sabato 27 giugno 2009

Buongiorno angioletti,

voglio fortemente credere che ora siate lì a dare un’occhiata divertita al mio sito e stiate cercando con gli occhioni curiosi e indagatori, tra queste righe la risposta a una sola domanda:

Chissà come stai Elena, in queste ore di attesa che ci auguriamo saranno per te speciali e assolutamente dolcissime…..”

Avete ragione ragazzi. Sto proprio così, delicatamente sospesa e accoccolata in un battito di meravigliosa vita concreta che a partire da oggi si fa sentire magicamente sospesa tra sogno e realtà; la mia realtà, che vorrei vivesse tutto il mondo e che di colpo, man mano che le ore avanzano per condurmi al vostro spettacolo, sembra essere diventata meno dura.

L’anima mia si fa piccola, quasi invisibile e sconfinatamente grande allo stesso momento. É festosa, incredibilmente leggera, squisitamente canterina.

Se Mina fosse qui accanto a me forse direbbe con un largo sorriso, utilizzando il testo di un suo grandissimo successo, che “tu non ci crederai ma vedo le mille bolle blu” e non avrebbe torto!

Luca:Elena, orsù, a noi puoi dirlo, cosa ti piacerebbe chiedere allora alla nostra musica per questa serie di appuntamenti estivi che ti attendono in nostra compagnia? Sai bene che alla forza della  musica puoi chiedere tutto, basta volerlo”

Che splendida domanda, piccolo principe.

Beh, se potessi, lascerei volentieri ai vostri piedi sul palco buona parte dei miei più pesanti dispiaceri, ma forse sarebbe troppo comoda.

Dato che ciò infatti non è concretamente possibile, vi dirò che alla vostra musica e alla  vostra riconfermatissima bravura non chiedo nulla di particolare se non di essere vissuta concretamente per ciò che di più profondo ha da dirmi. Con la più solenne promessa da parte mia che saprò ascoltare e recepire ancora il suo messaggio.

Non ho alcun dubbio sul fatto che lei sarà perfettamente capace di fare ciò che cantava anche Mietta nel suo disco di esordio uscito ormai vent’anni  anni fa, reinterpretando con la sua voce particolare una bellissima canzone originariamente scritta da Amedeo Minghi, la stessa che sto ascoltando adesso commossa.

Lascerò fiduciosa che colmiate  il mio cuore di pace, quella genuina, che tutti avremmo bisogno di provare prima o poi nella vita.  La  musica, unita all’ immagine squisitamente fresca, positiva e pulita sarà semplicemente capace di farmi vedere nuovamente vedere in volto l’immenso”.

«E l'immenso è
questo amore mio.
Ed il mio cielo,
è l'anima.
É il mondo che vorrei,
che immaginai.
É quello che,
che non ho avuto mai.
E' restare sola,
a ridere di me.
É non sapere,
cos'è...
Cos'è un confine...»

 

Vi voglio bene, ragazzi, sempre, a prestissimo.

Elena

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