sabato 30 agosto 2008

I Sonohra intervistano Elena

LUCA:
"Ciao Elena, che bello, è un piacere ritrovarci in tua compagnia, dopo la serata a Casoni di Luzzara. Ci siamo ricordati perfettamente di te, quasi subito, direi ,io ricordo di aver stretto forte per alcuni secondi la tua mano...."
DIEGO:
"Già, guarda, mio fratello ha ragione, devo dirti che quasi non mi sarei aspettato di ritrovare una fan convintissima e finalmente matura come pensiero, non c'è che dire. Ti invidio sai?"
ELENA:
"Grazie ragazzi, siete troppo carini, come sempre. Ancora non mi sembra vero di avervi finalmente qua per due chiacchiere in relax."
DIEGO:
"Come sai abbiamo in progetto di rivolgere noi stessi qualche domanda a un nostro fan".
LUCA:
"Da tempo ce l'avevano proposto, e l'idea ci è sembrata ok ma la ricerca della fan che si ritenesse degna di essere intervistata proprio come volevamo noi, ha richiesto un duro lavoro di selezione completamente infruttuoso; almeno fino al momento in cui non abbiamo ricevuto la tua lettera che appunto ci ha portati dritti al tuo blog."
DIEGO:
"Siamo rimasti onestamente zittiti da uno dei tuoi post in particolare, quello in cui dici che nonostante la vita non te lo abbia mai permesso, sei riuscita a capire ugualmente cosa vuol dire correre fisicamente sulle proprie gambe; e lo hai capito, a quanto dici, asc0ltando il nostro disco. Incredibile."
ELENA:
"Già, ecco, vedete, ....io non volevo certo essere modesta, odio queste cose, ho solo cercato di raccontare davvero, con parole sincere, quello che sento ma volevo farlo in maniera diversa, che vi desse modo di capire immediatamente la profondità delle mie sensazioni....".
LUCA:
"Certo, stavo dicendolo io. É semplicemente fenomenale, infatti. Siamo abituati a manifestazioni di affetto di qualsiasi genere ormai ma non ci saremmo mai e poi mai aspettati un paragone del genere, lasciatelo dire, troppo bello, un vero onore! Le soddisfazioni proprie del nostro lavoro sono di certo anche queste."
DIEGO:
(Sorride timidamente socchiudendo un attimo gli occhi, quasi compiaciuto e divertito, forse al ricordo delle parole della mia frase)
"Siccome abbiamo visto che sei brava a scrivere vogliamo mettere ancora alla prova la tua creatività."
LUCA:
"Cerca dunque di darci, così sul momento, una ulteriore definizione di ciò che è per te "Liberi Da Sempre". É importante per noi. Mi raccomando, pensaci bene! Sappiamo che ce la puoi fare!"
ELENA:
"Beh, ragazzi, che posso dirvi. Ehm, vedete, adesso che mi ci fate pensare se dovessi definire ancora il vostro disco potrei farlo tramite parte di uno slogan di una vecchia pubblicità.
Uno spot pubblicitario televisivo famosissimo e molto trasmesso, rimasto nel cuore di chi, come me, ha qualche anno in più. Recava una frase che fu tormentone all'epcoca. Questa pubblicità risale alla seconda metà degli anni Ottanta o giù di lì, più o meno, non so se voi la potete ricordare.
Io si, benissimo, facevo la quarta elementare allora."
LUCA E DIEGO: (Si guardano in faccia l'un l'altro stupiti e incuriositi parlando assieme)
"Cioè? Spiegati meglio per favore, grazie".
ELENA:
"Questa frase mitica, nel mio caso va al di la del prodotto effettivamente reclamizzato nello spot originale (un amaro che non ha nulla a che fare con la musica), e da allo stesso tempo chiara, perfetta idea, di ciò che voglio dire io parlando ancora personalmente del vostro disco.
Lo slogan principale finale, quasi commovente di questa pubblicità diceva più o meno così:

"Scalda il cuore, col gusto pieno della vita".

É esattamente ciò che fa in me, appunto il vostro Liberi da Sempre, cari i miei ragazzi. Proprio questo, e molto, molto di più. Ve lo dico commossa.Viva la sincerità, e complimenti fervidi soprattutto a voi che con questo album sapete davvero suscitare in me tramite la musica, tali percezioni."

Elena




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