martedì 29 giugno 2010

Ciao cuoricini buon pomeriggio,

con il post di oggi mi limito a chiedervi l’ennesimo, sentito ed enorme favore, immaginando già che quanto vi chiedo potrà trovare riscontro, come sempre. Avrei voluto evitare l’argomento del tutto, in merito a quanto vado con grande dispiacere a scrivere adesso almeno sul mio blog, ma confesso di non essere proprio capace di non dire nulla.

Direi che sono anzi stata brava a cercare di apparire contenta ed evitare in qualche modo questa spiacevole riflessione che sento il bisogno di fare comunque, non mi ci posso sottrarre. Una cosa che ho difatti cercato di ignorare sinora, parlandovi di altri argomenti qui, per alcuni giorni, invece di affrontare quanto di maggiormente sgradevole mi è purtroppo accaduto ultimamente nella vita quotidiana.

Comincio subito col chiedere al vostro cuore grande, dicevo, un enorme favore che voi due potrete sicuramente farmi e che consta stavolta di un gesto piccolo, facile e, volendo veloce, ma dal significato immenso. Qualcosa che vorrei poter fare io adesso, ma che non mi è più possibile portare a termine da alcuni giorni in qua.

La prossima volta che tornate a casa, ragazzi, chiamate subito il vostro cagnolone Elvis e stringetelo forte forte al vostro cuore in un abbraccio grandissimo e profondo. Fategli una bella coccola, di quelle sacrosante, che lo faranno senz'altro impazzire di gioia, sentimento che saprete sicuramente scorgere nei suoi occhioni buoni e sereni di tenero animale; gli stessi che tante volte avrete sentiti vicino con amore anche nelle vostre prolungate lontananze obbligate da casa.

Coccolate Elvis ben bene e dimostrategli tutto il vostro affetto di bravi padroncini, magari donandogli qualche croccantino in più e una bella ciotola di acqua fresca da sistemare accanto alla cuccia. Perché purtroppo arriverà un giorno, vi auguro ancora mooolto lontano, ma inevitabile, in cui non potrete più fare questo e lo piangerete, magari suonando una malinconica melodia in suo onore con la vostra chitarra. Non so se abbiate già avuto cani prima di Elvis, se la risposta è no, fidatevi, si sta male quando l’animale ti dice addio, è come se ti morisse un parente. Anche il cane, bene o male, se decidi di tenerlo come si deve e dargli l’affetto che merita, questo diventa subito un componente della famiglia a tutti gli effetti, vero?

Luca, Diego, per favore, fate quanto vi chiedo, perché è proprio quello che farei io adesso con tutta me stessa se la mia Chicca fosse ancora qui ora. Purtroppo il mio cane più anziano ci ha lasciati una settimana fa, dopo un lungo periodo di malattia. Siamo ancora tutti affranti in famiglia per questa perdita e io ho cercato in tutti i modi di essere forte, cercare di farmene una ragione e non piangerla, ma a volte è difficile anche alla mia età trattenersi, sapete? Capirete anche voi che i cani sono come gli umani, forse meglio in certi casi. E quando un animale arriva a condividere con te giorno dopo giorno, quelli che sono stati in ogni momento 13 stupendi anni della tua vita è chiaro che non si cancella tutto dicendo: “Ma si chissenefrega, in fondo era un cane, mica una persona, meglio così. Un pensiero in meno, dai. Me ne sono liberata, finalmente”. No, troppo facile. Alle bestie, volenti o nolenti, ci si affeziona parecchio e anche voi ne siete coscienti, ci scommetto quello che volete.

C’è da premettere che Chicca aveva raggiunto una certa età ed era, come ripeto, una cagnolina anziana e malata da tempo ed è normale che ci se ne debba fare una ragione al dispiacere della morte. Dunque sapevo che prima o poi la nostra cagnolina sarebbe stata costretta a concludere il corso della propria esistenza. Ma come accade per una persona, sono quelle cose che non vorresti mai essere costretta a dire, sono pensieri che non vorresti mai avere per la testa, di cui non vorresti mai neanche avere il presentimento. E quando questo succede ahimè (come a me e alla mia famiglia in questi giorni) tu stai male da matti.

Fortunatamente io possiedo anche una seconda cagnolina, Lally, la più giovane (l’unica rimasta) che attualmente ha dieci anni ed è forse superfluo dire che sono legatissima anche a lei, ora concentra tutto il mio affetto e lo avrà, come sinora, fino all’ultimo, visto che proprio io sono la sua padroncina.

Ma penso che nessun cane possa sostituire il carattere materno, coccolone ed affettuoso della prima cagnolina che abbiamo avuto e che ci ha lasciato solo qualche giorno fa con un grande vuoto doloroso. Era un animale speciale, e non riesco proprio a credere che non ci sia più da una settimana.

Il cane dopotutto per me personalmente era anche una particolare compagnia ulteriore, sempre presente vicina a me quando gli altri non avevano tempo di starmi accanto. Come mi piaceva il mio cane quando si sdraiava addormentandosi col musino appoggiato sui miei piedi uniti, soprattutto in inverno, quando fuori faceva freddo. Ed io nel frattempo ascoltavo i vostri album con la mente piena di sogni personali e grandi speranze.

Non è mia intenzione essere triste in questo momento, tantomeno trasmettere questo spiacevole sentimento ad altri. Desidero solo lasciarvi un suo ricordo. Sento che è comunque il momento di confidarvi un’esperienza recente che mi ha fatto molto male, una perdita che comunque ha lasciato un segno che nessuno affettivamente cancellerà mai, anche se il tempo affievolirà lentamente il mio comprensibile dispiacere.

Quello che mi consola, e che mi piace pensare con un seppur mesto sorriso da qualche giorno, è che credo proprio che Chicca non è un angelo adesso ma ha mantenuto la sua buffa forma di splendido cagnolino nero. E sta già aspettando il momento in cui mi potrà riabbracciare un giorno, è pronta a chiedere ancora la sua razione di coccole. Starà forse trotterellando in Paradiso su una nuvola, adesso? Vi confesso che la vedo curiosa e felice farsi strada come una morbida macchiolina nera tra le zampe del cavallo bianco di San Giorgio. O è anche probabile che stia magari tentando simpaticamente di abbaiare furiosamente perché è capitata ai piedi del dragone, ed abbaia quasi come per difendersi come faceva con chi non conosceva, di solito; forse perché ha capito che il dragone è una brutta creatura mostruosa e cattiva in confronto a ciò che al contrario è sempre stata lei, qui sulla terra: niente altro che un amorevole mare di morbidezza, tenerezza ed affetto sincero. Voi cosa dite? Chissà…

:-)

Un abbraccio e un sorriso grande, a voi e ad Elvis, a presto!

Elena

P.s.: tranquilli non torno più sull’argomento, il sorriso sul mio volto tornerà ben presto in maniera permanente si spera. Ma a volte fa bene anche parlare di queste cose…

domenica 27 giugno 2010

Luca, Diego, accidenti che buone le ciliegie veronesi….

Cucciolotti,

c’è aria di festa qui attorno in questa prima lunga domenica d’estate! E spero voi possiate dirmi la stessa cosa!!! Da ieri sera finalmente lo so con assoluta certezza e posso dunque comunicarvelo in maniera totale e definitiva. Il mio studente è stato PROMOSSO con buon impegno e risultati complessivamente più che discreti, insomma, tutto ok!!!! Naturalmente non pretendevo che diventasse un secchione in pochi mesi, però era indispensabile che credesse nelle proprie potenzialità scolastiche e ci mettesse costante impegno per superare la sufficienza perché mi sono accorta che aveva comunque buone capacità per farcela bene e dare di più così come poi è stato!!!!

Sono felicissima di questo e devo ammettere che la prima cosa che ho fatto per festeggiare dopo aver saputo questa grande notizia al culmine della commozione personale è stato mangiarmi una pizza “extra large” fatta sul momento, una cosa a livello straordinario che sbordasse di almeno quattro dita fuori dal piatto, croccante, cotta sul momento, e grondante di rucola, mozzarella di bufala e pomodorini, proprio come piace a me.

E tanto per gradire mi sono aperta anche una buona birra bionda di prima qualità, leggera fresca e schiumosa. Pizza e birra il sabato sera, per cena a casa mia sono sin dagli anni della mia ormai lontana adolescenza un “must”. Più raramente sostituisco la Coca Cola alla birra, ma per il mio palato è tutta un’altra cosa. Ogni tanto questo “cambio” di bevanda si può anche fare, ma pizza e birra secondo i miei gusti devono assolutamente viaggiare di pari passo, sono il “top” e più di così non c’è niente. Sono una la morte dell’altra. Un po’ come sale e pepe, od olio e aceto che sono beni che di solito, nell’uso comune vengono sempre accoppiati assieme…

Ieri è stata una bella giornata, sapete, non solo perché in tarda serata ho saputo della promozione di Andrea, ma anche perché ieri mattina sono venuti a trovarmi zio Alberto, il fratello di mia mamma, e sua moglie Marina da Soave di Verona e sono rimasti a pranzare allegramente da noi ripartendo per Verona solo nel primo pomeriggio. Mi hanno portato una fantastica cassetta da frutta ricolma di ciliegie appena colte da alberi coltivati dalle vostre parti che sono dolcissime, di color rosso scurissimo, bordeaux praticamente, insomma la fine del mondo. Non ho mai mangiato ciliegie così buone, ne ho approfittato per farmi una buona scorpacciata senza alcun pericolo per la mia pancia. Ottime, carnose, succose e assolutamente gustosissime! Zia Marina chiacchierando del più e del meno mi ha anche specificato il paese esatto del veronese da cui proviene questo tipo di frutta, ma io l'ho completamente dimenticato accidenti, e non riesco proprio a ricordarmelo adesso, che scema!

Comunque, mentre le mangiavo una a una, deliziata come mai prima è accaduto, vi ho pensato tanto tanto e ho giurato che il prossimo post che vi avrei scritto sul mio sito (questo) sarebbe stato anche per parlarvi complimentandomi per le vostre fenomenali ciliegie veronesi! Lo meritavano assolutamente! Sono una favola, chiunque mi legge mi creda per favore!!!!!

Non solo pandoro e pregiate zone vinicole dunque, hanno radice in territorio scaligero, ma anche queste strabenedette ciliegie! Che scoperta! “A n'o’ mai magnà 'dli saresi tzé boni”, ecco, sono contenta, l’ho scritto pure in strettissimo dialetto reggiano delle mie zone!!! Fico!!!

Un bacione ricco di festa ed allegria a tutti e due, vi voglio bene!!!! Buona domenica!!!! A presto!!!

Elena

P.s.: Ah, quasi dimenticavo! Mi raccomando voi due, fate i bravi…… ciliegiatevi!!!!

sabato 26 giugno 2010

Elena pubblica un secondo annuncio economico:

Causa inutilizzo,

VENDO

macchina per scrivere elettro-meccanica a motorino, di colore esterno bianco in ottime condizioni estetiche, OLIVETTI Mod. “Editor 3C”, prodotta dalla nota casa torinese negli Anni ‘70, funzionante, al prezzo di € 100 non trattabili.

A richiesta, fornisco separatamente anche alcune scatole, contenenti bobine a nastro avvolgente di apposito inchiostro in colore nero, ancora singolarmente sigillate, da utilizzare ovviamente in abbinamento al suddetto apparecchio. Prezzo da concordare.

Per qualsiasi ulteriore info contattatemi in privato all’indirizzo elenabalasini@tiscali.it

Elena

(la Blogger)

Nota tecnica specifica:

  • Gruppo di scrittura: rosa metallica a martelletti;
  • Tipo di carattere del gruppo di scrittura: Pica (Vers. Angloamericana);

giovedì 24 giugno 2010

Dal mio ultimo stato di Facebook….

Elena Balasini l'ha sempre fervidamente sostenuto; e oggi, con l'eliminazione degli azzurri dai mondiali lo conferma ancora una volta e nella maniera più assoluta: lei è nata in Italia per sbaglio. E si vergogna di essere italiana dal primo momento in cui ha avuto vita! Il suo cuore è indubbiamente altrove....

P.S.: Nessuna delusione da parte mia per questo risultato! Anzi, gioia, tanta gioia mi procura questa eliminazione, a dispetto del dispiacere del 99,9% degli italiani!!! Che bello! Lo sospettavo sin dal primo momento e ho sperato con tutto il cuore che l’Italia uscisse dai giochi subito, come poi si è verificato. Continuavo a “gufare” contro gli azzurri sin dal primo istante in cui questa insipida squadretta fiacca e rammollita che mi sta proprio sulle scatole ha messo piede in campo.

E sono onestamente orgogliosissima di come siano andate a finire le cose. Tanto meglio. Era quello che speravo. Se si esclude il mio risaputo senso patriottico che, eccezion fatta per i Sonohra, di norma, sta sotto allo zero, ma anche perché con l’eliminazione dell’Italia ai mondiali, io ora ho un ulteriore, conseguente, vantaggiosissimo tornaconto personale. Mi spiego meglio.

Da molti anni in periodo di mondiali c’è una simpatica scommessa calcistica extralavorativa collettiva in ballo tra noi colleghi d’ufficio e ci sono dei soldi in palio per chi vince. Si tratta di un discreto montepremi in euro destinato a chi azzecca il maggior numero di previsioni dopo aver compilato un apposito tabellone e versato una modesta somma di denaro per partecipante a titolo di iscrizione, esattamente 5 euro a testa.

Io ho partecipato quest’anno per la prima volta e ho detto che i miei connazionali ex campioni, stavolta se arrivavano all’ammissione agli ottavi era tanto. Finora ho beccato 5 previsioni su otto, è stato il punteggio più alto tra i colleghi, almeno al momento in cui scrivo. E una volta che questi mondiali si concluderanno, se andrà come dico io, potrei portarmi a casa qualche soldino in più nonostante non sappia nulla di calcio! Non succederà, ma se invece dovesse avverarsi il contrario…Omammamia!!!!

Luca, Diego, non vi dico a chi aggiudico la coppa del mondo secondo la mia scheda, ve lo svelerò solo a mondiale finito. Credetemi, vi garantisco che uno di voi due (ma non dico chi di voi) mi ha effettivamente rivelato apparendomi in sogno alcune notti fa il nome della squadra che potrebbe vincere. E non era l’Italia. Tantomeno l’Inghilterra! Ma una di quelle che finora, a sorpresa, si sta rivelando forte, anzi, fortissima!!!! E che nessuno dei miei colleghi partecipanti alla nostra scommessa calcistica ha nominato! Tranne me, caldeggiata da questo sogno!!!!

Cuoricini, incrociate le dita per me. Se col sogno in cui ho davvero, lo ripeto, visto uno di voi due che mi parlava e diceva chi vincerà la Coppa (e che appunto ho avuto l’altra notte) mi fate vincere davvero i soldi in palio vi giuro che, alla faccia dei calciatori tutti, a partire dagli italiani, vi copro di baci la prossima volta che ci vediamo. Promesso! Finora sono quella che ha la scheda più “papabile” per la vittoria alle nostre scommesse. Spero di continuare così, grazie a voi, fino ad azzeccare, indirettamente ma per merito vostro, effettivamente la squadra che alzerà al cielo, fra qualche giorno la Coppa del Mondo di Calcio.

Bacio. ‘Notte a tutti e due!

Vi voglio bene! Sempre!!! Grazie per il suggerimento che mi è molto caro!!!!

mercoledì 23 giugno 2010

Cari Luca e Diego,

ho notato con interesse, da un articolo sul Web che vi siete dilettati in maniera carina nel provare a svolgere il tema di Maturità che riguardava la musica, presente tra le tracce uscite quest’anno. Bravi! Come vi invidio! Credo proprio anche io lo avrei scelto se fossi stata maturanda in questi giorni, sapete? Quanti ricordi piacevoli mi ha scatenato immediatamente la vostra scorrevole e ricca stesura, che mi trova d’accordo in più punti, da grande fruitrice di musica quale sono! Che nostalgia!!!

Cosa chiedeva invece, lo scritto che ho scelto di svolgere proprio io 12 anni fa all’atto del mio esame di Maturità e meglio denominato all’epoca dai professori come “tema di indirizzo” proprio perché poteva variare in base al tipo di scuola tecnica frequentata da ogni maturando?

E che, detto tra noi, a rileggerla bene in questi giorni, mi ricorda vagamente in assonanza un discorso simile a tutte le cose che ho scritto sull’evoluzione della fruizione discografica e musicale su larga scala, con Andrea, di recente, a partire dall’invenzione del fonografo fino al grammofono e alla radio per il suo esame orale.

Non ho avuto dubbi in quel grande momento di apprensione che è stata la prima prova scritta dell’esame di Maturità. China sul banco, mentre caricavo con una cartuccia di inchiostro nuovo la mia fedele penna stilografica, ho capito all’istante che avrei svolto proprio quel componimento per la prova di italiano, anche se vi svelerò che tra i miei professori la traccia da me svolta è stata una vera sorpresa perché ho poi saputo qualche giorno più tardi che tra loro c’era addirittura chi scommetteva che io avrei scelto quello di letteratura (con la traccia su Luigi Pirandello) dato che conoscevano tutti bene il mio particolare amore per la lettura, le poesie, l’espressione, il racconto e i componimenti scritti in generale.

Ma non ho potuto resistere alle parole di questa traccia. Troppo invitanti e festose, per me che già allora amavo fare i confronti specifici tecnologici su più fronti tra “il passato” e “il presente” attraverso la storia e l’evoluzione in vari settori.

Eccovi il testo originale della traccia, che ho svolto io tenendo conto che ero iscritta a Ragioneria. Recitava così:

ANNO SCOLASTICO 1997/1998

Quarta traccia

(Maturità Tecnica Professionale)

Lo sviluppo tecnologico e le applicazioni che ne sono derivate, soprattutto nella seconda metà del ventesimo secolo, sono all'origine di profonde trasformazioni economiche e sociali. Limitatamente al vostro settore di specializzazione, individuate le principali innovazioni introdottevi e valutatene gli effetti sull'attività produttiva e sulla organizzazione del lavoro.

Purtroppo non ho potuto tenere con me tutto il mio armonioso svolgimento originale della traccia sopra esposta e dubito che questo sia ancora presente ancora negli archivi dell’Istituto che ho frequentato. Sono passati ben 12 anni da allora! Sarebbe stato bello copiarlo qui parola per parola.

Però, riassumendo ricordo benissimo di aver sviluppato il mio tema, cominciando con il voler illustrare a chi avrebbe letto il mio scritto una sorta di immaginario e piacevole dialogo tra me e la mia mamma, la quale mi spiegava come erano attrezzati gli uffici e quali fossero i conseguenti i compiti propri di un impiegato ai tempi in cui lavorava lei, grosso modo a partire dalla prima metà degli anni 70.

Se ancora non lo sapete vi dico che anche la mia mamma è stata impiegata per sette anni, prima di sposarsi, prestando servizio a tutti gli effetti presso la filiale e distaccamento mantovano di una importante casa editrice nazionale, la UTET (Unione Tipografie Editoriali Torino) e dunque ero partita col descrivere per esempio una macchina per scrivere manuale che veniva azionata esclusivamente con la forza delle dita e nel caso in cui il foglio veniva mandato alla riga successiva tramite la “leva di interlinea manuale”. O ancora, non ho mancato di inserire i primi storici modelli di “Divisumma” che venivano fatti funzionare a manovella o con primitivi circuiti a transistor e solo in seguito completamente a elettricità.

E non potevo evitare il nominare la presenza immancabile per quel periodo di un accessorio allora comunissimo e ormai scomparso negli uffici attuali. Confermo. Oggi questo oggetto è solo un caro ricordo. La carta carbone. Eccetera eccetera. Insomma ho "snocciolato" una dopo l'altra le differenze tra tutto questo messe a confronto con quelle che nella seconda metà degli anni 90 (quando io ho conquistato la Maturità) erano per esempio ancora le comode, versatili e veloci “macchine per scrivere elettriche” funzionanti appunto a motorino elettrico, già minacciate però dalla dilagante presenza dei computer in modelli sempre più perfetti, aggiornati e precisi. E con questi ho inserito anche un chiaro riferimento al problema che preoccupava gli esperti informatici di mezzo mondo (poi rivelatosi di diffusione molto contenuta) e che riguardava i processori di quel periodo all’approssimarsi del cambio di secolo, con la lettura delle quattro cifre. Non so se lo ricordate ma era quello del famigerato “millennium bug”.

Questa idea è stata la carta vincente e perno centrale del mio tema. Alcuni professori addirittura, in sede orale, mostrandomi il risultato del mio scritto mi hanno ringraziato perché sono stata molto chiara nell’esporre una questione ancora poco nota alle scuole che trattavano di cose come queste! Loro pur essendo professori manco sapevano dell’esistenza di questo problema specifico sui computer, cosa che 12 anni fa poteva sembrare anche grave, perché come sapete anche adesso si fa tutto a computer. E se i computer fossero “saltati” di punto in bianco con l’inizio del nuovo secolo, considerato che tutte le aziende tengono la contabilità con questo mezzo, sarebbero stati guai, anche a livello di fornitura di grandi servizi pubblici (gas, luce elettrica, telefono ecc)…..

Che bello rievocare tutte queste cose! Mi rende felice rivivere questa emozione. Come vorrei poter avere tra le mani il mio riuscitissimo tema, votato di comune accordo con un altissimo 8 e mezzo!!!!! Ne sento la mancanza!!!

Baci!

E

P.S. Cos’è la Divisumma? Chiedetelo a mamma e papà, che hanno qualche anno in più di voi e avranno visto questa cosa qualche volta quando erano giovani, anche solo entrando in un semplice negozio qualsiasi. Io non ve lo dico cos’è, non una chitarra chiaramente…eh eh!!!!

martedì 22 giugno 2010

Luca, Diego,

volevo domandarvi una curiosità. State seguendo i Mondiali di calcio in attuale svolgimento? Conoscendovi credo già di intuire la vostra risposta: "Si, naturalmente, nelle pause di tempo libero, quando c'è". E quale persona di sesso maschile su questa terra non si lascerebbe conquistare dalla competizione che per voi uomini è solitamente come la manna dal cielo? Lo sospettavo!!!!

Dopo aver incredibilmente disertato totalmente, per quel che mi riguarda, il Campionato 2006 che ci ha visti "al top", e pur non essendo mai stata grande appassionata di calcio anche se negli ultimi tempi le cose sono cambiate (i Mondiali del ‘90 e del ‘94 se permettete erano tutta un’altra cosa, sono stati e saranno sempre “i miei” Mondiali in assoluto per eccellenza, gli Azzurri di allora non sono mica quelli di oggi anche se non ce l’hanno fatta a vincere allora. Ma non me ne frega niente. E chi avrebbe il coraggio di dire che Baggio, Maldini, Benarrivo, Schillaci, Baresi, o ancora prima Rossi, Scirea, Tardelli tanto per fare un esempio in un campo da calcio non ce l’abbiano messa tutta comunque e siano davvero stati uomini sportivi fenomenali ed irripetibili?) mi era quasi venuta voglia di seguirla una partitella e avevo scelto di guardare Usa-Inghilterra.

Ma porca miseria sono resistita solo 10 minuti davanti al video. Limite massimo di sopportazione! Ho avuto la fortuna di vedere con soddisfazione il primo goal inglese sugli americani e poi basta, mi sono arresa non ce l’ho fatta più. Ma non tanto per l’incontro che avrei continuato a vedere pur giudicandolo fiacco. E non posso neanche dare la colpa (non del tutto almeno) alla evidente mancanza dello storico Bruno Pizzul che io ho sempre giudicato il telecronista calcistico per eccellenza e che era sempre presente a commentare gli incontri negli anni passati quando ero giovane. In effetti, secondo me, una partita di calcio senza la sua voce particolare, sempre ricca di suspence toglie parecchia magia allo svolgersi del match.

Il motivo vero e proprio per cui ho smesso di guardare la partita e mi sono rifiutata in seguito, con ogni mezzo, di vedere giocare anche gli italiani è stata quella “mefitica” e maledetta trombetta che ha il suono che pare un alveare di api industriose, meglio conosciuta come “vuvuzela” che è sfortunatamente comparsa negli stadi con gli attuali mondiali.

Una vera rottura di palle non trovate anche voi? Non si riesce a capire un bel niente di quello che accade in campo con quella noiosissima nota continua che riconosco essere in "Si Bemolle" che a me fa venire il mal di testa e che, a quanto dicono, provocherebbe seri fastidi agli stessi giocatori in campo oltre all’udito di chi tra i tifosi ne subisce continuamente il suono per diverse ore. É veramente deconcentrante, sfibrante.

Vi pare "musica", melodia che mette voglia di giocare, impegnarsi e vincere, il suono monotono, ronzante, assillante e continuo delle Vuvuzelas? Non so che ne pensiate voi ma a me da fastidio e basta, mi mette una rabbia!!!!

Cioè, ma dico, al posto di tutte ‘ste cazzatine di plastica colorata da bambini di un anno e mezzo che farei volentieri ingoiare in un sol boccone a chi continua a suonarle con gusto, perché non ci mettono invece voi due professionisti a suonare un medley con le vostre chitarre, di quelli che potete fare solo voi?

Vi ci vedo, lo ammetto, vi ci vedo proprio belli carichi, a ogni partita, piazzati rispettivamente ognuno a un lato strategico del campo, a salutare gli sportivi in ogni incontro mentre suonate le chitarre con le casse al massimo o quando vi preparate a farci sentire quello che sarebbe il vostro vero tifo.

Non staremmo sicuramente tutti meglio, e il nostro udito sarebbe contemporaneamente a nozze?????? Come seguirei volentieri le partite del campionato in quel caso!!! Ci vorrebbe la vostra musica, altro che Vuvuzelas! E alla faccia dello stesso inno ufficiale di questi insipidi mondiali 2010 “Waka Waka” per bocca di quell’altra scialacquata biondina sudamericana che gioca a fare la cantante e che tanto mi fa rimpiangere le “notti magiche” di Bennato e della Nannini a Italia ‘90, la cui corrispondente canzone inglese “To Be Number One” fu scritta in origine dal mitico autore dance altoatesino Giorgio Moroder!!!

Ci volevate voi con la vostra musica a incitare come si deve i nostri Azzurri! E più in generale tutte le partite!!!! Ah i bei tempi andati, perché se ne son fuggiti così alla svelta?

É proprio vero, penso che più passa il tempo meno c’è poesia in tutte le cose, anche nel seguire i mondiali!

Elena

Ehi gioventù!

Ci siete ancora? Come andiamo? Scommetto che siete voi che vi state chiedendo la stessa cosa su di me. Certo che ci sono. E ho un bisogno matto di ricominciare a scrivervi. Quanto mi siete mancati non ne avete idea.

Moralmente questi ultimi giorni non sono stati granché per me, vuoi il tempo, vuoi le preoccupazioni sul lavoro che sono aumentate col variare delle mie nuove mansioni, vuoi la breve assenza di mia sorella che ora si trova in vacanza da qualche giorno e non rientrerà prima del corrente fine settimana, oppure metti anche che avevo pensato di uscire con i miei ma tra una cosa e l’altra fino a  giovedì pomeriggio non possiamo farlo perché c’è sempre qualcosa che non va. E io sento in ogni modo il sacrosanto bisogno di parlare e sfogarmi con qualcuno adesso; meno male che ci siete voi.

Ma a parte questo, passo subito a raccontare cose maggiormente felici mi conviene; in questi giorni non mancano infatti anche le buone notizie. Stamattina il mio studente ha vissuto la fase conclusiva del suo esame di Licenza Media, c’è stato il colloquio orale, durato quasi un’ora, oltre ogni previsione a quanto mi ha riferito. Ed è andato bene, ha presentato alla commissione tutto l’interessante discorso di cui vi dicevo qualche giorno fa e che abbiamo preparato da dieci giorni a questa parte e pare che tutto sia andato per il meglio, dopo tutti i ripassoni decisivi e finali di questi ultimi giorni, sono contentissima. Che sospiro di sollievo. Non volevo ammetterlo ma mi ha fatto stare in ansia, nonostante mi avesse confermato che finora anche le prove scritte erano andate bene.

Mi sono finalmente lasciata alle spalle un altro grande motivo di tensione che però ho subito commentato gioiosamente con Andrea al telefono, non appena conclusa la sessione di interrogazioni. In questi ultimi mesi mi sono sentita responsabile per lui esattamente  come fa un allenatore alle prese con la propria squadra, insomma, una persona che cerca di fare del proprio meglio per preparare al massimo del possibile il suo gruppo di uomini sportivi perché possano ottenere in campo i migliori piazzamenti. E il buon risultato anche se non dal punto di vista sportivo ma in quello scolastico nel mio caso c’è  stato. Tutto pienamente meritato!

Bravo Andrea! Sapete ragazzi, sono commossa, manco mi sembra vero di essere giunta al termine di questa impegnativa ma bella  esperienza, portando Andrea a una sicura promozione conseguente allo svolgimento di quelli che sono stati i primi veri esami scolastici della sua vita e ottenendo pian piano anche quella che adesso è la sua  simpatica amicizia! Come corre veloce il tempo accidenti…

Sarà, cuoricini miei. Però in questi ultimi tempi non ho proprio tempo di  pensare alla vostra futura data del 2 settembre a cui non si può mancare. Portate pazienza. Quando potrò cominciare a pensarci con calma? Mi sento a disagio, inizio a percepire un gran bisogno di ferie, anche se per questo dovrò aspettare ancora un bel mese e mezzo. Questi ultimi 6 mesi sono stati per me intensissimi, impegnativi più degli anni passati. Questo 2010 è particolare direi. Anche se non sembra, molto è cambiato nella mia vita. Ho subito un grande processo di maturazione aumentando il mio grado di responsabilità sul lavoro che è aumentato di parecchio. La mia professione ha forgiato ulteriormente il mio carattere, mi mette continuamente alla prova. Ed ora mi sento felice ma anche stanca. Tutto quello che faccio, anche se lo faccio con enorme e curata serietà, nonostante dia continuamente anche troppo, con ottimi risultati su tutti i fronti, non so perché ma non mi soddisfa mai.

Penso sempre ci sia qualcosa che non va od ho la continua percezione che quello che faccio non vada mai bene o non sia abbastanza. Ma nessuno mi dice questo. Sono io che lo penso. E tutto questo, come ripeto, a lungo andare mi fa sentire stanca, tanto stanca, sento di avere le batterie scariche. Chissà perché. Spero di riuscire almeno a comprarmi qualcosa prossimamente, penso mi farebbe bene al morale. Devo solo portare pazienza. Le ferie non sono poi così lontane.

E

martedì 15 giugno 2010

L’angolo del mercatino – Un annuncio economico da Elena

AFFARONE!!!!

Causa inutilizo,

vendo

elegante, pratica, precisa, funzionale e robusta calcolatrice elettrica professionale OLIVETTI – Mod. “Logos 42-a PD” in ottimo stato di conservazione generale e perfettamente funzionante, al favoloso e strabiliante prezzo di € 25 (venticinque) non trattabili.

Compresi nel prezzo sono inoltre il relativo cavo di alimentazione elettrica e alcuni rotolini di carta specifica bianca per l’ eventuale stampa dei calcoli in corso, da utilizzarsi con il suddetto apparecchio, e che sono ancora confezionati.

 

CARATTERISTICHE E SPECIFICHE TECNICHE:

Marca: Olivetti

Modello: Logos 42-a PD;

Ampio e ben leggibile display fluorescente verde, con capienza 12 cifre;

Tasto Zero “semplice”, Tasto “Doppio Zero”, Tasto “Triplo Zero”

 

SELETTORI MATEMATICI PRESENTI:

Tasto accumulo decimali;

Tasto arrotondamenti (“Eccesso” – “Difetto” – “R/O”)

Tasto 6 ulteriori decimali aggiuntivi e modalità “Flottante”

Tasto CNT Contatore addendi durante il calcolo;

 

ELENCO FUNZIONI CONTABILI E RAGIONIERISTICHE:

  • 3 memorie elettroniche indipendenti di calcolo suddivise in
  • Primo Totale e Subtotale verde –
  • Secondo Totale e Subtotale giallo –
  • Terzo Gran Totale Azzurro;
  • Percentuale;
  • Arrotondamenti;
  • Media aritmetica;
  • Subtotale;
  • Gran Totale;

 

Ideale per chi studia a Ragioneria o ad Istituti Commerciali, altrimenti utilissima nello svolgimento delle attività di chi possiede negozi o attività contabili e/o commerciali private.

 

Gli interessati (o per qualsiasi altra informazione in merito) sono pregati di contattarmi gentilmente in privato, via mail, all’indirizzo elenabalasini@tiscali.it

 

Cari lettori tutti, aiutatemi e fate girare per favore! Grazie.

 

Elena

(la blogger)

domenica 13 giugno 2010

Ragazzi,

ben alzati, ovunque voi siate, buongiorno! Vi porto alla svelta buone notizie. Il mio studente quest’anno è stato meritatamente  ammesso agli esami! Evvai!! L’ho sentito al telefono ieri dopo pranzo, mi ha chiamato apposta per farmelo sapere. Vi lascio immaginare infatti che era contentissimo!!! Solo un altro piccolo sforzo finale, a questo punto e la sospirata licenza media sarà sua. Se vuole ce la fa, ormai lo conosco. Io sono positiva, speranzosa, non manco mai di fargli avere coraggio . Sono molto contenta anche io per lui, per il risultato che le mie tante ed impegnative lezioni col suo serio impegno che si è convinto a sfoderare, hanno dato.

Questa è una grossa soddisfazione anche per me in fin dei conti, perché sono riuscita a condurre e motivare Andrea verso questo importante traguardo. É tanto bello, sapete, leggere la felicità negli occhi di chi ti sta intorno!

I primi scritti per Andrea cominciano ufficialmente domani, con quello di italiano. A seguire, durante la settimana, ci sarà lo svolgimento delle prove delle altre materie. Spero di riuscire a vederlo ancora una volta prima che si trovi a fronteggiare l’orale perché devo provare a interrogarlo prima io sul discorso scritto di cui vi dicevo e che abbiamo preparato definitivamente nel pomeriggio di venerdì. Mi conviene essere sicura che sappia esporre bene tutto quello che abbiamo riassunto con precisione e che dovrà riuscire a dire brevemente nel corso del suo colloquio con la commissione. Meglio fargli ripetere tutto con ordine una volta in più anche se so che  può risultare noioso dire  sempre le stesse cose, ma è necessario; almeno sono sicura che la sua sarà un’esposizione fatta come Dio comanda!

Finché non sarò sicura che Andrea avrà superato gli esami non riuscirò a calmarmi, questo lo so, io sono fatta così, mi sento in un certo senso responsabile dei suoi risultati scolastici da quando ce l’ho a ripetizione,  ma in fondo non manca poi molto alla serenità! La sua semplice ammissione alle prove di stato è di per sé un ottimo segnale, una prima grossa parte fondamentale di traguardo importante che siamo riusciti a conquistare! E ho fiducia,  che tutto si concluda per il meglio!

Vi saluto ragazzi, ora vi lascio per una vasca piena di bagnoschiuma cremoso al gusto di Chewing Gum! Ho proprio bisogno di un bel bagno lunghissimo e rigenerante con un’essenza dolce e persistente che aiuti a rasserenare ed allontanare tutte le fatiche di questo ultimo, intenso periodo!

A prestissimo, vi scriverò ancora non appena mi sarà possibile!

Sempre in gamba mi raccomando, voi due eh?

Un abbraccio grande!!!

Elena

martedì 8 giugno 2010

Uno spezzone del riassunto scritto che sto facendo per l’esame orale di Andrea e che poi studieremo insieme cercando di presentare la specifica parte di argomento scelta per educazione musicale. Tanto perché gradiate vi faccio leggere l’introduzione che ho scritto io. Mi è venuta piuttosto bene mi sa, voi cosa dite, vi piace? Io la trovo emozionante!

Pace, prosperità, progresso: le eterne, puntuali illusioni collettive di ogni secolo che sta per iniziare. Questo è stato anche, in definitiva, il Novecento, secolo di cui si può raccontare tutto il bene o il male possibile, ma che indubbiamente valeva la pena di vivere. La poesia, l’arte, la musica, sfuggono a queste regole. Riflettono il loro tempo ma danno allo stesso tempo consolazione, gioia, conforto, speranza in ogni momento dell’esistenza ed esprimono solitamente al meglio quella che è l’essenza maggiormente intima e sentita dell’espressione dello spirito umano. La canzone è la forma musicale più diretta e immediatamente vicina ai sentimenti delle masse popolari. E nel nuovo secolo, queste ultime, sono ancora una volta grandi protagoniste anche per quanto riguarda la storia della musica di quel periodo.

Elena

P.s. Naturalmente avrò poi cura di inserire un breve ma altrettanto preciso accenno anche sul “mitico” Guglielmo Marconi, dapprima inventore del telegrafo senza fili e poi della radio, nel 1895. Dato l’argomento non potevo non suggerire ad Andrea di parlare di fonografi, grammofoni e altri progenitori dell’odierna riproduzione musicale senza nominare quasi obbligatoriamente anche quest’altra grande invenzione che detto tra noi ha piacevolmente sconvolto anche la mia intera vita in campo musicale! Povera me se avessi dimenticato di citare il Marconi, cui sono immensamente grata. Come periodo storico, parlando dell’evoluzione dell’ascolto della musica, più o meno siamo lì!

Bimbi,

qui tutto ok, splendidamente oserei dire. E voi? Mi auguro siate in buona forma. Mi spiace ma non ho il tempo di perdermi in chiacchiere o racconti lunghissimi al momento, anche se lo vorrei tanto. Mi limito a riferire in frettissima che il prossimo 2 settembre confermo con gioia che sarò a Verona a vedervi con le altre, ma avrò tempo per abituarmi all’idea. Ancora non ci credo! Ogni volta con voi è come se fosse la prima volta del resto! Fantastico comunque! La mia posizione in tal senso è stata definita in questi due ultimi giorni, che sono stati per me degni di avvenimenti particolari in generale.

Nel tempo libero, di recente, e a partire da oggi in via finale, mi vedo piacevolmente impegnata ad aiutare Andrea (ricordate il mio giovane studente-chitarrista che viene a ripetizione da me, no?) nella preparazione tecnica e strutturale del suo esame orale di Licenza Media il quale se tutto va bene avverrà all’incirca fra una decina di giorni. Ancora non so con certezza se Andrea sarà ammesso alle prove finali, ma il mio ultimo colloquio con lui negli ultimi tempi fa ben sperare in tal senso, i professori sembrano finalmente essere tutti piuttosto concordi per fargli affrontare questo importante passo. Meglio così! Buone notizie!

Ricorderete senz’altro che al colloquio orale si fanno i collegamenti nelle varie materie, no? Molto bene. Vi farà piacere sapere che a questo scopo per quanto riguarda Educazione Musicale, in specifico, su mia proposta, il ragazzino ha deciso di buon grado di esporre qualcosa (parlando dell’energia elettrica come argomento generale) anche a proposito dell’invenzione del fonografo ad opera di Thomas Alva Edison affiancando nella sua esposizione anche l’era di riproduzione fonografica musicale immediatamente successiva.

Già, ragazzi miei. Come penso voi sappiate anche meglio di me, in principio fu il “fonografo”, invenzione tecnologicamente primitiva ed assolutamente pionieristica da cui qualche anno più tardi ebbe poi i natali appunto il cosiddetto “grammofono” caricato inizialmente a manovella, e con esso, i relativi dischi d’epoca fatti in gommalacca dalla velocità di rotazione pari a 78 giri al minuto. Andrea parlerà anche di lui, il caratteristico, vetusto, e assai affascinante apparecchio  che da sempre io tanto ammiro e che ha il merito di aver segnato in maniera definitiva la riproduzione musicale su larga scala, grosso modo nei primi 20  anni del Novecento, contribuendo a un conseguente, decisivo sviluppo e  diffusione del disco conosciuto come supporto fonografico di riferimento fondamentale nella storia del mercato discografico in generale. Io mi diverto molto, è un argomento istruttivo, interessante e piacevolmente culturale per entrambi. Posso confessarvi che in questa esperienza vi sento molto vicini, anche se forse è addirittura superfluo affermarlo?

Stiamo cercando con calma e precisione di imbastire un bel discorsetto efficace, fatto bene, una cosa che risulti semplice e non troppo dispersiva, che sappia parlare brevemente di ogni materia inglobando un unico argomento comune a ogni disciplina di partenza. Insomma, un’esposizione orale che consentirà ad Andrea, se ci metterà impegno ed entusiasmo, di fare bella figura davanti alla commissione esaminatrice, così come è giusto che sia dopotutto, perché anche lui ha diritto a vivere l'esperienza dell’esame scolastico con buoni voti, ora che, impegnandosi  ha scoperto che la scuola in fondo non è poi così cattiva come aveva pensato in un primo momento. E spero per lui che potrà davvero ricordare in futuro il traguardo del suo primo esame scolastico in assoluto della vita  con un sorriso. Io ce la metterò tutta per aiutarlo!!!! Spero di esserne all’altezza, così come è stato finora, con buoni risultati conseguiti, per quasi tutto un anno scolastico!

Luca, Diego, vi abbraccio forte, se riesco vi scrivo ancora nel fine settimana se sarò libera da altri impegni di sorta, ma sarà difficile, questi giorni sono intensi, credetemi, quando non sono presa da questioni di  lavoro è come se il tempo fosse improvvisamente tornato indietro e stessi affrontando di nuovo, io stessa, il ripasso totale in vista della preparazione agli esami di stato. Anche se non sembra il pensiero da parte mia alle  imminenti prove di licenza di Andrea c’è e si fa sentire!!!! Vi terrò aggiornati! Bacio grande!!!!

Vi voglio bene, sempre!

Elena

giovedì 3 giugno 2010

Ansia, ansia, ansia…..

Ragazzi,

ciao! Al momento non so ancora se e come potrò partecipare al vostro concerto al Teatro Romano il prossimo 2 settembre. Tutto è accaduto in frettissima, senza lasciarmi neanche il tempo di rendermene conto. A farla breve per quanto concerne appunto lo show al Teatro Romano, la vostra Elena attende trepidante ulteriori e gradite notizie apposta per lei sulla vostra tappa finale.

Oggi finalmente ed improvvisamente (dopo due giorni di nervosissimo ed inutili tentativi al telefono con linea perennemente occupata a tutte le ore di ufficio - sta a vedere che è un altro miracolo di San Giorgio questo, lo sento) sono riuscita se non altro ad entrare in contatto personalmente col numero telefonico del Box Office di Verona, dove una gentile signorina mi ha detto di inviare una mail all’indirizzo che mi ha indicato con tutti i documenti di invalidità che mi riguardano e i recapiti telefonici perché domani mi richiama e mi farà sapere quello che mi interessa. Da quanto mi dicono c’è possibilità di ospitare un numero limitato di sedie a rotelle all’interno dell’anfiteatro. Ma nessuno ha detto che il posto per me non c’è o che i biglietti sono esauriti, la cosa è fattibile.

Questo non mi spaventa. Bisogna essere convinti, battaglieri in spirito e soprattutto moralmente positivi. E le premesse per pensare bene in proprosito direi che ci sono tutte. Al momento in cui vi scrivo ho la stupenda sensazione che mi porta ad udire una voce confortante, una presenza buona che mi ripete continuamente: “Abbi fiducia, vedrai tutto andrà per il meglio, non disperare”! Ed è tutto ciò che intendo fare infatti!!!! Mi spiacerebbe mancare a quella che sarà la vostra esibizione conclusiva del tour, sapendo che ho presenziato anche a quella d’apertura. E sarebbe un peccato non poter rivedere, in concomitanza con tale occasione, anche le altre mie "colleghe", che già si stanno organizzando per un potente raduno di massa al solo scopo di festeggiarvi con l'affetto che da sempre meritate. Sarebbe bello se io e mia sorella potessimo essere parte concreta della combriccola! Ci sarà da divertirsi!!!

Vi faccio sapere tatini. Un bacio pieno di speranza possa frattanto giungervi rapidamente attraverso queste poche righe. Un bacio di quelli genuini che arrivano direttamente dal cuore.

Elena

P.s: Ho come l’impressione che faticherò decisamente a scordare questa settimana densa di emozioni per mille motivi diversi. Uff… Ma quando potrò tirare un meritato sospiro di sollievo? Presto spero!!!