domenica 24 gennaio 2010

Uno spot beneaugurante che dedico ai miei beniamini. Aspettando che passi questa brutta influenza.

Miei cari Sonohra,

buona domenica, ancora una volta, dato che il mio ultimo post qui è vecchio giusto di una settimana. In questi giorni alla vostra Elena sta dando preoccupante filo da torcere una brutta influenza che non accenna a passare nonostante la malattia e le cure del medico.

Ho pensato di scrivervi dopo qualche giorno perché sento che facendolo staro meglio, ho sentito che mi manca da morire un po' di sano dialogo con voi e poi per cercare di fare qualcosa; sono ammalata, questo è vero, ma non posso neanche passare tutto il mio giorno a letto con il termometro sottobraccio, mi sento isolata se no.

Posso capire il riposo e il riguardo, ma bisogna anche reagire in un certo senso, se vado avanti così mi preoccupo, sono ammalata e a casa dal lavoro forzatamente già quasi una settimana, con tutto quello che mi aspetta. Tra una cosa e l'altra invece di migliorare peggioro con la salute. Cerco di stare tranquilla ma mi innervosisce il non poter far niente. Vorrei poter fare tante cose ed essere attiva e invece mi sento uno straccio, sono molto debole, questa volta l'influenza è davvero birichina. Che volete farci, passerà. Bisogna solo avere pazienza. Vabbé dai, cambiamo discorso altrimenti mi rattristo.

Avete visto cosa ho postato stasera?

Stavolta vi scrivo direttamente dal sito anche se ho avuto qualche problema con l'accesso dal browser.

Cercavo di inserirlo già da un po' questo spot ma pare che nessuno finora lo avesse messo su YouTube, meno male che sono stata accontentata. E a tre settimane dall’inizio ufficiale della vostra nuova avventura direi che non ho sbagliato vero?

Devo dire che la prima volta che ho visto inaspettatamente questo brevissimo spot la notte del primo gennaio di quest'anno mi sono emozionata non poco a rivedere un Ramazzotti così giovane sul palco di Sanremo, nell'edizione che vi ho già confidato diffusamente essere stata nei miei ricordi quella che ho amato di più in assoluto tra tutti i Sanremo, nel lontano 1986, vi ricordate? E ho anche pensato che avrei postato questo promo qui non appena fosse stato possibile reperirlo sulla vostra pagina. Sono contenta di averlo fatto. Ci voleva uno spot così. Mi piace molto.

Vorrei tanto confessare una cosa in particolare a te ora Diego, se me lo permetti in questo momento. E già vedo il tuo visetto imporporarsi un secondo mentre abbassi gli occhi scorrendo sulle righe successive e sussurri curioso un impercettibile: “Dimmi, ti ascolto”.

Ci tengo a dirti una cosa molto tenera che mi è comparsa nella mente, un dolce pensiero che mi sento di confidarti solo perché posso farlo scrivendo. Forse non ce la farei a dirtelo di persona, la vergogna e il timore me lo impedirebbero e sono felicissima che possa esistere un modo perché tu lo venga a sapere, anche se ho sempre la sensazione di compilare un diario segreto quando scrivo sul mio blog.

Perché, vedi, giovanotto è proprio a te che mi è capitato di pensare quando ho visto questo spot, tra tanti cari ulteriori ricordi che mi legano a quel periodo, nei pochi secondi in cui ho rivisto di recente dopo tanti anni cantare Eros sul palco di Sanremo 1986.

Ho immaginato (anche se è stato un flash di pochi secondi) di vedere la tua mamma con qualche anno in meno naturalmente mentre guardava compiaciuta lei stessa Ramazzotti cantare la sua canzone e nello stesso momento sorridendo faceva il gesto di carezzarsi lievemente per alcuni istanti la pancia con una mano. Un atto semplicissimo, e quasi impercettibile, che solo una futura mamma potrebbe fare con tutto l’amore che un genitore indubbiamente prova per il suo nascituro sin dal primo momento di vita.

Già, io ho pensato (forse non a torto) che in quei giorni lei si era probabilmente accorta di aspettarti, caro Diego. Magari quanto ho appena scritto non è nemmeno un mio pensiero ma ho solo ed involontariamente raccontato la verità, chissà. Tua mamma Elisa magari cantava davvero la canzone vincitrice del festival di quell’anno, e lo faceva pensandoti intensamente, ci scommetto quello che vuoi. Tu che ne pensi?

E che cosa diceva in effetti la canzone di Ramazzotti nel suo fantastico ritornello finale a note conclusive? Credo riassuma in una frase bellissima il pensiero della tua mamma in quel frangente. Un concetto emozionante e grande quanto il mondo. Dovresti saperlo meglio tu di me.

«Oggi che ci sei,

adesso tu.»

Un abbraccio forte. Vi voglio un tot di bene a tutti e due. Vi saluto, sperando che questa influenza mi passi presto. Oltre che indebolire parecchio il fisico stufa anche in tutti i sensi.

Elena

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