martedì 3 febbraio 2009

Una riflessione importante…..

Inventerò l’immagine che vuoi…..

É proprio c0sì che dice la frase finale della vostra terzultima canzone di Liberi da Sempre, ogni volta che passa questo verso mi trovo costretta a chiudere gli occhi, esattamente come se la mia esistenza o il mondo stesso si fermassero completamente, seppure solo per un brevissimo istante. É davvero come se con la tua voce, in quella frase Diego, mi venisse puntualmente concessa l’opportunità di ricominciare da zero con la mia intera vita….

Luca: «Capisco, mi fa molto piacere questo, e difatti ci piacerebbe chiederti, così solo per curiosità….»

Elena: «Dimmi….»

Luca: «Se davvero io e mio fratello potessimo inventare concretamente un’immagine per te, così come si dice nel nostro brano, che cosa vorresti vedere?

Beh, Luca, bella domanda, tesoro, grazie, solo un «piccolo principe» come te poteva porre un quesito così saggio! E a una domanda come questa, a cui si presterebbero bene migliaia di possibili sfumature diverse è comunque giusto dare da parte mia una risposta altrettanto saggia e assolutamente sincera.

L’immagine che vorrei vedere, che vorrei mi aiutaste a costruire? Lasciami pensare. Beh, lasciamo stare tutto il resto e concentriamoci solo su me stessa per una buona volta!

So che non è facile dirlo, confessarlo nemmeno per me, probabilmente sto per mettere sia te che tuo fratello in pesante imbarazzo, ma devo dirlo comunque. Sto per raccontarti quale sarebbe davvero (e più di ogni altra) l’immagine che voglio, o per meglio dire vorrei per me stessa, meglio usare il condizionale tanto la realtà è comunque diversa, purtroppo! Magari fosse davvero differente la questione!

Non sai quante volte io abbia provato nella mia vita a cercare seriamente di domandarmi, immaginare, fantasticare liberamente, per quanto possibile, a come sarebbe stata la mia esistenza se non avessi avuto i problemi permanenti di movimento che mi sono sfortunatamente invece capitati; per dirla tutta cosa sarebbe successo se fossi stata fisicamente «normale». Ho pensato migliaia di volte, in silenzio, dentro di me a come sarebbe stato se le mie gambe non avessero riportato conseguenze estremamente limitanti in seguito alla mia nascita fortemente prematura!

Come sarebbe stata, dunque, la mia vita allora? Mah! Certamente indipendente ed indubbiamente e del tutto diversa da com’è invece sempre stata in realtà effettivamente! F0rse a quest’ora guiderei la macchina da anni, sarei sposata, avrei figli, una casa da gestire a mio piacimento e una famigliola riunita sotto la mia dolce direzione! Chissà!!! Ecco qual’è per me, cari Luca e Diego «L’’immagine che vuoi!» .

Quante volte, Luca mi sono immaginata con tanta fantasia a camminare da sola ciabattando per casa, sicura e leggera come qualunque altra persona senza dovermi aggrappare a due pesanti stampelle e convivendo ogni secondo col terrore di aver paura di cadere e rischiare di farmi male a ogni passo perché le gambe minacciano improvvisamente di cedermi da un momento all’altro! Ogni giorno, da quando ho l’uso della ragione, credimi, mi sveglio pensando per un istante che ciò a cui devo far fronte quotidianamente è stato solo un brutto sogno durato una dolorosa notte e poi per fortuna conclusosi col mio risveglio! Sarebbe bellissimo, certo!!! Ma non è così.

E invece i problemi rimangono, ci sono e bisogna nonostante tutto cercare di conoscerli, gestirli e affrontarli con tanta buona volontà a seconda delle nostre possibilità, usando grande forza d’animo anche se ciò comporta nella mia esistenza grandi sacrifici morali e tante (forse troppe) rinunce!

Da una parte però, volente o nolente, tra un momento di felicità e l’altro meno contento ormai vi dico anche che in fondo sono abituata a vivere la mia vita in compagnia delle limitazioni motorie di cui sono mio malgrado protagonista, la accetto giorno dopo giorno, nei suoi aspetti buoni e in quelli meno buoni, vivo comunque abbastanza serenamente; penso anche che probabilmente se non avessi avuto problemi di handicap avrei corso il pericoloso rischio magari di diventare vuota, sterile, cattiva e assolutamente priva di solidarietà e sentimenti nei confronti dei bisognosi, così come (è doloroso dirlo ma è vero) sono state con me tante mie coetanee ed ex compagne di scuola (scusate il termine che sto per scrivere ma stavolta ci vuole) insomma sarei forse diventata “una piccola stronza immatura”, cosa che fa molto più paura di un handicap motorio.

Sapete, ragazzi, penso che in fin dei conti se il destino mi ha affidato questo tipo di vita, “svantaggioso” per moltissimi punti di vista, mi ha comunque messo allo stesso tempo in condizioni di vedere e sentire nella maggior parte dei casi la mia vita, considerandola da un punto di vista molto più maturo ed “alto” di qualsiasi altra persona che non ha a che fare con problemi di questo tipo. Non sempre avere un handicap fisico deve significare per forza “ostacolo”, “svantaggio”, a volte ci sono episodi in cui questa situazione mi permette di capire, in generale, che sono invece in netta predominanza rispetto ad altre persone che si pensano in vantaggio su di me e cercano di discriminarmi sentendosi superiori a me o di essere chissà chi solo perché rispetto a me corrono.

Col tempo (anche se ci vogliono anni è un percorso molto lungo) si impara a percepire la propria condizione sentendola come un inaspettato “punto di forza” dal lato morale, e non credo che adesso voi pensiate questo di me solo perché magari non pago i biglietti ai concerti, no, questo mai per carità, sarei pronta a scommettere quello che volete che voi non siete così, tutt’altro! Vi conosco abbastanza da intuirlo! Quello dell’entrata gratis a mostre e concerti se mai è solo un mio diritto, ma è stata la legge a stabilirlo, io mi riferivo a ben altre cose.

Se mi è stato dato l’handicap probabilmente è perché il mio grande compito in questa vita è principalmente quello di dare a chi incontro un grande insegnamento e cioè quello di essere contenti di ciò che si ha, è una cosa fondamentale, molto importante!!! La vita spesso ci toglie fisicamente talvolta cose molto importanti che altri nostri simili hanno ma sa anche compensare queste gravi mancanze con doni interiori dal valore inestimabile, che molto spesso non tutti sappiamo di avere! Penso proprio sia il mio caso personale!!!!

Un abbraccio ragazzi, vi voglio bene, sempre!!!

Elena

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