lunedì 21 settembre 2009

Cari Luca e Diego,

ho saputo con gioia che molto presto, ancora prima di varcare, in settimana, quella che presumo sarà la soglia di un celeberrimo studio di registrazione inglese, vi attende un’esperienza diversa da ciò che vi vede abitualmente coinvolti.

Sarete in campo domani sera per la Partita Del Cuore, tra la Nazionale Cantanti che si disputerà a Novara! Opperò, nientepopodimeno che, che botta per tutte le vostre fan. A partire da me naturalmente…..

Le parole che attualmente compongono il tuo stato di Facebook, Luca, e che riassumono la mia ultima frase di cui sopra, sono state capaci di rievocare in me una marea di ricordi che si sono ripresentati lucidi e vividi alla mia mente, nonostante io non sia mai stata grande appassionata di calcio. Ciò non significa che al di la delle partite benefiche del cuore questo sport non abbia comunque toccato la mia vita più di una volta, con alcuni momenti che mi hanno fatta sentire legata ad altri tifosi in passato.

Certo Piccolo Principe, ho letto la tua frase su Facebook e delineando sul mio volto un sorriso quasi istantaneo e decisamente aperto, mi è parso di rivivere contemporaneamente, innanzitutto il ricordo più lontano ed emozionante che posso avere nel mio scarso ma emozionale archivio personale sul calcio.

Tu non avevi infatti che pochi mesi di vita in quell’estate del 1982 quando l’Italia ai mondiali disputatisi in quell’anno, vinse la Coppa Del Mondo. E come in una felice rosa di vaghe reminescenze infantili riconosco i visi festanti di alcuni campioni di allora, facenti parte di quella grande squadra calcistica, che mi è sempre parsa sinceramente più vera di quelle degli ultimi anni: Marco Tardelli, Paolo Rossi, Claudio Gentile e via elencando. A cui non posso fare a meno di accostare subito, commossa, il volto buono e compiaciuto che fu del saggio e caro Presidente Sandro Pertini, il quale si alzava contento festeggiando la sua squadra del cuore con l’ardore di un ragazzino.

Qualche anno dopo con i Mondiali di Italia ‘90, viene lanciato a opera di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato “Un’Estate Italiana” il tormentone sigla di quell’evento che rimane ancora oggi pietra miliare musicale da me apprezzatissima. E quella simpatica Mascotte il “Ciao” con la testa a pallone e il corpo a cubetti tricolori di cui conservo ancora da qualche parte alcune spillette ricordo. In quell’edizione, si fanno strada altri nomi storici di calciatori che nonostante le mie scarse conoscenze calcistiche rimarranno conosciuti da tutti coloro che li hanno visti giocare ed incastonati di conseguenza anche nel mio cuore per sempre. Franco Baresi, Gianluca Vialli, Totò Schillaci, Aldo Serena, Roberto Baggio, Paolo Maldini, Roberto Donadoni, Gianfranco Zola, Stefano Tacconi, Walter Zenga solo per citarne alcuni. Mi piaceva guardare le partite di calcio allora.

Era davvero divertente chiamare a casa mia tutti gli amici e sorseggiare una bibita e una spremuta con la tensione a mille mentre il tricolore beneaugurante era esposto sul terrazzo di casa nostra in bella vista. E poco mi importava che la squadra poi vincesse o meno, già ve l’ho detto che non sono mai stata una gran tifosa come lo siete voi maschi in generale. Quello che ricordo io di quel periodo era lo spirito di aggregazione che mi accomunava ad altri ragazzini e ragazzine in questa bella forma di riunione collettiva.

Coi Mondiali del 1994, negli Stati Uniti ricordo con affetto invece il mio amore (mai svanito direi) per Nicola Berti, calciatore parmense particolarmente attraente come fisico, che allora giocava nell’Inter (sicuramente lo conoscerete anche voi, almeno di nome) il quale fu, con mia grande gioia di fan chiamato in nazionale in quell’occasione. Se non erro mi pare di ricordare molto bene in quel caso anche le lacrime del mitico Franco Baresi nella partita di Semifinale che l’Italia aveva appunto perso. Vedere quest’uomo così preciso e deciso, il capitano, accasciarsi e piangere come un bambino a partita finita, scaricando con le lacrime tutta la sua tensione accumulata nel cercare di portare gli azzurri a ripetere il colpaccio fino ad allora ottenuto più recentemente solo 12 anni prima, è stato decisamente commovente. Mi piaceva da matti la determinazione di Capitan Baresi in campo. Un comportamento lodevole che farà scuola di sicuro.

Il mio interesse (relativo ma per un certo periodo sentito) per il calcio è tramontato definitivamente una volta che è comparso Francesco Totti, che non oso certo contraddire come calciatore, ma che detesto come persona, mi sta decisamente antipatico. Di lì a poco anche Roberto Baggio smette di giocare e da allora non ho più seguito una partita. Per quel che mi riguarda il calcio è morto con la venuta di Totti e il tramonto di SuperBaggio. I Mondiali del 2006 e la vittoria dell’Italia? Sono forse stata l’unica persona a essermene fregata altamente ed essere orgogliosa di questo.

Anche se Reggiolo, il mio paese è stata teatro di grandi e goliardici festeggiamenti poiché è il paese in cui vive Vincenzo Iaquinta il calciatore che tra l’altro segnò un goal in nazionale nel 2006 e che è mio coetaneo. Io lo ricordo bambino, abbiamo fatto le elementari assieme, nello stesso periodo anche se non eravamo in classe assieme.

Ciò premesso, tornando alla partita che farete anche voi due domani sera vi voglio ringraziare perché è stato grazie a voi che ho risentito sulla mia pelle la felicità provata per Italia ‘90. Vi auguro di rivelarmi il meglio anche calcisticamente, che possiate essere i nuovi Roberto Baggio e Nicola Berti. Spero riusciate a segnare tanti goal, anche se forse il più importante l’avete già inconsciamente fatto. Avete centrato il mio cuore, che è la porta più importante che potevate conquistare!

Vi voglio bene piccoli fuoriclasse! A prestissimo!

La vostra Elena

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