venerdì 26 febbraio 2010

Heyyyy nuvolette!

Scommetto che vi state domandando curiosi come sto oggi a poco più di 48 ore dal momento che segnerà il nostro prossimo incontro, in linea cronologica quello che sarà il primo del 2010.

E vi piacerebbe saperlo mi sa. Bene, fratellini, sto molto bene, grazie. La mattinata di oggi, con la sua mole di impegnativo e serio lavoro è largamente bastata a ridarmi serenità che ieri sembrava latitare.

Ma ieri è già passato e non è oggi! Quale gioia!

Luca, Diego, potrete immaginare che in questo momento in cui sono qua a riaprire il mio diario virtuale sento che dentro di me il cuore si sta lentamente addobbando a grande festa, mentre aspetta, pulsando forte, l’arrivo di lunedì. Certe emozioni, come questa che colora la mia giornata, non si spiegano. Si vivono e basta. E io lo sto facendo ad occhi chiusi, in vostra compagnia. Gelosamente. La vita può essere largamente apprezzata anche grazie a percezioni come queste. E si conferma una cosa unica, veramente.

Il grande Maestro e poeta del Jazz Sergio Cammariere (di cui sono grandissima fan), forse commenterebbe così il mio stato d’animo generale attuale; utilizzando cioè un verso della canzone che l’ha reso noto definitivamente al pubblico solo qualche anno fa:

“Una pioggia di stelle ora brilla nell’aria,

Ed il mondo mi appare per quello che è.”

In sostanza è proprio ciò a cui penso tra tanta emozione. Nel senso che mi sembra proprio di percepire il mondo nella sua spontanea consistenza, in questo esatto momento in cui persino il copioso ed umido grigiore dell’inverno lascia per qualche ora spazio ad alcuni brevi ma intensi raggi di sole che si staglia luminoso su un convinto squarcio di cielo improvvisamente azzurro. E sereno come me. Come voi.

Che meraviglia. Cos’è dunque questo, ragazzi? Forse null’altro che un fuggevole anticipo di primavera apparso in questo tardo pomeriggio. Un fenomeno che è così bello poter cogliere e osservare in silenzio dalla finestra della mia cameretta, adesso. Non passa neanche una macchina, ora sulla strada (spesso ingombra di traffico) che costeggia la mia casa, e il silenzio assoluto, così dolce, che scaturisce da questa insolita situazione, sapete, rende ancora più limpido e spettacolare il panorama che mi circonda.

Vorrei tanto poter condividere con qualcun’altro, quello che vivo adesso, sarei ancora più felice. Ma ho anche imparato a non pretendere troppo. L’importante è innanzitutto che possa viverla dentro io questa giovane e sempre rinnovata emozione, mi sento fortunata. Poi ci tengo a poterla raccontare magari a qualcun’altro. Il resto è secondario. Ogni giorno secondo me ha per tutti la sua maniera per rendersi positivamente indimenticabile in qualche modo.

Lo so, lo so ragazzi, li vedo i vostri occhietti attaccati tra le righe del mio post a cercare di carpire la frase scritta da me, che forse saprà dipingere un ennesimo e mai eccessivo sorriso sul vostro semplice volto. Non temete, non tarderà ad arrivare!

Sapete, ho appena scritto che adesso “il mondo mi appare per quello che è”, e tanto per spiegarvi meglio, vi dico anche che ora fisso il vostro poster grande, e vi vedo fermi e teneramente vigili con lo sguardo fisso, rivolto a tutta la mia stanza nella vostra espressione seria e composta.

E mi sento esattamente come se proprio voi due mi aveste appena detto: “Gioisci perché da domani nulla più ti impedirà di correre come un fulmine con le tue gambe come hai sempre desiderato e potrai farlo quanto vuoi. Sei libera e sarai in grado di fare tutta la strada che vuoi, senza aver più timore di inciampare, cadere o rischiare di farti male. Perché, vai tranquilla, non succederà”.

Nonostante questo sia in realtà da sempre per me una sorta di utopia, un sogno pionieristico, credo ci sia comunque una sorta di immancabile emozione da parte mia nel poterlo ugualmente pronunciare questo desiderio. Che mi fa sentire viva. E penso possiate comprenderla a pieno la mia allegria, al di là di là di quello che è la realtà. Invito chiunque mi legge ad unirsi alla mia emozione. Perché credo non sia fondamentale realizzare per forza tutti i propri sogni. Qualcosa si può fare, qualcosa no, credo. E voi due siete la dimostrazione che i sogni qualche volta diventano realtà per tutti, sul serio anche se sembra impossibile questo, nel 99% dei casi.

Anche se forse non riuscirò a realizzare, con un occhio al mio futuro, tutto quello che spero per la mia vita quotidiana sarò comunque enormemente grata alla vita perché se non altro mi ha dato modo di esprimere i miei desideri tramite questo blog. E questo è un requisito che mi sembra di per sé molto importante perché infonde entusiasmo non solo a me stessa, ma anche agli altri. Ne sono sicura. Vi auguro che possiate d’ora in avanti arricchirvi di un costante sorriso in più, magari grazie anche alle mie parole.

Ci sentiamo, vi voglio bene.

Elena

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