martedì 12 agosto 2008

Figlio della luna

Cari Luca e Diego,

a volte, chissà perché magari manco ci si pensa sul momento ma basta davvero un niente per far riemergere un ricordo lontanissimo rimasto seppellito sotto una montagna di altre informazioni stipate nella nostra mente, per un tempo quasi incalcolabile.

Mi sono infatti ricordata di questa stupenda canzone che (nonostante la mia vasta cultura musicale) ormai credevo completamente rimossa dai miei ricordi la sera del vostro concerto a Casoni.
L'ho risentita viva nei miei pensieri quella sera, farsi strada in un mare di emozione, con un intenso brivido sotto la mia pelle, sprigionarsi libera in tutta la sua struggente, commovente e dolcissima bellezza, accordarsi armoniosamente con le vostre adorabili melodie; è successo improvvisamente, nel momento esatto in cui, accompagnata da mia sorellla, mi sono avvicinata a voi, ancor prima di potervi parlare e chiedere l'autografo. Mi è bastato un solo istante, quello culminante in cui vi ho visto davanti a me, e mi sono pure chiesta dentro me trattenendo il fiato: "Sto sognando o sono davvero loro in carne e ossa?". Da quel momento ho avuto definitivamente, dopo anni e anni, una precisa, chiarissima e netta idea di cosa intendessero i Mecano con la loro canzone "Figlio della Luna" e perché la storia di questo bimbo protagonista del pezzo fosse così particolare. Tutto questo proprio perché in una frazione di secondo voi siete apparsi davanti ai miei occhi.
Il brano di cui vi sto parlando è una delle più belle canzoni che abbia mai sentito, si intitola appunto "Figlio della Luna"; è stato portato al successo nell'ormai lontano 1989 dal gruppo spagnolo dei Mecano, che all'epoca ebbe riscontro anche in Italia con questo favoloso hit da classifica.
Non so se voi la potete ricordare, eravate piuttosto piccini, comunque sia, chi legge questo blog e ha qualche anno in più sa bene probabilmente di che canzone parlo. Spero proprio di avervi proprio incuriosito, ragazzi.
Vi prometto che quando vado al prossimo mercatino dell'usato cerco il 45 giri e lo compro subito, assolutamente. Ho sempre adorato "Figlio della luna" ed è stato grazie a voi se ho riportato alla luce questo tenerissimo ricordo.
Sono fortunata, ho ancora il giradischi praticamente nuovo qui nella mia stanza, non vedo l'ora di poter appoggiare la puntina del giradischi sul primo solco del vinile e lasciarmi andare a felici e profumati ricordi, anche recentissimi. Mi spiace solo che non ci siete, vorrei foste qui con me per ascoltarla insieme.
Questa canzone mi fa pensare a voi. Ve la dedico. Mi riporta indirettamente al vostro concerto a Casoni. Ecco le sue splendide parole.


MECANO - FIGLIO DELLA LUNA
Per chi non fraintenda
narra la leggenda di quella gitana
che pregò la luna bianca ed alta nel ciel
mentre sorrideva lei la supplicava «fa che torni da me»
«tu riavrai quell'uomo pelle scura con il suo perdono donna impura
però in cambio voglio che il tuo primo figlio venga a stare con me»
chi suo figlio immola per non stare sola non è degna di un re
Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è
dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna
Nacque a primavera un bambino
da quel padre scuro come il fumo, con la pelle chiara
gli occhi di laguna come un figlio di luna
«questo è un tradimento lui non è mio figlio ed io no, non lo voglio»
Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è
dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna.
II gitano folle di dolore colto proprio al centro dell'onore
l'afferrò gridando la baciò piangendo poi la lama affondò
corse sopra al monte col bambino in braccio e lì lo abbandonò
Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna
Se la luna piena poi diviene è perché il bambino dorme bene
ma se sta piangendo lei se lo trastulla cala e poi si fa culla
ma se sta piangendo lei se lo trastulla cala e poi si fa culla


Vi voglio bene, miei speciali, felicissimi "figli della luna".


Elena

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