venerdì 31 luglio 2009

Beh, Luca, Diego, cos’altro devo aggiungere, dopo il mio post di oggi, sempre che ce ne sia bisogno?

Non ho alcun dubbio sul fatto che voi non abbiate assolutamente pensato male di me, tantomeno che sono poverina. Non sarebbe certo da voi perché lo so, il vostro cuore è grande.

Sono stata felice di condividere il mio sogno di stanotte, mi ha fatto molto piacere. Non credo di aver scritto niente di male sulla mia pagina, nulla che potesse essere sconvenientemente volgare, o meglio evitato. Chi come voi ormai mi conosce (o mi ha visto di persona anche solo una volta) sa perché scrivo questo.

“Accidenti.” Forse lo direste pure voi questo se poteste essere qui con me in questo momento, forse fareste solo un sorriso posandomi una mano sulla spalla, nel leggere le mie parole o probabilmente non direste proprio niente perché non avreste parole al riguardo e posso comprendere ed accogliere gioiosa il vostro silenzio.

L’unica cosa che posso dirvi è che purtroppo, durante la nostra esistenza ci si accorge amaramente dell’importanza primaria, basilare e fondamentale di certe cose solo quando queste vengono effettivamente a mancare con tutte le conseguenze che ne derivano. Esattamente come il movimento nel mio caso. E la mia mente me lo rammenta ancora una volta, però mi consolo. C’è gente, d’altro canto, in gnerale che per contro fa le mille miglia a piedi, è fisicamente in perfetta salute e magari non vede più in la del suo naso come intelligenza. Io lo so per esperienza.

E questo mi rende comunque tanto, molto contenta di vivere il mio handicap per quello che è! Certo, se potessi avere salute ed autonomia come gli altri sarebbe il massimo, non lo nego. Ma a conti fatti è sempre meglio trovarsi sulle spalle qualche problema permanente di movimento piuttosto che problemi ben più complicati. Io mi so accontentare, se non altro la mia mente è sanissima, non ha mai avuto problema e solo questo è di per sé un grandissimo vantaggio, non trovate?

Un abbraccio! A presto! Vi voglio un bene immenso!

Elena

Cari Luca e Diego,

buongiorno mie dolci morbidezze! Ah che bello! Sapete, stamattina mi sono svegliata da poco, eppure non ricordo di aver fatto una nanna così profonda e saporita come quella di stanotte da diverso tempo. Bene o male questa ultima settimana (anche se sapevo che le mie ferie sarebbero cominciate oggi e avrei avuto tutto il tempo per recuperarare) è stata dura, è da domenica scorsa che tra una cosa e l’altra mi fanno girare come una trottolina e ho ancora del sonno arretrato che aspetta di essere smaltito da giorni.

Il risveglio improvviso di questo mio primo giorno di vacanza è stato tenerissimo. Ricordo molto bene di aver fatto un sogno che, rapportato alla mia condizione personale, capirete ben presto può avere sia del semplice che dello strano insieme. Mi succede raramente di sognarvi inconsciamente nel sonno profondo eppure stavolta è accaduto, non saprei dire perché. All’inconscio non puoi certo comandare, soprattutto quando dormi, no?

Mi sono sognata che ero seduta su una bella panchina di legno ed ero sola all’interno di quella che, a quanto ricordo, aveva tutta l’aria di essere una sorta di sicuro ed ombroso ripostiglio per attrezzi da giardino. Mi piaceva gustare quei momenti di silenzio.

Quando all’improvviso, ho sentito provenire dall’esterno dell’ambiente in cui mi trovavo un vociare insistente e lontano. C’era una piccola porta semiaperta in quella sorta di garage, dalla quale filtrava solo un piccolo sprazzo di sole, ma non potevo vedere che cosa accadesse fuori, oltre quell’entrata perchè stranamente nonostante avessi le mie stampelle con me capivo non sarei riuscita ad avvicinarmi alla porta di quel ripostiglio e mi sono sentita intimorita.

Questo cicaleccio gradevole e allegro, inizialmente lontano si faceva man mano nettamente chiaro, maggiormente insistente e si avvicinava sempre più alle mie orecchie attente. Un suono giovane, divertente, come di risate, di qualcuno che giocava a rincorrersi al di fuori di dove mi trovavo io nel sogno…..

Poi ricordo di aver visto la porta del ripostiglio che veniva aperta del tutto con un colpo secco deciso e due ombre dapprima lunghissime che si sono subito dirette verso la panchina dove ero seduta io.

Dopo un iniziale momento di lieve sgomento misto a paura ho riconosciuto subito con la luce del sole che ha invaso con la sua potenza l’intera stanza, la concreta e delicata consistenza umana di quelle ombre scure.

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Eravate proprio voi due che venivate verso me e mi avete guardato con una faccia assai stupita. Evidentemente non vi aspettavate di trovare qualcuno in un posto piuttosto isolato come quello ma dopo il primo momento di alltrettanto giustificata sorpresa mi avete riconosciuto a vostra volta e vi siete seduti di fianco a me su quella panchina.

Luca, sei stato il primo a chiedermi qualcosa. “Ma Elena, ciao, che ci fai qui tutta sola, quasi al buio?”. Io ho risposto con un lieve sorriso: “Mi riposo, ma sai, se potessi…”.

E non ho fatto curiosamente in tempo a finire la predetta frase perché tuo fratello, sistematosi alla mia destra, e che fino a quel momento era infatti rimasto seduto zitto, quasi stesse leggendomi nel pensiero con uno sguardo rifelessivo, ha detto: “Già, hai voglia di uscire ed è giusto che tu lo faccia. Senti, che ne dici di venire a fare una passeggiata a piedi con noi? Dai, fuori si sta bene, c’è tanto spazio per camminare e respirare. Su, proviamo, giusto il tempo di due passi assieme.”

Io vi ho risposto che sarei venuta volentieri e ho fatto il gesto di prendere subito le mie stampelle per seguirvi, ma tu Luca, alzandoti dalla panchina sei intervenuto subito, allontanandole da me con un gesto perentorio di una mano e hai detto: “No, no queste le lasci qui, non ti servono. Ti accompagnamo direttamente noi, ti va? Io mi metto alla tua sinistra e Diego dall’altra parte. Ci darai una mano ciascuno. Poi se sei stanca lo dici che ci fermiamo, non aver paura eh?”.

Poi mi avete dato una mano ad alzarmi con delicatezza e dopo i miei primi passi incerti, in pochi secondi, grazie al vostro aiuto mi sono ritrovata tra di voi seppure timorosa di fare brutta figura, a camminare all’aria aperta; ero sorretta solamente dalle vostre mani sicure e leggere, circondata dai vostri visi evidentemente felici di avermi accanto a passeggiare. La cosa era stranissima. Le mie stampelle non c’erano! Le avevo lasciate nel ripostiglio, in sogno, capite?

Avevo paura di cadere, inciampare e farmi male c0me temevo potesse accadere, ma non ho detto nulla comunque, perché volevo vedere che succedeva. Questa mia iniziale insicurezza è sparita quasi subito, mentre avanzavamo lungo un sentiero cosparso di erba morbida perché dopotutto sentivo in fondo al cuore che questo non sarebbe successo. Sapevo che avrei potuto fidarmi di voi.

Sono sicura di avervi visti attenti nei miei confronti ed era bello notare come tu Diego, cercassi di aggrapparti forte alla mia mano destra per sostenerla nel cammino, osservando la mia andatura e correggendo di tanto in tanto con molta premura, i miei passi dapprima incerti. Dicevi: “Attenta, pianino, così brava metti bene i piedi, vai tranquilla che siamo qui, non avere paura, se c’è qualcosa che non va lo devi dire e noi ci fermiamo…” . “Elena, dai non tremare, rilassati se puoi, senti come si sta bene qui! Hai visto che anche tu adesso stai camminando come gli altri? E che problema c’è, scusa? Su, lasciati andare, così, con calma.” mi dicevi invece sorridendo tu, Luca.

Nulla avrebbe potuto darmi fastidio, so che nel mio sogno ero molto contenta di camminare finalmente a lungo, così, quasi veramente “libera” senza che le gambe mi facessero un male cane o stessi grondando di sudore dopo appena qualche metro di percorso. Assieme al disagio del dolore alle gambe, nel mio sogno stavo perdendo la paura di cadere che di solito è mia sgradita ed acerrima nemica quando mi muovo normalmente nella vita di tutti i giorni, queste sensazioni mi stavano abbandonando, definitivamente. Avrei voluto non fermarmi mai e sarei potuta andare avanti per chilometri e chilometri….

Poi mi sono svegliata, ho percepito un dolce calore tra le mie braccia e ho notato che stavo stringendo al cuore il vostro cuscino che tengo sempre vicino quando dormo e mi sono resa concretamente conto che oggi è il mio primo giorno di ferie. La mia prima reazione a questo ricordo è stata quella di un semplice ma convinto sorriso.

Mi è capitato ancora, già da molto tempo prima di conoscervi, di sognare questa cosa, sapete ragazzi? Sognare inconsciamente di camminare appunto. Una caratteristica propria di qualsiasi altra persona che si può dire normalissima, ma che per me, personalmente nella vita reale rappresenta un ostacolo quasi inarrivabile e per questo anche solo sognare di farlo quasi come gli altri mi sa proprio strano, capite?

Solitamente quando ciò accade, il mio risveglio è sempre traumatico e mi capita anche di piangere in silenzio amaramente per alcuni secondi perché vorrei che quanto ho sognato potesse giustamente essere vero anche nella realtà. Ma oggi era tutto diverso, non avevo tempo di lasciare che la mia anima venisse contaminata da cattivi pensieri, poiché l’ho sentita invasa da tanta dolcezza, null’altro; non c’è stato il tempo né la voglia di guastare quest’atmosfera e chiedermi: “Ma perché non è successo davvero?” anche al di fuori del fatto che in questo sogno voi foste in mia compagnia. L’importante per me è anche solo averla sognata una cosa così, il resto non conta. Se sogni significa che sei vivo ed è semplicemente meraviglioso!

Mamma mi stava chiamando contenta dal piano di sotto per annunciarmi la colazione pronta e mi aspettava in sala con una bella tazzona di latte tiepido, fatto sul momento. Incredibilmente schiumoso, impreziosito con un bel cucchiaione di miele liquido, scuro e dolcissimo (lo stesso tipo di dolcificante che si trova di solito in questo periodo dell’anno tra i coltivatori di miele) e mi è venuta una certa urgenza di raccontarle subito tutto il mio sogno, di stamattina presto, quello che vi ho appena scritto. Una cosa che lei ha gradito molto sentire, mentre guardavamo ancora una volta assieme un pezzo del DVD di Sweet Home Verona….

«Buone Vacanze Elena»

Ciao ragazzi, vi voglio tanto bene, un abbraccio forte!

La vostra affezionatissima Elena

giovedì 30 luglio 2009

Importante comunicazione di servizio…..


Con grande piacere personale oggi Elena avvisa tutti i suoi lettori che è ufficialmente

IN FERIE

dal lavoro a partire da domani 31 luglio, fino al 30 agosto prossimo compresi.

Non dimentica poi di ricordare col cuore ai suoi amati beniamini Luca e Diego che questo sito rimarrà aperto per ferie, e che durante tutto l'arco delle sue meritatissime e quanto mai sospirate vacanze estive, la sottoscritta naturalmente

«SI DROGHERA' DI MUSICA….»

Un abbraccio a tutti ed ognuno, vi voglio bene!

Ciao!

Elena


mercoledì 29 luglio 2009

«Chi nel corso della propria intera esistenza non ha messo a dimora almeno una pianta ha vissuto inutilmente.»

Così dice un antico e assai saggio motto cinese.

Beh, secondo quanto dice questa frase è anche merito vostro se sono sicura di non aver vissuto invano, ragazzi. Oggi volevo chiedere direttamente a voi cari Luca e Diego il permesso in base al quale, secondo questa bella frase posso considerare affettuosamente anche voi, nella mia vita come una mia personale, speciale piantina accolta, curata e messa a dimora, come dice il detto che ho scritto più sopra.

Certo non pretendo voi siate per forza un mastodontico albero secolare tipo sequoia che racchiude in sé la forza generazionale accumulata da centinaia di anni di vita. Tantomeno vi penso come un albero che fa obbligatoriamente sfoggio di fiori sgargianti e pomposi che magari presentano qualsiasi conosciuta tonalità di sfumatura colorata esistente possa apparire agli occhi dell’uomo. Cosa che forse può confondere e disorientare le persone più sensibili.

Diciamo che io, personalmente, oggi a un anno e mezzo circa di distanza dal primo momento in cui vi ho conosciuto, vi vedo invece come una semplice piantina da appartamento, che cresce rigogliosa piano piano, quotidianamente. Un essere vivente che continua a regalare ogni giorno, a me (che ho la fortuna di poterla innaffiare ed esporre alla luce, regolarmente, quanto basta) il piacere di veder puntualmente aggiungersi alla sua leggera e slanciata figura naturale un germoglio sempre nuovo, il quale a sua volta da progressivamente e rapidamente luogo a innumerevoli future foglioline che prendono man mano posto lungo i suoi robusti, rigogliosi fusti verdeggianti, sani, pieni di vita.

E pensare che la prima sera che vi ho visti a Sanremo e vi ho inaspettatamente e fortunatamente, per così dire, ricevuto in dono direttamente dal mio stesso destino, voi non eravate altro che un’unica piccolissima, ancora insonnolita, ma incredibilmente preziosa gemma verde rotonda. Una minuscola cosa viva che faceva capolino appena dal terriccio morbido, posato di fresco, ma già incredibilmente fertile. Malgrado mostrasse i propri primi delicati momenti di vita si capiva che era ardentemente desiderosa di sopravvivere. Chiedeva solo di essere curata, protetta, custodita ed amata quanto serve per potersi aprire completamente, prosperare definitivamente, adempiendo al prezioso, vitale disegno che Madre Natura aveva in serbo per lei. Che tenerezza…..

Ciao ragazzi, vi voglio bene, sempre! A prestissimo! Bacioni.

La vostra Elena

martedì 28 luglio 2009

 

Riascoltare lo stesso disco  per 40, 50 volte di fila, come se ripetendolo 1000 volte potesse puntualmente riportarmi alla magia che con voi si è rivelata e mi auguro potrà ancora essere inumerevoli volte. Lasciarlo suonare fino a che non diventa una dolce, interminabile ossessione, non stancarsene mai. Conoscerlo, sentirlo vicino,  imparare  a memoria ogni nota,  ogni accordo, ogni singola parola. E poi trasportare  le mie emozioni, finalmente libere,  lassù, teneramente cullate dall’infinito. Posare la mia anima e il cuore dove solo la vostra  musica con l'amore più puro  e profondo sanno fiduciosamente condurre.

Grazie Sonohra!

Elena

lunedì 27 luglio 2009

Semplicemente voi, la mia «Fiaba Sonohra»

«A mille ce n'è
nel mio cuore di fiabe da narrar
Venite con me
nel mio mondo
fatato per sognar
Non serve l'ombrello, il cappottino rosso, la cartella bella per venir con me
Basta un po' di fantasia e di bontà….»

Cari Luca e Diego,

non potrei giurarci, ma facendo due calcoli veloci, e tenendo conto della vostra ancor giovane età, di almeno qualche anno rispetto alla mia, mi pare piuttosto improbabile che la conosciutissima sigla di apertura che ho scritto più sopra vi possa dire qualcosa di effettivamente significativo.

Ma lasciate che vi spieghi pian piano il punto focale dei miei pensieri a cui voglio portarvi oggi, subito dopo la vostra magica data di ieri sera a Villafranca, a partire dal descrivere un caro ricordo personale. Più sopra ho infatti riportato la canzoncina che si intitolava “A mille ce n’è” la quale apriva i primi solchi di ogni disco della collana “Fiabe Sonore” reperibile in edicola e pubblicata ancora oggi su CD e DVD dalla casa Editrice Fabbri Editori, mi dicono questa fosse però in commercio già sin dai primi anni 60.

Come dimenticarle? Io personalmente, dall’alto dei miei 3o anni ancora freschi, ho potuto assaporare da piccolissima sia la versione vinile a 45 giri (mezzo audio mooooolto caro a me come bimba dell’epoca ma già allora sulla lenta e triste via del tramonto ahimé) che la musicassetta, naturalmente entrambi corredati di fascicoli e libriccini illustrati per seguire con bellissimi disegni e testo narrato l'andamento progressivo della fiaba.

Io ne avevo alcune di queste fiabe che zia e mamma mi compravano talvolta in edicola all’inizio degli Anni 80. Le musicassette le ho regalate ai miei cugini più piccoli, ma vi confesso che invece ho tenuto ancora i 45 giri in vinile (con particolare riferimento a “Il Brutto Anatroccolo”, favola che mi piaceva molto) anche perché sapete che sono a tutt’oggi avida collezionista di questi supporti. Con mia grande fortuna li ho sempre trattati bene i dischi nel corso degli anni, utilizzandoli piuttosto poco per non consumarli però mi piaceva parechcchio questo modo di ascoltare e di conseguenza “vivere” le fiabe, quasi da protagonista.

Ma perché vi parlo proprio oggi delle favole per bambini, rimaste nel cuore di tanti adulti odierni, quando invece dovrei spiegare al massimo delle mie possibilità ciò che ho provato al vostro concerto tenuto a pochi chilometri dalla vostra città natale?

Beh, tutto questo è molto semplice, piccoli tesori; anzi, chi legge in questo momento capirà subito che non potevo trovare paragone o nesso logico migliore per far capire ciò che Elena ha vissuto ieri sera nel giardino del Castello Scaligero di Villafranca Veronese. Proprio così, sentendovi cantare, ieri ho risentito sulla pelle la stessa atmosfera emozionante che le “Fiabe Sonore” su vinile sapevano darmi nell’infanzia.

Vedete, tesori, più che mai ieri sera siete riusciti a dare il meglio del meglio di voi stessi. Veramente. Ai miei occhi ed orecchie affascinati, tra le mura dell’antico castello forse complice nel ricreare questi stati d’animo, siete riusciti col vostro spettacolo a ricreare in tutto e per tutto l’atmosfera propria di una emozionante fiaba. Un lunghissimo racconto moderno e speciale tutto in musica che però non possiede nessun tipo di personaggi cattivi o malintenzionati. Solo tanta positiva bontà. Una narrazione fresca, colorata e grintosa guidata da una carica sensazionale, la stessa che è da lodare sempre in voi poiché è un pregio e si fa sentire bene anche magari nei vostri momenti di maggiore stanchezza.

Qualcosa che si è in fondo unito a una sana ed armoniosa serenità e professionalità che non vi è mai di certo mancata, ma che ieri sera avete secondo me sfoderato a più non posso. Mi avete trasmesso una gioia interiore tale che io stessa (nonostante la lunga attesa prima del concerto e il viaggio di ritorno a un orario non proprio comune alla mia solita routine, visto che mi piace dormire di solito e non amo molto fare le ore piccole) non sono riuscita a sentire minimamente la stanchezza e sono di conseguenza riuscita ad affrontare il mio giorno di lavoro con grande energia. Ve lo avevo promesso idealmente ieri sera mentre eravate sul palco che sarei andata a lavorare fresca come una rosa nonostante tutto e sono felice di dirvi che sono riuscita a mantenere questo intento.

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Solo adesso, per esempio a mente fresca, riguradando a qualche ora di distanza questa foto mi chiedo quale scritta così vicina al tuo cuore, Diego (in enormi caratteri fosforescenti ben visibili anche al buio) abbellisse con tenera semplicità la tua maglietta rossa. Non ho avuto tempo di badarci ieri sera sai? A volte sei talmente rapita da alcuni elementi fondamentali che hanno la meglio su tutto il resto, come ad esempio la vostra musica su cui la tua mente di spettatore si concentra al massimo delle sue potenzialità che non riesci a tener conto di tutte le importanti e rare “piccolezze” aggiuntive di cui vorresti comunque riferire per trasmettere forza e spessore a quanto vorresti dire…….

Insomma miei cari Luca e Diego anche se non sono riuscita a fermarvi di persona stavolta non fa niente, non ce ne sarebbe stato bisogno comunque. Il cuore mi dice che ci rivedremo ancora e io ascolto sempre la sua voce, che è anche la vostra.

Per concludere, ciò di cui vi sto parlando adesso con le mie originali impressioni è già diventato un ennesimo splendido ricordo. Una presenza preziosa e fortunata di cui vi sono come sempre immensamente grata per quello che mi donate e che non voglio dimenticare mai più, anche se confesso che forse scrivo queste parole gioiose miste a un pizzico di malinconia perché per il momento non avrò modo di vedervi dal vivo per un po’, non che io sappia, ma sono comunque molto contenta di avervi arricchito nuovamente della mia presenza con tutto l’affetto che avrei voluto darvi….

Dato che ho aperto questo post con una canzoncina di apertura che avrà risvegliato bei ricordi in tante persone che mi leggono e ora sono grandi più di voi non posso fare altro che chiudere questa corolla di doverose e piacevoli impressioni personali nel mio post di oggi con la corrispondente sigletta di chiusura delle care già citate “Fiabe Sonore” la quale precedeva (lo ricordo bene) di pochi secondi con una punta di tenera e personale amarezza per la fine della fiaba lo scatto finale del mio vecchio mangiadischi arancione, che mi avrebbe consentito di estrarre il disco per riporlo nella sua busta. La sigletta di chiusura delle “Fiabe Sonore” diceva appunto così, la so ancora a memoria:

«Finisce così, questa favola breve se ne va,
il disco fa clic e vedrete tra un po' si fermerà
Ma aspettate e un'altra ne avrete...
”C'era una volta” il cantastorie dirà, e un'altra favola comincerà»

Diego Fainello a tarda sera mentre esce dal palco a concerto concluso, per dirigersi in tutta fretta verso il backstage….

Grazie di tutto, mie personalissime e sempre nuove Fiabe Sonohre, possiate essere sempre lì, accanto al mio cuore.

Elena

Villafranca (VR) – 26/07/2009 La mia terza ed estiva “fiaba Sonohra” al Castello Scaligero….

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«Aspettandovi orgogliosa davanti a un pregevole scorcio di storia antica….»

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«Il piccolo principe» mentre dispensa grandi emozioni

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«Diegolino è davvero un fiorellino raro….»

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Squadra che vince non si cambia….

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Foto ricordo gruppo delle scatenate «Over Venti» a Villafranca. Dice giustamente il proverbio: poche ma buone, molto buone aggiungo io…

(con un ringraziamento e un abbraccio sincero particolare per Maria Chiara, una new entry che spero di rivedere prestissimo)

domenica 26 luglio 2009

Cari Luca e Diego,

mentre indosso proprio ora al collo la mia catenina nuova che sfoggio stasera con ogni cura, ed emozionatissima attendo paziente e incredula il momento di poter trascorrere le poche ore che ancora mi separano dal vedervi nuovamente suonare dal vivo questa stessa sera (caspita, tre volte di fila nel giro di neanche un mese….) mi rendo conto che Patty Pravo, altrimenti detta anche “la ragazza del Piper” aveva proprio ragione quando nel 1969 cantava a squarciagola in un suo celeberrimo hit queste parole:

«….Il paradiso
tu vivrai
se tu scopri
quel che hai….»

SONOHRA

Difatti è proprio vero, sapete? Tra tante belle cose che mi fanno sentire profumo di Paradiso nella dura realtà di ogni giorno ci siete anche voi con assegnato un invidiabile e sempre confermato posto d’onore.

Naturalmente è un po’ come sentire in ogni senso la vostra musica anche mia, anzi è forse scontato, ma sempre bellissimo, dire ancora che lei è vostra ma è parte integrante di me, è una ricchezza che possiedo.

Perché penso che in fondo è proprio questa anche una parte di ciò che vi aspettate dal frutto del vostro lavoro e che vi augurereste per me e chiunque altro vi apprezzi affettuosamente.

Siccome forse, dopo non avrò tempo di dirvi quanto ora scrivo personalmente, anche se mi piacerebbe molto, ve lo riporto qua. E mi sento immensamente fortunata di potervi comunque comunicare in qualche modo qualcosa di sentito e più che mai grande, così come voi ricambiate puntualmente a me. Tutto ciò mi rende felice, tanto felice.

Ci vediamo più tardi ragazzi, scappo e vado a finire di prepararmi, sono pronta a vivervi in questa lunga notte di piena estate. Vi voglio bene in ogni momento! Non dimenticatelo mai!

Elena

sabato 25 luglio 2009

I Ragazzi Con La Chitarra 

Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo, ma solo poche catturano il tuo cuore…segui quelle."

"Non aver paura della vita. Credi invece che la vita sia davvero degna di essere vissuta in ogni momento, e il tuo crederci aiuterà a rendere ciò una verità."

"Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che nasce la fulgida luce."

"Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare."

"Perché vuoi tutto subito? Perché vuoi affermare tutti i tuoi talenti nello stesso tempo? Aspetta il tuo turno con impegno e sii contento della lotta che è bella e - questo non è un compromesso - rappresenta l'essenza della vita."

Ci sono giorni pieni di vento, ci sono giorni pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di lacrime, e poi ci sono giorni pieni d'amore che ti danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni."

"Mi sento come un campo seminato nel cuore dell'inverno, e so che primavera sta arrivando. I miei ruscelli prenderanno a scorrere e la piccola vita che dorme in me salirà in superficie al primo richiamo."

giovedì 23 luglio 2009

Stavo pensando che…

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«….nuove distanze
ci riavvicineranno….»

ZUCCHERO – DIAMANTE - 1989

Credo che Francesco De Gregori avesse ragione quando scrisse il verso di questo brano portato alla ribalta da Zucchero. “Nuove distanze ci riavvicineranno”. Adoro questa espressione metaforica che reputo geniale e condivido pienamente per un motivo molto semplice che andrò subito a spiegare. Secondo me è una cosa vera questa frase e lo dico riferito ai Sonohra così come discorso generale appicabile a chiunque altro. La distanza fisica da una persona è triste e sgradevole, perché “fa male” e su questo non discuto anzi concordo.

Ciò che volevo puntualizzare in più riguardo a quello che penso io sul verso di questa canzone è che forse non è vero che le distanze sono sempre e solo cose da vivere come esperienze negative e dolorose.

Se ci pensiamo bene, De Gregori aveva forse ragione perché io ho sempre pensato che la distanza tra due persone sarà anche una cosa negativa ma da una parte è utile perché permette a chiunque è fisicamente lontano da un’altra persona di sentirsi in un certo senso ancora più parte di essa, dal punto di vista affettivo intendo. Anzi, secondo me questa condizione, cioè il fatto di essere lontani concretamente l’uno dall’altro per un certo periodo di tempo non impedisce a due o più persone di continuare a pensarsi, volersi bene, sentirsi accanto e “viversi” a vicenda nonostante la lontananza fisica ecco. Ci permette, come diceva la canzone di Zucchero, in sostanza di avvicinarci ancora di più e meglio in un certo senso a chi è lontano da noi. Se davvero tieni affettivamente a una persona non c’è distanza fisica che tenga, i sentimenti se sono veri e ricambiati superano qualsiasi ostacolo o barriera realmente esistente tra le persone e hanno il pregio di tuffarsi costantemente nell’animo della persona che è lontana e che non possiamo avere accanto.

Voi cosa ne pensate?

Direi che proprio voi due Luca e Diego, a parte il mio sincero affetto verso voi e con tutte le volte che sono riuscita a parlarvi di persona siete concretamente lontanissimi e differenti come stile di vita rispetto a quello che devo affrontare io.

Però ciò non toglie che mi siete sempre molto vicini con la musica, non mi stancherò mai di ripeterlo. Anzi, nella vostra concreta “lontananza” dimostrate di sapere essere accanto alla mia anima in ogni momento. Decisamente meglio di molte persone che per esempio abitano a pochi isolati da me e mai si fanno vedere!

Sono sincera ci soffro di questo e musica a parte mi piacerebbe poter interagire e dire ciò che scrivo a voi su questa pagina a una persona “vera” che sappia ricambiare, ne avrei bisogno. Ma questo, nonostante io mi sforzi di instaurare un dialogo, non succede, non sinora, almeno.

A volte le soddisfazioni vere che una persona può ottenere sono altre e nel mio caso voi ne fate ampiamente parte. Con l’augurio che possa essere sempre così, e che magari possa anche affiancare a voi in un futuro non molto lontano una persona che sia presente su cui contare. Mai arrendersi e pensare che questo non accadrà davvero è la cosa più importante! E occorre avere fiducia innanzitutto in sé stessi!

Vi voglio bene, a prestissimo!!!!

Elena

Elena come Angelica…

Cari Luca e Diego,

forse mi sbaglierò, rischiando di apparire superflua e banale tuttavia credo sia capitato a chiunque, (anche a voi) che nell’arco della nostra intera esistenza  si possa talvolta immaginare di sentirsi calare, nella parte dei protagonisti, anche solo per un attimo, magari nel bel mezzzo di un importante evento o nella scena di un grandissimo film.

A volte basta davvero poco per vivere questa sorta di benefica favola che ci fa dolce compagnia ed è in grado di far volare in alto la nostra mente, libera da qualsiasi ostacolo reale e terreno. Nulla che faccia danno, naturalmente… 

Pensate per esempio a un sorriso inaspettato che vi viene rivolto  in una giornata di pieno sole,  un gesto affettuoso, il volo di una rondine a primavera, la prima nota di una canzone ben conosciuta, la frase significativa di un libro che si sta leggendo, il passaggio di una persona che ci saluta improvvisamente incrociando il nostro sguardo incredulo, insomma, qualcuno che magari per combinazione non vediamo da tempo. O più semplicemente un oggetto desiderato. Ecco si, insomma. Tutte cose che ci fanno sentire “grandi” nella nostra piccolezza  e riescono a farci assaporare il tenue profumo della felicità.

Immagino vorrete sapere come mi sono sentita ieri mattina quando rientrando dal lavoro sono salita in camera, ho acceso il mio stereo ed è partita Love Show in tutta la sua inaugurale magia. Proprio come molto spesso succede nel mio semplice, intimo ed attuale quotidiano.

Solo che ieri tutto era diverso per me, e ancora più speciale nella sua  effettiva consuetudine  perché appunto ho trovato sulla mia scrivania la graziosa scatola arancione che conteneva la collanina che aspettavo sin dallo scorso martedì  e che ho subito indossato su di me con cura e delicatezza, orgogliosamente, seppure ciò che volevo  era in fondo solo un semplice ma carinissimo  oggetto da ornamento, tutto per me.

Beh, nell’indossare la mia catenina con appesa la piccolissima e panciuta chiave di violino stilizzata (che brilla quanto un bianco raggio di luna piena in una notte serena…) ho pensato tanto tanto  a voi chiudendo gli occhi immensamente contenta per alcuni istanti e…… in men che non si dica, senza quasi crederci mi sono “ritrovata” nientemeno che direttamente nei nobili, vaporosi e morbidi  panni della meravigliosa Angelica, personaggio  interpretato da una allora bellissima attrice italiana, Claudia Cardinale, nella scena di questa famosissima e monumentale pellicola cinematografica  “Il Gattopardo”  diretta nel 1963 da Luchino Visconti….

Con questo penso di avervi  detto poco e tutto allo stesso tempo. Giudicate voi!  Grazie ragazzi! Vi voglio bene, sempre!

Elena

martedì 21 luglio 2009

Entro domani Elena avrà qualcosa di nuovo da sfoggiare!!!!!! Evvai!!!!!

Ragazzi!!!!!!!!

Velocissima e festosa  comunicazione di servizio che anche voi sicuramente aspettavate. Già so anzi che strapperò un convinto sorriso a ciascuno dei miei lettori che ringrazio di cuore! Evvai!!! Che dite, posso offrirvi almeno un Crodino fresco in segno di festa, dato che ne ho sempre in casa una buona scorta?

Il gioielliere mi ha appena telefonato sul cellulare, proprio  adesso, praticamente seduta stante!  Ebbene si, mi hanno confermato che è arrivato il mio ciondolo e posso andare a ritirare anche la catenina in negozio quando voglio!!!! Si, si, sihhhhhh!!!

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Penso proprio che entro domani nel pomeriggio quando rientro a casa per pranzo potrò tornare in ufficio sfoggiando al collo qualcosa di nuovo e assolutamente originale che pure i miei colleghi sono assai curiosi di vedere, a questo punto, dato il mio entusiasmo in merito, ma che solo voi due terrete idealmente  e segretamente “a battesimo” fra qualche giorno, chiaro????

Con debutto ufficiale ed inderogabile, come già dalla sottoscritta preventivato in precedenza, non prima di  questa domenica al vostro concerto di Villafranca!!!

Svengo dalla contentezza, mi credete???!!! Sostenetemi con la vostra voce adesso più che mai per favore perché ne ho forte bisogno, sapete bene che l’emozione gioca qualche scherzo no???!!!!

Woowwww!!!! Fantastico!!! Obiettivo raggiunto possiamo dire a questo punto, vero?

Domani non avrò tempo di scrivervi perché lavoro al pomeriggio ma vi dirò giovedì come è andata!!! Datemi solo il tempo di adattarmi a tutto record al mio nuovo monile tutto in nome della musica!!!!

Ciao musetti tutti d’oro (bianco, che sta meglio ed è più prezioso di quello giallo), ci sentiamo!!! Carry on!!! Vi voglio bene, sempre!!!!!

La vostra Elena

lunedì 20 luglio 2009

365 giorni fa….

Poster sbiadito

Cari Luca e Diego,

come passa veloce il tempo! Non credo che in questo momento voi possiate ricordare esattamente la data odierna, ma non disperate, c’è chi può benissimo farlo per voi e non scorderà mai, statene certi!

E questo posso capirlo, dati i vostri numerosi impegni di lavoro, i quali prevedono che voi quasi quotidianamente siate sbatacchiati su e giù per l’Italia ogni sera in un posto diverso. Anzi rileggendo il mio inizio di discorso e dati i recenti sviluppi vertiginosi della vostra fama ora ai vertici mondiali, potrei meglio scrivere invece di “per l’Italia” l’espressione “per il mondo” starà sicuramente meglio nella frase.

In questo pomeriggio di un anno fa, la sottoscritta sapeva che in serata sarebbe andata a un concerto, e si preparava contenta di sentire buona musica, come già era accaduto per altri artisti in passato. Ma mai avrebbe potuto prevedere neanche lontanamente che quell’indimenticabile vostra intima e breve esibizione acustica tenuta a una locale “festa della birra” in un piccolo paese della bassa reggiana si sarebbe trasformata in qualcosa che avrebbe cambiato anche la propria stessa vita radicalmente per certi aspetti.

Ricordo commossa, oggi, a 365 lunghi e felici giorni di distanza, l’incontro iniziale con la mia amica Simona e la sua mamma, il loro sorriso semplice e bonario che mi fece immediatamente intuire la nascita di una solida amicizia che sarebbe andata oltre la nostra passione comune per voi. Un sentimento sincero che iniziava a respirare proprio in quei momenti. Con tutto il rosario di piacevoli immagini ed emozioni che si è poi presentato in conseguenza alla mia mente e che ho ampiamente descritto in passato su queste pagine.

Un anno fa, ragazzi miei vi incontravo personalmente per la prima volta e potevo finalmente sperimentare con mano sulla mia anima ciò che il celebre scrittore francese soleva ripetere in un suo conosciuto e da me apprezzatissimo aforisma che diceva come segue:

Il sorriso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.
Victor Hugo

Cosa rimane dentro me al momento di quella serata dopo un anno? Tutto ciò che può concretamente essere sintetizzato in una felicità immensa che diventa sempre più grande ogni volta che sulla mia strada ho l’occasione di ripetere la magnifica esperienza del vivere col cuore un vostro concerto col suo benefico fiume di calde note. La tiepida mano di Luca che stringeva educatamente la mia. E più di tutto, forse, la mai tanto nemmeno nascosta gioia interiore del non aver fotografato quel tuo sorriso, Diego. Che ti era fiorito improvviso, luminoso e spontaneo dalle labbra nell’ombra della tarda nottata quando mentre mi firmavi la cartolina, mi hai guardato quasi con stupore negli occhi perché vi ho detto complimentandomi che ero una vostra fan di ventinove anni.

Credo che quello sia il dono più grande e confortante che possa aver mai ricevuto sino ad allora. Qualcosa che può certo essere raccontato ad altri, volendo con le parole migliori che si possano trovare su un vocabolario. Una sorta di regalo brevissimo e fugace, ma allo stesso tempo dal valore talmente bello e sconfinato che ho avuto la fortuna di accogliere e che sono qui ora a ricordare ancora e proteggere gelosamente racchiudendolo nel profondo dell’anima con evidente orgoglio e soddisfazione.

Per tutto ciò che più in generale è stato in quella sera a partire dall’anno scorso al vostro concerto di Casoni, ed ancora sarà chissà quante volte….


Grazie Luca e Diego. Vi voglio bene!

Elena

domenica 19 luglio 2009

Mi riposo, grazie a voi in un mare di pace interiore, contentissima, aspettando di sfoggiare al vostro prossimo concerto l’appena conquistata catenina con la “chiave di sol”…..

Buona domenica o Nuovi Angeli,

mannnnnnnonnonnoooo, alt, nessun allarme, non vi preoccupate!

Sarò stanca e ancora piena di immensa gioia per la settimana attualmente in corso che si è rivelata infatti costellata di felicità semplicemente eccezionale e che oggi si conclude “alla mitica” con una giornata meteorologicamente bellissima.

Ma ceeeeeeerto mica starete pensando che sono così fuori e che vi abbia confuso con la simpatica band che furoreggiava nelle estati degli inizi degli anni 70, formazione capeggiata da un simpaticissimo Paki Canzi; o per meglio dire agli interpreti di “Donna Felicità” una hit del passato che oggi anche presa solo dal titolo ha effettivamente il potere di descrivere al meglio ciò che è ora la qui scrivente e sempre vostra Elena. Una canzone incredibilmente allegra che mi mette da sempre tanta contagiosa gioia.

Ho capito che tra voi e gli originali “Nuovi Angeli” di una volta ci passano ormai quasi 40 anni di musica italiana però sapete anche che io devo sempre cercare di essere diversa quando apro i post dedicati a voi; perciò oggi, se me lo consentite, do spazio a questo vostro nuovo soprannome pensato sul momento, che a dire la verità non vi sta male addosso vero? Ma naturalmente voi siete i Sonohra e su questo non si discute, era solo per spiegare perché mi sono sentita ispirata dal nome di questa altra storica band riferendomi a voi.

Sarà anche che ho scritto così poiché adesso per dovere di cronaca ho tra le mani proprio lei "Donna Felicità” questo caro ricordo a 45 giri che mamma comprò in gioventù e sto togliendolo dal piatto del giradischi con ogni cura dopo averlo suonato. Ma fatto sta che ho trovato un’ennesima ottima scusa per pensarvi di nuovo ed è logico dire che sono al massimo del buonumore.

Questo week end mi riposo alla grande, ieri sera io e mia sorella vi abbiamo tenuti nei nostri pensieri tanto tanto, ci sarebbe piaciuto vedervi anche a Mirandola al Radio Bruno estate ma mia sorella è purtroppo influenzata al momento e non potrà uscire per alcuni giorni. Ci riprendiamo un momento in tutta fretta giusto per mettere ordine tra i nostri ricordi e recuperare la forma in attesa di vedervi nuovamente all’opera quasi in terra natale al Castello Scaligero.

Sono stracontenta ragazzi, perché la settimana prossima quando verrò a vedervi a Villafranca, con ogni probabilità avrò addosso il mio nuovo acquisto tutto d’oro (catenina + ciondolo). Ovviamente ho fatto “en plein” come volevo; due cose in un colpo solo!

Ho portato con me anche Simona in oreficeria martedì sera perché potesse aiutarmi a scegliere ciò che sognavo di indossare e devo dire che la mia migliore amica mi ha effettivamente portato fortuna come supponevo! La cosa è fatta ormai. Attendo in questi giorni la chiamata di conferma del gioielliere con cui sono rimasta in parola e che mi deve consegnare il tutto, spero prima di domenica prossima, come aveva promesso.

E quale migliore occasione all’infuori di un vostro concerto (per di più mentre tra l’altro suonate nella vostra provincia, quasi “in casa”) potrei mai scegliere per sfoggiare il mio nuovissimo obiettivo conquistato con ogni orgoglio? Una cosa che non voglio togliere mai più e che rappresenta in qualche modo pure le ferie che anche quest’anno non farò!

Non sono riuscita a trovare la chitarra alla fine ma non fa nulla! Come anticipato in precedenza ho ripiegato sull’ottima alternativa tutta in tema musicale della chiave di sol.

Non so se il tuo ciondolo Luca, Piccolo Principe, sia in argento, (che scema avrei potuto almeno chiedertelo l’altroieri a Parma, quando mi sei venuto subito accanto perché ti baciassi di persona. Già, non c’e stato tempo mannaggia, la sorpresa e lo stupore improvviso che ho avuto nel vederti avvicinare a me con un sorriso sincero hanno prevalso su qualsiasi altra buona intenzione) ma presumo che il mio ciondolo, che ancora non ho visto perché in negozio non l’aveva quando sono andata io, sarà in oro bianco. L’ho prenotato e deve arrivare, credo sarà liscio e semplice, lucidissimo, in perfetta armonia con la catenina tutta lavorata. Insomma una cosa simile a questa forma anche se si vede che il materiale di questo ciondolo non è oro.

Chissà come mi starà addosso, voi cosa dite? Sono molto ansiosa e curiosa di sapere, ma credo di essere giustificata!

Un abbraccio ragazzi! Vi voglio sempre un bene dell’anima! Ci teniamo in contatto, mi faccio risentire ancora prima dell’altrettanto atteso arrivo del prossimo fine settimana!!! Statemi bene, frattanto, mi raccomando!

Elena

venerdì 17 luglio 2009

Un concerto al profumo di Cioccolato e Caramello….

Se ricordate avevo detto qualche giorno fa, di essermi comprata in erboristeria un boccettone di enorme di bagnoschiuma morbido e profumatissimo, aspettando a sfoggiarlo e svelarne la profumazione sul blog giusto in occasione del concerto di Parma. Esattamente questo:

Ecco cosa scrive la sua etichetta.  Che forse può ricordare simpaticamente qualcosa, anzi qualcuno. Non so voi, ma io non ho saputo resistergli. E ho fatto bene, vi lascio immaginare la mia vasca piena di schiuma tiepida fino all’orlo, che bagno da fine del mondo……Una cosa da provare che vi consiglio caldamente.

BAGNODOCCIA CIOCCOLATO E CARAMELLO

Tuffarsi in un mare di cioccolato non è un sogno proibito! Per la gioia di coinvolgere tutti i sensi, un impareggiabile bagnodoccia ricco di cremosa schiuma che deterge con la delicatezza del Burro Di Cacao ed emoziona ogni volta regalando una coccola e un aroma golosissimo. Perché fare il bagno diventi il momento più appetitoso della giornata.

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CIOCCOLATO E CARAMELLO……

Parma, 16 luglio 2009. Un attimo è per sempre……

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Cognate con una simbolica opera d’arte e tributo “a loro, i più grandi” , poi consegnata personalmente a Luca.

SONOHRA, E LA MUSICA FU….

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Un altro giorno muore lentamente, cullato nella sua naturale agonia da due spledide voci che fungono da preludio a una lunghissima notte impregnata di universale e sentita pace emozionante da ricordare sempre. Nel nome della musica….

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Chitarre sul palco….

«L’Effe di Fainello sulla tua chitarra sta…..»

(N.B.: questa didascalia mi è venuta bene, lo ammetto mi ha in effetti ispirato il verso della sigla di un vecchio cartone animato “Capitan Futuro” che guardavo quando tornavo da scuola e mi piaceva quando ero piccola; non c’è niente da fare, sta troppo bene a questo ragazzo, anche perché tra l’altro, casualmente, andava in onda all’epoca manco a volerlo, su Telemontecarlo nel 1986….)

«Il piccolo principe.» Un concentrato vulcano di semplice, spontanea, rinnovata, indomita generosità»

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Elena con Jacopo Tini.

Con la borsina che d’ora in poi custodirà tutti i miei desideri in attesa di affidarli all’infinito cielo sperando si avverino……

Martedì 14 luglio 2009. Reggiolo è in festa per la «Notte Bianca». Con una gradita sorpresa che mi riporta ai miei beniamini! Un caso? Non credo!

Andiamo subito con ordine. Allora, cominciamo dall’inizio…..

Sbaglio o ho detto che ho svariate ore di questa incredibile settimana ancora in corso da cercare di documentare? Benissimo, partiamo, ma con calma per favore. Non mettetemi fretta e non spingete!!!! Arrivo!

Quella che doveva essere, pochi giorni fa una ordinaria festa di paese, cosa normalissima in questo periodo estivo, si trasforma in una inaspettata sorpresona.

Decido con i miei genitori e la mia amica Simona di partecipare alla “Notte Bianca” di Reggiolo, avvantaggiata dal fatto che ci sono i negozi aperti straordinariamente fino a tarda notte in tutto il paese, animato di mercato, musica e bancarelle, oltreché a caldo e zanzare, ma questo è il meno…..

Faccio appena in tempo a fare un’ammirata visita all’Oreficeria locale per cercare (stavolta con enorme successo evvai, anche se non ho avuto la chitarra ma vi spiegherò tutto successivamente in un post a parte) la mia catenina in oro bianco col ciondolo, quando all’uscita della gioielleria mia sorella telefonandomi trafelata mi avverte di dirigermi subito alle porte di Reggiolo perché…..

Lascio a chi legge il compito di interpretare i miei pensieri increduli in quel momento, anche se fatico a capire che è vero finché non le sono davanti.

Rimango semplicemente di sasso quando a un certo punto ho davanti agli occhi, in carne e ossa, dolce come un folletto dalla voce straordinariamente “nera e potente”, lei, una ragazzina minuta che, per mio conto, ho imparato a riconoscere sin bene un annetto fa mentre si destreggia sicura in alcune frasi tra i “solchi” (come si diceva una volta) di una ben nota, amatissima canzone che si intitola So La Donna Che Sei. Vi dice nulla?

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Meno male che ho sempre con me il mio cellulare che fa anche le foto. Mia sorella l’altra sera aveva lasciato a casa la macchina fotografica e se non fosse stato per il mio telefonino sonohrino (ancora poco sfruttato) non avrei potuto documentare per il mio blog questa ennesimo straordinario incontro. Non le ho potuto parlare, purtroppo perché in quel momento era impegnata nel cantare. Diciamo che sono rimasta pietrificata alcuni minuti ad ascoltarla cantare e cercare di inquadrarla, al limite dello stupore ed imbambolamento più completo…..

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Vi parrà uno scherzo e invece quella che vedete in questa foto è proprio lei, Marina Santelli, la corista viadanese dei Sonohra, la voce femminile che fa apparizione in So La Donna Che Sei, nonché insegnante privata di canto, che appunto martedì sera era a cantare all’ingresso del mio paese assieme a un altro ragazzo in occasione della Notte Bianca.

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Stavolta pongo io stessa una domanda ai miei lettori lì fuori. Vi pare un ennesimo caso questo? Un colpo di fortuna o un nuovo piacevole avviso dalla mia vita? Chissà. Questo è un ulteriore, chiaro segno indicatore che la vita ti sorprende sempre, in questo caso del fatto che Luca e Diego mi sono sempre vicini pur senza saperlo……

Comincio a essere convinta senza esitare che i Sonohra col loro mondo frizzante, positivo e pulito mi porteranno davvero qualcosa di bello, di incredibile e totale che sconvolgerà la mia vita. Qualcosa che già avviene e che mi stanno dando sin dal primo momento che li ho visti. Un dono interiore grandissimo a cui posso credere senza illusioni, che loro sanno elargire a piccole dosi e che sento non mancherà di farsi percepire ancora nella sua straordinaria forza……Staremo a vedere!

Elena

To be continued.....

Troppe cose da vivere, altrettante da raccontare, presto saprete….

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Sono ancora semplicemente stravolta ed è dire poco. Le ultime 36 ore della mia vita a partire da martedì si sono rivelate decisamente impegnative sotto ogni punto di vista.

Ne consegue che necessito ancora di qualche ora di meritato sonno che serve alla mia mente provata da mille repentine emozioni per rimettere ordine e dare senso cronologico a tutto quanto vorrei raccontare.

Datemi ancora un po’ di tempo e vi dirò tutto. Fortunatamente in questo week end sono a casa e troverò tempo. Chiedo a chi mi legge di pazientare ancora un po’ perché sono sfinita oggi e ho divese cose da mostrare e condividere coi miei lettori. Capisco pendiate quasi dalle mie labbra ora, a causa della smania di leggere quanto ho da dirvi.

Vi prometto che non resterete delusi, portate solo un po’ di pazienza in modo che io possa riprendermi fisicamente da questa ennesima esperienza, poi avrete molto presto ciò che vi aspettate da me.

Un abbraccio,

Elena

martedì 14 luglio 2009

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La bellezza è una specie di Genio. In verità più grande del Genio, perchè non ha bisogno di spiegazione. E' una delle cose grandi del mondo, come la luce solare, o la primavera, o il riflesso nell'acqua cupa di quella conchiglia d'argento che chiamiamo Luna. Non è una cosa che si possa discutere. Ha un divino diritto alla regalità. Quelli che la possiedono sono Principi.
(Oscar Wilde)

lunedì 13 luglio 2009

Ciao cagnolini,

come state? Allora torniamo a casina presto si o no? Beh direi che non manca molto vero? Su, portate pazienza, che fra poco meno di 48 ore circa noi ci si rivede e non mi sembra vero ma è così e ormai non c’è più nulla di strano!

Questi ultimi giorni sono stati decisamente indaffarati e densi di buone notizie e tanti impegni professionali per me. Non ho quasi neanche avuto il tempo di rendermi conto concretamente che siete ancora una volta lontani ed è stato meglio così.

Prima di scrivere anche sul blog questa eccitante novità personale che mi riguarda ho voluto essere pienamente sicura delle voci che effettivamente mi avevano fatto pervenire a riguardo addirittura ancora prima che vi rivedessi a Carpi, ma non volevo crederci. Mi pareva uno scherzo. E invece la conferma relativa vera e propria su tutto questo è arrivata giusto oggi!

Beh ragazzi, c’è un’ottima cosa che devo dirvi ufficialmente (e perché non farlo dopotutto?) e cioè che mi hanno affidato un ulteriore nuovo importante incarico, nel mio lavoro di impiegata e contabile; comincerò a gestire a giorni anche l’aspetto tecnico (oltre a quello logistico; già in parte esso mi competeva sinora) che riguarda la gestione del ricambio dei prodotti fabbricati dall’azienda per cui lavoro.

In questi giorni di intensa collaborazione professionale sta avvenendo il passaggio fisico delle consegne relative alla futura mansione che andrò a svoglere a breve termine. La collega che se ne è occupata fino ad ora verrà trasferita ad altra sede ed altro compito completamente diverso da quanto faceva prima ed io sono stata designata come nuova referente e responsabile di questo nuovo aspetto prorpio del mio lavoro, e ho accolto la notizia naturalmente al massimo della gioia e soddisfazione personale interiore.

Avrete notato anche voi che scrivo un po’ meno di frequente sul blog, ogni tanto salto i post ma mi sento giustificata, in questi ultimi dieci giorni sono tutta presa dalla fantastica notizia che vi ho appena accennato più sopra e che sicuramente arricchirà la mia figura professionale.

Dite un po’ sarete mica voi e la vostra musica gli inconsapevoli, buonissimi e furbetti fautori di tante cose carine e vantaggiose che inevitabilmente mi accadono da quando vi conosco?

Gia, intuisco la vostra radiosa e convinta risposta unanime che si sposa alla perfezione con una ulteriore domanda: “Può darsi Ele…e come pensi di festeggiare questo importante passaggio di consegne in carriera???"

Vi rispondo subito tesori, naturalmente a caccia di quella famigerata catenina girocollo in oro bianco a cui vorrei appendere allo stesso tempo questo benedetto ciondolo a forma di chitarra. Speriamo di trovarlo, ci terrei molto.

Però ho pensato che se alla fine non mi riesce di trovare espressamente proprio la famigerata medaglietta fatta a chitarra, su una catenina come quella che sarà la mia ci vedrei bene pendere in bella mostra in sostituzione magari anche una chiave di violino come quella che porti tu tra altre cose Luca, sbaglio? Assolutamente semplice e geniale, ottima idea!

Naturalmente io escludo subito e a priori argento e altri materiali minori, più scarsi. Una notizia come quella di una promozione sul lavoro merita di essere ricordata come si deve no? Quale migliore ulteriore intento per festeggiare e ricordare questo traguardo se non quello di un gioiello tutto d’oro? Ora sono ancora più motivata ed intenzionata ad ottenerlo!

Desidero davvero sempre un pendente in oro bianco, magari, dato che ci sono con qualche lucentissimo zircone bianco, seppure piccolissimo, incastonato dentro, direttamente nella forma della medaglietta. Cosa ne pensate? Vi gusta l’idea? Forte no? Qualcosa di fine e prezioso che abbia esattamente questo aspetto:

In fin dei conti è buona l’idea, sapete anche che pure io suonavo uno strumento musicale e sono stata pianista anni fa; so leggere ancora adesso molto bene la musica e credo che la mitica “chiave di sol” sia comunque un simbolo convenzionale fondamentale e universalmente conosciuto da chiunque, anche se chi non fa musica o non è nel campo magari può non conoscere la funzione esatta e specifica di questo segno musicale.

La mia caccia sfrenata a un’oreficeria fornita e decente si è interrotta solo per il fine settimana ma riprende molto presto a tempo di record finché non trovo ciò che cerco! Vi faccio sapere!

Vi saluto, boys, se non faccio in tempo a scrivervi ancora sul blog entro domani vi ricordo che ci vediamo a Parma fra tre giorni. Quando tornerò a postare sarò ricca di altri ricordi e probabili novità. Lo sento, ci spero fortemente!

Un abbraccio mie dolci ed occupatissime “cicale”. Vi voglio bene, sempre!

Elena

sabato 11 luglio 2009

Il mio primo pensiero della giornata di oggi…

«E allora giù quasi per caso

più vicino ai marciapiedi

dove è vero quel che vedi

e allora giù senza bussare

tra le ciglia di un bambino

per potersi addormentare…»

E LA LUNA BUSSO’ - LOREDANA BERTÉ - (1979)

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Chiarisco subito. Non mi è mai piaciuta Loredana Bertè anzi mi sta non poco antipatica però spezzo un’unica lancia a suo completo favore nel caso di questa celeberrima canzone che questa stramba artista incise ormai 30 anni fa, lo stesso anno in cui la sottoscritta vide appunto la luce.

Che io lo voglia o no, al dì la di ogni altra ragione nascosta c’è da sempre un legame fortissimo, quasi di sangue, tra me e questo pezzo. La classe è classe e talvolta tale requisito è così evidente che su questo non oso discutere. Un pregio che rimane inalterato ed indelebile nel tempo anche e in particolare per la musica, quella che piace a chi la ascolta, che coinvolge ed emoziona indipendentemente da ciò che altre persone pensano. E che è magicamente tornata a stuzzicare ancora la mia mente oggi, inaugurando questa mia nuova tranquilla giornata di sabato con dolcezza, non appena mi sono improvvisamente svegliata e mi sono trovata a canticchiare quasi senza volerlo, sottovoce, questo brano.

Anche se mi rendo conto che per alcuni starò anche per scrivere una cosa sciocca, banale, di poco conto, questo è in ogni caso il mio primo pensiero della giornata in corso. Una piccola cosa, certo, che investe la nostra mente appena per pochi secondi; però, se ci si riflette bene, secondo me molto spesso la prima cosa a cui pensi quando ti svegli, racchiude in sé il segreto per fare di ogni semplice giorno che ti appresti a vivere un’esperienza enormenente preziosa, da non dimenticare mai…

Come da sempre mi ricorda la canzone della Berté che vado citando, se davvero la grande e misteriosa luna, vera ed incontrastata regina del cielo notturno, era intenzionata a trovare, dapprima invano, un posto in cui riposarsi in pace, io non posso che complimentarmi commossa dapprima mille volte e poi centomila altre ancora con lei per la sua scelta. Credo siano più unici che rari i rifugi di questo tipo e forse chi legge queste righe, ripensando ai versi originali del brano concorda con ciò che ho pensato. Ma presumo anche che alla fine non sia stato affatto difficile per lei giungere a questo desiderato giaciglio. La luna può tutto, si sa. Mi piace pensare che sul finire della notte lei abbia lentamente trascinato, senza farsi percepire, i suoi ultimi luminosi raggi stanchi, ma pieni della sua immensa luce posandoli un attimo sulla tua chitarra per poi abbandonarsi finalmente sicura a una lieve, fuggevole carezza sulle tue guance. Un gesto che ha dato subito seguito a un desiderato, lunghissimo e quantomai meritato sonno profondo che vive, sfinita, proprio lì, beatamente addormentata tra le tue ciglia, Diego…..

Elena

martedì 7 luglio 2009

Hey!!!! Buongiorno fratellini!

Oggi io sono a casa perché il 7 luglio ricorre il giorno di San Venerio, il Santo Patrono del mio paese, perciò Reggiolo è in festa, c’è anche una piccola fiera con delle giostre in piazza ma niente di che, anzi, praticamente nulla in confronto a quanto di maggiormente festoso facevano in questo giorno, come tradizione paesana quando ero bimba! Purtroppo i tempi cambiano e che ci piaccia o no dobbiamo accettarlo!

Ieri pomeriggio mi è capitato di nuovo di uscire inaspettatamente a fare spese con tutta la mia famiglia e dato che eravamo sul posto ne abbiamo approfittato anche per visitare la bellezza di due oreficerie quasi contemporaneamente. Che stress!

Beh, ragazzi, in uno dei due negozi, se non altro, tra tante ricerche finora rimaste infruttuose c’è mancato poco (e sottolineo poco, proprio tanto così) che mi comperassi un ciondolo che ho addocchiato in una vetrina di sicurezza e che in effetti sulle prime mi sembrava maledettamente invitante ed irresistibile, troppo carino tanto come il tipo di pendente che continuo a cercare, sinora senza successo.

Una cosa, preciso subito, completamente diversa da una chitarra, se vogliamo, che però penso fosse originale, differente dai soliti cuoricini, stelline cose che insomma ho già a bizzeffe e mi hanno stufato. Cose che ormai non sopporterei più di vedermi addosso a trent’anni suonati.

Questa medaglietta, credo, sarebbe stata molto bene appesa alla mia futura catenina. Si trattava di una libellula, piuttosto grossa e solo a vedersi pareva pesante come ciondolo. Aveva le ali arrotondate fatte di oro rosa, il corpo formato da una lunga lamina spessa di oro bianco e due minuscoli zirconi incastonati che facevano da occhi. Veramente eccezionale! Non sarebbe costata neanche tanto. Una cosa squisita, tanto per capirci, simile a questa foto, sicuramente quella che ho visto io era decisamente più bella di questa:

Guardate ragazzi, giuro ci ho pensato solo un istante, veramente il tempo lampante di un battito di cuore, o per meglio dire il momento in cui me la sono immaginata addosso appesa a un lungo girocollo di oro bianco poi stavo per dire a mamma di cercare anche la catenina da abbinare perché mi piaceva e avrei preso non una chitarra ma quel ciondolo. Quando ho avvertito dentro la coscienza due improvvise vocine ben conosciute che bussavano assieme, decisamente convinte alla porta del mio cuore gridando quasi arrabbiate: Heyyy darling, ferma tutto, che cosa stai facendo, sei matta?” Sbagliamo o avevi detto e scritto sul tuo blog che cercavi una chitarra, te lo sei già dimenticato? Meno male che siamo qui a ricordartelo, birichina! Troppo facile cambiare idea così, e cedere alla prima tentazione che ti attira dondolandoti davanti al naso; Ti pare giusto? Parti con l’intenzione di scrivere A e poi invece sulla carta ti esce B? No, non ci siamo donna, non ci siamo! Andiamo, ragiona, come fai ad immaginarti con quella specie di insetto volante tutto d’oro addosso e che in realtà è quasi trasparente, che insomma chiunque può ammazzare con una semplice pedata? É così che tratti il tuo grande amore per la musica? Bella ricompensa! Dacci retta, lascia perdere, vai avanti, cerca ancora non mollare, ricordatelo, chi cerca trova, sempre!”.

Così ho fatto presto a cambiare idea immediatamente e non ho detto nulla a mamma anche se c’è mancato pochissimo, è stata una sensazione dolce e dolorosa allo stesso tempo di pochi istanti, ma che mi ha aiutato a reggere bene proseguendo nel mio intento iniziale!

Non dico che la libellula non mi fosse piaciuta, anzi mi sono sentita seriamente intenzionata a prenderla perché univa più tipi di oro in un solo oggetto, però sono contenta di averci rinunciato, in effetti dovevo cercare una chitarra e questa sarà. Magari la libellula posso tenerla di riserva per un prossimo ciondolo, ma al momento il mio compito è un altro.

A pensarci bene, credo che la libellula non sarebbe stata molto rappresentativa di ciò che io sono veramente. Innanzitutto perché non sono affatto magra fisicamente, non ho nulla che ispiri leggerezza, poi ancora mi chiedo cosa c’entri la libellula con la chitarra. L’unica cosa che avrebbe combaciato forse col fattore leggerezza ispirato da questo insetto sono i miei pensieri, o la mia anima stessa, il fatto che molto spesso non sono certo i chili in più a farti sentire pesante, quanto la dolcezza dei tuoi pensieri che ti aiuta a volare in alto, libera. Tutto qui!

Morale della favola, proprio come mi avete suggerito, ho lasciato con una punta di malincuore la libellula disponibile per un altro proprietario e sono ancora qui alla ricerca della miniatura della chitarra.

Le cose migliori in fondo sanno farsi desiderare, essere cercate ed aspettate con la giusta, energica impazienza, è giusto non ottenere tutto quello che si vuole subito secondo me. Naturalmente vi faccio sapere come andrà a finire questa piccola odissea personale. Questa caccia difficile ma tanto divertente.

Vorrà dire che nel momento in cui mi auguro troverò davvero ciò che mi sono prefissa di portare addosso sarò ancora più felice ed è proprio ciò che aspetto di vivere. Proprio come un altro vostro concerto che non tarderà ad arrivare!

Bacione, tesori vi voglio sempre troppo bene!

Elena

domenica 5 luglio 2009

Buonanotte….

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A voi due, luminosissime ed
abbaglianti stelle della silenziosa notte, lasciate
ch’io affidi sincera e fiduciosa, il mio semplice lumicino.
Buonanotte Luca e Diego!
Elena
Dormi.

sabato 4 luglio 2009

Buongiorno miei piccolissimi “chicchi di riso”,
come andiamo? Oggi 4 luglio, è da sempre una giornata particolare a casa mia, è il compleanno di mia mamma. Non abbiamo progettato grandi cose per festeggiare questa lieta ricorrenza, tuttavia io e Daniela abbiamo in serbo una bella sorpresa per lei, che al momento è ancora all’oscuro di tutto….
TANTI AUGURI MAMMA!!!
Qui ve ne posso parlare senza paura di voci indiscrete che rovinino i piani miei e di mia sorella per la consegna del regalo che avverrà oggi perché so bene che tanto mamma è sì al corrente del fatto che gestisco da tempo un sito personale in cui parlo direttamente  a voi ma lei non legge mai il mio blog, è uno spazio personale privato, che ho deciso di condurre liberamente  al di fuori della famiglia.
Le abbiamo comperato uno splendido orologio  da polso da donna, raffinato, funzionale e moderno racchiuso in una bella scatola sferica tutta blu. Chissà se le piacerà…..Voi cosa dite?
Ieri ho passato quasi tutto il pomeriggio assieme a mia sorella chiusa in un centro commerciale, o meglio in una gioielleria a cercare di scegliere questo tipo di oggetto da porre in dono. Alla fine ce l’abbiamo fatta, ma devo dire che non è stata facile la cernita che abbiamo fatto insieme, di comune accordo, ce n’erano tanti di bei orologi.
Diego: “Ma scusa, Ele, sbaglio, o mi pare di ricordare che  tu in una gioielleria cercassi anche qualcos’altro?
Beh, scoiattolino, si in effetti hai pienamente  ragione, sto aspettando giorno dopo giorno di comperarmi assolutamente la famosa e quantomai desiderata catenina in oro bianco abbinata col ciondolo.
E difatti ieri, sapendo che sarei andata nel negozio di un orefice ci avevo pensato perché ci sarei stata benissimo con i soldi da spendere a mia disposizione oltre all’acquisto dell’orologio per mamma; però purtroppo devi sapere che sono capitata in un negozio poco fornito, che non aveva nulla di particolarmente attraente a disposizione secondo me parlando di cose d’oro. Niente di fine, originale e carino che insomma attirasse anche lontanamente la mia attenzione. E di ciondoli a forma di chitarre o cose alternative che ricordassero anche vagamente la musica, il vostro ma anche  il mio più grande amore, neanche a parlarne.
Tra l’altro il commesso (o gioielliere, chiamatelo come volete) che ci ha servito, in turno in quel momento in negozio aveva ai miei occhi un aspetto e una faccia che non mi piaceva per niente e non ispirava affatto fiducia, sembrava un tipo  moooolto effemminato e ad ogni cosa che ti chiedeva pareva ti ridesse in faccia…..
Nossignori, so aspettare! Meno male che l’Italia è piena di oreficerie alternative e diverse, sparse nei piccoli paesi o nelle grandi città, che dir si voglia. Sicuramente saranno decisamente più fornite rispetto a quella che ho visitato ieri. Io ragazzi, se ancora non l’avete capito  sono una roccia, se penso una cosa e voglio realizzarla di solito, magari ci metto del tempo ma insisto e vado fino in fondo; anche in questo caso non mollo finché non sono contenta e non trovo quello che fa per me. E mi pare giusto no?
Naturalmente vi terrò costantemente informati sulla faccenda e vi farò sapere in un futuro non molto lontano come va a finire questo mio obiettivo ispirato anche grazie a voi; rimane intanto confermatissima e  fissa l’intenzione di fare questo acquisto personale assolutamente prezioso ed importante che già sento non toglierò mai di dosso. Però rimando volentieri, sono contenta di non aver trovato nulla che facesse al caso mio ieri anche perché a essere sinceri mi piacerebbe che nel momento del mio futuro già citato acquisto tutto d’oro la mia migliore amica Simona (che ieri non ho fatto in tempo a chiamare perché è stata una cosa decisa all’ultimo momento, io e mia sorella  siamo partite in fretta e furia subito dopo pranzo)  potrà essere con me, dunque spero di tornare presto a dedicarmi a un ulteriore prossimo pomeriggio di libero “shopping prezioso” assieme a una persona come Simona che per me è come una sorella, non sarà difficile realizzare questo desiderio.
Comunque siano andate le cose, sempre ieri sono contenta lo stesso perché sono andata anche in una erboristeria e mi sono  scelta e comperata due boccettone profumatissime di bagnoschiuma in crema, talmente piene che sono quasi difficili da tenere in mano perché pesantissime.
Che voi ci crediate o no, non appena avrò pubblicato sul sito il post di oggi, potrò immergermi a lungo in una rilassante vasca piena fino all’orlo di schiuma morbida, con riflessi violetti candida e profumata. Ho scelto due differenti profumazioni di bagnoschiuma. Oggi inauguro quella all’Iris, che sa di fiori appena sbocciati e di borotalco, è decisamente rinfrescante e distensiva, la adoro. La seconda profumazione è altreettanto, particolarmente, tenera ed invitante, l’ho scelta pensando a voi e ve la svelo però solo fra qualche giorno nei miei post, la sfoggerò quando verrò a vedervi a Parma, promesso!
Non penso che chiederò di meglio per oggi alla mia vita tesori miei, bisogna sapersi accontentare. Diciamo che mi basta fare un lunghissimo bagno profumato e rilassante in compagnia del recente ricordo appena vissuto ai vostri concerti e della vostra musica che non può e non deve mancare mai, e non vedo l’ora allo stesso tempo di vedere la faccia che farà la mia mamma quando le daremo il non indifferente pensiero per il suo compleanno…
Vi saluto, giovani buonanime, giungano lontani lontani  i miei migliori e più affettuosi auguri per una per voi proficua giornata latinoamericana di lavoro, qualunque cosa  dobbiate fare! A prestissimo! Vi voglio bene, da matti, sempre!
la vostra Elena

venerdì 3 luglio 2009

Cari Luca e Diego,

è così bello osservare, dopo un ottimo risveglio fisico e morale,  stamattina dalla mia finestra il cielo terso ed azzurrissimo che fa sfoggio di tutta la sua spettacolare  tinta blu chiaro in questo assolato e bellissimo giorno di inizio estate.

Ancora non mi sembra vero, non riesco a crederci del tutto, eppure è proprio così.  Mi ci sono voluti almeno due giorni di completo riposo e silenzio, lontana dal blog, per rimettere ordine nel “pentolone ancora disordinato dei miei dolci pensieri” piacevolmente riempito fino all’orlo da una positiva riserva di tanta pace e felicità.  Ragazzi, è fantastico, avete entrambi nuovamente incrociato sia musicalmente che di persona, poco meno di quarantotto ore fa, a Carpi, il mio cammino!

Ora vi penso, e come per magia un lampo di sorridente gioia interiore si scioglie lento, benefico e sincero dentro la mia anima. Mi sembra che, in questo stesso istante in cui scrivo di getto queste parole (seppure siate dall’altra parte del mondo a enorme distanza da qui) voi cantando possiate percepire intatto e integro sulla vostra  pelle il calore del mio pensiero,  che ha quasi le sembianze di una improvvisa ed invisibile carezza; lo stesso tipo di sensazione tenera e dolce che solo una grande emozione ben vissuta sa donare a lungo.

Ricordo che sei mesi fa circa or sono, a poche ore dal vostro concerto invernale col meeting a Fiorano, se ricordate avevo scritto più o meno su queste pagine che “partecipare a un vostro concerto era per me come bere un bicchiere di acqua fresca ogni volta che sento la sensazione di sete”. All’indomani del vostro primo spettacolare concerto estivo carpigiano  posso dunque pienamente confermare quanto scrivevo tempo fa, aggiungendo però che forse paragonare voi e la vostra musica a un semplice bicchiere d’acqua fresca sarebbe a ragion veduta, troppo poco.

Ragazzi, lasciatevelo dire, in schietta sincerità, per quello che riguarda me voi siete addirittura una cascata d’acqua limpida, fresca, leggerissima e trasparente, che scorre continuamente sulle rocce, portando, purissima,  inarrestabile refrigerio, sollievo, vigore, gioiosa vita e nuovo ristoro che voi sapete elargire  a chiunque, come me, decida di dissetarsi fiducioso presso di voi.

Tuttavia ho sempre pensato che in tutte le cose non bisogna comunque approfittare della generosità di chi ci offre anche non sapendolo qualcosa di immenso valore affettivo. Ragazzi miei, tornando a paragonare in questo caso me stessa a una persona che ha bisogno di bere e voi a una immensa cascata di acqua a cui è possibile dissetarsi a piacere e in ogni momento  penso che la felicità vera, in generale nella vita si ottenga anche sapendo soffrire un po’ la sete, sopportandola anche se non è facile, quando ciò si rende necessario, e non cercando continuamente un posto in cui ci sia acqua da bere, capite? 

Io intendo solo dire, che è ancora più bello e speciale se posso vedervi suonare o parlarvi di persona solo ogni tanto, e non sempre, anche se magari mi piacerebbe. Sono contentissima e fortunata in fondo di vivere queste emozionanti esperienze, nel modo che la mia esistenza in effetti mi concede. Poiché, vedete, se ciò accadesse ogni giorno forse non riuscirei più a vivere le emozioni accogliendole dentro di me così come devono essere vissute, percepite e pienamente ricordate nel corso degli anni che verranno.

Non avrei forse più modo di ricavare dalla vostra presenza e musica ciò che di più significativo essa sa invece sempre comunicare. Solo così, bevendo la vostra acqua a picccoli sorsi, senza esagerare, quanto basta,  posso essere puntualmente  sicura che starò subito meglio  e non avrò la sensazione di sete  molto a lungo.

Ogni volta che vi vedo è speciale, unica e a sé stante, insomma si rivela come una sorta di eterna, inaspettata prima volta. e sono gioiosa e grata verso voi anche perché questo è proprio quello che volevo ottenere. Nulla di più.

Vi voglio bene, ragazzi, sempre, non scordatelo mai! A prestissimo!

Elena

 

mercoledì 1 luglio 2009

Carpi, 30 giugno 2009, i momenti più belli di una serata assolutamente imperdibile!!!!!!

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Per avermi fatto semplicemente ed ancora una volta , seppure in pochi istanti sentire la persona più importante e fortunata del mondo. A nome di tutti coloro che avrebbero voluto condividere con noi questa indimenticabile serata musicale a fin di bene e non hanno potuto farlo; per avermi inconsapevolmente ricordato che nella vita un vincitore non è altro che colui che non si è mai arreso…

Grazie, miei cari Luca e Diego, complimenti, vi voglio bene, sempre!

Elena