venerdì 5 settembre 2008

Cari Luca e Diego,

forse voi non ci crederete ma la mia ultima sorta di tema è nato fissando per alcuni minuti la foto che ho postato in cima al mio precedente scritto. É stata effettivamente il punto di partenza per lo sviluppo del mio ennesimo racconto.

Mi ricordo che quando ero alle Scuole Elementari la mia buonissima ed indimenticata maestra era solita affidare a ciascuno di noi una foto particolare, dandoci in seguito il compito di inventare sulla base del soggetto o paesaggio ritratto nello scatto, una sorta di tema libero oppure l'estratto di una storia che avremmo poi potuto far continuare ad un nostro compagno di classe a scelta. Adoravo fare esercizi di questo tipo, mi piaceva da matti lasciare libera la mente di esprimersi come meglio riteneva opportuno, persa nei meandri di un lessico ricchissimo e forte di tutti i grandi romanzi per ragazzi che per conto mio continuavo a leggere in privato. Questo tipo di prova mi è stata affidata parecchie volte anche alle Superiori con mia grande gioia, ed è forse partita da qui la mia grande ammirazione sempre crescente per la scrittura.

Ho eseguito un sacco di volte brillantemente questo tipo di compito e proprio oggi mi è venuta voglia di ripetere questa esperienza con qualcosa che riguardasse voi. Come vedete non c'è certo bisogno di raccontare per forza chissà che (risultando anche inopportuna, magari maleducata, insomma completamente non in linea con lo spirito del mio blog) perlomeno questo non sarà mai nel mio stile.

Ciò che stavolta ho preso in considerazione, se mai, come idea di fondo principale è stata la riuscita positiva di una decisione non facile. A me succede di prenderne tante, nella vita soprattutto sul lavoro, ma è un'ottima soddisfazione far vedere che vali davvero qualcosa da sola senza l'aiuto degli altri e le tue scelte si rivelano spessissimo vincenti, anche se gli altri non ti credono.

Non ti preoccupare Diego, non arrossire di nuovo perché è ciò che stai facendo ora forse; nel mio prossimo racconto, promesso, non ti descriverò più in procinto di prendere sonno o mentre stai dormendo, mi sono tolta ampiamente tale soddisfazione (che aspettavo direi da tutta la vita), nel prossimo racconto sarà piuttosto il turno di Luca come protagonista a fare qualcos'altro, ma non vi so dire quando questo nascerà. L'ispirazione è come un terremoto secondo me è imprevedibile. Arriva sempre nel momento in cui meno te l'aspetti, vero?

Sono contenta di aver scritto quest'altra specie di tema felice che mi è riuscito piuttosto bene, tuttavia adesso mi rimane addosso il solito senso di disagio misto a vergogna, sensazione che da sempre mi accompagna in merito a tutto ciò che potranno dire o pensare gli altri del mio sempre sincero pensiero, in questo contesto, su di voi e su come vi vedo io, sulla vostra musica o su ciò che mi riconduce a voi; spero dopotutto che non leggiate mai quello che scrivo, mi auguro che vi sia sfuggito il link al mio blog. Non so come reagirei se voi doveste dirmi di persona quello che pensate dei miei scritti.

Tuttavia, al di là di qualsiasi parere non ho scritto o detto nulla di male, lo so; è buona cosa esprimere comunque la propria idea, se non lo avessi fatto sarei un po' più triste e demotivata anche perché penso di aver diritto a dire la mia più di ogni altro.
Non so perché ma da quando ho aperto il mio blog effettivamente la mia vita è cambiata in positivo, mi sento maggiormente meglio anche nel rapporto con gli altri ed è una buona cosa.


Vi voglio bene, sempre, tantissimo.
Elena

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