domenica 31 maggio 2009

Un pomeriggio fantastico, in cui ho dovuto sorprendentemente anche fare tre volte lo spelling di un ben determinato e conosciuto nome: S-O-N-O-H-R-A

Butéléti,

ghe son anca mi, ghe son anca mi!

Nooooh, sarebbe bello, l’idea era ok ma non mi va di proseguire il mio post di oggi in veronese stretto, sarebbe piuttosto complicato, soprattutto dal punto di vista ortografico, non ci salterei fuori. Ricominciamo:

Allora gioie grandi,

buongiorno come andiamo stamattina? Io sto bene, anzi benissimo, sono di ottimo umore! I’m very sorry, ieri sera non sono riuscita a collegarmi ancora al mio blog come speravo perché quando sono tornata da Mantova con mia sorella e Simona i miei erano a loro volta già rientrati da qualche ora al contrario di quanto prevedevo in un primo momento, dunque sono giustamente rimasta in loro compagnia e siamo andati tutti a dormire poco dopo, abbastanza presto perché eravamo abbastanza stanchi delle rispettive cose fatte da ciascuno di noi durante il giorno!

Comunque ho avuto un’ottima giornata ieri tutto sommato, già l’avevo intuito sin dal giorno prima anche se non avrei mai immaginato che alla fine ci saremmo persino decise per andare a prendere il biglietto per Villafranca! Meglio di così si muore, davvero!

Vi confermo che ci sarò, nonostante ciò che riguardi me per via del biglietto è ancora in via di definizione, ma entro domattina devo telefonare ancora a Mantova dovrebbero sapermi dire qualcosa. Ciò non toglie che la mia presenza è già sicura dunque state tranquilli le informazioni che attendo sono solo di una pura formalità, purtroppo ogni concerto per una persona disabile (non solo per quello che riguarda voi) è un caso a sé e bisogna che io sia informata di volta in volta su come mi devo comportare!

Abbiamo trascorso un bel pomeriggio, uno di quelli in cui ti prefiggi di fare una cosa che generalmente potresti dire normalissima, tipo amdare a prendere un biglietto per un concerto e invece, stranezza delle stranezze ti capita pure di farti una sono(h)ra risata sotto i baffi con la tua migliore amica perché assisti incredula a una cosa che mai avresti ritenuto possibile. Questa ve la devo raccontare. Simo84 è testimone che ciò che vado a raccontare non è una bugia, ma la voce della pura verità!

La commessa del centro di elettronica mantovano (non faccio nomi per evitare pubblicità comunque di fronte al Pala Bam, zona che a momenti conoscerete meglio di voi stessi immagino..) incaricata di farci i biglietti per Villafranca, ci ha chiesto ben 3 (tre) volte di seguito, separatamente e in momenti diversi della conversazione come si scriveva il nome Sonohra perché non sapeva come digitarlo correttamente sulla tastiera del computer da cui ha effetuato la prenotazione! Robe da matti! Io e Simona ci siamo rivolte a turno uno sguardo compiaciuto negli occhi! Che ci crediate o meno cari Luca e Diego ho dovuto fare per ben tre volte di seguito, lentamente, lettera per lettera, il cosiddetto “spelling” del vostro nome dicendolo ad alta voce in modo da farglielo digitare correttamente sul computer…

S-O-N-O-H-R-A

Cioè no, posso capire se mi trovassi davanti a una persona anziana, magari un simpatico nonnetto arzillo che è però piuttosto normale pensare in difficoltà con l’ortografia delle parole, ma quando invece ti imbatti in una persona che è più vecchia di me fa la commessa ed è addetta a prenotare i biglietti per le manifestazioni di grande interesse, soprattutto concerti, rimani un attimino spiazzata!

Si presume che teoricamente il personale addetto dovrebbe essere ben informato (ma purtroppo non è così) almeno in generale su ciò che deve fare e tra questi requisiti dovrebbe anche esserci un minimo di conoscenza sulle più importanti personalità del momento con l’ortografia corretta del nome della celebrità, sbaglio?

Questa pareva cadesse dalle nuvole, e non so se fosse solo a causa della tanto famigerata H che avete scelto di piazzare strategicamente all’interno del vostro nome! Del resto poi voi, ormai si sa, siete una piacevole realtà musicale italiana a livello internazionale! Eppure c’è chi ancora non lo sa, incredibile, ma vero!

Mica siete una novità assoluta, specialmente dopo un anno e mezzo dalla vostra affermazione o dei perfetti sconosciuti nel mondo della musica, come dicevo prima appunto, no? Non siete una band risalente a quasi 50 anni fa e ora non più in voga, tantomeno una locale band di paese che si limita suonare, che ne so, tanto per dire, alle sagre di paese o alle feste di piazza, dove capita dico bene? Che scena comica! A me e Simona scappava da ridere un sacco ma abbiamo dovuto trattenerci il più possibile, per non far sentire la signorina in eccessivo imbarazzo, poiché abbiamo capito che si è resa conto dei nostri sguardi assai stupiti!

Poi siamo andate nel Centro Commerciale “La Favorita”, lì poco lontano, sempre nei pressi del Pala Bam a fare alcune spese e intanto, anche se non lo prevedevo ne ho approfittato per comprarmi un reggiseno nuovo di zecca tutto per me di cui mi sono innamorata subito, è semplicemente una favola! Cosa che naturalmente sfoggerò al momento che riterrò gioiosamente opportuno!

Mi sono proprio divertita, oltretutto, l’acquisto di questo nuovo capo di biancheria mi ha messo di particolare buonunore, mi rende assai felice perché è forse la prima cosa strettamente personale parlando di scelta di cose da indossare per me stessa che abbia scelto personalmente, senza il parere, intervento o giudizio di mamma o sorella! Splendido! Insomma una piccola cosa che mi piace, certo, che sicuramente riveste un importante compito, innanzitutto quello di dare maggiore valore a ciò che sono come donna, anche fisicamente come persona, ecco pur non avendo per nulla la corporatura o il fisico longilineo di una fotomodella.

Perché penso bisogna in fondo sempre cercare di essere positivi e sapersi accettare per ciò che si è secondo me. Il chilo in più o in meno che una può avere o meno nel corpo non è sempre un fattore determinante per sentirsi bene innanzitutto con sé stessi e fare colpo ugualmente sugli altri.

Mi sa che il reggiseno che ho appena comperato non sarà un caso isolato, le prossime volte che andrò a fare spesa con mia sorella e Simona vedrò di proseguire ad acquistare qualche altro capo che farà al caso mio. Quando sono andata al centro commerciale a Brescia, se ricordate non ero molto di buonumore e non ho preso nulla, ma ieri era diverso, e sono molto contenta, servono anche le giornate no, per apprezzare quelle che si vivranno prossimamente con tutto ciò che queste sapranno donarci!

Vi saluto ragazzi, corro a mangiare a prestissimo, buona domenica! Baci!

Elena

Nessun commento:

Posta un commento