domenica 6 dicembre 2009

Buongiorno biscottini,

ah che bello, quanto mi siete mancati. Finalmente riesco a riprendere in mano definitivamente, in questi giorni di ferie, le redini del mio sito! Da almeno dieci giorni non sono stata capace, tra una cosa e l’altra, (comprese antipatiche vicissitudini informatiche) di trovare una briciola di tempo per scrivere una sola parola e questa mia assenza stava cominciando a pesare vero?

Ma ora sono qui. E di cose da dire ce ne sono ovviamente tante. Durante la scorsa settimana, proprio quando non sono riuscita a toccare, per vari motivi il mio sito direi che è successo di tutto e di più per quanto vi riguarda, vero? E già mi sembra di vedere un mezzo sorriso affiorare alle tue labbra Luca, appena rivelato da una perfetta fila di denti perlacei. Sapete ragazzi, mi piace un sacco questa attesa, mi diverte, specialmente adesso che siamo “agli sgoccioli” nel senso che proprio oggi, forse fra qualche ora, potrò sentire un pezzettino della vostra nuova canzone, e leggerne tutto il testo in assoluta anteprima, se ho capito bene.

E mi viene istantaneamente da ripensare ai cari tempi in cui, circa 25 anni fa o giù di lì, quando ero bimba, sapevo che doveva uscire un nuovo singolo dei Duran Duran e mi toccava aspettare una vita per ascoltare le nuove canzoni direttamente in radio o piazzando la classica monetina nel mitico Juke-Box dell’indimenticato vecchio “Bar Eritrea” di Reggiolo, il più vicino a casa mia che fosse dotato di Juke-Box. Di solito, allora, i grandi dischi incisi dai grossi nomi della musica italiana e internazionale dell’epoca, uscivano preferibilmente a fine novembre, più o meno in concomitanza con l’arrivo delle feste di Natale.

Naturalmente, quelli di cui vi parlo adesso, erano altri tempi, le moderne tecnologie che ti permettono via Internet “le anteprime” attuali erano ritenute ancora pionieristiche, se non addirittura utopistiche e manco mi sarei sognata le possibilità odierne, sperimentandole addirittura da casa. E solo per questo mi sento privilegiata sapete?

Quali sono, vi starete chiedendo adesso i sentimenti che accompagnano la mia mente a poche ore dalla possibilità di poter ascoltare il vostro nuovo singolo, che a giudicare dal titolo mette pure un po’ di inquietudine? Beh, naturalmente gioia, gioia infinita, che voglio poter assaporare in perfetto silenzio. Ma non posso nemmeno nascondere un ulteriore sentimento che provo ora in proposito, cioè la naturale perplessità. La mia mente al momento è come un frullatore che si occupa di miscelare questi due stati d’animo. “Giàggià”, (direbbe saggiamente quella simpatica bimba a nome Lucy May, protagonista dell’omonimo cartone animato che tanto ho apprezzato nell’infanzia) non posso non dirvi che sono anche dubbiosa proprio perché mi chiedo come sarà la vostra canzone. E se per caso questa non dovesse piacermi, in testo o musica? Come la mettiamo? Se anziché una conferma, il vostro secondo attesissimo album dovesse risultare una delusione come la prenderei? Oddio, ormai vi conosco abbastanza bene e penso che questa sia un’ipotesi difficilissima a verificarsi, però non è detto che non possa accadere anche se mi auguro proprio che non succeda, anzi il mio cuore dice già di no. Ma mi sembra giusto dirvelo e confidarvi apertamente quello che mi turba. Il mio sito c’è anche per questo.

Un episodio simile a quello che vi vado a raccontare adesso mi è capitato con almeno due altri artisti italiani che mi sono piaciuti un sacco con l’album di debutto e poi alla seconda prova discografica (e successive) non hanno più incontrato, nemmeno con altri dischi, il mio interesse nei loro confronti. Questi due artisti sono Elisa e Gianluca Grignani. Pur facendo ancora dischi di successo io sono rimasta delusa all’uscita del secondo disco o singolo e non ne ho presi più, nemmeno in seguito al secondo disco. Perché mi avevano personalmente deluso, quando invece il primo disco era ben fatto.

Tranquilli, scrivo questo apertamente perché non c’è nulla di male e uso il mio discorso su Elisa e Grignani come sorta di scongiuro perché quello di cui vi ho appena parlato non sarà il vostro caso. Desidero sia così con tutta me stessa. Perché ciò che ho ricevuto da voi (come persone) e dalla vostra musica, sentimentalmente, socialmente, moralmente e personalmente, non ha paragone di sorta con nessun’altro, eccezion fatta per i Duran Duran, che sono come ben sapete, il mio gruppo preferito di sempre.

A volte la musica ti segna, ti cambia, ti trasforma, plasma impercettibilmente un pezzo di te, in modo quasi radicale anche nel profondo. Voi avete fatto questo con Liberi Da Sempre e Sweet Home Verona portando una gioiosa sorta di “vento di rivoluzione” che è stato preludio alla pace, alla tranquillità. Ed è evidente che la mia storia al vostro fianco non può di certo terminare proprio adesso. Se mai, al momento, è solo a un positivo punto di svolta. Che solo voi sapete come comunicarmi, ed è ciò che aspetto di sapere con la nuova canzone. Un abbraccio forte! A presto!!! Vi voglio bene!

La vostra, sempre affezionatissima Elena

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