lunedì 20 luglio 2009

365 giorni fa….

Poster sbiadito

Cari Luca e Diego,

come passa veloce il tempo! Non credo che in questo momento voi possiate ricordare esattamente la data odierna, ma non disperate, c’è chi può benissimo farlo per voi e non scorderà mai, statene certi!

E questo posso capirlo, dati i vostri numerosi impegni di lavoro, i quali prevedono che voi quasi quotidianamente siate sbatacchiati su e giù per l’Italia ogni sera in un posto diverso. Anzi rileggendo il mio inizio di discorso e dati i recenti sviluppi vertiginosi della vostra fama ora ai vertici mondiali, potrei meglio scrivere invece di “per l’Italia” l’espressione “per il mondo” starà sicuramente meglio nella frase.

In questo pomeriggio di un anno fa, la sottoscritta sapeva che in serata sarebbe andata a un concerto, e si preparava contenta di sentire buona musica, come già era accaduto per altri artisti in passato. Ma mai avrebbe potuto prevedere neanche lontanamente che quell’indimenticabile vostra intima e breve esibizione acustica tenuta a una locale “festa della birra” in un piccolo paese della bassa reggiana si sarebbe trasformata in qualcosa che avrebbe cambiato anche la propria stessa vita radicalmente per certi aspetti.

Ricordo commossa, oggi, a 365 lunghi e felici giorni di distanza, l’incontro iniziale con la mia amica Simona e la sua mamma, il loro sorriso semplice e bonario che mi fece immediatamente intuire la nascita di una solida amicizia che sarebbe andata oltre la nostra passione comune per voi. Un sentimento sincero che iniziava a respirare proprio in quei momenti. Con tutto il rosario di piacevoli immagini ed emozioni che si è poi presentato in conseguenza alla mia mente e che ho ampiamente descritto in passato su queste pagine.

Un anno fa, ragazzi miei vi incontravo personalmente per la prima volta e potevo finalmente sperimentare con mano sulla mia anima ciò che il celebre scrittore francese soleva ripetere in un suo conosciuto e da me apprezzatissimo aforisma che diceva come segue:

Il sorriso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.
Victor Hugo

Cosa rimane dentro me al momento di quella serata dopo un anno? Tutto ciò che può concretamente essere sintetizzato in una felicità immensa che diventa sempre più grande ogni volta che sulla mia strada ho l’occasione di ripetere la magnifica esperienza del vivere col cuore un vostro concerto col suo benefico fiume di calde note. La tiepida mano di Luca che stringeva educatamente la mia. E più di tutto, forse, la mai tanto nemmeno nascosta gioia interiore del non aver fotografato quel tuo sorriso, Diego. Che ti era fiorito improvviso, luminoso e spontaneo dalle labbra nell’ombra della tarda nottata quando mentre mi firmavi la cartolina, mi hai guardato quasi con stupore negli occhi perché vi ho detto complimentandomi che ero una vostra fan di ventinove anni.

Credo che quello sia il dono più grande e confortante che possa aver mai ricevuto sino ad allora. Qualcosa che può certo essere raccontato ad altri, volendo con le parole migliori che si possano trovare su un vocabolario. Una sorta di regalo brevissimo e fugace, ma allo stesso tempo dal valore talmente bello e sconfinato che ho avuto la fortuna di accogliere e che sono qui ora a ricordare ancora e proteggere gelosamente racchiudendolo nel profondo dell’anima con evidente orgoglio e soddisfazione.

Per tutto ciò che più in generale è stato in quella sera a partire dall’anno scorso al vostro concerto di Casoni, ed ancora sarà chissà quante volte….


Grazie Luca e Diego. Vi voglio bene!

Elena

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