mercoledì 21 gennaio 2009

«Verrò», una splendida canzone non più recente di Rettore che sto suonando proprio adesso dal mio disco e che volevo condividere con voi, perché mi da una carica pazzesca, in vista del nostro incontro di domenica!!!

Ciao «patatini»,

tutto ok? Spero di si. Per forza io sto alla grande, come immaginerete diciamo che oggi ho lavorato un tot e h0 avuto poco tempo di pensare al resto, comunque sapete che per quanto riguarda me, una volta fuori dall’ufficio e giunta a casa devo solo pensare a rilassarmi. Mi sento fresca come una rosa!!!

Ho appena acceso il giradischi spostando sulla sinistra della scrivania temporaneamente, solo per un po’, la vostra cornice.

Qui potete vedere la foto del mio mitico e nominatissimo giradischi stereo. Ne approfitto per metterla, ci sta bene, perché sempre di musica si parla qui no? Proprio lui fedele compagno attuale di tante emozioni di vita passate e presenti. Un apparecchio molto semplice, ma di gran marca, costoso e comunque non per questo meno elegante, perfettamente funzionante, sempre bellissimo. Un oggetto veramente raro oggi nelle abitazioni. Saperlo poi in casa di una ragazza come me relativamente giovane è ancora più strano vero?

IMG_0001

Ultimamente lo adopero molto poco, così stasera ho pensato che un po’ di musica in vinile non avrebbe comunque guastato l’incredibile atmosfera da sogno che sto vivendo inaspettatamente in queste ore.

LUCA E DIEGO (insieme): «Ele, possiamo chiederti che cosa ascolti? Anche noi avremmo voglia di un vinile, ora ci uniremmo volentieri a te ma al momento ci mancano gli ingredienti base, almeno ci consoliamo leggendo il tuo post…»

Beh fiorellini, ve lo dico subito. Stasera la mia scelta è caduta su uno storico disco; è della vostra corregionale Donatella Rettore.

Ho appoggiato la puntina direttamente sulla penultima serie di solchi del lato B, quella che corrisponde al brano «Verrò», il penultimo.

In quel punto il mio disco è ormai visibilmente consumato e decisamente graffiato, per non dire rigato, ma la puntina del giradischi è nuova e precisa; il disco lo tengo ogni volta perfettamente lavato, spazzolato e privo di polvere, nonostante i tanti anni, ancora non salta. La resa audio tiene bene ed è spettacolare!!!!

Comunque sia non me ne frega niente dopotutto perché io faccio regolarmente uso ancora adesso di dischi in vinile. Essendo una collezionista non indifferente cerco di tenerli bene, ovvio, però li devo anche ascoltare qualche volta, altrimenti il giradischi stesso ne soffre. Ogni tanto devo tenerlo in funzione, non posso lasciarlo lì a poltrire, giustamente. Se no la cosa non avrebbe senso, no?

Per me è troppo bello sentire tutti quei tipici fruscii, scoppiettii e «toc» del disco perfettamente fusi col suono, magari presenti nel bel mezzo del verso che ti piace e ti tocca interiormente di più, cosa che rende la musica analogica assolutamente calda, magica, preziosa, diversa, più vera.

Caratteristica determinante, che il CD, nella sua fredda, asettica perfezione digitale, non avrà mai neanche a pagarlo a peso d’oro!

Questo, come anche voi sapete non è cattivo utilizzo del supporto, non da parte mia per lo meno. É solo chiaro indice e conseguenza di fior di commosse e ripetute riproduzioni del suono dei solchi.

Il tempo che passa, inesorabile sul tuo brano preferito, si fa sentire anche in questo modo, il migliore!!!!! Solo che quasi nessuno fa ora più uso di questo tipo di ascolto della musica ed è un vero peccato che il disco in vinile sia stato quasi del tutto, per non dire totalmente, in generale, abbandonato dalle case discografiche. Voi cosa ne dite??

Tornando al brano della Rettore adesso sul piatto, Verrò, l’ho ascoltata tantissimo, tra quelle note in particolare, ci sono tanti ricordi felici d’infanzia.

Gli oggetti possono consumarsi, graffiarsi, rompersi, sparire, divenire inservibili, ma i ricordi no, sopravvivono, persistono, con la forza della vita di ciascuno di noi.

E voi sapete che adoro da sempre anche Rettore, ve l’ho detto più volte!!!

Sebbene la figura di donna descritta nel testo di questo pezzo non corrisponda proprio per nulla alla mia personalità interiore, la quale dice tutt’altro, devo dire che è una canzone brillante e tranquilla allo stesso tempo, mi mette un tot di buonumore, soprattutto stasera!!!!!

Mi fa pensare al fatto che domenica verrò, verrò personalmente da voi a salutarvi con immensa gioia!!!! E non saranno di sicuro le mie labbra a parlare, in quel momento indubbiamente cederò piena libertà alla mitica voce propria del mio affezionatissimo cuore di fan!!!!

Ma cosa dice, tra un solco nostalgicamente scoppiettante e l’altro, questa tranquilla canzone della Rettore? Eccovi le sue parole:

VERRO'

(Tratto da: Estasi Clamorosa – Ariston - 1981)

E verrò da te
Spavalda e sincera
Io non posso tradire
La mia fama da dura
E verrò da te
Travestita e truccata
E guardandoti appena
ti darò la mia giacca per coprirmi la schiena
Io non devo tossire
Ho una fama di forte che non posso smentire
Ma verrò verrò
Puoi star certo che verrò
Anche se io già lo so
Che da sola ballerò
Senza tradire emozioni
A me non serve un paio di calzoni
Ma verrò verrò
Puoi star certo che verrò
Che verrò da te
Sfrontata e sicura
Non mi posso giocare la mia fama di fiera
E me ne andrò da me senza farmi scoprire
E guardandoti appena
Ti darò sorridendo
La mia pelle di iena
Io non devo tossire
Ho una fama di forte che non posso smentire
Ma verrò verrò
Puoi star certo che verrò
Anche se io già lo so
Che da sola ballerò
Senza tradire emozioni
A me non serve un paio di calzoni
Ma verrò verrò
Puoi star certo che verrò c
he verrò da te.

Baci ragazzi, scappo, la cena è pronta!

A domani tesori!! Vi voglio bene, sempre!!!

Elena

Nessun commento:

Posta un commento