martedì 9 dicembre 2008

Mina, 1958-2008: 50 anni di strabiliante carriera nel mondo delle sette note. La stessa che auguro anche a voi!!!!

mina

Cari Luca e Diego,

poco prima che faceste oggi la vostra spettacolare e sempre troppo breve comparsa prevista a Scalo 76 nella fascia pomeridiana, vi attendevo comparire trepidante sul divano del salotto di casa mia e per smorzare un attimo la comprensibile tensione stavo frattanto sfogliando il numero di TV Sorrisi e Canzoni attualmente in edicola.

Nel giornale di questa settimana viene, con mio grande piacere, dato ampio risalto a un servizio bellissimo (ricco di fantastiche foto) ripercorrente i 50 anni della carriera musicale di Mina, che ricorrono quest'anno. Già, la mitica Mina, proprio lei, l'inossidabile «Tigre Di Cremona» la Madre di Tutte Le Cantanti, La Voce Delle Voci, e non credo sia necessario andare  avanti con termini simili poiché penso di aver nominato una «costola», (se mi permettete l'uso di questo termine) della storia della musica leggera italiana, a cui tutti dovremmo quantomeno inchinarci. Vi confesso che (nulla togliendo a voi, no, questo mai e poi mai, lo ripeto ancora una volta e certo non mi stancherò di farlo in futuro, sino allo sfinimento) però Mina è sempre stata, è, e sarà sempre Mina,  su questo nessuno discute. Credo che anche voi e chiunque mi legge sia d'accordo con me, no? 

Devo ammettere che io purtrtoppo, pur amando da morire questa cantante  ho sinora  potuto permettermi solo un suo azzeccatissimo cofanetto di successi da 3 CD «Platinum Collection» , edito alcuni anni fa in una pregiata confezione argentata, limitata, da regalo. Una raccolta vissutissima nota dopo nota, con anima e cuore che avrei certamente già ridotto esattamente come il vostro Liberi Da Sempre, ovvero a condizioni inservibili, viste le innumerevoli riproduzioni, se solo fossero stati dischi  in vinile. Tuttavia mi piace da matti. Di sicuro, nonstante la mia ancora piuttosto giovane età mi ritengo orgogliosamente una fan sfegatata anche di Mina, malgrado, per motivi anagrafici non conosca (a menadito) che una minima parte della sua vastissima discografia.

Certo che però oggi pensavo, felice nel leggere l'ennesimo articolo lusinghiero su di lei: «Chissà come sarò io fra 50 anni!!!». Di sicuro nonna, forse bis addirittura, (si spera di arrivarci, in buona salute anche mentale) circondata dall'affetto di figli e nipotini. Augurandomi che pure voi due possiate continuare a pregiare la mia futura terza età della vostra compagnia e musica. Perché voi vi meritate a pieni voti la stessa carriera musicale che Mina ha costruito in tutti questi anni. Ne sono sicura. E non credo di esagerare nel porgervi questo ennesimo augurio, non indifferente, se considerate la fama consolidatissima della vostra collega sopra citata. So che voi potete farlo, avete già gettato ottime basi in questo anno. A voi ora la perspicacia e il non facile compito di poter continuare cosienziosi, sicuri e sereni su questa strada costellata di soddisfazioni ma anche di incognite. Nella speranza che anche la sottoscritta, che fra cinquant'anni avrà ottanta anni, potrà felicemente raccontare ai suoi nipotini ciò che grazie alla vostra musica e a voi (che me l'avete fatta conoscere) ho vissuto, cominciando così: «Io ho conosciuto i Sonohra questi due grandi artisti e fratelli veronesi. Posso dire di averli visti debuttare al Festival di Sanremo, sin da giovani erano dei veri virtuosi della chitarra! Sapete, avevo già 30 anni allora, li ho incontrati più volte personalmente e mi hanno pure baciata entrambi......»

Che ne dite, frugoletti, purtroppo, la vostra storia è appena cominciata, avete ancora tanta strada da fare, ma il proverbio dice che chi ben comincia è già a metà dell'opera. Tuttavia, che dite,  pensate di farcela ad aiutarmi a realizzare questo desiderio, ovvero di festeggiare una carriera musicale lunga almeno 50 anni? Lo spero per me che sogno di vedervi ancora in TV per quell'anno e per voi. Fermamente.

Grazie per essere stati così carini, come sempre ed avermi risposto sorridendo compiaciuti, poiché vi immmagino proprio così adesso: «Elena, grazie,  ci proviamo....».

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