venerdì 14 agosto 2009

Una gita sulle montagne veronesi da ricordare almeno per il cibo, che mi ha fatto pensare a voi. Specialmente con le “S di Boscochiesanuova”….

Cari Luca e Diego,

finalmente trovo dieci minuti di tempo per spiegarvi quello che ho fatto ieri e che non posso fare a meno di raccontare. Sono passata a fare un giro in giornata con la mia famiglia e lo zio Alberto per i monti Lessini, la catena montuosa del vostro Veneto. Siamo passati esattamente per Boscochiesanuova, il paese che sicuramente voi conoscete bene e di cui è originaria la mia mamma e mio zio Alberto, come dicevo, suo fratello.

I miei nonni, loro genitori, abitavano (ora non più però) nella “Contrada Falzo” che non è più di proprietà dei miei avi, però esiste ancora oggi e continua ad essere abitata su in quel comune montanaro. La Contrada Falzo è una vecchia casa di montagna ora ristrutturata e circondata da alcune valli verdeggianti, senza dimenticare di visitare anche alcune zone limitrofe a Boscochiesanuova che sono frequentate più che altro da gente anziana soprattutto in questo lasso di tempo. I giovani, se ci sono, si spostano altrove in periodo di ferie e dunque non è che ci sia molto da vedere o qualcuno di nuovo con cui conversare come speravo.

Questo mi ha un po’ deluso e non so che avrei dato per dire agli altri di proseguire senza me, avrei voluto fermarmi per conto mio con mia sorella in città. Solo che poi sono stata contenta di non farlo perché non potrei mai venire a Verona senza la mia fedele amica Simo84 perciò è stato meglio così. Mentre ero in macchina, in autostrada, diretta a Soave a casa dello zio, in prossimità dell’uscita per Verona vi ho subito pensato con un tenero sorriso ragazzi sapete? Già perché ho visto coi miei stessi occhi il campanile della vostra Chiesa Parrocchiale di Palazzina, il quale risplendeva alla luce del sole del primo mattino, con la forma appuntita del suo tetto che pare voler toccare il cielo; le campane si facevano distintamente sentire allegre nel traffico autostradale ancora assonnato, e allo stesso tempo dolcissime col suono nella forza della loro sacra voce di sempre, limpida e argentina, che ritrovo in tutte le chiese. Chissà perché suonavano così forte e a tutto spiano così presto, dato che non erano neanche le ore nove del mattino quando sono passata da lì. Mi piace pensare che stessero suonando per festeggiare i loro concittadini più noti, probabilmente in meritato riposo al loro paese natale in questi giorni, chissà…

Non avevo molta voglia di tornarci nuovamente da quelle parti, a Boscochiesanuova intendo, ma sono dovuta unirmi ugualmente alla mia famiglia nella gita solo perché hanno insistito tanto. Già ero passata anni fa da quelle parti in agosto e ricordo molto bene di non essere stata attirata più di tanto da quelle zone piuttosto noiose ed insignificanti. Non ho mai amato molto la montagna in geneale per le sue strade poco praticabili da chi come me ha problemi di spostamento a piedi; specialmente la zona dove abitava anni e anni fa la famiglia di mia mamma appunto perché è un luogo isolato di montagna, quasi sperduto. Certo ti può consentire qualche giorno di riposo, non discuto, ma al contempo ti stufa quasi subito perché anche in paese a Boscochiesanuova c’è poco nulla e siccome presumo che voi ci siate stati di persona sapreste benissimo dirmi cosa c’è, vero? Un bar, una chiesa, qualche negozietto di prodotti locali ma poi più nulla. Che desolazione. Non sai proprio cosa fare in un posto così e difatti io ho fatto fatica a trascorrerci un pomeriggio, non vedevo l’ora di tornare a casa nonostante sapessi di avere i piedi in Veneto, il che di solito mi rende assai felice. Figuriamoci se avessi dovuto trascorrrevi una vacanza di più giorni!

Visto che l’ambiente e le persone non hanno fatto (ma questo già lo sapevo) molta presa sulla mia personalità, ho comunque potuto rimediare almeno dal punto di vista culinario, poiché mi sono gustata in un agruiturismo li vicino un ottimo pranzo veneto a base di un primo piatto tipìco che in un capoluogo-città come Verona ha il suo forte, e che al solo nominarlo vi farà sorridere. I gnochi sbatùi col buro”. Già. I mitici gnocchi di patate veronesi serviti fumanti, cotti sul momento, che anche la vostra mamma saprà di sicuro fare ad hoc.

Io ho personalmente scelto di consumarli conditi con un filo di burro fuso bollente sopra, come vuole l’originale tradizione della buona cucina veneta. Di secondo m’è stata servita una buonissima grigliata mista di carne di vario tipo condita con limone e verdure lessate e grigliate, e ho terminato il mio pranzo con una fetta di dolce strudel di mele, senza dimenticarmi di bere un buon bicchiere di vinello rosso fresco e veneto servito in caraffa trasparente. Molto consolante tutto questo, cibo buonissimo, veramente!

Nel pomeriggio ci siamo fermati ad un negozietto di quel paese sui Monti Lessini in cui si vendono tutto l’anno specialità alimentari tipiche della zona Lessina. Sono stata attirata da un sacchetto di biscottini della montagna veronese che avrete sentito nominare e a cui non ho saputo resistere francamente, ho dovuto prenderne un sacchettino. Si chiamano “Schioppetti” e sono biscottini molto duri da masticare fatti con cacao e chiara d’uovo che diventa spumosa come una meringa, a cui vengono aggiunte mandorle tritate (che hanno un solo difetto, mentre mangi si impigliano continuamente tra i denti ahimé) e zucchero. Mettono alla prova la resistenza dei denti, ma sono buonissimi!!!!

Non posso fare a meno di citare anche i mitici biscotti frollini al burro da latte/thé/vino a forma di S che sono venduti e prodotti a Boscochiesanuova, meglio conosciuti in paese come “le S di Boscochiesanuova” appunto. E li sto mangiando piano piano inzuppati nel latte tiepido e miele mentre vi penso. Uno dopo l’altro, sgranocchiandoli. Molto buoni.

Che bontà! Zio me ne ha comperato un vassoio intero, e guarda caso,oltre che a essere fatti nel veronese tra tante forme che c’erano proprio lei mi dovevano ricordare, detto tra noi la esse di

sonohra

Certo che però e proprio vero, anche quando teoricamente non dovreste far parte dei miei pensieri c’è sempre qualche piccola cosa che direttamente o indirettamente ha il potere di ricondurvi con la vostra musica sulla mia strada e mi da gioia semplice e genuina per affrontare la vita. Sarà pure una coincidenza ma tutto questo è molto bello direi!!!!

Vi voglio bene ragazzi, più di ieri che ero comunqe nella vostra regione, e sempre meno della prossima volta che rimetterò piede nella vostra città! Sarà molto presto, promesso!

La vostra Elena

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