martedì 9 febbraio 2010

« Solo la poesia ispira poesia »

Ralph Waldo Emerson

Cari Luca e Diego,

non posso fare a meno di ritrovarmi ancora qua a scrivervi, perché, lo ammetto, sto leggendo giusto adesso il testo integrale della vostra nuova canzone, lo faccio istintivamente e per curiosità, per la prima volta in assoluto oggi, dopo averle pubblicate a mia volta solo qualche ora fa sul mio blog. Mi trovo in un momento di serena tranquillità, al sicuro nella mia cameretta, in questa umida e grigia giornata, che nella sua noiosa monotonia invernale racchiude comunque per me quella che è una dolcissima ed assolutamente speciale emozione.

É difficile, sapete, descrivere “a caldo” la mia prima impressione, quello che provo proprio adesso mentre leggo lentamente dalla mia pagina il testo della vostra canzone sanremese. Quasi non mi riesce tentare di farvi capire ciò che sento nello scoprire, come fosse un piacevole regalo, ogni singola parola del vostro futuro brano.

Con un sorriso pervaso di nostalgia, rammento frattanto, immediatamente, il momento in cui, da bambina alle elementari, la maestra mi affidava il compito di imparare a memoria i versi delle principali poesie dei grandi scrittori italiani, come ad esempio “San Martino” di Carducci. E per impararle a memoria più in fretta facevo le stesse cose che sto più o meno facendo anche adesso mentre vi scrivo e leggo la vostra Baby. Appoggiavo al piano della scrivania il foglio col testo della poesia da imparare, e cominciavo a leggerlo ripetutamente verso per verso sottovoce e poi ripetevo tante volte i versi da imparare, fino a che questi non mi entravano in testa uno dopo l’altro dando significativa forma definitiva al componimento poetico completo. Cosa che mi riusciva sempre in tempi straordinariamente rapidi.

In questo caso, al momento sono proprio costretta ad imparare solo a memoria la vostra canzone, perché non ho sotto la base musicale. Se così fosse, di sicuro sarebbe ancora più semplice imparare i vari versi, ne sono sicura. Temo avrò qualche problema a cantarla subito la prima sera, ma farò il possibile per saperla almeno a memoria per martedì, promesso. Non mi rimane che aspettare pazientemente di sentire anche la musica. Chissà che capolavoro!

Ebbene, parlando del testo potrei usare tutte le più belle parole che esistano ma penso di non possedere bene la capacità di coinvolgervi nei miei sentimenti che affiorano proprio in questi secondi in cui scrivo di fronte a quella che oggi è “la vostra nuova creatura chiamata Baby; non solo la vostra canzone, dunque ma anche la “vostra ennesima poesia” in un certo senso, no?

Impossibile sarà forse farvi avvertire il brivido, quel fiotto di decisa emozione inaspettata che sta sorprendendo persino me stessa; lo sento che solca, tra le parole, immediato e netto la mia anima, con un’onda di benessere. Si fa percepire subito libero al leggere anche solo la prima frase del vostro brano. Un sentimento leggero, gioioso e sottile che si fa strada lentamente nei miei pensieri emozionati man mano che il contenuto di Baby si rivela alla mia mente con le parole scritte e tramite la mia voce che esce leggendo. Pare quasi che emani essa stessa un lieve sussurro d’argento. Parole così belle che sembrano quasi volersi, sbriciolare o sciogliersi al lieve e gradevole tepore della mia pelle, a contatto con le mie mani. Frasi delicate e quasi fragili nella loro composta armonia metrica. Delicate come una foglia d’inverno, piene di tiepido calore. Complimenti cuoricini. Avete fatto centro ancora una volta. Saprete farvi distinguere come meritate. Non ne ho dubbi.

Vi voglio bene, sempre.

Elena

Nessun commento:

Posta un commento