sabato 20 giugno 2009

Cari Luca e Diego,

ieri sera ho visto su Rai Tre uno speciale fatto molto bene in cui si parlava dei Beatles e più in specifico della figura di John Lennon, non so se vi è capitato di darci un’occhiata. E grazie all’esauriente documentario storico di ieri ne approfitto per parlare ancora una volta di un grande nome della musica che già ho citato qui tempo fa. Appunto, John Lennon.

Si, avete letto bene, ripeto, John Lennon nel suo periodo solista, già, proprio di lui vorrei parlarvi in specifico oggi. Non so come mai ma ho pensato che siete voi le persone che forse sarebbero più adatte a parlare con me di lui e a custodire ciò che di questo artista ho sempre pensato.

Non saprò forse mai cosa penserete voi due, giovani, positive, promettenti e rigogliose speranze musicali del presente e futuro, di questa grande figura di spicco, la cui esistenza tormentata anche da una tragica fine, ha inevitabilmente toccato con le sue canzoni soliste la vita stessa di chiunque ascolti musica. Specialmente la mia.

johnlennon_1974-726448

Però sarebbe davvvero bello condividere serenamente questo con voi, parlarne, ricordare John, scambiare opinioni, mi piacerebbe. E siccome non ho al momento possibilità di farlo personalmente sono almeno felice e mi ritengo fortunata di scrivere ciò che sinceramente penso di Lennon qui perché in fondo ogni volta che posto è come se parlassi con qualcuno, no? C’è comunque un dialogo quasi continuo tra me e chi mi legge. Mi sono domandata spesso, cari ragazzi, se John Lennon come cantante solista vi piaccia e che ne pensate di lui.

Diego: «Molto bene, sono curioso, cosa vorresti dire allora in definitiva di John Lennon?»

Beh, vedi tesoro, ora potrai anche sorridere apertamente nel leggere quanto sto per scrivere ma sai, ogni volta che ci penso mi emoziona fortemente sapere che quando sono nata io, sul finire degli anni 70, John Lennon fosse ancora vivo, anche se in proporzione questo lasso di tempo è stato sfortunatamente brevissimo, all’incirca un anno e mezzo. Non so come mai pensi questo, forse non esiste una ragione specifica, però ho sempre ammirato le canzoni di John Lennon e mi ritengo privilegiata ad aver inconsapevolmente incrociato la mia (allora guiovanissima) vita a quella di un musicista di spicco come lui, una persona estremamente valida e professionale.

Mi piacciono pareccchio le sue canzoni. Ho solo un suo CD intitolato Legend, ma vi assicuro che l’ho consumato dalle tante volte che l’ho ascoltato, è troppo bello! Io non intendo ora entrare nel merito della sua vita privata e sulle questioni puramente politiche su cui volendo forse ci sarebbe da dire e discutere anche per ore. Ciò che piuttosto mi preme evidenziare qui e mi sembra molto bello poter fare e mettere in comune con voi sono le emozioni che la sua musica, e le sue parole che ho la fortuna di conoscere mi hanno sempre dato personalmente parlando e che vorrei poter trasmettere con gioia anche ad altre persone pure più giovani di me (che ancora non lo conoscono) con la stessa intensità emozionale interiore che avverto io.

Vedi Diego, onestamente, anche adesso che vi scrivo qui mentre sto ascoltando il suo CD a tutto volume ancora una volta mi chiedo insistemente cosa avesse potuto ancora donarci John Lennon musicalmente se solo un povero squilibrato che si proclamava “fan” non lo avesse barbaramente e freddamente ucciso in pochi secondi a soli 40 anni in una fredda mattina di dicembre, sul finire del 1980. Non lo sapremo mai, purtroppo, lo speciale di ieri sera confermava che per molti aspetti il movente della sua morte non è ancora stato chiarito. Forse non ci sarà mai una risposta esauriente, chissà!

Però è sempre bello per me ritrovare ogni qualvolta ne senta il bisogno il suo ricchissimo e assai profondo testamento musicale, di cui forse “Imagine” rappresenta il pezzo più famoso e commovente, un celebrato, sentito e commosso manifesto di pace universale. Ma ci sono anche strabilianti altri esempi di genialità musicale come per esempio “Beautiful Boy”, “Give Peace a Chance”, “Woman” o “Working Class Hero”, solo per citarne alcuni.

E non credo di dire cattiva cosa, ma ritengo anche in questo caso con ferma convinzione che una canzone è per sempre”. Ciò indipendentemente dall’autore, dall’anno di edizione, dalla posizione raggiunta in hit pararde o cose simili. Quello che un brano può scatenare a livello emozionale in chi lo ascolta non ha sicuramente valore o parametro di misura conosciuto utilizzabile, credo. Io cerco sempre di descrivere molto bene ciò che provo ma probabilmente chi legge non riuscirà mai a capire bene quanto io gioisca profondamente quando ascolto musica che gradisco, e non è un validissimo discorso che sta a pennello solo per voi (naturalmente ne siete la goioisa conferma più recente) ma penso siate entrambi concordi su quello che sto dicendo, mi piace molto pensare questa cosa.

Un abbraccio! A prestissimo! Vi voglio bene!

Elena

Nessun commento:

Posta un commento