domenica 1 febbraio 2009

Cari Luca e Diego,

capita a volte che non siano solo le persone care a lasciarci prima o poi per sempre ed improvvisamente.

Purtroppo anche gli oggetti, quelli più vicini e comuni, quelli più semplici ed economici ma non per questo meno utili, amati e sfruttati da chi li adopera con immenso affetto, quelli che diventano quasi senza volerlo complici e fautori di innumerevoli momenti di emozioni, ci dicono inaspettatamente addio nel modo più dolce ed intimo, direttamente tra le nostre mani, non prima di averci accompagnato fedelmente per anni e anni.

No, tranquilli, non sto parlando di uno dei miei adorati dischi in vinile (per fortuna) tuttavia, devo dire che pochi minuti fa dopo ben 5 lunghissimi anni di onorato servizio quasi quotidiano, si è rotta per sempre la mia penna stilografica «Parker Demonstrator», la penna preferita alla quale ero, più di qualunque altra sua simile, maggiormente affezionata in assoluto.

Di penne stilografiche ne ho parecchie al mio seguito, anche in alcuni esemplari di un certo valore e preziosità. Devo ammettere che però quella che vedete più sopra in foto e che si è appunto rotta improvvisamente poco fa, pur essendo fatta di acciaio e plastica era secondo me la migliore di tutte, come modello, nella sua essenzialità mi trovavo benissimo. Pratica, immediata, leggera, trasportabile ovunque, facilmente lavabile, col pennino di acciaio pesante, sempre ben aderente e scorrevolissimo sulla carta, mai una sola macchia di inchiostro durante la scrittura. Veramente, mai avuto un problema, anzi scrivere con lei era puntualmente una gioia, un orgoglio!!!
Fino a mezz'ora fa nulla mi faceva presagire che la mia grande "amica" di cui sopra mi avrebbe lasciato, con un tocco di malinconia.
Decido di utilizzarla pure oggi come già ho fatto innumerevoli volte per continuare a scrivere sulla Smemo uno dei miei prossimi raccontini da pubblicare sul mio blog, e mi munisco frattanto anche di un secondo bloc notes in caso mi venisse in mente qualcos'altro da dire nel mio previsto racconto sul Sanremo nr. 36.
Comincio a scrivere parte del mio racconto tenendo il pennino come di consueto leggermente inclinato sul foglio per alcune righe, normalmente, quando improvvisamente percepisco, incredula, nella mia mano destra un sinistro rumore (oserei dire quasi un urlo doloroso, visto quello che è successo) tipico di qualcosa che si spezza con un suono secco e ben distinguibile nella mia stanza, in quel momento immersa nel più totale silenzio.
Figuratevi la mia sorpresa, ragazzi, mista a tanto dispiacere quando mi rendo conto due secondi dopo, di quanto è appena accaduto. Che voi ci crediate o no rimango a bocca aperta quando capisco che ahimé, sfortunatamente, la mia amatissima penna si è di punto in bianco tranciata in due tra le mie mani, veramente, di netto! A causa del freddo troppo rigido di questi giorni evidentemente, l'alloggiamento di plastica dove c'era ancora la cartuccia installata e ormai in via di esaurimento, si è spezzato, separando il corpo della penna dalla parte che invece periodicamente viene lavata, si svita e contiene serbatoio, cartuccia (quando presente) e pennino. É successo tutto così, da un secondo all'altro!
Nella mia mano destra si forma dunque subito una grossa macchia di inchiostro liquido blu turchese che allargandosi rapidamente sulla mia pelle assume contorni azzurrini! Incredibile! Non ho parole, veramente! É il segno tangibile ed inequivocabile della vita che abbandona per sempre anche un oggetto a me tanto caro e utile fino a un solo secondo prima, una penna stilografica (plasticata e di moderato valore se vogliamo) però di marca, e che marca!
Proprio in quell'attimo, curiosamente vuoi per un ennesimo caso o forse per un nuovo segno, proprio del mio destino, sopraggiungono serafici e riparatori, nel mio stereo accceso, gli ultimi secondi del vostro disco, quelli di I Believe che nell' immensa dolcezza della tua voce, Diego, alla frase finale si tramutano stavolta anche in una sorta di veloce, degno e tenerissimo ricordo di tutti i momenti (soprattutto i più belli) passati in compagnia della mia inseparabile e fedelissima penna, intenta a versare sulla carta fiumi di inchiostro di mille colori magicamente trasformati in pensieri, sogni, speranze, e piccole, grandi esperienze proprie della vita di tutti i giorni che è sempre bello raccontare.
Sapevo di avere da tempo urgenza e profondo bisogno di scrivere tante cose, ma non avrei mai pensato che persino una delle mie penne stilografiche potesse crollare sotto il peso del mio impellente bisogno di comunicare! Tuttavia non credo siano state le mie emozioni a far "morire" la mia penna, mi rifiuto di crederci, evidentemente era destino si spezzasse, chissà! Ora che ho raccontato come è andata mi sento già un po' meglio, anche se mi dispiace lo stesso e non poco, ci ero affezionata alla mia penna, tanto, tanto. Questo oggetto era un punto di riferimento basilare sia nei semplici appunti sia nelle più grandi lettere ufficiali che abbia mai scritto e spedito negli ultimi anni!!!
Sembra una cosa di poco conto (piccoli e spiacevoli inconvenienti che capitano, ci mancherebbe,dopotutto meglio una penna rotta di una grave malattia o disastro famigliare) eppure non mi era mai successo prima d'ora una cosa così e ho subito sentito il bisogno di raccontare qui un episodio appena successo che secondo me ha in fondo del significativo; io devo dirlo, onestamente ci sono rimasta troppo male, veramente, questa cosa mi lascia dentro una dolce nota di tristezza, dopotutto, anche una penna stilografica a modello scolastico, presa in cartoleria a pochi soldi, può talvolta rivelarsi insostituibile per chi come me scrive spessissimo, per non dire unicamente, con questo strumento; anche perché tra l'altro questa stilografica era poi stata il mio regalo di 24° compleanno da parte di una delle mie migliori amiche di sempre, l'unica compagna delle Medie con la quale sia rimasta per sempre in contatto!
La prossima volta che passo a Verona so che c'è un meraviglioso negozio di penne con l'insegna della Pelikan attaccata al muro! Mi sa che passerò a farci un giro!!!! Sarà il caso! E se posso, cercherò di evitare la plastica stavolta!!! L'esperienza insegna!!!!
Ciao tatini, vi giunga un abbraccio lievemente dispiaciuto per avere detto addio a una cara "amica", ma sentito e pieno di tanto incondizionato affetto!!!
Elena

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