martedì 8 giugno 2010

Uno spezzone del riassunto scritto che sto facendo per l’esame orale di Andrea e che poi studieremo insieme cercando di presentare la specifica parte di argomento scelta per educazione musicale. Tanto perché gradiate vi faccio leggere l’introduzione che ho scritto io. Mi è venuta piuttosto bene mi sa, voi cosa dite, vi piace? Io la trovo emozionante!

Pace, prosperità, progresso: le eterne, puntuali illusioni collettive di ogni secolo che sta per iniziare. Questo è stato anche, in definitiva, il Novecento, secolo di cui si può raccontare tutto il bene o il male possibile, ma che indubbiamente valeva la pena di vivere. La poesia, l’arte, la musica, sfuggono a queste regole. Riflettono il loro tempo ma danno allo stesso tempo consolazione, gioia, conforto, speranza in ogni momento dell’esistenza ed esprimono solitamente al meglio quella che è l’essenza maggiormente intima e sentita dell’espressione dello spirito umano. La canzone è la forma musicale più diretta e immediatamente vicina ai sentimenti delle masse popolari. E nel nuovo secolo, queste ultime, sono ancora una volta grandi protagoniste anche per quanto riguarda la storia della musica di quel periodo.

Elena

P.s. Naturalmente avrò poi cura di inserire un breve ma altrettanto preciso accenno anche sul “mitico” Guglielmo Marconi, dapprima inventore del telegrafo senza fili e poi della radio, nel 1895. Dato l’argomento non potevo non suggerire ad Andrea di parlare di fonografi, grammofoni e altri progenitori dell’odierna riproduzione musicale senza nominare quasi obbligatoriamente anche quest’altra grande invenzione che detto tra noi ha piacevolmente sconvolto anche la mia intera vita in campo musicale! Povera me se avessi dimenticato di citare il Marconi, cui sono immensamente grata. Come periodo storico, parlando dell’evoluzione dell’ascolto della musica, più o meno siamo lì!

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