un concerto acustico breve ma intenso, di quelli che commuovono pure i sassi e dove pure Luca si è sbizzarrito chiaramente e professionalmente con la propria voce che forse nel disco è rimasta un po' in ombra.
Elena

mercoledì 9 luglio 2008

Sto preparando la risposta alla mia domanda, portate pazienza, purtroppo lavoro e non sempre riesco a concedere tempo e ispirazione a tutti i forum che vorrei visitare, compresa la mia pagina ovviamente!
Invito tutte a leggere volendo tutto ciò che scrivo qua sui Sonohra ed eventualmente lasciare commenti a ciò che posto!!!!

Con un saluto particolare a Simo84 che ha postato il suo primo commento sulle mie pagine!! Grazie infinite!!!

Elena
Reggiolo
RE

martedì 8 luglio 2008

Domanda per tutte le Sonohrine....

Inizio col dire che nella mia domanda, sicuramente non comune, non c'è assolutamente nessun tipo di "doppio senso" o stupida e volgare allusione, io non sono certo il tipo, scherziamo?

Tuttavia ci tenevo ugualmente a porre il mio quesito particolare e a prima vista quasi assurdo, principalmente perché lo trovo diverso dalle altre domande, prendetelo come un modo differente che possa stimolare ulteriormente la nostra fantasia e darci un frizzante spunto in più per discutere ancora dei Sonohra.

Questa dunque la mia domanda:

Ipotizzando che per magia vi venisse concesso di trasformarvi in una qualsiasi parte del corpo di Luca o Diego che cosa vorreste diventare??

Sto preparando una mia personale risposta ampiamente motivata. Prima di conoscere le vostre eventuali risposte vi consiglio di aspettare la mia in modo che possiate avere un'idea per dare a vostra volta altre idee, ok?

Ciao a tutte!!!

Elena

domenica 6 luglio 2008

Perché mi piacciono i Sonohra?



Bella domanda, decisamente interessante!

Andiamo, spero non direte "per placare una scarica di ormoni residuo dell'adolescenza"!

Mi spiace per voi, avete sbagliato, siete completamente fuori strada!

Chi mi conosce sa che sono cresciuta ascoltando un sacco di musica e che sono molto particolare, se una canzone non mi piace in genere lo capisco subito.

Tornando alla domanda titolo di questo post direi rispondendo che i Sonohra mi piacciono principalmente perché credo che pur essendo ragazzi "moderni" siano comunque persone molto semplici. Li trovo lontani dagli "eccessi divistici " delle band che fanno impazzire le ragazzine oggi.

Mi ha colpito non poco il loro stile musicale fresco, romantico e pulito, tipico di ben pochi artisti attuali, cosa che va al di là della loro impronta musicale rockeggiante.

Certo strizzano giustamente un occhio all'abbigliamento tipico dei giovani, ma senza esagerare, conservano un'immagine tenera, che si fa apprezzare volentieri.


Elena