martedì 22 giugno 2010

Luca, Diego,

volevo domandarvi una curiosità. State seguendo i Mondiali di calcio in attuale svolgimento? Conoscendovi credo già di intuire la vostra risposta: "Si, naturalmente, nelle pause di tempo libero, quando c'è". E quale persona di sesso maschile su questa terra non si lascerebbe conquistare dalla competizione che per voi uomini è solitamente come la manna dal cielo? Lo sospettavo!!!!

Dopo aver incredibilmente disertato totalmente, per quel che mi riguarda, il Campionato 2006 che ci ha visti "al top", e pur non essendo mai stata grande appassionata di calcio anche se negli ultimi tempi le cose sono cambiate (i Mondiali del ‘90 e del ‘94 se permettete erano tutta un’altra cosa, sono stati e saranno sempre “i miei” Mondiali in assoluto per eccellenza, gli Azzurri di allora non sono mica quelli di oggi anche se non ce l’hanno fatta a vincere allora. Ma non me ne frega niente. E chi avrebbe il coraggio di dire che Baggio, Maldini, Benarrivo, Schillaci, Baresi, o ancora prima Rossi, Scirea, Tardelli tanto per fare un esempio in un campo da calcio non ce l’abbiano messa tutta comunque e siano davvero stati uomini sportivi fenomenali ed irripetibili?) mi era quasi venuta voglia di seguirla una partitella e avevo scelto di guardare Usa-Inghilterra.

Ma porca miseria sono resistita solo 10 minuti davanti al video. Limite massimo di sopportazione! Ho avuto la fortuna di vedere con soddisfazione il primo goal inglese sugli americani e poi basta, mi sono arresa non ce l’ho fatta più. Ma non tanto per l’incontro che avrei continuato a vedere pur giudicandolo fiacco. E non posso neanche dare la colpa (non del tutto almeno) alla evidente mancanza dello storico Bruno Pizzul che io ho sempre giudicato il telecronista calcistico per eccellenza e che era sempre presente a commentare gli incontri negli anni passati quando ero giovane. In effetti, secondo me, una partita di calcio senza la sua voce particolare, sempre ricca di suspence toglie parecchia magia allo svolgersi del match.

Il motivo vero e proprio per cui ho smesso di guardare la partita e mi sono rifiutata in seguito, con ogni mezzo, di vedere giocare anche gli italiani è stata quella “mefitica” e maledetta trombetta che ha il suono che pare un alveare di api industriose, meglio conosciuta come “vuvuzela” che è sfortunatamente comparsa negli stadi con gli attuali mondiali.

Una vera rottura di palle non trovate anche voi? Non si riesce a capire un bel niente di quello che accade in campo con quella noiosissima nota continua che riconosco essere in "Si Bemolle" che a me fa venire il mal di testa e che, a quanto dicono, provocherebbe seri fastidi agli stessi giocatori in campo oltre all’udito di chi tra i tifosi ne subisce continuamente il suono per diverse ore. É veramente deconcentrante, sfibrante.

Vi pare "musica", melodia che mette voglia di giocare, impegnarsi e vincere, il suono monotono, ronzante, assillante e continuo delle Vuvuzelas? Non so che ne pensiate voi ma a me da fastidio e basta, mi mette una rabbia!!!!

Cioè, ma dico, al posto di tutte ‘ste cazzatine di plastica colorata da bambini di un anno e mezzo che farei volentieri ingoiare in un sol boccone a chi continua a suonarle con gusto, perché non ci mettono invece voi due professionisti a suonare un medley con le vostre chitarre, di quelli che potete fare solo voi?

Vi ci vedo, lo ammetto, vi ci vedo proprio belli carichi, a ogni partita, piazzati rispettivamente ognuno a un lato strategico del campo, a salutare gli sportivi in ogni incontro mentre suonate le chitarre con le casse al massimo o quando vi preparate a farci sentire quello che sarebbe il vostro vero tifo.

Non staremmo sicuramente tutti meglio, e il nostro udito sarebbe contemporaneamente a nozze?????? Come seguirei volentieri le partite del campionato in quel caso!!! Ci vorrebbe la vostra musica, altro che Vuvuzelas! E alla faccia dello stesso inno ufficiale di questi insipidi mondiali 2010 “Waka Waka” per bocca di quell’altra scialacquata biondina sudamericana che gioca a fare la cantante e che tanto mi fa rimpiangere le “notti magiche” di Bennato e della Nannini a Italia ‘90, la cui corrispondente canzone inglese “To Be Number One” fu scritta in origine dal mitico autore dance altoatesino Giorgio Moroder!!!

Ci volevate voi con la vostra musica a incitare come si deve i nostri Azzurri! E più in generale tutte le partite!!!! Ah i bei tempi andati, perché se ne son fuggiti così alla svelta?

É proprio vero, penso che più passa il tempo meno c’è poesia in tutte le cose, anche nel seguire i mondiali!

Elena

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