domenica 8 giugno 2008

Un doveroso passo indietro....la città natale di Luca e Diego nei miei ricordi

Inverno 1990. Ho quasi 11 anni. Il festival di Sanremo si è da poco concluso. Hanno vinto i Pooh con una canzone bellissima intitolata "Uomini Soli". In quello stesso periodo viene pubblicato il disco di debutto di una giovanissima Mietta, vincitrice, sempre a Sanremo del girone "Nuove Proposte" dell'anno prima il cui titolo è tratto da questo famoso brano altrettanto spettacolare, scritto da Amedeo Minghi "Canzoni". Titolo semplice, che rimarrà da quel momento in poi indissolubilmente legato a una delle migliori gite scolastiche che io abbia mai fatto.
É dunque con questi due brani nelle orecchie e nel cuore che ai primi del mese di marzo di 18 anni fa metto piede di persona per la prima volta in vita mia in assoluto nella città originaria natale di Diego e Luca Fainello. Prima di allora avevo sentito comunque nominare parecchio Verona anche perché in quella provincia ci abita da sempre un mio stretto parente, zio Alberto, il fratello di mia mamma.
Ma c'è voluta proprio quella memorabile gita scolastica di quinta elementare perché io potessi immergermi a pieno in giro per il cuore vero e proprio del capoluogo veneto, visita che ricorderò sempre con affetto immenso anche perché con noi c'era la mia indimenticata maestra elementare Mara, morta prematuramente parecchi anni dopo, per lunga malattia.
É stata una giornata molto divertente. Ricordo con netta precisione di aver visto tra altri monumenti Piazza Bra, l'Arena in tutta la sua imponente suggestione, la Casa di Giulietta col mitico balcone, la Chiesa di San Zeno.
In Centro Storico a Verona c'è stato il mio primo fondamentale incontro con alcuni turisti inglesi in visita, mentre ero in compagnia della mamma della mia ex compagna di scuola Luana, la quale si chiama Eileen ed è inglese; quel giorno si era unita con noi in gita assieme ad altri genitori di alcuni miei compagni di classe. Quando io ero alle elementari ancora non si studiava inglese, ed è stato bello anche questo episodio curioso, appunto, anche perché lei si divertiva simpaticamente e volentieri a farci da traduttore dall'inglese all'italiano mentre chiacchierava volentieri del più e del meno con queste persone.
La città di Verona conserva senza dubbio un fascino a mio parere comune a pochissime altre città italiane.
Oltretutto ha un titolo, a suo modo unico. É per eccellenza "la città degli innamorati", perché come tutti sanno il famoso scrittore e drammaturgo inglese William Shakespeare vi ha ambientato la sua tragedia più nota ed universalmente conosciuta in tutto il mondo: Romeo e Giulietta.
Devo ringraziare molto questa magnifica località scaligera perché oltre a tutto il suo bagaglio di storia incantata che affascina e rapisce chiunque la visiti.
Verona occupa da sempre un posto speciale nel mio cuore, ha infatti contribuito poi a realizzare, negli anni seguenti, uno dei miei sogni più grandi, e ultimamente ha confermato alla grande la mia stima di sempre nei suoi confronti grazie ai suoi musicalmente bravissimi "figli" Sonohra: Mi ha positivamente incoraggiato a riscoprire ed avere ancora piena fiducia nella musica italiana attuale.
Elena

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