martedì 29 giugno 2010

Ciao cuoricini buon pomeriggio,

con il post di oggi mi limito a chiedervi l’ennesimo, sentito ed enorme favore, immaginando già che quanto vi chiedo potrà trovare riscontro, come sempre. Avrei voluto evitare l’argomento del tutto, in merito a quanto vado con grande dispiacere a scrivere adesso almeno sul mio blog, ma confesso di non essere proprio capace di non dire nulla.

Direi che sono anzi stata brava a cercare di apparire contenta ed evitare in qualche modo questa spiacevole riflessione che sento il bisogno di fare comunque, non mi ci posso sottrarre. Una cosa che ho difatti cercato di ignorare sinora, parlandovi di altri argomenti qui, per alcuni giorni, invece di affrontare quanto di maggiormente sgradevole mi è purtroppo accaduto ultimamente nella vita quotidiana.

Comincio subito col chiedere al vostro cuore grande, dicevo, un enorme favore che voi due potrete sicuramente farmi e che consta stavolta di un gesto piccolo, facile e, volendo veloce, ma dal significato immenso. Qualcosa che vorrei poter fare io adesso, ma che non mi è più possibile portare a termine da alcuni giorni in qua.

La prossima volta che tornate a casa, ragazzi, chiamate subito il vostro cagnolone Elvis e stringetelo forte forte al vostro cuore in un abbraccio grandissimo e profondo. Fategli una bella coccola, di quelle sacrosante, che lo faranno senz'altro impazzire di gioia, sentimento che saprete sicuramente scorgere nei suoi occhioni buoni e sereni di tenero animale; gli stessi che tante volte avrete sentiti vicino con amore anche nelle vostre prolungate lontananze obbligate da casa.

Coccolate Elvis ben bene e dimostrategli tutto il vostro affetto di bravi padroncini, magari donandogli qualche croccantino in più e una bella ciotola di acqua fresca da sistemare accanto alla cuccia. Perché purtroppo arriverà un giorno, vi auguro ancora mooolto lontano, ma inevitabile, in cui non potrete più fare questo e lo piangerete, magari suonando una malinconica melodia in suo onore con la vostra chitarra. Non so se abbiate già avuto cani prima di Elvis, se la risposta è no, fidatevi, si sta male quando l’animale ti dice addio, è come se ti morisse un parente. Anche il cane, bene o male, se decidi di tenerlo come si deve e dargli l’affetto che merita, questo diventa subito un componente della famiglia a tutti gli effetti, vero?

Luca, Diego, per favore, fate quanto vi chiedo, perché è proprio quello che farei io adesso con tutta me stessa se la mia Chicca fosse ancora qui ora. Purtroppo il mio cane più anziano ci ha lasciati una settimana fa, dopo un lungo periodo di malattia. Siamo ancora tutti affranti in famiglia per questa perdita e io ho cercato in tutti i modi di essere forte, cercare di farmene una ragione e non piangerla, ma a volte è difficile anche alla mia età trattenersi, sapete? Capirete anche voi che i cani sono come gli umani, forse meglio in certi casi. E quando un animale arriva a condividere con te giorno dopo giorno, quelli che sono stati in ogni momento 13 stupendi anni della tua vita è chiaro che non si cancella tutto dicendo: “Ma si chissenefrega, in fondo era un cane, mica una persona, meglio così. Un pensiero in meno, dai. Me ne sono liberata, finalmente”. No, troppo facile. Alle bestie, volenti o nolenti, ci si affeziona parecchio e anche voi ne siete coscienti, ci scommetto quello che volete.

C’è da premettere che Chicca aveva raggiunto una certa età ed era, come ripeto, una cagnolina anziana e malata da tempo ed è normale che ci se ne debba fare una ragione al dispiacere della morte. Dunque sapevo che prima o poi la nostra cagnolina sarebbe stata costretta a concludere il corso della propria esistenza. Ma come accade per una persona, sono quelle cose che non vorresti mai essere costretta a dire, sono pensieri che non vorresti mai avere per la testa, di cui non vorresti mai neanche avere il presentimento. E quando questo succede ahimè (come a me e alla mia famiglia in questi giorni) tu stai male da matti.

Fortunatamente io possiedo anche una seconda cagnolina, Lally, la più giovane (l’unica rimasta) che attualmente ha dieci anni ed è forse superfluo dire che sono legatissima anche a lei, ora concentra tutto il mio affetto e lo avrà, come sinora, fino all’ultimo, visto che proprio io sono la sua padroncina.

Ma penso che nessun cane possa sostituire il carattere materno, coccolone ed affettuoso della prima cagnolina che abbiamo avuto e che ci ha lasciato solo qualche giorno fa con un grande vuoto doloroso. Era un animale speciale, e non riesco proprio a credere che non ci sia più da una settimana.

Il cane dopotutto per me personalmente era anche una particolare compagnia ulteriore, sempre presente vicina a me quando gli altri non avevano tempo di starmi accanto. Come mi piaceva il mio cane quando si sdraiava addormentandosi col musino appoggiato sui miei piedi uniti, soprattutto in inverno, quando fuori faceva freddo. Ed io nel frattempo ascoltavo i vostri album con la mente piena di sogni personali e grandi speranze.

Non è mia intenzione essere triste in questo momento, tantomeno trasmettere questo spiacevole sentimento ad altri. Desidero solo lasciarvi un suo ricordo. Sento che è comunque il momento di confidarvi un’esperienza recente che mi ha fatto molto male, una perdita che comunque ha lasciato un segno che nessuno affettivamente cancellerà mai, anche se il tempo affievolirà lentamente il mio comprensibile dispiacere.

Quello che mi consola, e che mi piace pensare con un seppur mesto sorriso da qualche giorno, è che credo proprio che Chicca non è un angelo adesso ma ha mantenuto la sua buffa forma di splendido cagnolino nero. E sta già aspettando il momento in cui mi potrà riabbracciare un giorno, è pronta a chiedere ancora la sua razione di coccole. Starà forse trotterellando in Paradiso su una nuvola, adesso? Vi confesso che la vedo curiosa e felice farsi strada come una morbida macchiolina nera tra le zampe del cavallo bianco di San Giorgio. O è anche probabile che stia magari tentando simpaticamente di abbaiare furiosamente perché è capitata ai piedi del dragone, ed abbaia quasi come per difendersi come faceva con chi non conosceva, di solito; forse perché ha capito che il dragone è una brutta creatura mostruosa e cattiva in confronto a ciò che al contrario è sempre stata lei, qui sulla terra: niente altro che un amorevole mare di morbidezza, tenerezza ed affetto sincero. Voi cosa dite? Chissà…

:-)

Un abbraccio e un sorriso grande, a voi e ad Elvis, a presto!

Elena

P.s.: tranquilli non torno più sull’argomento, il sorriso sul mio volto tornerà ben presto in maniera permanente si spera. Ma a volte fa bene anche parlare di queste cose…

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