venerdì 16 aprile 2010

Credo che esistano nella vita di chiunque momenti che sono definiti come semplicemente impagabili rimangono cioè fondamentali ed indelebili, perennemente scolpiti nei ricordi di chi si trova a viverle. Un esempio lampante? Il primo giorno di scuola, il primo giorno di lavoro, il primo bacio, il primo amore. Oppure per i cattolici e credenti le grandi cerimonie come la Prima Comunione, la Santa Cresima, il Matrimonio religioso, che toccano, ciascuna, le nostre vite una volta sola.

Alzi la mano chi di voi lettori non ha bene impresso nella mente almeno un lontanissimo ma ben distinto particolare relativo a queste cose che generalmente si ricordano sempre con immenso piacere e perché no, anche un pizzico di dolce nostalgia. Per quel che mi riguarda io aggiungo volentieri un ulteriore momento che non ha nulla da invidiare a quelli da me appena citati. E che mi ero ripromessa di fermare con ancora maggiore determinazione rispetto ai precedenti incontri, ero incurante del tempo che fugge. Al di là di questo, insomma, indipendentemente dal suo consueto scorrere velocissimo, quasi beffardo, sempre inarrestabile. Volevo renderlo assolutamente vivido questo caro ricordo per il significato che racchiude singolarmente in sé. Che mi vedeva coinvolta più che mai. Questo:

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Sfortunatamente per voi non sono riuscita a frenare sottoforma di scatto fotografico anche l’attimo vero e proprio della consegna del mio regalo a Luca, di pochi secondi precedente questa foto. Più che altro perché il personale di sicurezza in forza al Teatro di Pegognaga la sera del "Concerto Zero" mi ha proibito di fare foto. Peccato!

Ragionandoci bene, sapete, a due settimane di distanza dalla foto di cui sopra, adesso dico "peccato" ma pure "meglio" allo stesso tempo. Dopotutto sono contenta di come siano andate le cose e lo dico in maniera positiva. Poiché esistono momenti che sono destinati a essere vissuti interiormente solo da poche persone. Credo che nemmeno mia sorella e neanche Simona che pure erano con me in quegli istanti, i quali emanavano nell’aria un dolce sapore di frutta, abbiano compreso a fondo questa mia personalissima soddisfazione unica.

Immaginatevela allora, al di là di ciò che ora vi scrivo voi tutti che mi state leggendo, la mia sensazione di quell’istante, vi sappia cogliere con la sua delicatezza, vi abiti, vi faccia compagnia con allegria visto che non esistono foto concrete della mia consegna. Ma fidatevi, vi assicuro, lo dico col cuore in mano che quello che desideravo fare è successo, sono riuscita a consegnare al destinatario quello che avevo in serbo, realizzando un sentito desiderio nato sulle pagine di questo blog circa due anni fa.

Luca “Il Piccolo Principe” che scarta curioso, con la tenerezza ineguagliabile e propria di un bimbo, il delizioso pacchetto verde che ho preparato proprio per lui. E che contiene appunto il piccolo e grande libro con quella che ai miei occhi è, in fondo, null’altro che la sua stessa storia. Già. Ed è felice Luca di questo inaspettato e seppur piccolo, pensiero. Contento esattamente come un bimbo la mattina di Natale mentre trova estasiato sotto l’albero, i doni che Babbo Natale ha in segreto portato sotto l’albero, durante il suo riposo, la notte precedente.

Un viso stupito e sinceramente sorridente dall’espressione, dallo sguardo gioiosamente curioso ed illuminato di gloria, come già detto. Nessuna delle migliaia delle parole che fanno parte delle mie nutrite possibilità lessicali meritano e possono comunque descrivere ciò che è passato sul volto e nel cuore di questo ragazzo quando ha ricevuto dalle mie mani il suo libriccino che è stato subito temporaneamente affidato alla sua mamma, la signora Elisa, in attesa di poter essere letto.

Perché si sa, l’essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che col cuore.

Elena

«Tu, tu avrai delle stesse come nessuno ha. Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere. »

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