martedì 25 agosto 2009

Ebony And Ivory

«Ebony And Ivory,

Live Together In Perfect Harmony…»

Ebano, Avorio, buongiorno!

Non credo possiate ricordarvi di quando Paul Mc Cartney e Stevie Wonder incisero assieme il brano che conoscerete anche voi e si apre con i versi che ho appena scritto più sopra. Sicuramente non tu Diego perché non esistevi e mi sa improbabile anche per te Luca pensare che sei in grado di rammentare quell’anno, il primo della tua vita.



Mi pare fosse il 1983 infatti se non ricordo male, so per certo che io ero piccolina, avevo 4 anni e sentivo sempre in radio questa emozionante canzone. Ebano e Avorio. Non ho mai saputo esattamente da dove sia scaturita l’idea di accostare questi due materiali di colore differente (indagherò, sono troppo curiosa) però ammetto che mi è capitato di pensarci nuovamente stamattina perché mi sono alzata e ho acceso la radio quando casualmente è partita questa vecchia hit che mi risveglia dolci ricordi d’infanzia e che hanno dipinto sul mio viso un appena accennato sorriso di tenerezza.

Ve ne parlo per un motivo molto semplice. A parte la bellezza del pezzo che in sé non si discute, nominando l’ebano e l’avorio mi siete venuti in mente voi due. “Ebano e Avorio, che vivono insieme in perfetta armonia”, direbbe tradotto in italiano questo splendido verso di apertura.

Non so se questa armonia di cui fanno encomiabile sfoggio canoro Wonder e Mc Cartney in duetto sia davvero presente anche nella vostra vita privata quotidiana. Vorrei sperare, siete fratelli, anche se ovviamente posso immaginare che a stare sempre insieme a un certo punto non ci si sopporta più, vero? Sicuramente poi si sente anche la mancanza del fratello/sorella e ci si cerca a vicenda anche se non lo si vuole ammettere. Io ho sempre sostenuto una cosa vera, cioè che “il sangue non è acqua” come diceva convinta la mia cara bisnonna, soprattutto per ciò che riguarda l’affetto che ti lega a colui o colei che è tuo più diretto/a consanguigno/a, insomma il parente più stretto che una persona possiede immediatamente dopo i genitori.

Tornando a voi ragazzi, dal punto di vista artistico non posso fare altro che notare che in effetti Wonder e Mc Cartney non si sbagliavano con la loro canzone, perché è proprio vero, voi siete esattamente come l’ebano e l’avorio musicalmente, vi accordate assieme in quella che è appunto una perfetta e sempre rinnovata armonia.

Trovo personalmente molto bello e non credo ci sia nulla di male pensare di poter accostare proprio l’ebano a te Diego. Ovvero questo particolare tipo di legno quasi nero, ormai raro (è risaputo che tra l’altro è una cosa progressivamente in via di estinzione che di solito viene usata per costruire strumenti musicali) un materiale che è anche piuttosto lucido se lo si osserva bene. Mi piace infatti paragonarlo immediatamente al colore marrone caldo, profondo e naturale, così come all’espressione che sono propri dei tuoi occhi, ancora prima che al colore dei tuoi capelli castani.

Ed è altrettanto tenero per me pensare che invece tuo fratello Luca possa essere tranquillamente accostato all’avorio, non tanto per il colore dei capelli biondi (“méchati” direbbe mia sorella che è quasi una parrucchiera mancata) quanto per il colore della sua pelle che personalmente mi ricorda vagamente proprio la tonalità delicata e pura dell’avorio che è quasi nocciolina secondo me. Tutto questo sa di meraviglioso!

Stamattina non c’è niente da fare non riesco a suonare niente altro, solo Ebony And Ivory, questo caro brano a ripetizione, continuamente e mi pare di vedervi assieme sorridenti, perché penso vi farebbe piacere l’idea di essere accostati a due cose così semplici e preziose che tornano regolarmente a emozionarmi vivendo nella canzone di cui vi ho parlato grazie alle voci di due grandi stelle della musica internazionale. Proprio come la prima volta che l’ho sentita ormai tanti anni fa.

Un bacione ragazzi, a prestissimo!

Elena

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