lunedì 11 gennaio 2010

Hey dolci vitellini, buonasera!

Come andiamo morbidezze state bene? E già vedo Luca che passando distrattamente davanti alla pagina del mio sito dice a suo fratello: “Toh, chi si rilegge, abbiamo notizie dell’Elena, fantastico!".

Avete ragione cuoricini. Purtroppo negli ultimi giorni non ho proprio avuto tempo di dare nemmeno una rapida occhiata al mio sito, che dispiacere! Ma adesso sono qua seppure brevemente. Io sto benone, ho concluso le mie vacanze addirittura meglio di come erano cominciate perché è inaspettatamente arrivata anche la Befana il 6 gennaio, che di solito non era prevista portare doni a casa mia gli altri anni. Ma quest’anno, sapete, evidentemente doveva essere particolare perché mi ha lasciato senza fiato e avrebbe lasciato di stucco pure voi se foste stati nei miei panni, lo sento!

Mi ha portato il cofanetto dei Pink Floyd quello che cercavo, con la discografia e il poster. Roba da rovesciarsi! Persino il mio papà che li seguiva bene quando era ragazzo si è emozionato sprofondando in un mare di nostalgici ricordi. “E ti crediamo, partecipiamo alla tua gioia perché tu condividi sempre le nostre e fai capire che ci sei”, dici adesso Diego con un convinto sorriso che si disegna spontaneo e incredibilmente naturale sulle tue labbra.

Ragazzi, cosa vi posso raccontare ancora? Naturalmente avrei mille cose da dire, ma il tempo è limitato e passo stasera per un breve saluto. La mia professione è ripresa alla grande portando con sé il proprio imponente carico di attese responsabilità. Vi dico che questo giovedì sono chiamata a presenziare all’ennesima rilevante riunione di lavoro per la quale, prima delle ferie di Natale mi è stato chiesto di redigere personalmente una relazione da presentare al responsabile del mio capoufficio. Ci sto lavorando sopra ininterrottamente con evidente cura ed energia da giorni e anche se questa può dirsi ormai conclusa, a poche ore dalla consegna definitiva della stessa sto ancora pensando a possibili modifiche e revisioni che potrebbero completare e integrare ancora meglio quanto devo dire ed esporre al mio diretto superiore. Una bella responsabilità, che è stata affidata solo a me! Speriamo vada tutto bene! Vi farò sapere.

E voi? Tra il lavoro e le lezioni intensive con il chitarrista Andrea (che hanno avuto positivo e regolare svolgimento anche durante le ferie di Natale) non ho più molto tempo da dedicarvi, come invece mi piacerebbe fare. Non ho ancora sentito bene del tutto e nemmeno visto il video di Seguimi O Uccidimi ma ho letto cose confortanti e non posso che gioire nel cuore immensamente per voi.

Diciamo che ultimamente la mia vita professionale si fa sentire rigorosa con la sua dose di giusto dovere che impone qualche sacrificio ma dona anche tanta maturità e gratificante consapevolezza interiore. Quando ho deciso di aiutare efficacemente Andrea nei suoi compiti (con grandi risultati) sapevo che il tempo che avevo a disposizione il pomeriggio quando non lavoro si sarebbe ridotto di molto ma l’ho fatto perché me la sentivo e volevo dare un’impronta decisamente utile alla mia giornata.

In queste ultime ore ho tolto il Santo Presepe, alcune candeline, il mio pupazzo di plastica rossa di Babbo Natale che mi segue ininterrottamente sotto Natale ogni anno dal 1982 e le ultime decorazioni generali di stagione, togliendole dal coperchio chiuso del mio giradischi, posto qui accanto sulla scrivania e al loro posto ho ricollocato, come al solito la vostra cornicetta azzurra contentente una delle cartoline che mi avete autografato quando ci siamo visti a Casoni per la prima volta e che durante le feste di fine anno, per fare posto agli addobbi, è appunto stata riposta temporaneamente nella sua scatola originale al riparo da ogni possibile accidentale urto.

Ed è così bello stasera ritrovarla tranquilla, lucida e pulita in bella mostra al suo designato posto sul coperchio del giradischi, poggiata sopra un elegante centrino colorato e decorato a mano a punto croce che riporta il mio nome e che mi è stato regalato anni fa da una cara prozia. Non manca la mia fedele piantina che porta il vostro nome e regala alla vista e al cuore un piccolo e allegro sprazzo di marcata e vitale area verde in questo freddo inverno. La pianta è la sola cosa che abbia stavolta voluto conservare attorno a me, sistemata accanto al vostro quadretto! Tutto all’insegna della più grande e sentita semplicità.

Ora che vi scrivo sto ascoltando con emozione un greatest hits degli Abba e c’è una loro canzone che amo da morire e mi riporta ovviamente col pensiero a voi. Questa particolare canzone che conoscerete di sicuro, si chiama Thank You For The Music. Grazie per la musica. E il cui delicato ritornello che stasera canto serena pensando a voi che siete non a torto “giovani poeti della musica”, dice proprio cosi:

Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?

ABBA (1977)



"Grazie per la musica, per tutte le canzoni che canto

Grazie per tutta la gioia che esse portano

Chi può vivere senza di lei, mi chiedo, in tutta sincerità,

Che vita sarebbe?"

E io prendo volentieri a spunto queste belle parole per adattarle a voi due in specifico! Che vita sarebbe senza di voi, senza la vostra musica, miei cari ed amatissimi Sonohra? Ma è inutile che mi ponga domande del genere, perché non mi devo porre il problema dato che vi considero parte del mio attuale vissuto. Che bello!

Piuttosto, parafrasando il famoso quartetto svedese rimasto nel cuore di tutti vi dico ancora una volta grazie Sonohra, per tutta la vostra bella musica, per avere donato tramite lei, a me stessa un po’ di voi.

Buonanotte splendori, mi mancate da matti ma vi sento allo stesso tempo vicini più che mai, in ogni secondo! Ci sentiamo. Vi voglio bene, sempre!

Elena

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