martedì 12 ottobre 2010

E dopo una intera mattinata passata a canticchiare sottovoce e a intervalli regolari, mentre lavoravo la canzone di Patty Pravo, tanto da sentirmi dire persino dai colleghi stupiti, in uno stretto dialetto reggiano: “Dio Elena mu sat vé”…. ovvero “Elena se vai” nel senso che si complimentavano con me perché conoscevo speditamente tutto il testo di Pensiero Stupendo a memoria, mi ritrovo quest’oggi a scrivere un altro paio di cosette. Da quanto non scrivo sul mio blog per due giorni di seguito? All’incirca parecchie settimane.

Comunque ieri sera alle 21,10 ero già a letto troppo stanca per pensare di tenere accesa la TV o dare anche solo una fugace occhiata a Canale 5, la mia curiosità globale era al di sotto dello zero meno meno meno meno, garantisco. State meglio in un programma musicale, fidatevi, è quello il vostro mondo.

Mi ha fatto piacere sapere che vi siete divertiti a recitare portando la vostra musica in un ambiente diverso dai soliti in cui siete attivi, ma il programma che vi vedeva ospiti ieri sera non era certo di mio gradimento, così ho preferito spegnere la TV ancora prima che il programma cominciasse. Onestamente avevo di meglio da fare, il mio letto mi aspettava promettendo una lauta dormita che mi restituisse le forze, ne avevo bisogno.

Ho letto poco fa del comprensibile boom di ascolti che ha fatto la puntata in onda e ne sono felice per voi, ma per quanto riguarda me, non ero davanti alla TV mi spiace, ho scelto di non sorbirmi una cosa che al di là della vostra comparsa non avrei comunque visto volentieri e che non ha mai attirato minimamente la mia curiosità.

Il cognome Cesaroni onestamente mi mette da sempre solo tristezza addosso e riporta alla mente null’altro che un grave fatto di cronaca “il delitto di Via Poma” di cui fu vittima Simonetta quella bella ragazza diciannovenne dai capelli lunghi e ricci uccisa barbaramente con 29 colpi di tagliacarte nell’agosto del 1990 e della quale non è ancora stato individuato il colpevole di quel freddo omicidio. E anche se è solo un caso, onestamente mi fa star male sentire quel cognome usato oggi come allegro protagonista di una fiction; quando si dice Cesaroni io penso solo al triste caso della morte ingiusta di Simonetta.

Mi pare che in quel programma ci sia anche Claudio Amendola che recita, dico bene? Io più di Claudio, che ho visto solo di persona intervistato qualche volta sui giornali, mi ricordo piuttosto il suo mitico padre Ferruccio, un grande doppiatore cinematografico, tra l’altro una persona garbata, valorosa e distinta che a mio parere batteva in professionalità e stile suo figlio dieci a zero.

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