venerdì 30 luglio 2010

Questa canzone riflette bene il mio pensiero di questo momento:

Luca, Diego,

sapete, se solo potessi, adesso partirei immediatamente per un posto lontano assieme al mio sempre desiderato compagno di vita, se ci fosse veramente. Lascerei subito a casa, il lavoro con le sue estenuanti e gravose responsabilità nonché tutti i problemi piccoli e grandi, che popolano, su altri fronti, continuamente, la mia vita quotidiana.

Magari non andrei in vacanza proprio ad Alghero, tantomeno con al mio fianco una persona che è una perfetta sconosciuta e che magari non ho mai visto prima, e di cui mai e poi mai potrei fidarmi, ovviamente, stando a quello che invece dice la canzone; però alcune tra le parole di quest'altra celebre hit estiva di successo, incisa nel 1986, dalla già ricordata Giuni Russo, rendono comunque più che bene l'idea globale di fondo in merito quello che vorrei poter veramente essere in grado di fare al momento, accidenti, se solo tutta la mia esistenza avesse preso una piega diversa. Peccato!!!

E non mi rimane altro che stare qui a sognare scrivendovi sulla mia pagina per voi tutto quello che mi passa per la mente non appena ho un secondo di tempo. Se non altro, ho almeno quello, mi consolo, mi ritengo dopotutto fortunata. Mi sento sempre meno sola con la musica. É pur sempre una grande, lodevolissima compagnia.

Elena

"Musica, è come musica

Il desiderio regna nella mente

E parto senza voglia di tornare

Musica, è come musica

La smania che mi prende di vestirmi da sirena

E’ come una visione magica..."

"Voglio andare ad Alghero

In compagnia di uno straniero

Su spiagge assolate

Mi parli in silenzio

Con languide occhiate

Voglio andare ad Alghero

In compagnia di uno straniero

Le corse sfrenate

Su moto cromate

Di sera l’estate..... "

DA "ALGHERO" - GIUNI RUSSO (1986)

Tatini,

wow, è fantastico, è magnifico, finalmente! Che gioia cuoricini, da questo pomeriggio io sono in ferie, sono in ferie, sono in ferie, praticamente per un mese intero!!!! Quello di stamattina è stato il mio ultimo, regolare e concordato giorno di servizio prima della consueta e piuttosto prolungata pausa estiva che mi terrà lontana dal mio ufficio e da tutte le varie attività contabili e logistiche per un bel po’!!!!!

Al momento non ho nulla da dichiarare, se non confermarvi che attendevo l’arrivo di questo sospirato giorno piuttosto spasmodicamente, da almeno 10 giorni sino ad oggi, tra gli acciacchi di un fastidioso malessere e l’altro; ma a parte questo tutto è andato comunque molto bene in ufficio e sono riuscita a terminare anche gli ultimi compiti affidatimi con successo nelle mie ultime ore di lavoro, nonostante la risentita fatica generale e lo stress accumulati!

Spero di tornare in forma molto presto, ho davvero bisogno di recuperare totalmente le forze, credo che queste lunghe vacanze piene di relax (che si aprono ufficialmente solo da lunedì 2 agosto) mi gioveranno non poco!

Vi dico che stasera, tanto per cominciare, si festeggia con una supercena a base di pizza gigantesca, servita bollente e farcita con pomodorini, scaglie di parmigiano, basilico e mozzarella di bufala accompagnata da una bella bottiglia di birra chiara, leggera e dissetante che ho appena messo a refrigerare ben bene!

Cosa potrei volere di più dalla vita in una serata così?

Quanto a voi, ricordando spiritosamente una vecchia pubblicità in bianco e nero, a questo punto, miei cari Luca e Diego, non posso che invitarvi entrambi, affettuosamente a “chiamarmi pure Peroni, sarò la vostra birra…”



A prestissimo!!!! Un abbraccio grande grande a tutti e due, che mi auguro sia in grado di portarvi intatta tutta la mia felicità di questo momento!!!

la vostra Elena

(in pieno e meritatissimo relax!)

mercoledì 28 luglio 2010

«Quest’estate voglio divertirmi per le vacanze….»

Giuni Russo – Un’estate al mare

(1982)

Ciao cuoricini buon pomeriggio!!!

ce la fate a sopravvivere con la canicola estiva in pieno fermento?

Io barcollo, come si suol dire, ma non mollo! Scrivo a neanche 48 ore dall’inizio delle mie desiderate vacanze. Quest’anno lo ripeto è stato gratificante ma anche molto pesante da sopportare per me dal punto di vista professionale. Ultimamente anche la mia salute non è al massimo, ho spesso qualche linea di febbre la sera, mi sento sempre stanca e con poca iniziativa. Anche quando sono a casa, libera dal lavoro, non ho comunque la forza di fare nulla, da tempo ho persistenti dolori di pancia che sono peggiorati col caldo e di recente nonostante lo stato di malessere generale, mi vedo costretta ad andare al lavoro ugualmente per sostituire i colleghi che sono assenti e già in ferie da quasi una decina di giorni, beh, che dire, beati loro.

Non ho mai desiderato tanto le ferie come quest’anno, davvero, sono sconvolta, il lavoro a mio carico ha subito una grande impennata e sarà anche per via del fatto che, per quanto mi riguarda, forse si cambia col passare del tempo, e perché no, si invecchia, fatto sta che per me i trent’anni passati si fanno sentire e il mio corpo mi lancia decisi segnali di stanchezza su cui è bene non soprassedere oltre però non vedo l’ora che comincino queste meritate ferie. Ho bisogno di staccare la spina, completamente!

Sono molto affaticata, tesa e nervosa. Devo solo avere ancora due benedetti giorni di pazienza e mi appello ai miei Santi Protettori con una preghiera perché mi donino ancora un minimo di resistenza e questo breve lasso di tempo che mi separa ancora dal riposo passi alla svelta, anzi alla sveltissima; il mio fisico non ne può più, e pure la mente a questo punto, è proprio “alla frutta”…..

E voglio oggi cominciare, proprio adesso, a rendere attivo almeno in parte questo buon proposito, il riposo che mi attende, commentando con voi, per esempio alcune delle tante canzoni che mi fanno sempre pensare all’estate o che hanno a che fare in qualche modo con questo argomento. Vediamo…

Estate. Se penso bene a questa parola calda e spumeggiante non posso non citare con sempre rinnovata gioia, quasi immediatamente, la vostra Love Show, il brano firmato da voi che personalmente trovo meglio adatto a rappresentare questo periodo di ristoro, fatto di bibite fresche, bagni al mare o in piscina, visite, tranquille chiacchiere, cene e gelati consumati in compagnia fino a tardi. Ma Love Show non è certo l’unico brano che mi riporta a questo stupendo periodo dell'anno. Diciamo che è di sicuro il successo "da hit parade" più colorato e recente tra tutti quelli che ho in serbo in fatto di musica.

Come non citare, poi successivamente per esempio, andando indietro nei miei anni già vissuti, la canzone “Rio” dei Duran Duran, con quel videoclip consegnato alla storia e girato dalla famosa rock band direttamente sulla spiaggia in riva all’oceano presso il Rio delle Amazzoni, appunto, in posti da favola? Le mie lettrici più grandi sapranno bene di che parlo. Una canzone così, tralasciando il fatto che io sono fan dei Duran ti fa venire voglia di metterti in costume e spalmarti in dosi abbondanti la crema abbronzante su tutto il corpo anche in un giorno come il 25 dicembre!


Io al solo sentirne l’intro iniziale tutte le volte che metto su il disco e appoggio la puntina del giradischi sul primo solco, mi sento puntualmente addosso, durante tutto l’anno, la magia del tocco del sole caldo sulla pelle e l’acqua che mi schizza addosso, fresca e rilassante, con un’ottima granita al limone che magari mi attende, giustamente ghiacciata per essere comodamente sorseggiata sul bordo di una enorme, invitante piscina, perché no?

E detto tra noi rivedo anche il mio primo costume da bagno intero, che indossavo a 8 anni, orgogliosamente, perché sapevo che raffigurava tante barche come quella mostrata nel video di Rio.

O ancora, gente, dove mettiamo Club Tropicana degli Wham!???? ovvero il primo duo inglese con cui si fece notare nei primi anni ‘80 George Michael. Con le note di questo spensierato pezzo ripenso subito alle mie chiacchierate con gli amici negli anni scorsi, le tante pizzate insieme fino a tardi la sera, o subito dopo cena, in compagnia della musica e dell’odore dello zampirone per tenere lontane le zanzare o della più carina e delicata candelina gialla al profumo di citronella che rischiarava spesso i nostri visi felici e rilassati.



Ma penso proprio che più di ogni altro brano per conto mio, la mia canzone “regina” dell’estate, (e questo ad ogni nuovo anno) sia ad opera di una famosa cantante siciliana dalla voce stupenda, passata, purtroppo a miglior vita, ancora piuttosto giovane, da qualche anno. Sto parlando della vostra compianta collega Giuni Russo, che nell’estate ‘82 spopolava con una canzone scritta per lei da Franco Battiato intitolata appunto Un’Estate Al Mare. Un successo conosciutissimo, che non ha mai lasciato il mio cuore nemmeno per un istante!


Quello che continua a mancarmi di Giuni Russo e di quella canzone specifica, ciò che mi aveva colpito maggiormente e che forse ho saputo conservare ben vivido nella mia anima è la nota finale di chiusura che sapeva rivelare tutta la stupefacente potenza del suo fantastico talento vocale, dal sapore straordinariamente lirico.

Quell’acuto che riproduceva per diversi secondi, perfettamente, il verso di un gabbiano in volo mentre si libra alto e maestoso in cielo. L’essenza più forte della parola “estate” che io conosca sta tutta qui, dunque, nel verso di un gabbiano in volo, che Giuni sapeva fare così bene da sembrare vero.

Mi piace anche pensare che Giuni Russo dal cielo adesso stia sorridendo compiaciuta perché ho ricordato, tra tante altre grandi anche la sua canzone in queste righe. E credo proprio non abbia problemi ad inondare tutto il Paradiso del suo eccezionale “verso del gabbiano” tenendolo all’infinito, lo stesso che tanto mi è sempre piaciuto. Ed è altrettanto bello immaginare che tutti gli angeli del cielo, la stiano veramente applaudendo commossi. Voi cosa ne pensate?

Molto bene. Vi ho brevemente parlato di estate, di vacanze imminenti, e mi sento già meglio, meno stanca e presa dall’inevitabile stress lavorativo che mi è piombato addosso in questi ultimi mesi. Ci vuole davvero poco per sentirsi bene, talvolta. L'importante è usare la fantasia!

A prestissimo ragazzi, noi ci risentiamo, se possibile, non appena io comincerò le ferie oramai (questo venerdì pomeriggio), la prossima volta spero di stare un po’ meglio in generale!!!!

Vi voglio bene, mi piace sempre tantissimo “parlare” di tutto con voi. Confortata dal tenero pensiero che comunque le mie lettere non sono mai state “gettate al vento”, ma che sono tutte archiviate, lette sul serio. E che magari ad ogni mia lettera giunge sempre una vostra risposta, che proprio il vento stesso, forse, si occupa di farmi avere. Chissà. E questa è una cosa che da senso all’esistenza del mio sito, nonché enorme piacere e soddisfazione!

Elena

venerdì 16 luglio 2010

Cari Luca e Diego,

in queste settimane, il giovedì sera su Italia Uno c’è in onda uno speciale condotto da Sabrina Salerno che teoricamente dovrebbe ripercorrere i fasti, le mode e le manie tipiche degli anni ‘80. Non so se vi sia capitato di darci un’occhiata. Scrivo “teoricamente” poiché io ho avuto occasione, per pura curiosità di vedere la messa in onda della prima puntata giusto una settimana fa che è stata più che sufficiente per farmi un’idea altamente negativa di questa trasmissione. Ho visto la prima puntata del programma, che basta ed avanza! Una noia! Ne sono rimasta profondamente delusa. Addirittura avrei pensato che potrei anche farlo sapere via mail come telespettatrice scontenta al direttore di TV Sorrisi E Canzoni, Alfonso Signorini.

Non credo proprio che questo programma si preoccupi di spiegare (come sarebbe giusto) ai giovani di oggi, spingendoli a stimolare la loro curiosità chiedendo informazioni a chi c’era e riportando alla luce eventuali ricordi per capire cosa facevano, cosa ascoltavano, come la pensavano i loro coetanei di 20/25 anni fa, con tutto quello che accadeva in quell’epoca. Piuttosto si mette in evidenza il contrario.

Mitici 80 si occupa di far dire due cavolate in merito a quei tempi a soubettine sciocche ed insulse protagoniste della TV di oggi utilizzate come inviate e che sono completamente impreparate in materia perché a quei tempi manco erano nate, perciò, figuratevi!!!

Chiaro, io non concordo affatto con questa visione!

C’è chi insiste col dire che gli Anni ‘80 hanno matematicamente avuto inizio 30 anni fa e che sono stati anni frivoli, vuoti, insignificanti e sono, per alcuni, terminati alla svelta, fortunatamente, vengono descritti come un periodo vuoto. Archiviato da un pezzo. Punto e basta. Nulla più.

Io invece vi dico che negli anni 80 ho personalmente vissuto la più bella infanzia che una bimba possa dire e desiderare di avere avuto. A cui ha fatto seguito, a partire dal 1989, il progressivo inizio di un’adolescenza anni 90, diversa da quella delle mie coetanee, ma comunque piacevolissima e tutta da ricordare e raccontare con orgolio. Gli anni 80 sono stati fondamentali per lo sviluppo della mia cultura generale, musicale, personale, scolastica. Gli anni 80 sono stati la solida base, “le fondamenta” in gioia e dolore della mia intera esistenza, mi hanno formato sotto tutti i punti di vista. Da bimba, sul finire degli anni 80, mi sono ritrovata pian piano ragazzina. La vita mi ha reso maggiormente matura e preparata ad affrontare ogni singolo giorno a partire dal punto di vista morale, in quegli anni.

Se non avessi vissuto gli anni 80 anche musicalmente con tutta la musica che mi circondava in ogni momento già da allora forse non sarei quella ragazza ventinovenne che avete conosciuto per la prima volta ormai due anni fa alla Festa Della Birra di Casoni e non avrei probabilmente neanche inaugurato questo sito dedicato a voi. E sono pure portata a pensare che non apprezzerei nemmeno la vostra musica attualmente, se non avessi incrociato questa epoca importantissima.

Luca, Diego, saprete bene che ci si chiede insistentemente, sin dall’anno conclusivo di quel decennio, grazie a una canzone simbolo di allora portata al successo al Festival di Sanremo da Raf: “Cosa resterà degli Anni ‘80?”.

Beh, con tutto ciò che ho vissuto io e che sto cercando di raccontarvi sottoforma di esperienza, ogni tanto nelle mie lettere, potrei persino portarvi a pensare che gli anni 80 non siano mai finiti, anzi godano di ottima salute tuttora, nonostante il calendario li dia matematicamente morti da almeno 20 anni, dall’inizio del 1990.

Ci sono un sacco di cose concrete, straordinariamente vive tuttora in casa mia, che fanno parte di quel periodo e non mi hanno mai abbandonato negli anni. Parlo per la musica soprattutto. Cose che che in diversi modi continuano quotidianamente a regalarmi il positivo sapore fruttato tipico di quel periodo che io ho avuto la fortuna di vivere completamente nonostante l’ancor giovane età. Credo poi che il decennio che ha visto nascere voi due sia comunque ancora largamente impregnato dell’atmosfera tipica dei precedenti Anni 70 per certi versi, non so come spiegarvi, è una buona e rassicurante sensazione che ho sempre avuto.

Gli Anni 70, sul cui finire io sono nata. Un’epoca memorabile che la mia mamma mi ha sempre spiegato come uno dei periodi più belli che lei abbia mai vissuto. Per quel che mi riguarda i veri anni 80 partono dal 1986 e si “protraggono” come mode ed usanze influenti fino a metà anni 90. Vi ho già spiegato che il 1986 poi è stato un anno molto particolare per me, mi ha segnato, è rimasto nel cuore con un costante ricordo. Forse perché allora avevo sette anni e sono accadute tante cose che vi ho in parte già spiegato e che ancora oggi continuano ad insegnare ed essere di esempio in ogni giorno della vita. In quel periodo e negli anni a venire sempre più diffusamente ho cominciato a sentire che la mia tenera infanzia mi stava abbandonando, che dovevo cominciare a tirarmi su le maniche e lottare nella vita per far capire chi è Elena veramente. La scuola e il mio handicap mi hanno insegnato a maturare con necessaria intelligenza e molto presto su diversi aspetti della vita, sono stata quasi costretta, con quello che mi è accaduto alla nascita.

Anni 80 ricchi di maturazione, costellati di grandi prove personali e profuso impegno ma anche divertimento, grazie alla TV e alla musica in generale, quella di cui ho grande nostalgia, quella che ho sempre amato, influenzata anche dai miei genitori giovanissimi che sin da allora condividevano questo mio grande amore. Direi la musica dei gruppi storici da alta classifica più che di Cristina D’Avena nel mio caso. I Duran Duran per me battono ancora oggi tutto e tutti musicalmente per l’epoca, sono da sempre il mio gruppo preferito internazionale in assoluto. Poi Europe, Culture Club, Kajagoogoo e Wham, ma anche Alberto Camerini, Giuni Russo, i Righeira, Gazebo, Scialpi e Donatella Rettore tra gli italiani! Non si può dire Anni 80 a casa mia senza citare i Duran Duran come primo punto di riferimento naturale, così come i giovani d’oggi amano ed identificano i giorni nostri che ne so coi Tokio Hotel, Lady Gaga o i Placebo, i primi nomi di artisti moderni e forestieri che mi siano venuto in mente.

Ripeto, gli anni 80 non sono mai finiti secondo me. Forse voi, leggendo queste righe, adesso sorriderete e mi darete ragione abbassando lo sguardo compiaciuto da questo complimento. Non so perché ma mi piace cullare nella mente questo dolce pensiero. E non è difficile cogliere segni a favore di quanto ho appena scritto ed è anche merito vostro naturalmente se scrivo così. Guardatevi ragazzi, osservatevi. Date un’ennesima occhiata al vostro ultimo strabiliante videoclip in rotazione, che a parte il titolo tutto inglese ha comunque moltissimo nella propria moderna gamma carica di atmosfere magicamente British 80 del tipo: “Duran o Spandau? Bella domanda. Io e mio fratello ci stiamo ancora pensando!!!!! Ma tra i due litiganti è Bon Jovi a vincere!!!!”.

Non è solo il calendario che vi lega entrambi per l’inizio della vita a diverse epoche degli anni ‘80. C’è molto nel vostro look che ancora si fa strada ed era proprio di quell’epoca spensierata ed indubbiamente migliore. Voi, fantastico duo protagonista della musica di oggi che pone le proprie radici nei veri “Mitici 80”, non certo quelli che vuole farci credere l’inutile programma di Italia Uno. E anche la vostra musica conserva grande ispirazione dai miti rock di quel fantastico periodo che pagherei per rivivere in tutto e per tutto fosse anche solo per lo spazio di un rapido pomeriggio. Siate enormemente fieri di questo e non dimenticatelo mai!

la vostra Elena

(fan felice, felicissima dei Sonohra e degli Anni 80 ma spettatrice TV delusa da “Mitici 80” di Italia 1)

Bimbi,

ciao stelline, come state? avete freddo? L’aria è quella di un forno in questi giorni, si boccheggia! E negli ambienti in cui c’è aria condizionata (tipo l’ufficio in cui sono costretta a lavorare per diverse ore al giorno, tanto per fare un esempio) sembra di vivere dentro una ghiacciaia e io ho i brividi di freddo. Non vedo di buon occhio questo modo di rinfrescarsi, personalmente mi riempie di dolori diffusi e persistenti alle braccia, alla schiena e anche la pancia ne risente subito dal canto suo, si sa, quella dei climatizzatori non è aria naturale. Come la mettiamo? Quanto a voi spero stiate molto meglio di me.

Questo clima opprimente mi sta rendendo il quotidiano decisamente insofferente assieme al clima di altrettanta tensione preferie che si avverte al lavoro  e io sono un po’ triste! L’unica cosa che tollero con elevate possibilità di piacevole refrigerio sono le docce in questo periodo, così tanto che non uscirei più dalla vasca lo ammetto!

Non ho nemmeno la forza di scrivervi, cuoricini, ultimamente, a parte il clima meteorologico, beh, dal momento in cui la mia cagnolina è venuta a mancare qualcosa è cambiato  e io non sono poi così moralmente predisposta alla scrittura. Dormo sonni agitati e continuo a sognarmi di sentirla abbaiare nel mio giardino, come quando mi chiamava e allora le apro la porta per entrare e la invito a venire in casa, ma lei rimane ferma sulla soglia della porta e continua a scodinzolarmi come se volesse invitarmi a seguirla, non entra in casa e io insisto col dirle “Chicca, vieni dentro, vieni dalla tua tata”. E poi mi sveglio piena di malinconia. Non sembra ma la sua scomparsa mi ha segnato in generale. E quando ci penso mi viene da piangere, è la sola cosa che sembro aver voglia di fare in questi giorni.

Cosa ne dite di rientrare nel mio Ipod e fare qualcosa per tenermi un po’ compagnia con le vostre liriche? Alla fine, dopo circa un mese sono riuscita a farlo funzionare come Dio comanda, l’aggeggino si è piegato al mio volere (era ora) anche se continuo a preferirgli di gran lunga il mio amato giradischi stereo modernissimo (di utilizzo preciso, immediato ed elementare) con le sua  gloriosa puntina che sembra quasi indistruttibile. Quello è un amore che mi ha coinvolto profondamente a stretto contatto con la musica sin dal primo istante di vita, e che non svanirà mai!

In questi giorni ho tentato, provando a variare la playlist dell’Ipod ma mi sono subito pentita di avervi tolto (temporaneamente è ovvio) dai miei dischi preferiti! Consideratelo come un esperimento non riuscito o che in altre parole ha dato le conseguenze moralmente peggiori. Conclusione: della vostra musica non si può proprio fare a meno, in nessun caso, in nessun modo e in ogni momento della vita! Chiedo dunque venia e rientro subito sui miei passi. Vogliamo scommettere che parte della mia tristezza di questi giorni è infatti dovuta anche al fatto che i vostri due dischi non hanno presenziato e fatto parte del juke box a disposizione sul mio Ipod seppure per un breve periodo? Probabile!

Un bacione grande grande!

Elena

martedì 6 luglio 2010

Luca, Diego,

buon pomeriggio. Leggo in questo momento sul Web con una personale gioia quasi incontenibile che Yoko Ono, come sapete, vedova di John Lennon, ha annunciato pochi giorni fa la non lontanissima pubblicazione dell’intera discografia solista incisa dal suo compianto marito. L’opera consterà di 8 CD per un totale di 121 brani in tutto e sarà presentata presto sul mercato appunto in un prezioso cofanetto collezionistico sul modello di quello semplicemente mastodontico uscito lo scorso settembre per i Beatles.

L’ex moglie di Lennon dichiara che “questo nuovo lavoro sarà a disposizione di chiunque apprezzava la produzione musicale di questo grande personaggio, e anche per coloro che ancora non conoscono bene il mito di Lennon dopo i Beatles e sapranno ritrovare nei suoi brani una nuova ispirazione, con quello che ci ha regalato come autore, musicista e cantante, e con la forza che ci ha trasmesso come valoroso interprete della condizione umana”. Tale uscita verrà resa disponibile nei negozi fra qualche mese, per ricordare quelli che, il prossimo 9 ottobre sarebbero stati i 70 anni di John se solo oggi fosse ancora vivo.

Vi dico subito che sto già scrivendo la letterina a Babbo Natale, so già cosa vorrei trovare sotto l’albero a questo punto, a conclusione del 2010. E sono convinta che farò frattanto l’impossibile per far si che questo sogno si avveri, ma finora questo mio intento lo sapete solo voi. E a quali altri intenditori di musica avrei potuto confidare questa cosa se non a Luca e Diego Fainello? Che rimanga un segreto tra noi per il momento, però, per favore, mi raccomando!!!!

Pensate forse che una come l’Elena si lascerà sfuggire un ennesimo evento discografico come questo? NO, certo che no!!!

Amo da matti la musica di John Lennon anche se non conosco per nulla i suoi dischi a parte i grandi successi, e ve l’ho scritto ancora nel blog, più volte mi sa. L’idea di essere personalmente nata mentre lui era ancora vivo, anche se ciò si è verificato solo per un annetto e mezzo, mi inorgoglisce parecchio, la sua musica mi è sempre stata vicina. Io l’ho sempre considerato un grande e ho validi motivi che voi concordereste. A dire la verità io non ho sinora mai avuto neanche un album inciso da Lennon solista, mi limito a possedere un suo greatest hits a nome “Legend”, bellissimo ma ormai consumato dai continui ascolti, il quale non può certo rendere giustizia, pur presentando memorabili brani scelti, a quella che presto sarà l’intera lista di produzione del Lennon solista, rimasterizzata e ripresentata in nuova veste sonora che si preannuncia di grande impatto! Wow! Voi cosa dite?

Non dimentico di ricordarvi che sono dopotutto strasicura che a portarmi da voi quando ci siamo visti in marzo alla FNAC a Verona, è stata a mio parere proprio quella che io ho sentito essere la mano di John Lennon, la sua presenza fisicamente invisibile ma concreta e buona allo stesso tempo, la splendida sensazione interiore che mi ha rassicurato, tenuto compagnia e fatto capire che sarebbe andato tutto bene dicendo: “Stai li ed aspetta, Luca e Diego torneranno a salutarti, vedrai”. Cosa che in effetti si è davvero verificata! Che bello!!!!

Un abbraccio tatini, vi voglio sempre un sacco di bene!!!!

Elena

P.S. I Beatles hanno il loro cofanetto riepilogativo, i Pink Floyd anche da ancora più tempo, e da quanto ho appena saputo John Lennon non è lontano dal riepilogare la sua discografia in modo celebrativo nella maniera che avrebbe effettivamente meritato. Tutto questo è splendido….

Ma in quanto a voi, quanti anni dovrò ancora aspettare perché esca il vostro cofanetto? Come la mettiamo? Farò in tempo ad aggiungerlo alla mia nutritissima collezione di dischi? Mah!!! Chi vivrà vedrà!!!!

domenica 4 luglio 2010

Reggiolo e i giorni de “la fiera di Luglio”. San Venerio e il miracolo della pioggia.

Cari Luca e Diego,

in questi giorni di piena estate il paese in cui vivo è fremente protagonista della cosiddetta “fiera di luglio” evento tradizionale che solitamente si svolge annualmente, snodandosi per le vie del centro ogni prima settimana del mese di luglio e che si colloca appunto tra le manifestazioni estive organizzate dal nostro comune. Ed è proprio di questa tradizione patronale locale di cui vi parlo oggi con una personale punta di orgoglio, molto volentieri.

Se c’è una cosa che a mio avviso è rimasta intatta nel corso degli anni, tra i pochi reggiolesi che portano oggi avanti questo storico esempio di fede popolare è la rinnovata devozione del paese, espressa con una santa processione annuale a colui che da moltissimo tempo è il Santo Protettore di Reggiolo, ovvero San Venerio Abate. Anche se il suo nome è forse poco conosciuto per voi, io posso dirvi che la chiesa liturgica ha promosso tale santo nel 1959 come Patrono del Golfo di La Spezia e protettore dei Fanalisti d’Italia.

Ma chi era veramente il Santo Patrono di Reggiolo, originario, come leggerete ben presto, della Liguria, e per quale motivo si meritò questo importante titolo all’interno del luogo in cui da sempre vivo?

Mi sono documentata meglio apposta per soddisfare maggiormente la curiosità, spiegarlo a chi mi legge, era una cosa che desideravo fare da tempo. E non c’è periodo migliore per scrivere questo post come quello dell’attuale edizione della fiera di luglio ora in corso per raccontare tutto questo.

Così se magari un giorno deciderete di venire a visitare Reggiolo avrete qualche informazione in più. É bello ed interessante spiegare, stimolare la curiosità a chi arriva da fuori del paese, tramandare questa figura religiosa tanto cara ai miei compaesani e che mi fa sentire fiera di essere reggiolese.

La tradizione storica e religiosa indica la nascita di San Venerio Abate, monaco, confessore, nonché uomo umile e di mirabile santità, nel 560 a Portovenere, vicino La Spezia. Venerio condusse vita eremitica nell’isola della Palmaria e del Tino, lo stesso luogo dove visse ed operò con costante preghiera per molti anni. Sull’isola del Tino, dove morì nel 630, San Venerio venne dunque sepolto e in quel punto fu subito fatta erigere una chiesetta a lui dedicata. All’inizio del secolo IX, per proteggere da furto le reliquie di questo Santo eremita, dalla Liguria vennero portate, a causa delle razzie Saracene che in quel periodo imperversavano un po’ ovunque, prima nella cattedrale di San Prospero e poi ancora nella Chiesa di San Pietro, entrambe collocate in città, nel nostro capoluogo a Reggio Emilia.

Il legame di fede specifico e particolare che si instaurò tra il paese di Reggiolo e il ligure San Venerio, “il santo venuto dal mare” nacque e si fortificò in un periodo storico molto difficile e complicato. Gli inizi del Settecento, momento in cui l’Europa fu a lungo devastata dalle terribili Guerre di Secessione Spagnola in cui anche le zone limitrofe al mio paese furono purtroppo, ferocemente coinvolte. Miracolosamente, il paese di Reggiolo fu del tutto escluso dallo scempio di morte e sangue conseguente a questi aspri contrasti. A questo importante fatto accaduto viene perciò fatto risalire il primo voto che i reggiolesi riconobbero a merito di San Venerio, e che fu ufficializzato qualche anno più tardi con la costruzione di uno splendido reliquiario in argento che fu pronto solo nel 1712 e che ancora oggi viene conservato all'interno della nostra Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. Una promessa religiosa alla quale i reggiolesi non vennero, successivamente, mai meno.

La Chiesa liturgica colloca in calendario il giorno ufficiale dedicato a San Venerio Abate il 13 settembre, ma a Reggiolo si è scelto il 7 luglio in quanto in questo esatto giorno e mese dell'estate del 1890, si verificò quello che tra i miei compaesani viene da sempre ricordato e spiegato come “il Miracolo Della Pioggia” e che fu nuovamente attribuito all’ intercessione dell' abate spezzino a cui Reggiolo affida costante protezione religiosa.

Su tutto il nostro paese e nelle zone circostanti, in quel tempo, si protraeva una prolungata siccità che minacciava pericolosamente i raccolti ed il bestiame di proprietà dei poveri contadini. Averi che rappresentavano per la gente dell’epoca, uno dei principali, o per meglio dire, forse gli unici mezzi che potessero portare alla gente di allora sostentamento e sopravvivenza sicura.

Anche in quell’occasione la popolazione reggiolese, disperata, ricorse fiduciosa in preghiera al proprio caro Patrono che mai aveva cessato di infondere alle nostre zone santa protezione. Dopo la processione con l’antica statua lignea di San Venerio, la quale anticipava nel mio paese la celebrazione propria del 13 settembre, si verificò dunque l’evento miracoloso: al termine della funzione religiosa un corteo di fedeli popolani riporta con ogni cura la benedetta statua dell’eremita ricollocandola al suo oratorio, situato alle porte di Reggiolo. E improvvisamente, in quel momento arriva la sospirata, benefica pioggia, scrosciante e copiosa. Quella che fa rinascere le nostre campagne e fa sì che i raccolti non vadano perduti. Un evento straordinario che fece a lungo discutere i presenti, se si considera l’insistente situazione climatica contraria che fino a poche ore prima avrebbe significato rischi gravi per la sopravvivenza della popolazione stessa.

Ritengo che, ai giorni nostri, eccezion fatta per la bella processione che si tiene con la statua di San Venerio e la Santa Messa solenne che si svolge, appunto, il 7 luglio nelle zone antistanti la Chiesa di Reggiolo, ben poco sia concretamente rimasto delle originali iniziative locali che si organizzavano sempre in occasione di quella che voi due definirete non a torto " la sagra”.

Quando io ero una bambina, per esempio, si allestiva sempre, per merito della Parrocchia la “pesca di beneficienza” ricca di giocattoli e premi bizzarri dedicati ai più giovani. Ripensarla in questi giorni, così colorata e ricca di gente com'era anni fa, mi mette tanta dolce nostalgia. Inoltre anche i fuochi d’artificio, che venivano sparati la notte del 7 luglio, giorno conclusivo del periodo fiera, sono ormai per quanto mi riguarda, ora solo un ricordo lontano legato perlopiù all’infanzia. E anche se ho sempre personalmente detestato a morte il fragore rumoroso ed insopportabile dei fuochi, adesso dico che quasi quasi mi mancano se non altro per le splendide luci variopinte ed abbaglianti che sapevano regalare in notturna, per circa mezz’oretta l’anno, ai cieli reggiolesi.

Attualmente durante la nostra fiera di Luglio in onore di San Venerio vengono invece proposte mostre di vario tipo all’interno della Rocca Medioevale che è situata al centro del paese e che cambiano ogni anno. Non mancano degustazioni varie di prodotti locali, rappresentazioni teatrali anche in dialetto reggiano, concerti classici tenuti dalla banda del “Corpo Filarmonico Rinaldi”, collegata alla nostra prestigiosa scuola di musica locale, o ancora burattini per i bimbi, bancarelle, e le immancabili giostre. Mi spiace rilevare che comunque, da parecchi anni la nostra fiera di luglio ha sicuramente perso smalto, interesse e partecipazione ma non per questo non ne parlo con gioia perché per Reggiolo questo è comunque un periodo di festa.

Il 7 di luglio le famiglie di tutto il paese, dopo aver presenziato alla Messa consumano un pranzo degno di quelli che si fanno a Pasqua o Natale. Mi mancano tanto i “cappelletti” preparati con amore ed esperienza culinaria della mia cara nonna paterna, che mangiavamo solitamente tutti insieme in allegria per il pranzo di San Venerio, assieme a un buon arrosto, una fetta di dolce e una bottiglia di vino fresco, fatto in casa, come una volta, dal prozio contadino. Ma erano altri tempi, momenti felici che oggi posso almeno limitarmi a scrivere e raccontare. Peccato!

Mi sembra giusto fare qualcosa nel mio piccolo per mantenere queste tradizioni paesane o anche solo raccontarle a qualcuno è già qualcosa. Perché tutto questo è parte della storia di un paese ed è giusto tenerla viva nonostante io sia convinta che più andiamo avanti più sarà difficile a mio avviso mantenere la tradizione locale. E poi mi sembra carino raccontarvi qualcosa proprio del paese in cui io sono sempre vissuta e continuo ad abitare.

Chissà chi è il Patrono del vostro minuscolo paese natale. Sarei proprio curiosa di saperlo, visto che la religione è da sempre un aspetto importante della mia esistenza e sono generalmente appassionata delle vite dei santi. Avrete forse San Zeno, il primo vescovo di Verona nonché protettore della città a cui si dedica l’omonima Chiesa che io ho visitato nella mia prima gita nella vostra città quando ero alle elementari? Farò di tutto per scoprirlo, promesso!

Un abbraccio forte!!!

Elena